27 giugno 2004

L'ultimo sopruso degli editori: i DRM

Premessa
La sigla DRM sta per Digital Rights Management ed individua una tecnologia tramite cui i creatori di materiali protetti da copyright limitano ciò che i consumatori possono fare di tali materiali.

Sotto questo asettico acronimo si cela l'ennesimo sopruso che la lobby degli industriali dello spettacolo (Hollywood e dintorni: case cinematografiche, discografiche ed associazioni che le rappresentano) sta perpetrando contro i propri clienti, cioè me, te, tutti noi.

Nella traduzione letterale "Digital Rights Management" sta per "gestione dei diritti digitali", cioè una sorta di legislazione virtuale, in mano a privati, che legifera arbitrariamente su ciò che il consumatore può o non può fare con quello che ha acquistato.

26 giugno 2004

Una testimonianza sulle cose che cambiano

Questa volta nessuna denuncia, nessuna speculazione più o meno filosofica sul diritto d'autore e su come le cose dovrebbero cambiare, ma solo una testimonianza di come le cose stanno cambiando. E non intendiamo a livello legislativo ma di presa di coscienza da parte di coloro che la legge sul diritto d'autore dovrebbe "tutelare" (gli artisti) e che, in realtà, sono le prime vittime dell'attuale sistema che difende principalmente i privilegi degli editori.

20 giugno 2004

Dalla Francia: artisti contro la repressione

Non a caso, l'età dei lumi ebbe origine in Francia. Così come i principi delle moderne democrazie. E non è ancora un caso che la prima, fermissima presa di posizione contro la caccia alle streghe (cioè i propri clienti) scatenata dalle organizzazioni dei produttori discografici e cinematografici: RIAA e MPAA negli States, FIMI, AFP, Anica e Agis in Italia, SNEP in Francia, e via elencando, venga appunto dalla Francia.

L'associazione di artisti ed interpreti francese, ADAMI (che annovera oltre 60.000 artisti, tra cantanti, musicisti, direttori d'orchestra, ballerini, attori,...), si è fatta promotrice di una denuncia contro la repressione di milioni di utilizzatori di internet che praticano il download tramite reti P2P. Potete leggere il testo originale francese della denuncia sul sito della associazione ADAMI. Qui sotto ne diamo una traduzione.

17 giugno 2004

Ipotesi per un mondo senza copyright

Pubblichiamo questo interessante punto di vista di Karl Fogel sul copyright, uno dei più attivi sostenitori dell'Open Source, cioè quella particolare forma di licenza del software che ne consente la libera circolazione, gratuita, e con la possibilità anche di modificarlo liberamente. Un altro modello di distribuzione delle opere dell'ingegno è quindi possibile, differente da quello propagandato e difeso da SIAE, FIMI, AGIS, RIAA, MPAA et similia. Noi non siamo per l'eliminazione completa del diritto d'autore ma siamo a favore di un forte riduzione del livello di privilegi di cui godono attualmente editori e, secondariamente, autori. Per il resto, condividiamo la gran parte delle argomentazioni di Fogel: un grande. Per chi prediligesse l'inglese, qui potete trovare la versione originale dell'articolo.

11 giugno 2004

SIAE: ma quanto mi costi?

La SIAE è quell'ente benemerito che ci infelicita l'esistenza piazzando i suoi famosi bollini sulle custodie dei CD nei posti scientificamente studiati per imbestialirci maggiormente: sulle scritte dei titoli, sull'apertura della custodia e simili. Ed in genere i nostri contatti con la SIAE finirebbero qui.

A meno che non vi siate imbattuti in qualche suo ispettore, non invitato, ad una festa di compleanno per chiedere un obolo sui dischi suonati durante la festa.

10 giugno 2004

Urbani denunciato per violazione del decreto Urbani

Sin dal primo giorno dell'attivazione di queste pagine sulla infame legge Urbani abbiamo sostenuto che fosse inapplicabile e che una sua applicazione avrebbe fatto chiudere internet, da cui l'auto-sospensione di questo sito.

Grazie alla (geniale) iniziativa di Marco Cappato, deputato europeo radicale, la precedente affermazione non è più solo teorica: il ministro Urbani è stato denunciato per palese violazione della sua stessa legge...

07 giugno 2004

Pirateria: il punto di vista di Courtney Love

Il cielo è dalla nostra parte, e si è materializzato in Mauro che ci ha inviato una eccellente traduzione in italiano sul punto di vista di Courtney Love sulla pirateria. In ogni caso, ricordiamo che è disponibile online la versione inglese.


Courtney Love si dà alla matematica.
di Courtney Love (discorso pronunciato il 16 maggio 2000 alla conferenza Digital Hollywood online entertainment)


Oggi voglio parlare della pirateria e della musica. Che cos'è la pirateria? La pirateria è l'atto di rubare il lavoro di un artista senza alcuna intenzione di pagarlo. Non sto parlando dei software tipo Napster. Sto parlando dei contratti delle maggiori etichette discografiche.

Voglio iniziare con una storia sulle rock band e le case discografiche, facendo un po' di matematica dei contratti discografici.
Questa storia parla di una band agli esordi che ottiene un gran contratto con royalty del 20 percento e un anticipo da un milione di dollari. (Nessuna band ha mai avuto una royalty del 20%, ma va bene lo stesso.) Questa è la mia matematica "allegra" basata su una qualche realtà e io per completezza dirò che sono sicura che è migliore di quella che Edgar Bronfman Jr. [il presidente e direttore esecutivo di Seagram, che possiede Polygram] potrebbe svolgere.

03 giugno 2004

Sito FIMI Pro-Music

Riportiamo qui sotto una splendida recensione del sito www.pro-music.it, attivato dalla FIMI, emanazione italiana del lungo braccio della RIIA, associazione delle major discografiche multinazionali che è la principale "ispiratrice" della legge-capestro Urbani.

Tale sito nasce con l'intento di fornire "tutto quello che devi sapere sulla musica legale online", cioè un centone propagandistico contro il file sharing. Potete controllare la spiritosa recensione fatta da miomao collegandovi a tale sito che è stato creato appositamente per fornire, anche in Italia, la possibilità di scaricare musica in modo "legale" (cioè subendo una lunga serie di vessazioni e limitazioni). Buona lettura.

02 giugno 2004

Artisti: chi è a favore e chi contro la galera?

Per questioni di chiarezza, vorremmo raccogliere in questa pagina una mappa di quali artisti si sono schierati dalla parte della galera e quali dalla parte del loro pubblico.

Certo, è difficile che qualche artista abbia le palle di dire apertamente: è giusto che si vada in galera per aver sentito o visto una mia opera attraverso internet. D'altro canto è anche altrettanto difficile che abbiano altrettante palle per schierarsi apertamente in difesa del loro pubblico, che pure è quello che dà loro di che vivere, spesso più che dignitosamente (ma come vedremo casi del genere esistono).

Solitamente, chi è schierato a favore della galera non lo dice apertamente, ma utilizza tutto un armamentario di concetti piuttosto subdoli che, ripetuti sino alla paranoia su tutti i media tradizionali, hanno lo scopo di preparare il clima "culturale" per l'approvazione di norme-capestro.

01 giugno 2004

L'assordante silenzio degli "autori"

E' da oltre 2 mesi che intorno all'infame decreto Urbani si è attivata una accesissima discussione che tocca tematiche non banali sulle regole che disciplinano la nostra convivenza. Col pretesto della decretazione di urgenza si sono introdotte leggi-capestro degne delle più feroci dittature di tutti i tempi: criminilazzazioni di massa, pene vessatorie degne di terroristi, violazioni dei più elementari diritti di privacy, e per un pelo non è stato introdotto l'obbligo di delazione.

In questo periodo tutti hanno espresso la loro posizione: politici, ministri, discografici, cinematografari, docenti universitari, lobbies ed associazioni varie. E sopratutto i destinatari delle vessazioni dei decreti-capestro: gli utenti finali, quelli che comprano i dischi ed i dvd, quelli che vanno a cinema e contribuiscono a tenere in piedi il carrozzone dello spettacolo. Insomma, quelli che danno da mangiare (e non solo) agli editori, ai discografici ed ai cinematografari. Ed agli Autori, che sono i beneficiari ufficiali delle norme di "tutela" contenute nel famoso Articolo 1 della legge Urbani.