13 dicembre 2005

Riaperto il mistero Tenco

Il mistero della morte di Luigi Tenco è più antico di quello di Piazza Fontana: il 27 gennaio 1967 il primo, il 12 dicembre 1969 il secondo. Ma chissà perchè in Italia non si riesce mai a venire a capo di nulla: che si tratti di Questioni di Stato (strage di Portella della Ginestra, golpe Borghese, strage di Brescia, strage dell'Italicus, strage di Bologna, delitto Moro, ...) o di "banali" questioni di cronaca nera (delitto di via Poma, caso Marta Russo, mostro di Firenze, delitto di Cogne o sassi dal cavalcavia). E' di ieri la notizia che, dopo 38 anni, il caso Luigi Tenco viene riaperto dalla Procura di Sanremo, per effettuare quell'autopsia e quella perizia balistica che non si capisce perchè non vennero effettuate all'epoca.

Per anni ci hanno ammannito verità ufficiali senza capo nè coda: a partire dal "suicidio" che conoscenti ed amici giudicavano unanimamente come inconcepibile per il carattere di Tenco. Adducendone le cause alla delusione derivante dalla sua eliminazione dalla serata finale del festival ed al fatto che in finale andavano canzoni quali "Io, tu e le rose" o "La rivoluzione" e non la sua: un'offesa all'intelligenza di Tenco.

Nel contempo venivano trascurate "bazzecole" quali il proiettile che lo uccise (di una pistola diversa da quella in suo possesso), il controllo della veridicità del presunto biglietto lasciato da Tenco o il fatto che il cadavere fu prima trasportato all'obitorio e poi riportato in camera perchè si erano dimenticati di farne le foto. E qui davvero non si capisce perchè, chi e cosa si volesse nascondere. Il sospetto è che si tratti di "banale" cialtronaggine e sciatteria.

Qui ci piace ricordare alcuni estratti da una splendida canzone Festival che Francesco De Gregori dedicò a Tenco qualche anno dopo. In pochi, straordinari, versi è racchiusa tutta la verità che adesso la Procura di Sanremo cerca di raggiungere ma che era sotto gli occhi di tutti.

Nella la città dei fiori disse chi lo vide passare
che forse aveva bevuto troppo ma per lui era normale.
Qualcuno pensò fu problema di donne,
un altro disse proprio come Marylin Monroe.
Lo portarono via in duecento,
peccato fosse solo quando se ne andò.

Qualcuno ricordò che aveva dei debiti,
mormorò sottobanco che quello era il motivo.
Era pieno di tranquillanti, ma non era un ragazzo cattivo.

E riferito al re dei tromboni, Mike Bongiorno, ed al modo in cui liquidò la vicenda:

E l'uomo della televisione disse:
"Nessuna lacrima vada sprecata, in fin dei conti cosa
c'è di più bello della vita, la primavera è quasi cominciata".

E lontano lontano si può dire di tutto,
non che il silenzio non sia stato osservato.
L'inviato della pagina musicale scrisse:
"Tutto è stato pagato".

Chi ha ucciso il figlio della portiera,
che aveva fretta e che non si fermò?
Chi ha ucciso il piccolo principe che non credeva nella morte?

Versi tratti da Festival (Francesco De Gregori - album Buffalo Bill, 1976)

1 commento:

Luigi Tenco 60's ha detto...

In merito all'articolo suddetto di qualche anno fa, vi informo che da 1 anno e mezzo sono pubbliche le 5 prove dell'omicidio di Luigi Tenco che per 11.000 italiani dimostrano che il cantautore non si è suicidato:

http://luigitenco60s.forumfree.it/?t=26753305

Grazie per l'attenzione
Luigi Tenco 60's

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