30 giugno 2006

Sana e Robusta Costituzione

Ok, l'ennesimo pericolo è scampato e l'obbrobrio di riforma costituzionale scritta da odontotecnici bergamaschi ed altri dilettanti è stata sonoramente bocciata. Ma abbiamo dovuto pagare un prezzo: l'oceano di banalità e idiozie che abbiamo dovuto subire da commentatori più o meno autorevoli, ad iniziare dal Capo dello Stato.

La banalità principe riguarda il luogo comune sull'istituto referendario che asserisce che quando il quesito interessa davvero gli italiani, questi si recano in massa ai seggi. E nessuno che abbia fatto notare il ruolo del quorum che è invece quello che si rivela essenziale.

Ad esempio, prendiamo il referendum sulla fecondazione assistita che viene ritenuto dai tromboni di Stato essere stato di nullo o scarso interesse per la popolazione che l'ha sonoramente bocciato. I numeri dicono che si erano recati a votare circa il 26% degli elettori pari a circa 12 milioni, di cui oltre 10 milioni si sono espressi a favore dell'abrogazione. Se non fosse esistito il quorum, l'abrogazione della nefanda legge clericale sarebbe passata con circa l'89%: un trionfo.

Ovviamente, se non fosse esistito il quorum, le forze contrarie (preti, fascisti, forzitalioti e legaioli) non avrebbero effettuato la facile scelta dell'astensione e la percentuale dei votanti sarebbe stata ben superiore al 50%, con percentuali abbastanza simili a quelle avutesi sul referendum sulla Costituzione.

Viceversa, se per il referendum sulla Costituzione fosse stato attivo il quorum, le forze del SI (che hanno totalizzato circa 10 milioni di voti) avrebbero scelto l'astensione e, detraendo questi elettori dal totale dei votanti, si sarebbero recati alle urne solo gli elettori che hanno votato NO, circa 16 milioni di votanti pari a circa il 33%) che non avrebbero consentito di superare il quorum. Il risultato sarebbe stato pressochè simile a quello sulla fecondazione assisistita: quorum non raggiunto, legge confermata e litanìe sugli italiani che sono disamorati dell'istituto referendario.

Davvero, siamo circondati da tromboni conformisti: o in malafede o completamente idioti.

"Sana e Robusta Costituzione" Compilation

Giorgio Gaber: LE ELEZIONI
Arcadia: ELECTION DAY
Angelo Branduardi: LA SERIE DEI NUMERI
Berardo Cantalamessa: UN PROFESSORE DI TROMBONE A SPASSO
Culture: ELECTION
Renato Carosone: TRE NUMERI AL LOTTO
Jack Teagarden: I SWUNG THE ELECTION
Robert Preston: 67 TROMBONES
Bob Dylan: IDIOT WIND

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'istituto della critica, similmente ad un referendum, esprime concetti opinabili, nei confronti dei quali possibile schierarsi favorevolmente o meno.

Se gli iscritti a tale circolo sono spesso tromboni, si potrebbe affermare che gli schiamazzi lasciati fini a se stessi non sono meno fastidiosi. Intendo dire che sono stufo di quelli che si agitano sottolineando i mali, gli inciuci, la zozzeria di cui la pubblica amministrazione è intrisa, senza poi adoperarsi in atti concreti, che portino a cambiamenti sostanziali.

La costituzione da alcuni coccolata e da altri vituperata, prevede la possibilità di presentare un disegno di legge che abbia il sostegno di 50 mila firmatari. Non sarebbe meglio di tanti post destinati all'oblio?

ichwerdenicht

chartitalia ha detto...

caro ich,
ho capito che la tua proposta di legge di iniziativa popolare ti urgeva e dovevi lasciarla cadere da qualche parte

purtroppo è capitata in un post in cui credo non c'entrasse granchè; certo, l'articolo era un po' "schiamazzante" ma era inerente ai tromboni di commentatori sull'esito del referendum: volevo solo aggiungere il mio

non vorrai seriamente proporre di raccogliere le 50.000 firme per una legge che proibisca i tromboni ed i conformisti?

cordialità

Anonimo ha detto...

No, non voglio tappare il becco a nessun trombone ed il commento non era riferito specificamente al post.
Parecchia gente si crea audience, consenso, quello che vuoi, criticando questo o quello, spesso senza offrire alternative, soluzioni oppure non andando più in là del semplice porre l'attenzione.

Evidenziare che il Parlamento italiano somiglia ad un gerontocomio è un commento fine a se stesso se nessuno si prende la briga di proporre un disegno di legge, che per esempio vieti l'accesso al Palazzo a quelli che hanno superato una soglia tot, oppure hanno affondato il culo sulle patrie seggiole per più di 2 legislature; maledire l'8 per mille alla Chiesa non sposta una virgola se nessuno si munisce dei mezzi per abolire questa schifezza di assistenzialismo...e così via.

ichwerdenicht

chartitalia ha detto...

ok ich,
ho capito meglio il tuo punto di vista

mi trova però d'accordo solo in parte; o meglio, diventa necessario come extrema ratio quando il parlamento non funziona (e non è detto che non vi siamo vicini)

noi saremmo in una democrazia rappresentativa in cui eleggiamo (e paghiamo, profutamente) delle persone per fare le leggi più utili per la comunità: se devo farlo io al posto loro mi chiedo che significato ha eleggerli, e pagarli

quello che io, tu, chi non fa il parlamentare di mestiere, possiamo fare è far sapere seterminate cose visto che i mezzi di comunicazione mainstream svolgono in modo ignominioso la loro missione

e, forse, sapendo meglio determinate cose, la prossima volta che si va a votare si è capaci di fare una scelta migliore ed eleggere persone che siano in grado di legiferare secondo gli interessi generali e non particolare

raccogliere 50.000 per una legge di iniziativa popolare richiede una capacità organizzativa che è al di fuori della mia portata ed in genere dalla portata di organizzazioni medio-piccole; non solo: se uno ha una qualche forma di organizzazione capace di raccogliere 50.000 firme, probabilmente fa prima a fare le giuste pressioni su qualche parlamentare che si incarica lui di proporre tale legge

ti faccio un'esempio con l'Urbani: tempo fa, insieme all'associazione newglobal.it provammo a mobilitare la rete per aggregare varie alte associazioni per spingere verso modifiche sostanziali a quel rifiuto urbano di legge; risultati pressochè nulli; mentre pochi dirigenti di associazioni discografiche e cinematografiche sono riusciti ad indirizzare le modifiche alla urbani, peggiorandola

come singoli individui, e con un blog, possiamo far poco: quel poco è tentare di evidenziare quegli aspetti che i mezzi di comunicazione di massa trascurano, per incapacità o per calcolo

ciao

Anonimo ha detto...

Beh, direi che per l'informazione alternativa o di nicchia vale il motto "piuttosto che niente è meglio piuttosto".

Il problema però è che l'indole lamentosa, ciondolona e facile a scordare degli italiani, non è mai scossa abbastanza dalla semplice presa in atto di questo o quell'avvenimento.

Il risultato di tanto "campa cavallo che l'erba cresce" è la ridicolaggine di Onorevoli che fanno a cazzotti nell'aula del Parlamento, manco fosse un film di Bud Spencer; nelle verità occultate, nel continuo scaricabarile delle responsabilità.

Che l'amministrazione non funzioni mi pare chiaro e secondo me, Moggiopoli o il fatto che l'Anas non abbia più soldi per tenere i cantieri aperti, sono tutti sintomi di un tracollo imminente. I
Che governi l'una o l'atra parte c'è sempre chi si lamenta, sopratutto perchè le promesse, le parol, le aspettative proposte da quelli che ci ostiniamo a votare e pagare lautamente, sono puntualmente tradite.

Allora occorre un modo che permetta agli italiani di riprendersi il mano il proprio paese facendo davvero gli interessi di tutti.

Questo modo io non so qual'è; può darsi non servano i disegni di legge e nemmeno le pressioni ai parlamentari; una volta però la gente faceva le rivoluzioni, chissò che non si torni ad avere il coraggio di osare ancora.

ichwerdenicht

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