23 gennaio 2007

Adriano Celentano & Diana: Matrimonio Impossibile


Chi ha comprato UNICAMENTE CELENTANO alzi la mano. Ebbene, seppure Celentano non mi piaccia granchè e avessi di già la discografia completa in cd,
io l’ho comprato. Bravo scemo, dirà chi legge. Può darsi ma non posso dimenticare che prima di essere stato un fruitore di musica e un consulente musicale (così appare nei contratti che ho firmato negli anni) sono soprattutto un collezionista. E sebbene, come detto, non faccia pazzie per Adriano, mi sembrava giusto comprarlo. Non fosse altro per quell’inedito, DIANA, cantato in coppia con Paul Anka (a proposito, molto bello il suo cd dello scorso anno, ROCK SWINGS).

Il disco (triplo) è naturalmente l’ennesima raccolta del molleggiato che io dividerei in brani belli-ascoltabili, brutti-“burini” e “paraculi” . Non so se è chiaro a tutti il significato di “burino” e “paraculo”, ma dopo 50 anni e passa di televisione romanesca , penso di sì.

Tra i belli metterei L’UNICA CHANCE (per la ritmica), STAI LONTANA DA ME, AZZURRO, UNA CAREZZA IN UN PUGNO e basta.

Tra i brutti e burini tantissimi, con particolare attenzione a UNA STORIA COME QUESTA (oscena), UN ALBERO DI 30 PIANI, LA BALLATA DI PINOCCHIO, CHE T’AGGIA DI’, UN BIMBO SUL LEONE (indimenticabile la frase “quanti belli colori”)

Tra i paraculi (furbi) :IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK, L’ARCOBALENO, L’EMOZIONE NON HA VOCE, IL TEMPO SE NE VA.

Poi ce ne sono alcuni che personalmente mi piacciono, ma questo non implica il fatto che siano belli davvero , né come costruzione musicale né come testo. Uno di questi è SOLI, canzone semplice ma ruffiana, con un ritornello accattivante che ti entra subito in testa. Ma ripeto, la bellezza di un brano non la si evince da queste cose.

Quando si fa una recensione, bisogna comunque mettere da parte le proprie passioni ed antipatie. Esempio: a me non piace LO CHIAMAVANO TRINITA’, però non mi permetterei mai di dire che è un film brutto, perché non lo è. Oppure non mi piace De Andrè ma non direi mai che i suoi testi fanno schifo. Mi stufo subito se sento sia Jimi Hendrix che i Pink Floyd, due mostri sacri della musica. Ma non per questo li definirei mai artisti sopravvalutati.
Al contrario, mi possono piacere delle canzoni oggettivamente brutte dal punto di vista stilistico (non sto neanche ad elencarle perché sono parecchie) ma se devo fare una recensione non le incenserei mai e poi mai. Direi la verità, cioè che sono brutte canzoni di successo (o non).

Ma ogni buona volontà cade miseramente quando vado ad ascoltare DIANA, l’unico inedito (per così dire) del triplo album in cd. A parte la cafonaggine di chiamarla OH DIANA (come se si re-interpretasse SABATO POMERIGGIO e lo si chiamasse col primo capoverso “passerotto non andare via”) ma il testo… è imbarazzante! La metrica è stata modificata rispetto all’originale, esercitando forzature sulla melodia che risultano sgradevoli (all’orecchio) e dilettantesche a dir poco.

Certo non ne ho viste mai belle e sexy meglio di lei ma a me sembra che lei è un po’ troppo giovane per te. Un bambino di sei anni scriverebbe meglio e soprattutto rientrerebbe nella metrica senza problemi. E continua: già io ti vedo passeggiar (i verbi troncati non si usano più dagli anni cinquanta!) fra la gente insieme con lei mentre c’è chi pensa già che di Diana il padre sei ed ogni volta dover dire che tua figlia lei non è..

A leggerla sembra quasi normale.. ma provate a cantarla e scoprirete che il testo rientra a fatica nella partitura dando un senso di approssimazione e sciatteria come raramente si sia sentito prima. E’ come se durante una serata con gli amici, il più cretino di tutti dovesse inventarsi delle nuove parole su una canzone esistente, storpiantola irrimediabilmente.
Ma il capolavoro deve ancora arrivare : capricciosa, biondarosa (ma che vuol dire???) morbidosa e poi golosa , divertente, cotta al dente etc. Questo è il ritornello.
Dove purtroppo entra anche Paul Anka, incolpevole vittima di questo "canzonicidio".
Alla fine ecco entrare anche la “simpaticissima” Claudia Mori che dice la sua: ciao ragazzi. E meno male che si limita a questo. I “ragazzi” in questione hanno 69 anni l’uno e 65 l’altro.
Ma forse Claudia voleva citare en passant la bellissima canzone del coniuge che ha quello stesso titolo.

Il testo della nuova DIANA, a scriverlo è stato "quel gran genio del suo amico", Mogol.
Più sento i suoi testi più penso che dovrebbe andare in pellegrinaggio ogni mese a Molteno, a portare mazzi di fiori e ringraziare Dio di averlo messo sulla stessa strada di colui che a Molteno riposa. Altrimenti a quest’ora lo ricorderemmo soltanto per aver messo di prepotenza il suo nome tra i “credit” di IL CIELO IN UNA STANZA e UNA LACRIMA SUL VISO.

UNICAMENTE CELENTANO è comunque meno ovvio dei soliti cd di successi. Sarebbe stato ancora meglio se avessero inserito canzoni difficilmente incluse in altre raccolte come STRAORDINARIAMENTE, DO DAP, STORIA D’AMORE E DI COLTELLO, LA BALLATA.
Magari alla prossima raccolta. Che tanto ormai, più che raccolte su raccolte, non fanno.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi può dimenticare che Celentano ha composto uno dei più allucinanti inni al qualunquismo e al pressapochismo, e con quella canzone sia "riuscito" a vincere un festival di san Remo!!? Con quella canzone, che biasimava gli operai scioperanti aizzando le mogli a scioperare col proprio marito a letto, Celentano barattò la sua partecipazione (insieme a diversi artisti del suo "Clan") al festival del 1970 con la vittoria, facendolo capire benissimo a tutti, artisti e addetti ai lavori, con la sfacciataggine che gli è abituale. Da paravento quale è, rimasto orfano delle pastoie democristiane, ha pensato bene, sostenuto dalla sua bella moglie "arpia-squalo" (sembra che sia proprio lei l'amministratrice del suo successo), di fare il paravento a sinistra. Quelle che sembravano delle canzoni "impegnate" sui temi dell'ecologia, del disordine ambientale, dell'immoralità, si sono rivelate, col senno di poi, trovate originali dell'artista più furbo, ma anche forse più disonesto, dal punto di vista artistico, ovviamente, del panorama musicale italiano. Disonesto perché ha sempre potuto ergersi a paladino, a vate della decadenza e del malcostume del mondo, economico e morale. Niente di più penoso dei suoi programmi televisivi, dove è riuscito a vendere a suon di milioni di euro, la sua assoluta povertà, i suoi silenzi di uomo ignorante e zotico. Disonesto perché quella stessa canzone (Chi non lavora...), Viola, ed altre ancora, erano dei plagi impuniti di canzoni straniere che il pubblico italiano non poteva conoscere. Giustamente non può stupire che il suo successo più recente sia merito dell'autore a mio avviso più mafioso della schiera dei grandi autori italiani. Certo Celentano è un'icona dell'italiano medio, è un personaggio storico, e in un certo senso intoccabile. Rappresenta una certezza (e pensiamo come siamo ridotti) nella povertà di valori e di simboli di un'Italia che non risuciva prima ad avere una sua identità; figuriamoci ora che, senza essere in grado di sostenerla e metabolizzarla, sta subendo la colonizzazione da parte delle comunità "extra". E qua taccio perché si aprirebbe un altro immenso discorso.

Anonimo ha detto...

Che ti stufi subito di hendrix e pink floyd ci poterbbe(?) stare ma che un individuo si metta per esempio in divano ad ascoltare celentano dunque....la sua intelligenza non fa scintille.
Incredibile.

Anonimo ha detto...

Da quando visito questo blog, questo mi pare il pezzo migliore (musicalmente parlando) e concordo con il commento numero uno. Mi piacerebbe che venissero letti dal maggior numero di persone possibile.

Anonimo ha detto...

secondo me a Celentano gli si adatta bene la frase shakespeariana "Mercuzio,tu parli di niente..."




Michele

Anonimo ha detto...

Anonymous ha scritto...
Che ti stufi subito di hendrix e pink floyd ci poterbbe(?) stare ma che un individuo si metta per esempio in divano ad ascoltare celentano dunque....la sua intelligenza non fa scintille.
Incredibile.

Anonymous , ma che c**** dici?
O scrivi in un italiano comprensibile o non rispondere neanche, perchè se ho ben capito mi stai imputando il fatto che mi sia messo "su un divano a sentire Celentano" .. Se così fosse saranno affari miei mi pare..perchè se devo recensire un cd mi parrebbe normale - come minimo- ascoltarlo! cmq sappi che per recensire una raccolta di successi non c'è bisogno di sentirli visto che sono dei "successi" e già si conoscono. ne ho sentito uno e mi è bastato. Poi , amico mio, come dicono a Milano "ofelè fa il to mestè" . Tu fa il tuo che io faccio il mio. o come dicono a Roma " incollate l'arnesi da manovale è và a lavorà" senza rompe li cojoni a me (questo l'ho aggiunto io) Bye bye

Anonimo ha detto...

Parole sante, le tue Christian e anche quelle del primo commento di Maria Luisa.

Dio li fa e poi li accoppia. I più sopravvalutati, ma che in realtà valgono una cippa: Celentano e Mogol.

E questa è solo la punta dell'iceberg musical-mafioso italiano.

Anonimo ha detto...

Se poi volessimo esaminare i testi dal punto di vista grammaticale, anche la famosa frase "ma non vorrei che tu, a mezzanotte e tre, STAI già pensando a un altro uomo......", cantata nel brano "una carezza in un pugno", darebbe abbastanza da pensare ai "tifosi" del congiuntivo.
Ciao a tutti.
Gino.

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo sulla definizione di "oscena" (???) del pezzo "una storia come questa", che in realtà è la descrizione cruda e fedele (pasoliniana, direi) di una vera vicenda di piccola criminalità metropolitana.
Io ho trovato bellissimo quel brano nella descrizione sintetica di Celentano della sottocultura piccolo-borghese e consumista da hinterland milanese, che spinge un uomo a compiere rapine per assecondare i capricci della sua donna.
Non sono invenzioni, purtroppo si tratta di fatti avvenuti veramente, ed è geniale la descrizione della confusione mentale estrema del protagonista della canzone, che alla fine strangola la donna, mentre emergono i suoi ricordi d'infanzia e la punizione della maestra mentre le forze dell'ordine lo arrestano.

Paraculi invece brani come "un albero di 30 piani" nel suo velleitario ecologismo d'accatto, oppure "chi non lavora non fa l'amore", inno reazionario da "maggioranza silenziosa" agli inizi degli anni '70, quando gli operai ottenevano a prezzo di molte lotte uno statuto dei lavoratori che dava finalmente loro un minimo di dignità sui luoghi di lavoro.

Anonimo ha detto...

"una storia come questa" sarà anche come dici tu "la descrizione cruda e fedele di una vera vicenda di piccola criminalità metropolitana" ma comunque resta inascoltabile per come viene cantata, per l'accompagnamento stile zum-pa-pa (burinissimo) e per le parole (da far accapponare la pelle). Che poi l'intenzione fosse buona posso anche crederci. Non mi ricordo chi l'abbia scritta, ma se è stato Luciano Beretta non faccio fatica a crederlo. Perchè quando non calcava troppo la mano sul pedale del cattivo gusto (per uniformarsi al Molleggiato e ai suoi fan) scriveva cose carine (es. LA TIZIANA) .
La grammatica nelle canzoni di Celentano è volutamente sbagliata. Una mossa geniale (detto senza sarcasmo) da quel grande animale intuitivo che è.
Da HO RIMASTO di Don Backy a "quanti belli colori (UN BIMBO SUL LEONE) a "ma però" (MONDO IN MI SETTIMA) a "ma quanto bella tu sei" (BELLISSIMA) etc. etc.

Anonimo ha detto...

Sinceramente criticare Diana per la metrica sbagliata nel testo significa (far finta di) non conoscere Celentano, la metrica "particolare" cosiccome la grammatica "personale" è una delle sue caratteristiche (d)istintive ed è una cosa assolutamente voluta, piaccia o non piaccia, e secondo me l'effetto nella canzone in questione è peraltro ottimo, peccato il testo in sè non sia gran cosa, ma alla fine da una cover di Diana non ci si poteva aspettare che una canzone allegra e volutamente retrò (vedi i verbi troncati).
D'accordo sulla mitica "Do Dap" e le altre canzoni da te citate (eslusa "la ballata", francamente brutta) che non avrebbero sfigurato in una raccolta.
Disaccordo totale su "Una storia come questa".

Anonimo ha detto...

Cari intelletuali voi non capite un ca..di musica. Celentano e' il numero uno in Italia e non lo dico io ma le statistiche..guardate gli ascolti che fa nei suoi programmi,i mega milioni di copie che vende(degli album)e poi vi accorgerete che tutto quello che avete detto fa parte di un mondo di cazzate(dove abitate).non esiste artista migliore di lui..la verita' vi fa male lo so...

Anonimo ha detto...

I miei 55 hanno il bello della spregiudicatezza mai doma,di una maturità sempre in crescita e di un'anima che non ho mai saputo vendere e proprio per questo non completamente innocente,non ho il pallino del rappresentante,semplicemente non l'ho saputo fare.

Per quanto molte volte le mie idee non coincidano con le tue,ho sempre avuto nei tuoi confronti una forma d'ammirazione che concedo a persone che,prima della loro intelligenza,della loro infinita cultura, hanno il sangue...
Innegabilmente furbo a cavalcare sentimenti,tendenze e...femmine, ti sei costruito il pulpito su cui,bene o male,(concedimelo)dici al mondo quello che pensi.Per i tuoi settanta ti dedico una canzone che,in qualche modo,tocca tante persone che hanno perso il senso della propria vita,una realtà questa che non ti riguarda,ma,credimi,stà nel solco dei vinili che hai inciso,sulle strade che hai percorso e...
Oro e piombo.
Ti vedo triste
fuori dal tuo centro
scappare sempre
per non guardarti dentro
e l'impressione che tutto
sia già stato inventato
che l'ultimo sogno
sia svanito
rincorso da sirene
col sorriso ormai cariato
acqua sporca nelle vene
occhi bassi sul selciato
...e le volte che hai creduto
di essere in dritto
pensando così
di poter far di tutto
e le volte che volevi
diventar qualcuno
affogandoti all'idea
di non essere nessuno.
Non è facile sai
spezzare le catene
e ritrovar la strada
che ti può far bene
osa dare
a quello che pensi
materiale per i tuoi sensi
cerca dove
non sei mai stato
fallito è chi
non c'ha mai pensato...
l'oro dell'esperienza
non il piombo dell'indifferenza.

ti cascasse mai l'occhio su quanto ti ho scritto,sappi che uno dei motivi che mi hanno spinto a farlo è che provo a cercare dove non sono mai stato..a cercare cosa?
un buon motivo in più per continuare a ridere la vita.

Buon anno a te,a chi ti è più caro
e anche ai nostri nemici.

Maxophon

Anonimo ha detto...

Udite Udite !!!
Solo oggi si scopre che alcuni editori, per anni hanno pubblicato il falso basabdosi su false dichiarazioni di Celentano e fans. Ricordate il festival rock and roll del 1957 a Milano? Palazzo del ghiaccio ? E' un falso editoriale, pubblicato anche in wikipedia sulla pagina del grande Ghigo, un tiro mancino tipico dei celentaniani. E' falso che Celentano ha vinto quel festival, tutta una farsa. Il festival era una gara per ballerini italiani e francesi, i gruppi musicali erano solo ospiti !!! Andate a vedere la locandina !!! Qui: http://www.ghigo.it.gg/IMMAGINI.htm

Quella volpe di Celentano, oltre ad aver ladrato per decenni canzoni altrui, si fa anche bello con vittorie mai esistite. I fans di quel rammollito dovrebbero sprofondare nella vergogna, fattispecie quelli che scrivono cose vomitevoli sui libri e internet.
Se andate sul sito di Don Backy, cliccate sulla voce - alcune verità -
potete scaricare in pdf una sentenza che ha condannato Celentano e il paroliere Micky del Prete per aver ladrato una canzone a Don Backy . Il mitico Don, non è il solo ad esserci passato, Celentano ha fatto molte vittime in carriera.
Ho ricopiato minuziosamente quello che è scritto sul sito di Don Backy, leggete leggete, e poi andate a scaricarvi la sentenza a http://www.donbacky.it
Don Backy racconta alcune verità:
C'E' UN GIUDICE A BERLINO!!
Con sentenza del Tribunale di Sanremo - presso il quale si è svolta un'annosa causa tra me e Michi del Prete, svolta per attestare la paternità della mia canzone "La storia di Frankie Ballan" - il suddetto Tribunale, ha definitivamente sciolto il 'dilemma', assegnando a me la paternità del brano e condannando il "paroliere del Clan". Del resto era impossibile per il del Prete, vincere, stante il fatto che - a riprova della leicità della mia richiesta - c'è il fatto che la citata canzone era stata da me scritta - e incisa (etichetta Rainbow 45gg. 400/401) a mie spese - ben due anni prima (1960), che la inviassi al Clan quale provino, per esservi scritturato. In tempi - cioè - in cui non conoscevo nessuno dei personaggi che lo avrebbero composto. Il brano fu depositato dal M° Cat...., per mio nome e conto, stante il fatto della mia non ancora avvenuta iscrizione alla Siae. Si convenne pertanto (1962), che sia il testo, che la musica, mi fossero restituite dal precedente depositario (M° Cat....), per passarne la paternità ai nuovi "tutori" (il Clan volle così), Michi del Prete (per le parole) e Detto Mariano (per la musica). Dopodichè incisi le stesse due canzoni su etichetta Clan, sotto la quale furono inseriti i nomi dei due nuovi "autori". Solo per il retro, "Mi manchi tu", fu rifatto interamente il testo dal grande Luciano Beretta e "Mi manchi tu", prese il titolo de "Il Fuggiasco" (con pieno e giusto godimento dei diritti letterari da parte di Beretta). Converrete quindi che questi due signori, in alcun modo avrebbero potuto scrivere ex novo nel 1962, due canzoni che già esistevano - depositate da altri e incise da me - ben due anni prima.
C'E' UN GIUDICE A BERLINO??
Credo che questa sentenza, possa rappresentare una prova, anche nei confronti del contenzioso che ho con Detto Mariano (per il recupero di ben 42 mie canzoni, da lui firmate per mio nome e conto, per lo stesso motivo), dal momento che egli - così come il del Prete - risulta essere il compositore (parte musicale) delle stesse due canzoni di cui sopra (La storia di Frankie Ballan - Mi manchi tu/Fuggiasco), risultanti scritte, incise e depositate dal M° Cat...., due anni prima di fare la sua conoscenza. L'Italia è davvero uno strano paese dove - a volte - i giudici, prima di cercare di stabilire la "vera" verità, si affidano alla burocrazia delle carte! Quale prova migliore di questa per stabilire la paternità di una canzone? Non c'è bollettino che tenga, anche se documento ufficiale (a volte - come nel mio caso - firmato solo per soddisfare esigenze di praticità). E quale prova migliore per stabilire che questa è stata la prassi seguita anche in seguito per tutte le altre MIE canzoni, fino al momento in cui non mi sono iscritto? Quale prova migliore, che la testimonianza dei due funzionari Siae (dott. Proja e rag. Fiocco), presso i quali ci recammo (io e il Detto), proprio per cercare una formula che consentisse a lui di restituirmi le canzoni? So che il Detto adduce motivazioni diverse riguardo a quella visita. E allora - mi chiedo - perchè il sig. giudice, per amore di verità, non decide sua sponte, di interrogare nel merito, i due citati signori? A che serve l'Appello, se poi in questo grado non si fa che ribadire la sentenza del I°, senza ammettere - per l'appellante - le prove testimoniali? Domande da profano. Resta alta e chiara, la sentenza del Tribunale di Sanremo, che ha fatto, delle prove inconfutabili, le armi per giungere alla verità. A disposizione per qualsiasi confronto. Grazie per l'attenzione. Don Backy.
Caro Adriano, ne sapevi niente tu? Adesso che sicuramente ti starai godendo quei trenta denari riscossi dalla Rai per i tuoi sermoncini sull'onestà, sulla lealtà, sull'amicizia ecc. ecc. ti ricordo semplicemente che il sassolino che non pesava per niente sulla coscienza a 20 e a 30 anni, finirà per diventare un masso insopportabile con l'avanzare dell'età. La verità - come vedi - alla fine viene sempre a galla e chi ha cercato di camuffarla, ne viene travolto. Da buon pastore evangelico - quale sei - mi pare ancora strano che tu non ti sia mai dedicato a cercare di recuperare l'unica pecorella smarrita (io), invece di stare come un caporione, a indicare la retta via a quel gregge belante, che 'sembra' pendere dalle tue labbra. Se ci sei, batti un colpo prima che sia troppo tardi (tutti i tuoi beni, non ti seguiranno, e tu dovresti saperlo bene) e di' una parola di verità sugli squallidi traffici che hanno riguardato le mie (e anche le tue) canzoni, firmate da Detto Mariano, che aveva partecipato a esse soltanto con la sua firma sui bollettini Siae.

Anonimo ha detto...

scusate ma è vero che adriano si è fatto togliere 3 costole (TRE!!) per poter fare pratiche autoerotiche arrivando con la bocca fino al di dietro????
io sta cosa l'ho letta su city e mi ha sconvolta
all'inizio non ci credevo, anche se city non inventa boiate... però poi ho notato che da come muove il torace potrebbe benissimo essere vero!

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