12 febbraio 2007

Come prima più di prima...

Ieri abbiamo potuto notare quanto siano stati inutili, demagogici e strumentali i proclami fatti per più di una settimana. L’appellarsi alla sportività della massa non ha avuto nessun riscontro effettivo. A Roma hanno fischiato il minuto di silenzio per Raciti sebbene lo stadio intero abbia cercato di reagire a quell’estremo oltraggio applaudendo e cercando con gli applausi di sovrastare i fischi idioti di persone - che sono sicuro – non sanno nemmeno perché sono al mondo. Il problema è che non dovevano esserci neanche gli applausi. Un minuto di silenzio è un minuto di silenzio. E basta.

A Verona sono stati fermati quattro ultras interisti con indosso petardi, fiale di anabolizzanti e biglie: andavano con un altro centinaio di sostenitori nerazzurri al corteo fino al Bentegodi. A Bergamo (incredibile ma vero!) sebbene lo stadio fosse vuoto i tifosi bergamaschi sono riusciti a lanciare un fumogeno da fuori. A Torino gli ultras granata intonano cori da stadio durante il minuto. A Genova i tifosi doriani approfittano della mancata introduzione del divieto di striscione nel decreto Amato, e prima ironizzano («The show must go on»), poi attaccano: «I morti vanno tutti rispettati, anche quelli che vi siete dimenticati». A Controcampo un tifoso blucerchiato tenta di spiegare lo striscione: parla di ultrà morti (?) e di foibe (ma lasciate stare cose più grandi di voi, per favore). Poi però dimenticano di rispettare Gianluca Pagliuca, portiere dell'Ascoli e loro ex, reo di aver giocato nell'"odiato" Bologna. E lo insultano per un tempo intero. Una porzione di Fiesole (intesa come curva) fuori dallo stadio a Firenze, dove trecento tifosi si accampano per urlare contro il governo. A Palermo striscioni e cori contro il governo e lo stato.

Alle 10 , stamattina accendo la radio per sentirmi uno dei tanti programmi capitolini sul calcio (ogni giorno in ogni stagione, anche il 15 agosto). C’è un tifoso che parla di guerra. “Questa è una guerra”, dice. Una guerra? E in nome di chi? Ma chi siete per parlare di guerra? Non avete neanche l’alibi della scontro sociale perché in gioco qui non c’è niente, c’è solo la voglia di far male al prossimo.
Il disagio sociale di cui qualche Alberoni dei poveri vaneggia non esiste. Il disagio sta solo nelle loro menti malate e nelle loro famiglie che invece di educare, diseducano.

Ma vi rendete conto che il padre dell’assassino di Raciti ha detto che la polizia si doveva fare i cazzi suoi e lasciare che catanesi e palermitani si ammazzassero di botte? Ma da un padre così che figlio può venir fuori? L’avere dato troppa importanza alla sigla ACAB ha fatto sì che una massa di idioti in questi giorni sia corsa a farsi tatuare la parolina sul corpo. Sono sicuro che due giorni prima neanche sapessero cosa significasse. Emulazione e idiozia : un mix pericolosissimo. Soldataglia di una “guerra” giocata sulla pelle dello sport e in nome di un pseudo potere ribellistico.

Migliaia e migliaia di ragazzi che sono cresciuti nella bambagia, che hanno avuto tutto e che non sapendo come e dove sbattere la testa decidono di andare allo stadio a fare casino, come nelle piazze ad infiltrarsi in qualche manifestazione e nelle scuole per picchiare i più deboli. Unico vero obiettivo: la violenza e il vandalismo.

L’Inghilterra, che ha avuto problemi di hooliganismo peggiori dei nostri, ora ha stadi con tifosi a due metri dalle reti di gioco, senza barriere architettoniche e tranquillità apparente e non. Ma sono arrivati a questo grazie al pugno di ferro. In ogni stadio ci sono annesse le carceri per tifosi troppo violenti. Processo in direttissima il giorno stesso e condanne durissime. Ma noi siamo il popolo dei figli di mamma dove “povero figlio mio, va capito”.

Non si doveva giocare né a porte chiuse né aperte. Non si doveva giocare e basta. La gente è davvero stufa del calcio. Ieri pomeriggio, guardando fuori dalla finestra, vedevo gente in giro, per strada. Cosa abbastanza insolita quando sono le 15.30 di una domenica di campionato.

Io stesso ho visto le partite più che altro per abitudine ma non avevo nessun vero interesse. E non perché “fintamente” indignato per quello che è successo o perché voglia fare il moralista. Ma perché tanto si va avanti solo ed esclusivamente per interessi economici dei presidenti di calcio. Il divertimento è finito. Un campionato iniziato male ed in fretta con condanne a squadre non ancora definitive e che nel corso dello stesso sono state ridotte e che sta finendo anche peggio. Che squallore. Con un povero imbecille , commissario straordinario della Federcalcio, che ha così commentato: ha vinto il tifo buono. Siamo nella giusta direzione. Ma dove vivi? Ma vattene a casetta tua e non uscire più.

Di ieri mi resta l’immagine di De Rossi che durante il minuto di silenzio si è voltato più volte incredulo verso la curva Sud, come a dire “ma questi sono scemi?” e di Budan del Parma, che non si capacitava. Anche Spalletti era abbastanza abbacchiato, con lo sguardo che andava spesso verso la curva “fischiante”. E sono sicuro che quasi si vergognava di essere lì.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il fatto che tu abbia stravolto completamente il significato dello striscione blucerchiato "I MORTI VANNO TUTTI RISPETTATI, ANCHE QUELLI CHE VI SIETE DIMENTICATI" (tra gli striscioni con le date che ricordavano le tragedie c'era pure quella di catania, quindi informati prima di tirare conclusioni affrettare) e che tu non abbia citato invece la stupida protesta dei genoani in trasferta durante il minuto di silenzio in memoria del poliziotto ucciso a catania(ovvero tutti girati di spalle) mi fa capita quanto tu sia di parte.
Noi Ultras Sampdoriani siamo contro la violenza e infatti da subito siamo stati vicini alla famiglia del povero raciti, abbiamo sempre preso iniziative di beneficenza(vedi i fondi per aiutare il villaggio di Ranong, dopo la tragedia dello tsunami, due 2 anni e mezzo fa http://www.caniscioltisamp.com/ranong.html e leggi qua) ma di questo non ne parlate eh??? Noi Ultras Sampdoriani siamo anche contro il modello inglese perchè questo per noi è il VERO modello: il modello ULTRAS SAMPDORIA http://www.youtube.com/watch?v=-qOOVxrR7RA (guardati il video per capire cosa si significhi tifare VERAMENTE per la propria squadra). Noi siamo contro la violenza, ma siamo anche contro questo stupido modello inglese che non fa altro che uccidere tutto quello che c'è di bello in questo calcio http://www.youtube.com/watch?v=52k_BiwBYMI (e guardati pure questo video perchè coreografie come queste non le vedremo mai più grazie al tuo "stupendo" modello inglese). NON FATE DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO. PERCHE' NON TUTTI I TIFOSI SONO DEGLI ANIMALI COME LI DESCRIVETE VOI. COME C'E' UOMO E UOMO C'E' PURE TIFOSO E TIFOSO.

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