26 agosto 2007

Hit Parade Brani 2007/ Settimana n.34 del 25 Agosto

Quarta settimana al nr.1 della classifica dei brani di maggior successo (periodo dal 12 al 18 agosto 2007) per Relax (Take it easy) di Mika.



Classifica Brani, Settimana n.34 - 2007
(quando disponibile in rete, cliccando sul titolo si accede al video clip del brano).

PosPos-1TITOLOINTERPRETEScore
11Relax (Take it easy)Mika100
22Parlami d'amoreNegramaro92
33Bruci la cittàIrene Grandi80
44UmbrellaRihanna feat. Jay-Z69
55E Raffaella è miaTiziano Ferro61
66MonsoonTokio Hotel54
710SognamiBiagio Antonacci53
88Toda joia toda belezaRoy Paci and Aretuska feat. Manu Chao46
99When you're goneAvril Lavigne45
1013Sound of freedomBob Sinclar & Cutee B feat. Gary Pine & Dollarman45
1111Ordinary dayDolores O'Riordan43
1215La compagniaVasco Rossi43
1318Domo mia Tazenda feat. Eros Ramazzotti41
1419Gino e l'AlfettaDaniele Silvestri41
1514CandymanChristina Aguilera41
167Say it rightNelly Furtado feat. Timbaland40
1720Si tu no vuelvesMiguel Bosè & Shakira38
1817GirlfriendAvril Lavigne37
1912Cambio direzioneFrancesco Renga36
2023EverythingMichael Bublè35
2116How to save a lifeFray33
2222What I've doneLinkin Park33
23^StayElisa31
2421Meglio cosìZero Assoluto28
2524Un KiloZucchero28
26^LAOld Man River26
2725Grace KellyMika25
2828Makes me wonderMaroon 524
29^L'egoIo, Carlo24
3030Beautiful liarBeyoncé feat. Shakira24

LEGENDA: Il simbolo ^ denota i brani non presenti nella settimana precedente. L'ultima colonna rappresenta un indicatore che misura relativa di un successo di un brano, posto uguale a 100 quello in prima posizione E' disponibile una nota metodologica che illustra i criteri utilizzati per l'elaborazione della classifica.

Si consolida ulteriormente il primato di Mika, con Relax (Take It Easy), canzone che -come hanno notato gli attenti lettori di queste pagine- riprende una frase musicale da "(I Just) Died in Your Arms" degli one-hit wonders inglesi Cutting Crew, peraltro riformatisi da poco.

A parte la stabilità assoluta delle prime 6 posizioni, poco si muove nel resto della graduatoria, in attesa delle prime novità discografiche autunnali. Da segnalare i nuovi picchi raggiunti da Sognami di Biagio Antonacci e Domo mia dei Tazenda con Eros Ramazzotti, ovvero due canzoni italiane che hanno beneficiato della promozione radiofonica, dopo le recenti polemiche sull'esterofilia dei programmatori dei nostri network.

Oltre ai ritorni nei primi 30 di Elisa con Stay e Io, Carlo con L'ego, l'unico vero nuovo ingresso è per Old Man River, cioè l'australiano Ohad Rein, e la sua contagiosa "La". Pare che la canzone sia stata scritta durante un incontro di terapia musicale in compagnia di ragazzi mentalmente disabili: senz'altro è un raro esempio di semplicità e immediatezza. Il suo album d'esordio "Good Morning" uscirà anche in Italia fra un paio di settimane...

By Pop!

Ci piace
  1. Candyman - Christina Aguilera
  2. Bruci la città - Irene Grandi
  3. Toda joia toda beleza - Roy Paci & Aretuska feat. Manu Chao
  4. Domo mia - Tazenda
  5. Gino e l'Alfetta - Daniele Silvestri

Non ci piace

  1. When you're gone - Avril Lavigne
  2. La compagnia - Vasco Rossi
  3. Sound of freedom - Bob Sinclar
  4. Girlfriend - Avril Lavigne
  5. Monsoon - Tokio Hotel
Alla prossima.


Classifica settimana precedente: Hit Parade Brani/ Settimana n.33 del 18/08/2007

13 commenti:

Anonimo ha detto...

ci rendiamo conto che persino una cagata come"la"viene trasmessa in continuazione dalle radio mentre le canzoni italiane o sono sempre nuove o dei soliti nomi oppure i grandi network non le fanno sentire?naturalmente escluse le radioitalia
io sono sempre dell idea sulla colonizzazione culturale

Anonimo ha detto...

In effetti "La" non è sta gran cosa, anzi è proprio robetta, ma parlare di colonizzazione culturale... Trattandosi tra l'altro di un pezzo completamente assente nelle classifiche angloamericane (da cui dovrebbe in teoria partire la temuta colonizzazione), per tacer di quella australiana (da cui dovrebbe provenire il pezzettino) e pure di quella tedesca e olandese, che di solito aprono la strada in Europa, direi che si tratta della tradizionale italica "sola" stagionale, ovvero dello sconosciuto che viene lanciato come la nuova star mondiale e che probabilmente è più legata a strategie commerciali italiane (guarda caso la useranno per gli spot Wind). Nessuno ricorda gli Shivaree (con peraltro un pezzettino decisamente niente male)? Direi che la tradizione era già ben radicata negli anni '70 e '80, per cui non direi che è un drammatico segno dei tempi.
E comunque consolati: a me invece rompe le palle sentire pezzi italiani alla radio (diciamo al 90%, salvo rare eccezioni) per cui vedi che c'è pure chi protesta per l'esatto contrario?
Invece da notare un clamoroso evento: poco tempo fa Radio DeeJay ha passato un pezzo dei Led Zeppelin! Se me l'avessero predetto non ci avrei mai creduto...

il colonizzato culturalmente (e fiero di esserlo)

Anonimo ha detto...

Anonimo del messaggio sopra (29/8/07 10:37) sei Pippo?
Da quel che scrivi sembri proprio quello che ultimamente su Rockol commenta Pussycat Dolls e censura.

Bye,
Stefano

Anonimo ha detto...

(x stefano)gia vado su tutti e due,purtroppo ho un test informatico e devo stare ore al computer,cmq alla fine di italiano si sentono sempre zucchero,vasco,ferro,antonacci ealtri quattro senza mai sentire canzoni vecchie italiane tipo:capita spesso di sentire roba del 95 straniera che andava quell anno anche mediocrità tipo everything but the girls, mike and the mechanics o qualche singolo minore di janet jackson,xchè non trasmettono mai roba italiana di quell anno,che so vecchie degli 883 ma anche minori tipo di cataldo(so che su questo verrò attaccato ma è un esempio),se no come farà l industria musicale italiana a tirare avanti?

Anonimo ha detto...

Potrei fare una battuta e dire che non trasmettono Di Cataldo per non perdere ascoltatori;)
Scherzi a parte, amando i lavori anni '90 di Tracey Thorn, direi che gli EBTG non posson essere considerati "mediocrità".
E comunque a me capita di sentire - con piacere - x radio anche pezzi italiani vecchi, tipo De Andrè o addirittura - come sta settimana - Equipe 84 (anche se si trattava della cover di un pezzo inglese...).
Comunque l'industria musicale italiana è incartata da anni, e non per colpa degli stranieri, ma della scarsa propensione al rischio di discografici, artisti e anche del pubblico italiano. Basta considerare quanti artisti nuovi ogni anno entrano in UK o USA (non importa se buoni o meno buoni, e comunque nella quantità c'è sempre la qualità). In Italia quante novità ci son state negli ultimi anni? Non è recuperando i pezzi vecchi che si salva l'industria, è investendo sui nuovi.

Anonimo ha detto...

Piacere di averti riconosciuto Pippo.
Trovavo interessante lo scambio di battute fra te e Calderolo nella news di Rock On Line.

No gli EBTG non me li puoi considerare mediocrità, sia prima che dopo la svolta elettronica.
Su radio Capital almeno fino ad un po' di tempo fa (ora preferisco ascoltare Virgin Radio) capitava di sentire pezzi vecchi anche di artisti italiani; anche su Montecarlo e 101.

In particolare in UK si trovano nelle chart di singoli e album, anche in top 10, spesso e volentieri artisti nuovi e giovani che, anche se non saranno nulla di trascendentale, sono delle interessanti novità. Poi magari produrranno solo un paio di buoni singoli e poi si perderanno senza produrre un intero album all'altezza, ma intanto godiamoceli.

In Italia negli ultimi anni molta parte della discografia non fa altro che cercare il facile incasso producendo cloni di altri artisti di successo o cloni di un genere che al momento 'tira'.
Questo perché il mercato è in crisi e si vendono pochi dischi: ma così facendo producono giovani artisti usa e getta che se hanno fortuna beccano uno, due successi e poi l'album non vende e tanto in fretta come erano arrivati al successo, se ne tornano all'anonimato. E in uno scenario del genere la discografia continua a investire soldi in artisti che non durano nel tempo senza rientrare dell'investimento: si genera un circolo vizioso in cui i bilanci sono sempre più in rosso e la discografia affoga sempre più fino ad annegare..

Tutto questo a scapito di giovani validi e più di nicchia, ma che con il giusto supporto di mezzi (leggi major) potrebbero avere la visibilità per poter sfondare e portare della musica di qualità al grande pubblico. Un esempio i Baustelle che dopo aver firmato per la Warner si sono visti maggiormente in giro ed il loro leader è fra i responsabili del maggior successo italiano di quest'estate: "Bruci la città" per Irene Grandi.

Ciao Marco! Ho letto i tuoi articoli sulle estati passate e li ho trovati molto interessanti. In particolare ho apprezzato in quello del 69 la possibilità tramite i link di ascoltare anche cose vecchie che non conoscevo.
È importante l'attualità, ma non dimentichiamoci ciò che è stato, per poter valutare il + obiettivamente possibile le cose nuove nel contesto generale della storia della musica..

Ammazza, sembro un professorino!! :-D

Anonimo ha detto...

x Stefano:

Grazie per i complimenti! Spero di meritarli anche per i prossimi interventi! Non ti nascondo che certe cose le scopro per la prima volta pure io scrivendo gli articoli! Concordo in pieno con le tue considerazioni sull'asfittico panorama italiano!
Ciao
Marco

Anonimo ha detto...

bo scusa x gli EBTG era solo un esempio (allora life is a flower che ho sentito poco fa)cmq non capisco xchè anche se non investono sui cantanti italiani le radio non li passano ugualmente?anche dopo il festival si fatica a sentire certi brani,alla fine girano sempre quegli artisti che penso abbiano alle spalle le grandi case(tipo silvestri,grandi o antonacci)ma gente tipo nino d'angelo o spagna sono quasi obliggati a fare flop,così facendo si crea una specie di egemonia culturale che va ad eliminare una parte di mercato(musica regionale o classici italiani)che meriterebbe di essere preservata,tipo i tazenda senza ramazzotti mica sarebbero entrati in radio...tra l altro i nostri artisti non è che tanto si ispirino alla nostra storia musicale vanno sempre piu verso il modello angloamericano,nel senso che la musica è di quel genere ma cantata in italiano,in altri paesi tipo in quelli arabi o dell est ma anche in sudamerica si sente invece qualcosa di diverso più locale

by pippo

Anonimo ha detto...

Ciao Pippo.
Io penso che l'osservazione che fai sia valida sotto molti punti di vista. Tuttavia vorrei soffermarmi su un aspetto: il target delle radio.
Ci son moltissime radio a livello regionale (parlo della mia regione, il Veneto), in cui il 90% della programmazione musicale è costituita da vecchi classici italiani, pezzi italiani più recenti o pezzi di liscio, pertanto "di musica regionale". Soddisfano un ben preciso target e son molto ascoltate. Se cerchi quel genere di musica basta sintonizzarsi sulle loro frequenze.
Le radio nazionali generaliste devono mediare tra i gusti del pubblico generale e le esigenze delle case discografiche, pertanto seguono un loro percorso.
Per cui, senza arrivare agli estremi americani, anche da noi c'è una certa differenziazione del mercato radio (ci saranno di sicuro anche radio che programamno solo hevay metal o techno).
Anche perchè, te lo dico in tutta sincerità, la mia personale idea dell'inferno è una colonna sonora fatta da Nino D'Angelo, Di cataldo, 883 e compagnia.
Probabilmente faccio di tutta un'erba un fascio, ma mi sembra che sia un problema comune (guai a te se mi associ di nuovo gli EBTG con gli Ace Of Base! ehehehe)
Scherzo ovvio!
Ciao!
Marco

Anonimo ha detto...

hai pienamente ragione anche se xo alla fine si tratta sempre di radio minori,con un bacino di utenza poco ampio e indirizzate ad un certo tipo di pubblico,di certo non spostano le vendite e non fanno piazzare singoli in classifica(tranne ultimamene radio italia che xo è già piu grande)penso che le major straniere ficchino il naso un po troppo prepotentemente nel nostro panorama musicale,certo le cose stanno migliorando se uno guarda i singoli piy venduti nel 95 in questo sito c'è da mettersi le mani nei capelli,xo resto sorpreso che gruppi o personaggi amatissimi vengano boicottati così in radio(tipo l ultimo tozzi),bisognerà vedere il prossimo festival cosa faranno,cmq dai non mi puoi mettere il pezzalone tra i dannati lui è un po il fratellone buono di un intera generazione anche se ha vuto un momento di stanca merita affetto
by pippo

Anonimo ha detto...

Le dimensioni di una radio siano proporzionali a quelle del pubblico. In ogni caso sta teoria delle major straniere che puntano a colonizzare il nostro mercato ha un po' il fiato corto. Si tratta di multinazionali, che spesso diversificano il prodotto a seconda del pubblico (e del paese). E gli hit internazionali ci son sempre stati. Comunque nel 1995 qui in Italia andava una dance italiana al 100%. Ho dato un'occhiata alla classifica: nella top 20 ci son 10 hit di provenienza internazionale (gran parte europei e tutti ballabili), il resto è tutta produzione (dance) nostrana, che semmai era fatta x vendere all'estero (cosa che tra l'altro ha fatto), permettendo ai nostri discografici di incassare bei soldini. Se ci fosse stata la temuta omologazione, avremmo avuto in classifica i pezzi di Pulp, Edwyn Collins, Oasis, Blur, TLC, Seal, Bjork, Method Man, Dave Matthews ecc... Non ci sarebbe andata male, direi... Per tacer degli album, dove i primi son tutti italiani.

La gente che comprava dischi comprava quello.

A Tozzi son affezionato per le sue cose anni '70, ma direi che le sue ultime produzioni non son poi ste gran cose. Anzi, le radio iniziassero a snobbare anche molti altri vecchiacci nostrani, dando più spazio a giovani meno costruiti, forse i problemi si risolverebbero da soli...
E riguardo al pezzalone, sarà come dici tu, ma a me la sua musica fa proprio senso (non gli auguro l'inferno! Dato che ci andrò di sicuro, spero proprio di non trovarcelo! Sarebbe per me una vera dannazione doverlo ascoltare!).
Se imparassimo dall'estero, dove un "vecchio" vende se le sue cose son buone, e dove il ricambio è sempre in agguato, non si potrebbe che stare meglio: bisognerebbe vietare a chi fa musica da più di 25 anni di fare dischi nuovi. Possono campare tranquillamente con i concerti.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti, sono nuovo...Leggendo qualche commento, volevo dire la mia sulla musica italiana. Secondo me bisogna rilanciarla con artisti del calibro di Tiziano Ferro o Laura Pausini, strafamosi in tutto il mondo, ma anche con nuovi talenti (vedi L'Aura, Le Mani, Negramaro, Martha, Deasonika, FSC, Modà). In ogni modo abbiamo artisti come Francesco Renga, Cesare Cremonini, Giorgia, che ci fanno ben sperare sul futuro della musica italiana... vi saluto ciao Andrea

Anonimo ha detto...

non so secondo me certi su di età tipo tozzi se lanciati bene tirerebbero ancora all estero d'altra parte vende poi x le grandi radio un sacrificio c starebbe,a proposito di dance italiana nel mondo,qualcuno sa che fine ha fatto DISCORADIO?una volta da li partiva la dance che conquistava il mondo,poi hanno iniziato a riproporre canzoni italiane o straniere un po dimenticate remixate facendole passare x novita,adesso invece fanno solo roba straniera di importazione e roba modaiola italiana che sta all antitesi della disco sono un deluso ormai in discoteca va solo la house che sarà bella finchè si vuole ma vedo che tanti preferiscono la vecchia dance,solo che non esiste più

pippo

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