23 febbraio 2009

Carta vince Carta perde

Mi dicono che il vincitore dell'ultima edizione del Festival di Sanremo sia tale Marco Carta. Cioè, una edizione in cui il mattatore assoluto è stato uno degli uomini simbolo di Mediaset, in cui la madrina è stata la mattatrice assoluta del programma da cui proviene il suddetto Carta, in cui sinanche il meccanismo di (tele)voto e quello delle eliminazioni è stato clonato dal suddetto programma. Tutto questo viene presentato come la vittoria del tale Carta.

Ok, se Carta è il simbolo dello strapotere dell'attuale mostro Rai-Set, della sua egemonia culturale nel paese, così come del suo strapotere politico, impersonato dalla tessera P2 nr. 1816, contemporaneamente proprietario di Mediaset e padrone della Rai, dove faceva il bello e cattivo tempo anche quando era all'opposizione (qualcuno ricorda le intercettazioni con Saccà?), allora ha vinto Carta. E come poteva essere diversamente?

Sono i tempi in cui ci tocca vivere: una marmellata stucchevole che tutto avvolge e stravolge. I politici che rivelano la loro natura di pagliacci ed i pagliacci che devono fare i politici, i TG che si occupano principalmente di gossip e canzonette, e questo blog costretto ad occuparsi di politica. E' naturale poi che le ballerine vengano piazzate indifferentemente o in qualche programma televisivo o, se troppo incapaci, in qualche ministero.

Ed è altrettanto naturale che il meccanismo di placement di un prodotto sia lo stesso del placement di un candidato politico o di un intero partito, legittimato dal meccanisco plebiscitario e tarocco del televoto. Cui si ricorrerà probabilmente alle prossime elezioni politiche e tramite cui si cambierà sinanche la Carta costituzionale. Carta perde, appunto.

Carta perde, anche se lo assumiamo a simbolo della musica italiana, sopratutto quella "giovane". Perchè l'ultima edizione di Sanremo è stata del tutto contigua alle edizioni precedenti ed ha spietatamente dimostrato quello che si sapeva da tempo: che la musica è un accessorio del tutto ininfluente nell'attuale panorama culturale italiano. Anche quantitavamente. I brani proposti sono passati dai 48 di qualche anno fa ai 26 dell'attuale edizione. Il tutto senza che la durata delle varie serate sia diminuita di un solo secondo, anzi.

Oltre 20 ore di trasmissione per 26 brani. Un rapporto di quasi un'ora per brano, all'interno della quale solo pochi minuti sono stati dedicati alla canzone. Il resto è stato occupato da tutto, di più, come da slogan della casa. Intanto è stato occupato dall'unico trionfatore certo della manifestazione, il Bonolo: al confronto, il protagonismo e l'invadenza di un Baudo erano bazzecole. Ha cantato (sic!), ha danzato, ha blandito ed aizzato il pubblico in sala e quello televisivo, ha riempito il palco di tette e culi (marchio della casa madre), ha intervistato nel modo più noioso possibile Annie Lennox ed il rappresentante ONU, ha infarcito il suo eloquio con citazioni ad capocchiam.

E sopratutto, ha difeso una bambina malata dalla ferocia dello Stato, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, individuati come i veri cattivi. A spiattellarci la sua verità, senza che nessuno potesse magari fargli notare il taglio delle risorse effettuato scientificamente da questo governo, lo smantellamento continuo del welfare, l'affossamento della sanità pubblica. Un trombone pagato (profutamente) con i nostri soldi per venirci ad imbonire.

Già. San Paolo Bonolo santo subito. Salutato come il salvatore del Festival, della Rai, della Rai-Set, della televisione generalista, dell'Italia, del mondo. Quello che è riuscito a riportare il pubblico ai 12 milioni di spettatori, cifra che veniva raggiunta da un qualsiasi film di serie B all'epoca della TV di Bernabei. Il salvatore del fortino in cui sono arroccati i burattinai del teatrino mediatico-politico per difendersi dal paese reale.

Carta perde in quanto posticcio rappresentante di quello che dovrebbe essere la ragione stessa dell'esitenza di Sanremo: la proposizione di nuove canzoni che restino nell'immaginario collettivo. Il suo pezzo non lo ricorderà nessuno e, se qualcosa resterà va cercato tra le bistrattate nuove proposte (scese quest'anno ad appena 10 brani) o tra gli eliminati al primo apparire quali Stefano Di Battista & Nicky Nicolay. Ma parlando di Sanremo non ha senso parlare di musica e di qualità dei brani: è tutto il contesto in cui è immerso a risultare raccappricciante. Per buona pace di quegli idioti che pretendono che si parli di musica e basta.

Il paese è reale, era il titolo del brano degli Afterhours che, in un altro paese o in un altro momento, poteva risultare il brano simbolo del festival. Invece è stato buttato fuori di primo acchito. Il paese è reale o il paese è reality. Non lo sappiamo.

Non sappiamo se effettivamente i gusti di questo paese sono effettivamente rappresentati da obbrobri musicali quali i brani di Carta, Da Vinci o Povia. O se questi sono solo il frutto di manipolazioni tarocche quali il televoto. Così come non sappiamo se effettivamente i sardi siano impazziti nell'accordare la maggioranza dei consensi alla tessera P2 nr. 1816 o se sono stati spinti in un meccanismo simile a quello del televoto, in cui è l'offerta a determinare la domanda. Detta in altri termini, se l'offerta musicale o politica (non c'è molta differenza al riguardo) è quella che passa in televisione, che volete che ne esca fuori? I gusti di coloro che sono stati plasmati dalla televisione stessa, ovviamente. Gli altri neanche partecipano alla competizione.

Senza neanche chiedersi "che è anche per te se il tuo paese è una merda".

31 commenti:

Anonimo ha detto...

possibile che ci metti sempre dentro la politica? il presidente del consiglio e' diventato il tuo incubo..esci un po' ...divertiti.

chartitalia ha detto...

@solito anonimo:
vedo che hai capito completamente l'intervento; fa piacere questa sintonia

ho chiuso con il verso di una canzonetta: "è anche per te se il tuo paese è una merda"; non sei contento che parlo di canzonette?

Anonimo ha detto...

...siete sempre di meno

chartitalia ha detto...

@anonimo della 12.55:

certamente, anche a sanremo arriviamo ultimi, come al solito

Anonimo ha detto...

non è così. Marco Carta ha vinto perchè lo hanno votato tutte le regazzine tra gli otto e i quindici-sedici anni, quelle che seguono TRL, Avril lavigne e Hanna Montana. Sempre quelle che sono riuscite a far entrare in Top 10 un aborto come i DARI, quelle che strillacchiano al nome del loro cantante del momento, siano ieri i Jonas Brothers, oggi Marco Carta, domani chissà.

Bonolis ha detto (è uscita la notizia sul sito del corriere della sera in home page) che l'80% dei votanti aveva età tra i 12 e i 20 anni, quindi sicuramente quasi tutte ragazzine fan del Carta che magari hanno speso lo stipendio del padre(magari cassintegrato) per votare Carta e poi vantandosene con le pseudo-amichette in qualche forum tematico su Marco Carta.

Qui la politica non c'entra proprio nulla, e nemmeno l'asse Rai - Mediaset.

Qui stiamo assistendo alla venuta al mondo di una generazione, quella nata dopo il 1990, la quale(mi auguro non tutti) non sa cos'è il mondo, ma lo vive attraverso i reality, uomini e donne e appunto i cantanti che escono da amici.

Quindi a mio parere la politica c'entra poco o per niente con la vittoria di Marco Carta, ma invece questa vittoria altro non è che lo specchio delle nuove generazioni che storcono il naso di fronte ad una canzone di de andrè (magari perchè non ne capiscono nemmeno il significato) e invece stridulano appresso alla canzone di Carta che altro non è che una copia, musicalmente parlando, della sigla di Naruto su mediaset.

saluti

Anonimo ha detto...

scusa ho riletto meglio il tuo post caro chart e mi era sfuggita la parte finale dove giustamente poni la vittoria di Carta come una cartina al tornasole della cultura nel nostro paese, soprattutto la cultura della generazione post-90 che veramente non promette nulla di buono, plasmata e resa schiava dalla cattiva televisione.

Unknown ha detto...

c'entra c'entra la politica eccome che c'entra... e che vivendo dentro al "mulino bianco" è impossibile rendersene conto e mi sembra che chartitalia bene lo abbia evidenziato.

Anonimo ha detto...

La politica volete metterla di mezzo voi sempre e comunque anche quando non c'è nè bisogno.

Stiamo assistendo alla degenerazione della società questo è il punto, basta leggere quanti reati e violenze ci sono fra i minori per rendersene conto. I giovani di oggi sono forzati dalla televisione e dai reality, non se ne fregano di quello che dice la politica. Vedono le cose in Tv e poi cercano di vivere la vita secondo le illusioni che la Tv trasmette, ritrovandosi poi in situazioni che nella realtà non è facile uscirne come un colpo di ciack come avviene nelle trasmissioni televisive preparate a tavolino.

La politica oggi ha ben altre gatte da pelare che pensare di forzare un vincitore al festival.

Anonimo ha detto...

E anche quì non poteva mancare l' attacco a Carta tra chi ci mette la politica e chi fa analisi sociologica. Su qualcuno del resto bisogna pure sfogarsi. Cioé, mi stà toccando difendere Marco Carta. Ma guarda te!

Anonimo ha detto...

Parlando più seriamente ovvio che riguardo la degenerazione portata verso l 'estremo e tutto quanto, avete ragione.

chartitalia ha detto...

@james:
cioè, fammi capire: quando il bonolo fa il pippotto contro la "cattiveria" dei comuni che concedono solo 20 minuti di assistenza al malato bisognoso contro le 12 ore richieste dai genitori stai dicendo che non sta facendo politica? non è che fai coincidere la politica con il sistema dei partiti vero? ti ricordo solo la definizione classica di politca: "l'arte di governare la società"

piccola e noiosa domanda: e qual è il modo più efficace di governare la società ai giorni nostri, coi carabinieri o con il tubo catodico?

ma non solo oggigiorno, mai sentito parlare di "panem et circenses"? secondo te cosa voleva dire? lo ritieni un metodo di ottenimento del consenso superato cui siamo ormai immuni?

se preferisci qualcosa di più recente, ti propongo il "Feste, farina e forca" per definire la vita nella Napoli del periodo borbonico, in cui all'uso di feste pubbliche e di distribuzioni di pane si accompagnava la pratica di numerose impiccagioni pubbliche come dimostrazione della capacità del potere politico di assicurare il mantenimento della legalità

e per venire a qualcosa di più recente, perchè la tessera P2 nr. 1816 ha scelto di investire miliardi in una squadra di calcio per farla diventare vincente? certo, la politica ha altre gatte da pelare, ma chissà perchè sempre quella tessera P2 lì parla più spesso di Beckam che delle proposte per uscire dalla crisi economica in cui siamo precipitati? e perchè passa il tempo a raccomandare le attricette nelle fiction televisive?

hai proprio ragione, la politica non c'entra nulla, ma proprio nulla

e le marmotte confezionano la cioccolata

Anonimo ha detto...

...meno male che c'e' il Berlusca che vi da' in testa.

Anonimo ha detto...

...siete sempre di meno

Unknown ha detto...

"siete sempre di meno" ... in che senso, che ancora usiamo collegare i neuroni? Ahimè, hai ragione.

Anonimo ha detto...

...alla fine arriverete all'estinzione a furia di sbranarvi fra di voi.

Anonimo ha detto...

@ chartitalia: pienamente d'accordo sul discorso che hai fatto riguardo Bonolis e le sue ipocrisie.

Ma vorrei sapere cosa c'entra la politica con la vittoria di Marco Carta.

ps. le marmotte tienitele per te, non c'è bisogno di fare gli arroganti su una discussione. Se la penso in modo diverso da te concedimelo senza fare sarcasmo.

Anonimo ha detto...

Chart scusa una domanda quanti anni hai?

Anonimo ha detto...

"Siete sempre di meno" chi? Se ti riferisci a chi si sforzi di analizzare la musica in modo critico, beh... ti devo dare ragione.
Sono sempre di più i fruitori passivi di contenuti "artistici" (?), abituati a bersi tutto ciò che viene loro propinato, senza accendere la testa.

Anonimo ha detto...

no...non mi riferivo a quelli.

Anonimo ha detto...

Potete spiegarmi come fa Bonolis a dichiarare che l'80% dei televotanti al festival di Sanremo aveva un'età compresa fra i 12 e i 20 anni?
Mi pare che nel momento in cui mandavi l'sms per televotare un cantante, non ti veniva richiesta l'età.
Questa storia che Marco Carta ha vinto perchè è stato televotato esclusivamente dalle ragazzine è una cosa ridicola.
Io sono una madre di 40 anni e ho votato per Marco Carta. Ho una figlia di 16 anni a cui non piace marco Carta..l’età quindi non c’entra niente. Non sono l'unica persona adulta che ha votato per lui..vi garantisco che ci sono tanta persone adulte a cui è piaciuta la canzone e che lo hanno televotato. I gusti son gusti e questo non si discute!
Volevo dire poi che la politica non c'entra niente con il risultato di Sanremo.
A quell'anonimo che si ostina a dire "siete sempre di meno": Contento te per chi ti governa..quando vi accorgerete che i vostri voti politici sono serviti solamente per farvi prendere per i fondelli sarà troppo tardi.

Anonimo ha detto...

cara madre di 40 anni non mi sento preso dai fondelli da chi mi governa e sono contentissimo di non essere governato dai"sempre di meno"

Anonimo ha detto...

grande marco
abbasso berlusconacci

Anonimo ha detto...

grande Berlusca...abbasso Marconacci

Anonimo ha detto...

sono stupefato dalle critiche verso carta ...

io mi chiedo talvolta perche i vari nomadi, renato zero, vasco rossi hanno cosi tanto successo ma certamente me le tengo per me ... forse son amati anche da una categoria di persone e certamente non i ventenni

Anonimo ha detto...

il fatto e' che i Nomadi Vasco Rossi e Renato Zero sono dei big della musica leggera...il buon Carta non e' nessuno e mai lo sara' ahime'.

Anonimo ha detto...

datelo 15 anni in piu e nel 2025 faremmo in conti....

alcuni dicevano questo anche della pausini alcuni anni fa ( è solo una cantante di stagione) ed oggi vasco rossi nomadi renato zero solo conosciuti solo in italia invece laura è famosa nel mondo

arrivederci

Anonimo ha detto...

anche Orietta Berti e' conosciuta nel mondo....piu' dei Nomadi Vasco e Renato zero.

Anonimo ha detto...

essere famosi non vuol dire essere bravi....

Anonimo ha detto...

Da Sardo,non credo che il Cavaliere mi abbia obbligato a votarlo con lisciatine o tramite le sue presenze. Sono i partiti, soprattutto quelli del cosidetto triangolo, centro, centro sinistra e sinistra a spingere verso un potere forte. Il commento su carta vincente e carta perdente ne é una conferma. Ad ogni buon conto per me va bene qualunque forma di potere, perché la carta vincente l'avremo sempre e solo noi elettori.

diego ha detto...

ma fottiti!

Anonimo ha detto...

CARTA HA VINTO E VE NE DOVETE FARE UNA RAGIONE!!!!

SERVE PER FORZA CHIEDERSI COSA FARà FRA 3 ... 4 ...5 ANNI?? AVETE LA SFERA DI CRISTALLO PER POTER DIRE CHE SPARIRà?? NO!!..

PER CUI LASCIAMOLO CANTARE STò RAGAZZO.... HA MOLTE QUALITà E SPERO CHE LA GENTE INIZI AD APPREZZARLE!!

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