26 marzo 2009

La parola e il gesto

Jacques Attali è un economista, scrittore e banchiere francese. E' unanimanete considerato un mostro di erudizione avendo una cultura sterminata che verte su qualsiasi argomento. Ha pubblicato oltre 50 libri tradotti in 20 lingue. Perchè questa lunga introduzione a questo personaggio? Beh, perchè il suo nome potrebbe restare negli annali. Non solo perchè ha dato il suo nome alla commissione Attali, voluta da Sarkozy con l'incarico di avanzare proposte per l'effettuazione di riforme urgenti e radicali per innovare il paese Francia. Ma anche per delle "quisquilie" che riguardano il copyright.

In estrema sintesi, Attali cura un eccellente blog personale dove parla delle tematiche al centro del dibattito culturale contemporaneo. Qualche giorno fa aveva trattato della obbrobriosa legge voluta da Sarkozy che continua con la criminalizzazione degli utenti di internet e di chi scarica opere protette da copyright, definendola scadalosa e ridicola.

Tra i commentatori del post è intervenuto un musicista che ha rilevato: "Sono un musicista indipendente. Lei avrà l'autorità morale per dare lezioni sulla gratuità quando avrà messo gratis su internet tutti i suoi libri".

Beh, il giorno dopo Attali l'ha fatto. Ha aperto un sito dove ha promesso che entra 30 giorni tutti i suoi 50 libri saranno messi online gratuitamente a disposizione di tutti. Se lo fa è certamente un grand'uomo e meriterebbe certamente di passare alla storia.

In realtà sembra di capire che si tratta di una bufala da parte di qualche buontempone che gli ha tirato un brutto scherzo. Al momento non sappiamo come stian le cose esattamente e non ci resta che aspettare qualche giorno. Certo che a leggere la presentazione dell'iniziativa da parte del sedicente Attali qualche dubbio ce lo lascia, considerando come funzionano le cose con il copyright e che, anche volendo, difficilmente un autore è proprietario al 100% della sua opera.

In ogni caso, tanto di cappello: o ad Attali se effettivamente lo fa. O all'autore delle bufala per la sacrosanta provocazione. Stiamo a vedere nei prossimi giorni.

3 commenti:

herr doktor ha detto...

mah ... il rapporto di Mr.Attali è stato a suo tempo presentato con molta enfasi (e un enorme pubblicità 'redazionale') e ho atteso a lungo di trovarne una traduzione italiana. Quando l'ho trovata sono rimasto molto deluso e mi sono rifiutato di comprare il libro

Molto incisive le parole di Arthur Goldhammer, su Franch Politics:

http://artgoldhammer.blogspot.com/2008/01/attali-report-in-toto.html
"""""""""
This ambiguity is typical of the Attali report (or at any rate, as much of it as I have read). Its recommendations suffer from being neither general nor particular. They create a false impression of specificity by recourse to arbitrary numerical quotas and technical jargon (viz., art. 53: "establish a European mechanism of digital identification allowing a mutual recognition of means of authentication by requiring root certificates issued by European certification authorities for the entire suite of communication software [messaging, browser, etc.] sold in Europe"). This is not the level at which such a commission should be operating. The pseudo-specificity is just eyewash. It may enable Jacques Attali to pose as an expert on everything, but in reality he is just an expert poseur
""""""""""
ciao

chartitalia ha detto...

uhmm... "but in reality he is just an expert poseur"
mi sa che il blogger ci abbia colto; l'Attali sembra un po' lo Zichichi dell'economia; e lo sbertucciamento cui è stato soggetto a causa dell'articolo segnalato credo lo screditi definitivamente; tra l'altro non ho trovato risposte nè alla rilevazione del musicista indipendente nè a quello che, ormai è certo, è un fake (basta vedere la pagina A propos per togliersi qualsiasi dubbio).
Ciao.

diego ha detto...

non parlate male di Zichichi, non lo merita!!!!!

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