30 settembre 2009

LaCazzifica 2009/09/26 - Un po' per celia...

E' da un po' che ci pensavamo: utilizzare le classifiche musicali per tastare il polso al paese, come termometro, politico e non. E mentre noi ci pensavamo, il buon Paolo Madeddu (una libidine da leggere) ha pensato bene di "rubarci" l'idea e lui l'ha fatto... Va be', largo alla competiscion, allora. Pur sapendo che la nostra impostazione è leggermente diversa sia nei contenuti (spaziamo su tutte le chart disponibile mentre il buon Paolo si sofferma sulla FIMI Album) che, sopratutto, nello stile: il suo è inimitabile e molto più lieve del nostro. Di cosa si tratta? Di cazzeggiare su brani e dischi delle charts, nella comune convinzione che parlare di charts in fondo equivale a parlare del paese reale, o immaginario come è forse più congruo di questi tempi. Insomma, le classifiche delle canzonette come microcosmo dell'italietta. Un po' per celia un po' per non morir...

Non ci credete? Beh, prendete il brano al nr. 1 da un po' di settimane: I Gotta Feeling dei Black Eyed Peas e provate a leggerne il testo. Non sentite quell'aria da postribolo, da sesso e droga, da festino a Palazzo Grazioli o a Villa Certosa? Citando alla rinfusa: ho il presentimento che stanotte sarà una bella notte - facciamo la bella vita - ho i miei soldi (muovilo muovilo) - mi sento stressato - prendiamo l'uscita, sballato - e perdiamo tutto il controllo - facciamolo facciamolo facciamolo - dobbiamo sconvolgere - ora siamo sulla cima - senti il colpo - baby sconvolgi - su e giù - di continuo. Beh, manca solo il letto di Putin... Praticamente i verbali di Gianpi Tarantini sui party organizzati per il nostro premier messi in musica. Ah, il nostro vostro premier poverino, ha ammesso che dal 18 gennaio è stressato (I feel stressed out) e che non ce la fa più a fare questa merda di mestiere (il capo del governo). Guarda caso sembra che l'ultima fornitura del Tarantini risalga giusto a metà gennaio. E da allora ha sbarellato di brutto.

E quale è il miglior viatico per far carriera se non mostrarsi zoccola, a prescindere? A prescindere dalla propria cultura, dalla propria intelligenza, dalle proprie capacità. Assistiamo a carriere folgoranti in politica per essere state disponibili a letto (più o meno di Putin). E se non lo si è, bisogna almeno farlo apparire. Prendete Shakira, ad esempio, nr. 7 della nostra Top 10 con She Wolf. E' tra le più dotate della sua generazione e non avrebbe bisogno di rinchiudersi in una gabbia e di sculettare per tutta la durata del brano, uno dei più brutti ed idioti dell'annata. Ma anche quelle brave devono essere sexy ed arrapanti per poterla sfangare.

Banale legge che una vecchia carampana come Madonna ha capito da sempre: ora sta spopolando con la insulsa Celebration, il cui video è addirittura imbarazzante per gli ammiccamenti e le toccate di patonza. Va be', qui siamo alla caricatura di se stessa, ma a quanto sembra la formula funziona in modo infallibile.

Ancora. Prendete il pezzo che sta scalando vertiginosamente le classifiche, serio candidato al nr. 1 nelle prossime settimane: L'amore si odia interpretato da Noemi con la partecipazione di Fiorella Mannoia. Beh, Noemi. Vi dice niente questo nome? Vi dice niente Casoria, una festa di compleanno, mio marito va con mimorenni, è malato, va aiutato? Quante volte abbiamo letto (più che sentito, visto che sul servizio pubblico della RAI di queste cose non si può parlare) questo nome: Noemi, Noemi, Noemi. Ed eccola lì che sta scalando le classifiche. Sì, sì, certo: quella Noemi lì è un'altra, però è come la pubblicità: qualcosa a livello subliminale resta. Come dite? Che il successo è dovuto al passaggio del pezzo nella prima puntata di X Factor? Sì, certo. E qui si aprirebbe un altro capitolo: che la TV non controlla i voti, pardon, le vendite. Ma di questo ne parliamo un'altra volta, nè.

Già vorrei parlarvi ancora di ossimori, di realtà capovolta, di gerontofilia, di quale razza di animali si ostina a comprare i dischi, di quella tutta particolare che compra i DVD, e di quell'altra che scarica e di quelli invece non scaricano, ecc. ecc. Va be', ma se mi sparo tutte le cartucce tutte al primo numero di cosa parliamo nella prossima classifica? (ah, anche della staticità delle classifiche ne parliamo un'altra volta).

Nel frattempo, il mondo va avanti e il Partito Democratico sta per scegliersi il suo segretario attraverso un complesso procedimento che neanche gli autori hanno capito bene come funziona. Questa prima fase pare sia stata vinta alla grande da Pierluigi Bersani. Sì, quello che ha scelto come slogan un verso da un pezzo di Vasco Rossi, il trombone nazionale: "un senso a questa storia". Ma non gli hanno ancora detto che il pezzo continua con "ma questa storia un senso non ce l'ha"...

2 commenti:

ForestOne ha detto...

Hehehe le classifiche come specchio del paese? E perchè no? :-)
Da questo punto di vista la classifica più significativa della miseria in cui siamo caduti è secondo me proprio quella dell'MTV The Summer Song! Fa veramente pensare che il televoto via cellulare abbia decretato la vittoria di questo sestetto: 1:Marco Carta; 2:dARI; 3:Lost; 4: Finley; 5:Broken Heart College; 6: Gemelli DiVersi...
Ciò che più mi colpisce non è tanto una questione di gusti: tutti abbiamo avuto passioni deprecabili da giovanissimi e poi abbiamo trovato una nostra strada e affinato i gusti.
Quello che più mi spaventa è invece la devastante omologazione ed omogeneizzazione di coloro ai quali questo tipo di musica è rivolta. Più gli tendono il trappolone e più gli piace cascarci dentro... Molto sintomatico (e molto italiano...).
Prendendo a prestito il brano degli Afterhours, comincio a temere che proprio questo sia il paese reale... e che forse abbiamo davvero fatto qualcosa di cattivo per meritarcelo...

chartitalia ha detto...

Beh Forest1, la mtv summer song credo che a malapena rappresenti un sottoinsieme dell'industria discografica più che il paese.
Ed anche la rappresentazione data da MTV dei ggggiovani moderni è, giusto, una rappresentazione: io non gli darei molto credito...

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