25 novembre 2010

I Beatles su iTunes

Non c'è verso: io le case discografiche davvero non le capisco. D'altronde, come dicevano i latini, Dio fa impazzire coloro che vuole perdere. Grande notiziona in questi giorni: le case discografiche che detenevano i diritti su buona parte delle canzoni dei Beatles, Sony, EMI ed Apple Corps, si sono finalmente messe d'accordo per consentire all'altra Apple (quella dei computer) la vendita dei brani dei Beatles dal negozio virtuale iTunes.

Davvero fantastico. Dopo 8 anni dalla nascita di iTunes, e dopo 12 dall'avvento della diffusione di musica online, sarebbe possibile finalmente poter acquistare legalmente alcune delle musiche più famose ed amate di tutti i tempi: pezzi quali Yesterday, Let It Be, Hey Jude, Michelle o album mitici quali Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band, Revolver, Abbey Road o il doppio white album.

Già. Quando ormai tutti coloro che erano interessati ai brani in questione se li sono procurati nell'unico modo possibile, illegalmente, i geni delle case discografiche li hanno finalmente messi in vendita. Ottenendo un paio di risultati davvero notevoli:
1) sono riusciti a perdere milionate di dollari di mancati guadagni
2) contribuendo a convincere i potenziali clienti che il modo più semplice per procurarsi la musica preferita era quello di scaricarla illegalmente.

Complimenti.

Sì, certo. Qualche brano lo si venderà tramite iTunes. C'è sempre qualche utente poco avvezzo a peer-to-peer e dintorni o qualche collezionista che desidera avere qualsiasi cosa ufficialmente pubblicata sui Fab Four, o che il battage pubblicitario della pubblicazione dei Beatles su iTunes gli ha fatto ricordare che Girl era la canzone-galeotta del suo primo amore. Ma la stragrande maggioranza di coloro che hanno amato i pezzi dei Beatles, sono anni che li ascoltano giù sui loro player e sui loro computer. Fottendosene dei tempi, delle beghe e della miopia dell'industria culturale.

4 commenti:

pbm ha detto...

In realtà questa volta EMI e Sony sono incredibilmente innocenti: il ritardo deriva da uno storico (fin dal 1979) conflitto fra Apple Inc (Jobs/Wozniack) e Apple Corps (etichetta discografica dei Beatles), conclusosi con il pensionamento di Neil Aspinall, storico road manager dei Beatles, presidente di Apple Corps, e la venuta a più miti consigli di Macca (nientemeno).

Dovrebbe esserci anche un apposito articolo su Wikipedia, che ti consigli di leggere per rettificare con cognizione di causa.
Complimenti per tutto il resto, un passo falso può capitare a chiunque ;-)

p.

chartitalia ha detto...

@pbm:
Grazie per la segnalazione.
Non so se ti riferisci a questa pagina di Wikipedia.
Bah... per quello che ne sapevo, certo, c'erano delle bghe tra le due Apple ma relative al brand "Apple" che accomunava casa discografica dei Beatles e la produttrice di computer di Cupertino. Beghe che risalgono addirittura alla fine degli anni '70 quando l'idea di distribuire musica online era ovviamente al di là di ogni ipotesi fantascientifica.

Ho comunque corretto leggermente il post evidenziando le responsabilità di Apple Corps nel rtirado della vendita in digitale dei brani dei Beatles.
Grazie e ciao.

Anonimo ha detto...

Bel post.
Una curiosità: quale parte del catalogo la Sony possiede esattamente? Io credevo fosse tutto Emi/Apple...

Paolo

pop! ha detto...

In realtà tutto il catalogo discografico è della EMI (per ora...ammesso che non lo perda come già accaduto per buona parte del McCartney solista, o i Queen, i Rolling Stones e così via...).
La Sony/ATV Music Publishing (che non è la Sony Music) detiene soltanto i diritti editoriali.

Posta un commento

Tu sei libero di dire quello che vuoi. Io sono libero di cancellare quello che voglio. In particolare, i commenti ingiuriosi e/o stupidi si autocancelleranno.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.