25 gennaio 2015

La Top 100 del 2014: i brani di maggior successo dell'anno

Nel ricordarvi di partecipare al nuovo progetto di definizione della lista dei migliori brani ed album italiani di sempre, vediamo cosa è successo nell'intero 2014 presentandovi la Top 100 dei brani di maggior successo. Iniziamo con il giusto tributo al brano vincitore: l'eccellente Happy di Pharrell Williams. Qui sotto la classifica year-end completa.

1. HAPPY - Pharrell Williams
2. A SKY FULL OF STARS - Coldplay
3. BAILANDO - Enrique Iglesias
4. PRAYER IN C - Lilly Wood and the Prick
5. RATHER BE - Clean Bandit
6. JUBEL - Klingande
7. CHANGES - Faul
8. HIDEAWAY - Kiesza
9. SUMMER - Calvin Harris
10. WAVES [ROBIN SCHULZ REMIX] - Mr. Probz
11. DEMONS - Imagine Dragons
12. MAGIC - Coldplay
13. HEY BROTHER - Avicii
14. MARACANÀ - Emis Killa
15. MAGNIFICO - Fedez
16. CHANDELIER - Sia
17. GERONIMO - Sheppard
18. LOVERS ON THE SUN - David Guetta
19. IL MIO GIORNO PIÙ BELLO NEL MONDO - Francesco Renga
20. LET HER GO - Passenger
21. BUDAPEST - George Ezra
22. SING - Ed Sheeran
23. LOVE NEVER FELT SO GOOD - Michael Jackson
24. LOGICO #1 - Cesare Cremonini
25. ADDICTED TO YOU - Avicii
26. TIMBER - Pitbull
27. STOLEN DANCE - Milky Chance
28. I GOT U - Duke Dumont
29. LIAR LIAR - Cris Cab
30. FADE OUT LINES - Avener
31. MAPS - Maroon 5
32. UN AMORE COSÌ GRANDE 2014 - Negramaro
33. TOUS LES MEMES - Stromae
34. WE ARE ONE (OLE OLA) - Pitbull
35. ALL ABOUT THAT BASS - Meghan Trainor
36. THE CHAMBER - Lenny Kravitz
37. GUERRIERO - Marco Mengoni
38. DANGEROUS - David Guetta
39. DARK HORSE - Katy Perry
40. WHEN THE BEAT DROPS OUT - Marlon Roudette
41. CONTROVENTO - Arisa
42. TAKE ME TO CHURCH - Hozier
43. SPLENDIDA OSTINAZIONE - Marco Carta
44. BOOM CLAP - Charli XCX
45. STAY WITH ME - Sam Smith
46. DANNATE NUVOLE - Vasco Rossi
47. STARDUST - Mika
48. COUNTING STARS - OneRepublic
49. TI PENSO RARAMENTE - Biagio Antonacci
50. DARE (LA LA LA) - Shakira
51. ON TOP OF THE WORLD - Imagine Dragons
52. MY TYPE - Saint Motel
53. BLAME - Calvin Harris
54. SENZA SCAPPARE MAI PIÙ - Tiziano Ferro
55. ALL OF ME - John Legend
56. NON MI AMI - Giorgia
57. AM I WRONG - Nico and Vinz
58. RUDE - Magic!
59. EXTRAORDINARY - Clean Bandit
60. FOLLOW THE SUN - Time Square
61. BEST DAY OF MY LIFE - American Authors
62. IL MURO DEL SUONO - Ligabue
63. ORDINARY LOVE - U2
64. THE MONSTER - Eminem
65. I'M YOUR SACRIFICE - Ozark Henry
66. PAPAOUTAI - Stromae
67. PER SEMPRE - Ligabue
68. COME VORREI - Vasco Rossi
69. DUSTY MEN - Saule
70. VIVENDO ADESSO - Francesco Renga
71. IO FRA TANTI - Giorgia
72. THE DAYS - Avicii
73. GREYGOOSE - Cesare Cremonini
74. UNCONDITIONALLY - Katy Perry
75. THE REASON WHY - Lorenzo Fragola
76. PAROLE DI CRISTALLO - Valerio Scanu
77. TU SEI LEI - Ligabue
78. SIAMO CHI SIAMO - Ligabue
79. PROBLEM - Ariana Grande
80. SHAKE IT OFF - Taylor Swift
81. LOVE RUNS OUT - OneRepublic
82. FRAGILI - Club Dogo
83. INVISIBLE - U2
84. LASCIAMI ENTRARE - Valerio Scanu
85. SHE MOVES (FAR AWAY) - Alle Farben
86. I SEE GHOST (GHOST GUNFIGHTERS) - As Animals
87. FADE TO LOVE - Polina
88. I WILL PRAY (PREGHERÒ) - Giorgia
89. HEART TO HEART - James Blunt
90. L'AMORE NON ESISTE - Fabi Silvestri Gazzè
91. DOVE È SEMPRE SOLE - Modà
92. DON'T - Ed Sheeran
93. CAN'T REMEMBER TO FORGET YOU - Shakira
94. STUPID LITTLE THINGS - Anastacia
95. FADED - Zhu
96. DOLORE E FORZA - Biagio Antonacci
97. DOMANI È UN ALTRO FILM - Dear Jack
98. THE MIRACLE (OF JOEY RAMONE) - U2
99. I'M NOT THE ONLY ONE - Sam Smith
100. ANYWHERE FOR YOU - John Martin

Il brano più popolare del 2014 è quindi il pezzo del folletto statunitense che originariamente era parte della colonna sonora del cartoon Cattivissimo Me 2 ma che poi ha vissuto di vita propria, spinto da un video virale, addirittura con una versione di 24 ore, che ha poi ispirato migliaia di emulazioni spontanee, ognuna dedicata alla propria città o paesello.

Al 2° posto, tutto sommato un po' a sorpresa, il ritorno dei Coldplay con la non esaltante A Sky Full Of Stars, terzo estratto dal loro sesto album in studio GHOST STORIES. Considerando la spiccata caratterizzazione elettronica del brano, il frontman Chris Martin si è fatto aiutare dal dj e produttore svedese Avicii. I Coldplay bissano la loro presenza in Top 100 con il primo estratto dall'album citato, Magic al 12° posto, anch'esso a forti tinte electro, mentre Avicii compare in classifica subito dopo al 13° posto con Hey Brother.

Solamente terzo troviamo l'altro tormentone del 2014: Bailando di Enrique Iglesias, rilasciato in una mezza dozzina di versioni più o meno con l'accompagnamento degli interpreti originari Descemer Bueno e Gente de Zona. In realtà il brano a fine anno era ancora nelle parti alte della classifica e quindi non aveva concluso il suo ciclo di vita, alla fine del quale potrebbe addirittura risultare al 1° posto per i brani usciti nell'anno. Certo, all'enorme successo internazionale ha contribuito significativamente anche il video molto coreografico con le ballerine in un mix di abiti quotidiani e tradizionali (e gli immancabili ventagli, ah... i ventagli).

Al 4° posto, Prayer in C brano musicale del duo franco-israeliano Lilly Wood and the Prick, pubblicato come singolo dall'album INVINCIBLE FRIENDS il 31 maggio 2010 in Francia ma poi remixato dal DJ tedesco Robin Schulz nel 2014. Ed è proprio questo remix a sbancare a livello internazionale. Stessa storia per un altro pezzo in Top Ten: al 10° posto Waves del cantautore olandese Mr. Probz. Uscito nel 2013, è stato ripreso ancora da Robin Schulz, spopolando nelle chart di mezzo mondo.

Altri fenomeni da classifica sono stati i Clean Bandit, bizzarro gruppo britannico che mischia musica elettronica, classica e deep house e che si caratterizza per non avere una voce solista, tant'è che va avanti a colpi di featuring. Nel singolo che li ha proiettati nel firmamento internazionale, Rather Be, la parte vocale è affidata alla cantante Jess Glynne mentre nell'altro loro hit in classifica, Extraordinary al 59° posto, è affidata alla cantante Sharna Bass.

Tanta musica elettronica comunque tra i primi 10, con addirittura due duo francesi: i Klingande che trovano il jolly con Jubel (dove il featuring della vocalist Lucie Decarne non viene neanche accreditato) e Faul & Wad Ad che lo trovano (il jolly) con Changes, campionamento da un pezzo di un altro duo, "Baby" degli australiani Pnau. A completare la prima decina una debuttante assoluta, la canadese Kiesza, con il gioiellino Hideaway ed un ormai veterano Calvin Harris con forse il suo più grande successo: Summer.

Qualche curiosità statistica: "Summer" è l'unica canzone tra i primi 10 a non aver raggiunto il numero 1 (max posizione raggiunta: 3° posto) mentre l'unica tra i primi 50 che non abbia raggiunto almeno l'ottava posizione nella graduatoria settimanale è Ti penso raramente di Biagio Antonacci. Curioso invece il caso di All Of Me di John Legend che nonostante non abbia mai raggiunto i primi 20, riesce a piazzarsi nella classifica annuale alla posizione n. 55 grazie alle sue 41 presenze (e non ha ancora concluso il suo ciclo di vita).

Come prevedibile, le major (Universal, Sony e Warner) sono assolute dominatrici della chart: sono ben 86 i brani che fanno capo ad esse, tra i 100 della nostra super-classifica del 2009. Agli indipendenti restano letteralmente le briciole. In particolare, la Universal risulta la prima per presenze (ben 39) mentre la Sony (27 presenze) è la casa discografica del N.1 Pharrell Williams e la Warner (20 presenze) piazza 3 best seller tra i primi 5.

Il record di nr. di brani per artista è appannaggio di Ligabue, 4, tutti però oltre la 60-esima posizione con il più alto dei quali (Il muro del suono) si piazza al n. 62. Il fenomeno dei featuring è più vivo che mai: oltre 1/4 dei brani (27 per la precisione) includono la partecipazione aggiuntiva di 1 o 2 artisti.

E la musica italiana? Ahimè l'annata conferma la pressochè scomparsa: nessun brano in Top Ten, il primo pezzo italiano in classifica si trova al 14° posto (la sigla dei mondiali di calcio per le trasmissioni di Sky: Maracanà del rapper Emis Killa) e a completare il disastro, solo 5 brani nelle prime 40 posizioni, neanche il 10%. Per la verità il brano italiano del 2014 di maggior successo sarà alla fine Magnifico da parte di un ulteriore rapper, Fedez accompagnato da Francesca Michielin, 15° in questa classifica ma destinato a salire in quanto ancora nel mezzo del proprio ciclo di vita (3° nella classifica di questa settimana). Ma la cosa non sposta di una virgola il disastro della discografia italiana.

Disastro che evidenzia lo status di colonia da parte dell'Italia che sta perdendo qualsiasi tipo di sovranità: dopo quella monetaria (non abbiamo più una nostra moneta) e quella economica (le nostre industrie stanno scomparendo una ad una), tocca ora a quella politica (gli ultimi 3 capi del governo sono stati scelte dalle lobby finanziarie internazionali), potevamo mantenere quella musicale? Ovviamente no, tant'è che anche i pochissiami brani italiani risentono pesantamente di stilemi alieni: cosa centra il rap con le nostre tradizioni?

Come detto altre volte, ciò che manca è una attenzione del pubblico sulle "nuove leve" di qualità della musica italiana, cioè su coloro che stanno realizzando musica di qualità con un linguaggio innovativo e al passo coi tempi. E tali "leve" non provengono ahimè nè dalla scena rap e nè dai vari contest televisivi. Vabbe', non ci rest che sperare nel riprenderci le nostre sovranità nazionali...

10 commenti:

Anonimo ha detto...

che tristezza.
non la classifica in se, in cui sinceramente vedo delle cose interessanti; ma dal punto di vista della musica italiana facciamo pena: marco carta, valerio scanu, dear jack, fedez, emis killa ... se continuiamo così l'anno prossimo gli artisti italiani in classifica saranno topo gigio, l'ape maia, sbirulino, calimero e il redivivo pulcino pio.

Anonimo ha detto...

con la crisi di questi ultimi anni la maggioranza degli italiani è regredita aggrappandosi alle certezze di un passato che non c'è più, sperando che per uscire dal tunnel bastava schivare i problemi piuttosto che affrontarli di petto. così anche nella musica: giovani sfornati dai reality che cantano brani adatti forse ai festival di san remo di 30 anni fa... siccome questi personaggi non sfonderanno mai al di fuori dei nostri confini, a questo punto consiglierei alle major di concentrarsi solo sulla musica classica e melodica italiana, da sempre apprezzata: per la musica pop ci basta e avanza la produzione internazionale, mentre per le piccole eccellenze locali possiamo arrangiarci

ForestOne ha detto...

Bah, a me questa Top100 annuale non dispiace poi troppo: la massiccia presenza, soprattutto nella parte alta, di brani electrodance coincide con quello che ho ascoltato di preferenza nell'anno trascorso.
Molto soddisfatto per i buoni risultati registrati da: Clean Bandit, Kiesza, Duke Dumont e Lilly Wood.
Inspiegabile, almeno per me il successo di brani come "Geronimo" degli Sheppard o "Budapest" di George Ezra. Per non parlare dell'italianissimo rap all'amatriciana...
Dispiacere più grande: Fabi-Silvestri-Gazzè confinati al 90° posto con un brano strepitoso di un ancor più strepitoso album. Peccato.

Unknown ha detto...

Io non capisco sempre queste lamentele fatte a caso, dove si piazzano (senza alcun filo logico) concetti quali "lobby", "malvagio potere economico che controlla le nostre menti e gusti" e in generale critiche all'europa. Era da tanto che aspettavo una classifica del genere, non perfetta ovvio, ma almeno senza pulcini pio o mama lover e senza una quantità esagerata di canzoni latinoamericane o canzoni di vasco (io non rimpiango assolutamente "Eh già" anche se era nelle posizioni alte in classifica, ne tantomeno "La compagnia" o "Basta poco" singoli in top ten in anni prima della crisi), per non parlare della piacevole assenza di jovanotti e della nannini.Io in questa classifica vedo un miglioramento dei gusti degli italiani, data la presenza di singoli abbastanza insoliti o alternativi anche nelle posizioni più alte che, fino a qualche anno fa, si contavano col contagocce, sommersi da waka waka, loca loca, danza kuduro, mr saxobeat, ai se eu te pego, balada boa, tacatà... che hanno caratterizzato praticamente un periodo (fra 2010 e 2012) dove si martellavano continuamente canzoni "spagnoleggianti" (appunto quella sopra citate). Dal 2013,per fortuna, i tormentoni estivi sono stati "Get Lucky" e (tirato per i capelli) "A sky full of stars" rompendo per un attimo il flusso continuo di singoli made in Brasile. E se gli italiani sono pochi,io non lo vedo come perdita di tradizioni o pressioni fatte da lobby, ma da una mancanza di idee e originalità da parte degli artisti del nostro paese che propongono "vecchiume" che piano piano sta facendo allontanare il loro pubblico (e quelli che lo mantengono secondo me in minima parte sono artisti validi come Cremonini o, anche se non proprio quest'anno, Arisa (i precedenti singoli "La notte" e "l'amore è un'altra cosa" erano oggettivamente delle ottime canzoni)e, fra quelli usciti dai talent, Mengoni). La perdita dei nostri costumi non mi è chiara dove si possa identificare in questa classifica: anzi vedo la "italianissima abitudine" di premiare tutto ciò che riguardi il calcio (Maracanà, un amore così grande e, sentiamo, anche canzoni straniere quali "We are one" e "Dare (la la la)" di che argomento parlano?). Inoltre non capisco la domanda "cosa c'entra il rap con le nostre tradizioni?". Non so, ma anche in Italia ci sono stati artisti del genere capaci e di qualità (Frankie Hi nrg, caparezza...). Il mondo al di fuori del nostro paese ha un sacco di aspetti di qualità, (basta saperli cogliere), ma l'italia si sta dimostrando sempre più chiusa, e non capisco che cosa questa "fantomatica sovranità" possa migliorare. Saluti

(ps: preferisco Geronimo e Budapest a All about the bass)

chartitalia ha detto...

Caro Cavaliere Dimezzato
(oops. ma forse non afferri la citazione, già forse ti riferisci al personaggio da videogame),
se tu non capisci non è che è copa degli altri: studia e magari qualcosa di più tra le varie interdipendenze le afferrerai.

Ti imbarchi in una discussione sul gradimento personale dei brani in classifica che avevamo volutamente evitato perchè come diceva quel tale, de gustibus...

Mentre noi ci stavamo concentrando maggiormente sugli aspetti industriali della discografia: se non riesci a comprendere le relazioni tra gli aspetti economici (ci vogliono soldi per lanciare e far conoscere un artista) e gli aspetti musicali (ci vogliono soldi sinanche per farsi venire delle idee perchè queste vengono quando il contesto è ricco e stimolante).

E più che porsi una domanda si constatava che la pressochè scomparsa della produzione musicale italiana non era una eccezione rispetto alla scoparsa delle altre produzioni industriali, oltre che l'effetto di una colonizzazione culturale.

Ecco come contributo all'aumento della tua cultura ti lascio la definizione di colonialismo (puoi studiarti tutta la voce, la trovi gratis anche su wikipedia):
"Il colonialismo è definito come l'espansione di una nazione su territori e popoli all'esterno dei suoi confini, spesso per facilitare il dominio economico sulle risorse, il lavoro e il commercio di questi ultimi."

Ah già, adesso non la chiamano più colonizzazione ma globalizzazione così chi la subisce è contento di subirla. Ciò non toglie che c'è una nazione che domina altre. Ecco, visto che sei su wikipedia dai uno sguardo anche a Latouche.
Di sovranità monetaria ne parliamo un'altra volta, ok?

Unknown ha detto...

1)Conosco un certo visconte dimezzato e un certo cavaliere inesistente, ma sul cavaliere dimezzato non trovo nulla. Peccato. 2)Direi che è onesto giudicare una persona dal nome che si è scelto in età puerile e che poi non ha più avuto voglia cambiare. 3)Per quanto ho sempre visto, ogni topic di questo sito è coronato da molto "gradimento personale" e spesso con commenti tutt'altro che oggettivi e scientifici (basti pensare a come su questo sito sia stato definito Valerio Scanu un venduto(mettiamo in chiaro: è un cantante che non mi piace)con la conseguente protesta di commentatori più informati). 4) Vorrei capire cosa vuol dire "il contesto è ricco e stimolante". Io credevo che le idee provenissero da creatività, conoscenza, originalità che provengono dalla propria persona, completamente distaccate dai "soldi". 5)La globalizzazione ha i suoi aspetti negativi, ma ora non si può etichettare tutto quello che proviene dall'estero come "colonizzazione culturale". Anzi dal secolo scorso, quelli che hanno contribuito di più a una formazione culturale di qualità per l'Italia sono stati proprio personaggi che si sono distaccati dalla piccolezza dell'italia sempre attaccata al suo passato, che guarda sempre o all'impero romano o all'epoca rinascimentale (piccola parentesi: quando durante il rinascimento eravano un esempio culturale per tutti, abbiamo contribuito a far subire "angherie ideologiche" agli altri stati per dominarli o abbiamo contribuito a un maggior progresso in campo artistico, letterario, scientifico musicale ecc?). Persone come Pirandello (ha studiato a Bonn, si avvicinò alle ideologie di Bergson e ai nascenti studi sulla psicologia), Italo Svevo (o forse meglio Aron Hector Schmitz influenzato dalla cultura austriaca, slava e ebrea, ma che con la "Coscienza di zeno" ha dato giusto "qualcosina in più" alla letteratura italiana), persino lo stesso D'Annunzio (senza Nietzsche sarebbe manchevole di metà delle sue opere) hanno dimostrato nel momento migliore della loro produzione che c'era un mondo attorno a loro distaccandosi da ogni atteggiamento pedante. E poi da chi saremmo dominati? Dagli americani perché bisogna imparare l'inglese, che non sappiamo neanche parlare? Dalle banche europee (banche: inventate dagli italiani)? No forse dalla Germania: ma forse la più furba è la Cristoforetti che invece di continuare a insultare quello stato con motivi più o meno validi, vi è andata per laurearsi raggiungendo un grande traguardo (che agli italiani è interessato? Mmmmmmmh...).
6)Qui si parla di singoli. Ma con gli album è messa così male la musica italiana?

chartitalia ha detto...

Senti caro metà qualcosa, non so se hai digerato male o semplicmente hai voglia di rompere gli zebedei. Giusto per capire l'astio verso questo sito che traspare da ogni parole, gentilmente, mi citeresti il post ed il posto dove si è detto che Scanu è un venduto? Grazie.

Unknown ha detto...

Mi riferisco alla settimana 45 della classifica dell'8/11/14.
Ps: nel 2010 seguivo costantemente questo sito perché ci sono un sacco di cose che apprezzavo (e continuano a piacermi) del tipo una classifica con 100 posizioni (al tempo fimi ne dava solo 10), oltretutto con la presenza in posizioni semialte di brani che in fimi sarebbero stati al 143° posto, dato che la classifica non è basata solo sulle vendite , ma anche su altri criteri dando un miglior ritratto della musica del momento. Poi le top 100 annuali, che bene o male danno una veritiera serie di successi in Italia per ogni anno(cose introvabili da qualunque parte) e apprezzavo anche i commenti che si limitavano al giudizio delle canzoni senza andare oltre. Questo è durato circa fino al 2012, poi ho notato un certo cambiamento. Ogni canzone di bassa qualità divenne il pretesto per critiche politiche-economiche, ripeto, senza un chiaro nesso logico, legate a opinioni e non a fatti oggettivi. La mia domanda è una sola: è possibile vedere in queste classifiche semplicemente una questione di gusti come lo era stato 5,10,15 anni fa senza dover tirare in ballo stigmatizzazioni a scialbi poteri nascosti non ben definiti?

chartitalia ha detto...

caro meta, continui a non evidenziare dove ho scritto che Scanu è un venduto (sarà perchè è una palla?)

dopodichè non so che blog tu stia leggendo o in che stato tu stia quando lo leggi: sino a qualche anno fa il blog ospitava quasi pariteticamente post musicali e post politici, negli ultimi anni ci limitiamo a qualche rara considerazione tipo quella di questo post

va bene essere fumati, ma arrivare a capovolgere totalmente l'andamento del blog non l'avrei mai creduto

vabbe', la cosa mi ha annoiato abbastanza: un blog deve avere una sua caratterizzazione e questa è quella di questo blog: nessuno ti obbliga a frequentarlo

non solo: le classifiche annuali sono sul sito hitparadeitalia che richiede ai frequentatori di prendere ma anche di dare: tu che contributi hai dato sinora?

Unknown ha detto...

La cosa sta annoiando anche me e dico solo:
1) il riferimento a Scanu l'ho dato all'inizio del commento (settimana 45).
2) so benissimo che il blog tratta anche di polituca (liberissimo), ma un tempo i temi politici erano riservati a topic distaccati dalle classifiche (e giustamente uno era libero di scegliere se guardarli o no). Poi questi si sono mischiati.

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