01 dicembre 2016

C'è chi dice NO, NO, NO, NO, NO

Lo so. I più longevi frequentatori di questo blog forse ricordano quando alternavamo post musicali a post politici, tant'è che ancora adesso il sottotitolo recita "blog musical-politico". Poi, con il tempo, piuttosto schifati dalle miserie delle forze politiche italiane, abbiamo diradato i nostri interventi politici sino alla loro completa scomparsa.
Con questo post facciamo un'eccezione perchè domenica siamo chiamati ad una votazione storica, molto più importante di qualsiasi votazione abbiamo mai fatto sinora: confermare o meno la riscrittura della nostra Costituzione.
Ok, avvisiamo subito che questo è un post piuttosto pedante e se avete già deciso cosa votare o se la cosa non vi interessa lasciate perdere qui. Se invece non vi siete ancora fatta un'idea o semplicemente volete sapere cosa ne pensa il tenutario di questo blog, la cosa mi fa piacere e quindi proseguite pure la lettura: vi troverte forse cose leggermente diverse rispetto alle discussioni vigenti sui media mainstream.


Iniziamo col dichiarare che siamo totalmente e convintamente per il NO, senza se e senza ma. Per diverse centinaia di motivi. Qui ci limiteremo a pochi punti, ma questa "riforma" costiituzionale è disseminata di decine e decine di nefandezze, ognuna delle quali sarebbe sufficiente per esprimersi con un netto NO.

1. COSTITUENTI INCOSTITUZIONALI
Intanto la maggioranza che ha approvato questa riforma (sostanzialmente il PD) l'ha fatto grazie ad un premio di maggioranza incostituzionale, come da sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum. Cioè questi abusivi del Parlamento, eletti in violazione dei principi costituzionali, si permettono di cambiare la Costituzione che li ha dichiarati incostituzionali. Una cosa inaudita che non ha uguale in alcun paese al mondo.
L'unica cosa che c'era da fare era sciogliere le camere e dare la parola agli elettori affinchè eleggessero un Parlamento in regola con i principi della Costituzione. Ma l'unico che poteva fare d'imperio una cosa del genere era l'allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. A sua volta presidente incostituzionale perchè eletto da un parlamento incostituzionale. Già, il presidente della Repubblica, il cui unico compito sarebbe quello di difendere la Costituzione, che briga per riscriverla.
Un parlamento del genere non può riscrivere la Costituzione, a prescindere da qualsiasi modifica, bella o brutta (e questa è brutta assai).

2. ABBIAMO PERSO LA GUERRA
Le costituzioni vengono riscritte dai vincitori dopo una guerra. Forse non ce ne siamo accorti, ma negli scorsi decenni si è combattuta una guerra: delle tecnocrazie finanziarie sovranazionali (banche e dintorni) contro lavoratori e classe media. E questa guerra l'hanno vinta le tecnocrazie finanziarie, che ora stanno spingendo affinchè la Costituzione scritta dopo la sconfitta del fascismo sia riscritta secondo i loro interessi.
A meno che tu sia un banchiere o possegga una multinazionale, questa riforma costituzionale è contro di te.

3. PERDITA SOVRANITA' NAZIONALE
La riforma costituzionale porta a compimento una serie infinita di attacchi allo stato sociale che si stanno succedendo ininterrottamente da 40 anni. Da quando qualcuno a fine Anni '70 iniziò a predicare la necessità del "vincolo esterno" propagandando la bufala che l'Italiano non è in grado di governarsi da sè e che aveva bisogno di qualche costrizione esterna che lo costringa a fare il "suo bene".
Fu così deciso di entrare nello SME (Sistema Monetario Europeo, antesignano della sciagura dell'euro), proseguendo con il cosidetto divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro (in pratica Bankitalia non era più costretta ad acquisire i titoli emessi dallo Stato) con conseguente esplosione dei tassi d'interesse che ora venivano decisi dalle banche private anzichè dallo Stato, si proseguì con la compressione del salario dei lavoratori, sinchè non si compì la catastrofe finale: il trattato di Maastricht e l'adesione all'euro.
Da lì in poi, l'Italia fu privata della sua capacità di emettere la propria moneta ed adottò una moneta a tutti gli effetti di uno stato estero, cedendo il controllo ad una banca esterna, la BCE, totalmente non governabile dalla politica. Anzi è la BCE che da anni impartisce le direttive a governi democraticamente eletti.
Le cessioni di sovranità nazionale nei confronti delle tecnocrazie finanziarie sono continuate anno dopo anno, a dispetto di quanto prescritto dai principi costituzionali, ad es. del non applicato art. 11.
Se passa il Sì al referendum, la subordinazione alle tecnocrazie finanziarie sovranazionali verrà costituzionalizzata e sarà quindi impossibile liberarci dal giogo europeo (a causa dell'effetto congiunto dell'Art. 50 del Trattato di Lisbona e dei nuovi articoli costituzionali 55 e 77).
In pratica il Parlamento italiano verrà ridotto ad un mero esecutore delle leggi decise a livello europeo, anche quelle contrarie agli interessi nazionali. Mi direte che è già così e sono d'accordo. Se passa il Sì sarà così per sempre, se passa il NO possiamo liberarci di tale vincolo in qualsiasi momento.

4. IL PROBLEMA CHE HA LA COSTITUZIONE E' CHE NON VIENE APPLICATA
Una propaganda volgare fatta da politici piccini e meschini sta facendo passare l'idea che i problemi che affliggono l'Italia da decenni sono colpa della Costituzione. Non cascateci. E' una fandonia, meschina. La nostra Costituzione contiene tutti gli strumenti a difesa dei nostri diritti e se non la cambiamo possiamo farli valere.
Probabilmente nessuno di voi sa che la Costituzione è stata modificata 16 volte a partire dal 1989. E sempre in peggio. Tant'è che la macelleria sociale avutasi in questi decenni (massacro delle pensioni, precarizzazione del lavoro, tagli alla sanità, aumento vertiginoso di tasse e bollette) sono dirette conseguenze delle modifiche alla Costituzione e delle leggi elettorali.
La "riforma" attuale è il coronamento di tali modifiche ed è l'anticamera di ulteriori modifiche che completeranno la macelleria sociale.
Questa riscrittura costituzionale va esattamente nella stessa direzione dei precedenti disastri: ci toglie sovranità e sinanche la possibilità di opporsi alle leggi capestro che ci attendono.

5. LA BUFALA DEL CAMBIAMENTO
I fanatici del cambiamento per il cambiamento non vi dicono che non è automatico che il cambiamento sia positivo. Esistono le riforme e le controriforme: questa è una controriforma in quanto diminuisce i diritti e non li amplia.
Anche la Costituzione americana, vecchia di oltre 200 anni viene cambiata, ma pochissime  volte e sempre per aumentare i diritti e mai per diminuirli (es. estensione del voto alle donne, estensione del voto ai diciottenni, ecc.).
Questa riforma invece toglie diritti eliminando la possibilità per i cittadini di votare per il  Senato e per le Province che, come il Senato, non scompaiono ma semplicemente ci viene tolto il diritto di scegliere noi i nostri rappresentanti.
La nostra Costituzione è certamente perfettibile. Ma per perfezionarla bisognerebbe casomai andare nella stessa direzione dei suoi principi. Non indietro. Se la sovranità appartiene al popolo - perché diversamente apparterrebbe a qualcun altro, e il popolo sarebbe schiavo - limitarla introducendo oligarchie di nominati, procedure indecifrabili aperte a ogni arbitrio e clausole di sottomissione a organismi internazionali che non rispondono alla volontà dei cittadini (anzi la schifano) non è soltanto in contraddizione con la Carta stessa e con la volontà di chi l'ha scritta, ma anche demente.

5. VOLGARITA'
L'attentato alla nostra Costituzione è di una volgarità inaudita.
Che un manipolo di mediocri, penosi, raccomandati, intellettualmente sterili e volgari posi le mani sul monumento di una guerra e sul prodotto di uno dei rari momenti storici in cui la violenza e la morte hanno costretto i superstiti a progettare una civiltà fondata sulla partecipazione e i diritti di tutti - in parte riuscendoci - è un orrore che dà il segno di una decadenza culturale nella cui contemporaneità chi scrive non si rassegna ancora a riconoscersi.

Volgarità riflessa nella miseria intellettuale del quesito referendario, dove si blatera di riduzione dei costi. La nostra Costituzione parla di lavoro e di diritti, che sono ciò che dà dignità agli uomini e a una comunità. Non parla di soldi. I soldi sono lo sterco di chi ci ricatta, di chi intende fare di lavoro e diritti una merce - peraltro riuscendoci, ad oggi. Degli stessi usurai che hanno già ottenuto di infettare la Carta con l'obbligo del pareggio di bilancio (Art. 81), cioè di centellinare il loro sterco, di implorarlo in cambio di cessioni, privatizzazioni, riforme.

Non facciamoci fregare da questi patetici cioccolatai attualmente al governo.

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PS: ah... visto che di argomenti strettamente politici, anzi economici, ne scrivo da altre parti, per chi fosse interessato ad un approfondimento delle tematiche trattate in questo post, segnalo i seguenti miei due articoli ospitati sul sito di Rete MMT, meritoria associazione di divulgazione di concetti basilari di macroeconomia:
- La riforma costituzionale è il vecchio che avanza
- Sulla totale incompatibilità tra la nostra Costituzione ed i trattati europei

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Da quando vi seguo, è la prima volta che sono al 100% d'accordo con voi, non saprei cosa aggiungere, disamina lucida e perfetta.
Il pifferaio magico e l'aiuto pifferaia suonano sempre più forte, ma nei momenti di difficoltà gli italiani sapranno bene farsi un'idea da soli ne sono sicuro, e votare NO

Anonimo ha detto...

ma perche' offendi? non puoi dire la tua senza offendere gli altri??

chartitalia ha detto...

Sig. Anonimo delle 22:04, prego? di cosa sta parlando gentilmente? io ho descritto coloro che hanno l'ardire non di modificare, ma di riscrivere la Costituzione derivata da una guerra che ha causato milioni di morte, scritta col sangue dei nostri padri. Tanta gente ha perso la vita per poterla ottenere. E ora, gente comodamente seduta dietro una tastiera si scandalizza che questi che la stanno stravolgendo vengono descritti per quello che sono? manipolo di mediocri, penosi raccomandati, intellettualmente sterili e volgari, lo riconfermo.
Quello che ho espresso è un giudizio storico, se per lei è un insulto è un problema suo non mio. Io ho espresso un'opinione con qualche argomentazione. Se lei ne ha una la esprima. Grazie

Anonimo ha detto...

Credo che lei sia più avvezzo alla musica trendy che al funzionamento di un stato dell'ovest Europa nel duemila, anche se a volte si dimentica completamente di pezzi che poi finiscono sul podio ma continui così. Grazie

Unknown ha detto...

Con quale autorità il presidente, anticostituzionale, avrebbe potuto sciogliere le Camere?

chartitalia ha detto...

@Unknown: con il suo ruolo istituzionale che è quello di difendere la costituzione; dopodichè, approfittando del suo ruolo istituzionale, che la corte ha riconosciuto come fatto compiuto (ormai il dentifrricio era uscito dal tubetto e non era più possibile rimetterlo dentro) ha brigato ed imposto di riscrivere la costituzione esistente, che è uno dei pochi di incrimanzione del presidente della repubblica: attentato alla Costituzione
questa la risposta; rivolgo invece una domanda: con quale autorità un parlamento incostituzionale si azzarda a riscrivere la costituzione che li ha dichiarati incostituzionali?

Simone Carlesi ha detto...

Grazie, grandissimo Michele, assolutamente condivisibile, anzi quasi quasi lo condivido su fb.
Difendiamo con il NO l'unica cosa decente rimasta in questo paese.
Saluti

Unknown ha detto...

Grazie grandissimo Michele!
E' perfetto il tuo pensiero, che poi è anche il mio; e l'articolo. Bravo. Saluti.
Isabella

Aldo ha detto...

Un post assolutamente fuori luogo. Per manifestare le proprie idee politiche ci sono altri posti che non un sito di musica, per definizione libera per tutti e per tutte le idee. Una caduta di stile notevole.

chartitalia ha detto...

@Aldo: cioè, lei mi sta dicendo cosa devo scrivere sul mio blog? Interessante.
Dopodichè ho ricordato che questo era nato come un blog "musical-politico" (vedere sottotitolo in alto).
Poi, ancora, ho avvisato del contenuto e chi voleva poteva saltarlo.
Inoltre: non è obbligatorio leggere e passare da queste pagine. La rete è grande e ci sono tanti altri post dove può posare i suoi occhi.
Infine: purtroppo non si riesce ancora ad individuare chi tra i visitatori di questo blog vota per massacrare la costituzione scritta dai sopravvissuti alle stragi fasciste e naziste, altrimenti li bloccherei dall'entrare in queste pagine (o gli farei pagare una tassa :-) )

Aldo ha detto...

Io mi collego spesso e volentieri a http://www.hitparadeitalia.it/ e ho sempre pensato fosse una cosa distinta dal blog a chartitalia, che non frequento. Se non é così (e questo me lo dica lei), le garantisco che toglierò il disturbo, non prima di averle detto che con il SI' non si massacra nessuna costituzione, questa é un'altra delle bufale che si raccontano per la rete.

chartitalia ha detto...

@Caro Aldo,lei non è in grado neanche di capire se quello che sta leggendo si trova sul blog o sul sito (le dò una notizia: si trova sul blog che non frequenta) figuriamoci se riesce a capire cosa c'è sotto questa devastante riscrittura costituzionale.
Tolga il disturbo, tolga...

Aldo ha detto...

Allora provo a spiegarmi meglio.
Io sul suo blog mi sono trovato clikkando sulla voce "C'è chi dice NO, NO, NO, NO, NO" che si trova in bella mostra sul sito hitparadeitalia.it.
E' questo che ho trovato assolutamente inopportuno!!!
Spero che il tutto sia stato chiarito e la saluto, ringraziondola per gli apprezzamenti che mi ha rivolto, cosa di cui per altro non mi sono stupito.

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