tag:blogger.com,1999:blog-13363839.post114549279788488331..comments2023-10-26T09:33:16.483+02:00Comments on Il blog di Chartitalia: Un paese di vecchichartitaliahttp://www.blogger.com/profile/03827980167028348283noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-13363839.post-1145527255035528492006-04-20T12:00:00.000+02:002006-04-20T12:00:00.000+02:00Premesso che molti dei "vecchietti" citati, per in...Premesso che molti dei "vecchietti" citati, per intelletto, acume, ironia, sono capaci di surclassare anche il più illuminato dei trentenni; direi che occorrerebbe maggior rispetto almeno per quelli adoperatisi per dare lustro al Paese.<BR/><BR/>Laddove non fosse possibile, mi pare chiaro che aver messo un pochino da parte l'esimio Enzo Biagi, non sia stato un atto tanto malsano.<BR/><BR/>L'Italia sopravviverà al Financial Times e a chi la definisce povera; perchè gli italiani hanno risorse intellettive infinite. Molte delle quali incarnate nei vari Pininfarina e Levi Montalcini.<BR/><BR/>Ad ogni modo spero anch'io in un radicale cambiamento, ma prima che generazionale, inteso al modo in cui concepire la gestione delle risorse e la politica.<BR/><BR/>Giorni fa si parlava di una certa apatia di Ciampi. A me pare che un segnale debba arrivare dall'unione Europea: che smetta di essere latitante e inibisca l'accesso alle istituzioni a chiunque abbia infranto la legge o fatto il suo tempo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-13363839.post-1145523069950828222006-04-20T10:51:00.000+02:002006-04-20T10:51:00.000+02:00Oops... Scalfari/ScalfaroGrazie Gianluca per la se...Oops... Scalfari/Scalfaro<BR/>Grazie Gianluca per la segnalazione. Certo che Scalfari non lo vedrei male come futuro senatore a vita. Diciamo che il subconscio ha anticipato i tempi...<BR/><BR/>Per il resto, mi pare di capire che tu aggiungersti<BR/>9. Franco Battiato: POVERA PATRIA<BR/>alla compilation di questo articolo...<BR/><BR/>1 salutochartitaliahttps://www.blogger.com/profile/03827980167028348283noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-13363839.post-1145519559768436152006-04-20T09:52:00.000+02:002006-04-20T09:52:00.000+02:00...Oscar Luigi Scalfaro, non Eugenio Scalfari... M......Oscar Luigi Scalfaro, non Eugenio Scalfari... Ma capisco che a mezzanotte e quaranta si possa perdere qualche colpo! :-)<BR/>Per il resto, il mio pensiero si riconosce ampiamente in quel che hai scritto.<BR/><BR/>In un paese che straparla di flessibilità non si riesce a vedere alcuna flessibilità transgenerazionale (per non parlare, poi, dell'inesistenza di donne ai vertici politici ed istituzionali). Le vecchie cariatidi al potere restano saldamente dove sono fino alla morte (o, in alternativa, alla condanna penale). <BR/><BR/>Tanto per intenderci - e senza voler per questo dare giudizi di valore -, senza "tangentopoli" non saremmo stati qui a discutere di Prodi e Berlusconi, Fini sarebbe ancora percepito per quel che era (e che, a mio avviso, è intimamente rimasto), Casini e Follini starebbero ancora portando le borse di Forlani & C.<BR/><BR/>Tuttavia, nell'agone politico <B>forse</B> occorre riconoscere alla destra, negli ultimi dieci anni, una maggior capacità di <B>apparente</B> rinnovamento dei quadri dirigenti. Dico apparente, perché non ritengo vi sia nulla di sostanzialmente nuovo, quando i "nuovi" sono i figli ed i nipoti dei "vecchi" (ed es., senza pretese di completezza, Stefania Craxi, Chiara Moroni, Iole Santelli, Raffaele Fitto, Angelo Pisanu) e quando i non figli ed i non nipoti sono showgirls (ad es. Gabriella Carlucci o Mara Carfagna), potenti cortigiani (ad es. Daniela Santanché) o voltagabbana e piaggiatori (ad es. Sandro Bondi o Claudio Scajola)... <BR/><BR/>La sinistra continua a farsi rappresentare dai soliti (in ordine di apparizione anagrafica) Romano Prodi (67 anni) Bertinotti (66 anni), D'Alema e Fassino (entrambi 57 anni), Pier Luigi Bersani (55 anni), Francesco Rutelli (52 anni). Figurarsi che i più giovani leader della sinistra sono Oliviero Diliberto (50 anni), Enrico Boselli (49 anni) ed Alfonso Pecoraro Scanio (47). Si assiste ad un deficit pazzesco di quarantenni (si pensi - piacciano o meno - a José Luis Rodriguez Zapatero, premier spagnolo a 45 anni, a Tony Blair, premier britannico a 44 anni, a Bill Clinton, presidente USA a 46 anni, a Angela Merkel, cancelliere <B>donna</B> della RFT a 52 anni). Ma - dato ancora più allarmante - non ci sono trentenni (escluso Daniele Capezzone... che spero non faccia la fine di Rutelli); non dico nelle prime file, ma neppure nelle seconde (dove spesso si ritrovano vecchie bucce avvizzite - ad esempio, quelle cariatidi di Ciriaco De Mita o Armando Cossutta, da una parte, Alfredo Biondi o Pino Rauti, dall'altra - oramai impresentabili come leader, ma nonostante tutto presenti e "pesanti"). <BR/><BR/>Dopo essermi sentito ripetere - in famiglia piuttosto che nella scuola - che la nostra generazione (anni 60) si preparava a diventare la nuova classe dirigente del paese... bhè, mi ero un po' illuso. Ma, realisticamente, temo che la generazione dei sixties passerà la mano, visto che la generazione precedente non ne vuole sapere di lasciare il passo e quella successiva... è figlia della precedente! E questo è l'ultimo dei temi di oggi: il nepotismo all'italiana.<BR/><BR/>Ma è mai possibile che, in un paese che aspira (e dice) di essere moderno, vi siano secolari dinastie di imprenditori, di politici, di professionisti? Altro che flessibilità! Se ci fosse vera flessibilità sarei il primo a sostenerla e difenderla a spada tratta, giacché <B>"flessibilità" potrebbe essere un diverso modo per dire "pari opportunità"</B>. Il problema, invece, è che si è creato un paese di serie A (quello delle caste familiari e dei priviligi e delle franchigie) ed un paese di serie B (quello della flessibilità). I <B>cittadini</B> del primo paese sono "assicurati" contro ogni evenienza della vita (figurarsi che un nome "impresentabile" come Mussolini, è un pass-par-tout per fare qualsiasi cosa... finanche politica); i <B>sudditi</B> del secondo paese rischiano spesso la decozione. E' mai possibile che vi siano dinastie - oltre che di Mussolini - di Cossutta (Armando e Maura), di Rauti (Pino, Isabella ed il di lei consorte Gianni Alemanno), di Berlusconi (Silvio, Pier Silvio, Maria Elvira, Barbara, ecc.), di Agnelli (rectius: di Elkann)?<BR/>Non parliamo, poi, delle dinastie accademiche: secolari tradizioni di insegnamento (rectius: baronato) universitario illuminate sempre dai soliti nomi.<BR/><BR/>E' chiaro che la bramosia di conservazione della posizione dominante assunta dagli appartenenti alla <B>casta dirigente</B> (perché non è socialmente definibile "classe dirigente" un insieme di soggetti che non muta mai e che, quando muta, lo fa in virtù della "legge salica") determina non solo un intreccio mortale tra interessi privati e pubblici, ma - soprattutto - <B>stagnazione sociale</B> e <B>conservatorismo politico</B>.<BR/><BR/>E' in questa rigidità neo-medievale il declino politico, sociale, etico, culturale del Paese. <BR/><BR/>Povera Italia.Anonymousnoreply@blogger.com