Pubblicata su hitparadeitalia.it una ottima monografia di Gianluca Navarrini su una delle più originali cantautrici degli anni '90: Tori Amos.
Viene passata al setaccio l'intera discografia della "pollastrella" americana e ne vengono esaminati i brani celebri, insieme a quelli da dimenticare. Eccone un esempio, tratto dalla analisi dell'album "From the Choirgirl Hotel".
"Il disco si apre con Spark, che introduce immediatamente l'ascoltatore nel mood sonoro: chitarra elettrica, basso e batteria conducono le danze, con ritmi spezzati (non il classico battere in quattro) su cui si inseriscono la linea principale di voce - caratterizzata da un evidente effetto tipo "megafono economico" - ed una linea secondaria - dal suono naturale - e che, solo nel ritornello si aprono sonicamente anche grazie all'ingresso di un suggestivo arpeggio di pianoforte."
che dire: eccellente
RispondiEliminai miei complimenti
Mario de' Roma
Pieno di errori, e non solo di giudizio. Ad esempio: il primo disco di To Venus and Back contiene b-sides tratti dai singoli del precedente album. Ma quando mai???!!!
RispondiEliminaSui rapporti burrascosi tra Tori e l'Atlantic non compare nulla. Spiegherebbero invece tante cose. Prova a spulciare verso la fine della sua autobiografia, la parte più interessante. Chi l'ha detto che SLG è stato determinante per la dipartita dall'Atlantic? Anzi, le ha permesso di firmare un contratto ancora più vantaggioso per la Epic. Vendere quelle copie quando la promozione è stata nulla, e dico proprio NULLA, (da Choirgirl in poi se non si sbatteva lei con tour e ospitate varie non avrebbe venduto mai quelle copie), è stato cmq un gran risultato. E, per la precisione, la critica non l'ha stroncato. Andate a rileggere (o leggere) alcune recensioni in lingua inglese.
Per evitare equivoci, anch'io riconosco i limiti di Tori, ma da qui a farne una recensione con i vostri toni "umorali" ce ne passa, quindi vi rispondo con pari toni.
La prossima volta aspettate la fine del ciclo.
Saluti