10 maggio 2008

PIRL PARADE

Con questo post inauguriamo una nuova classifica: la PIRL Parade, dove l'acronimo PIRL sta per "Premio Italiano per il Rigetto della Logica". Con questa iniziativa vogliamo segnalare le maggiori nefandezze della settimana ed i loro protagonisti. E per dare un tocco di interattività alla cosa, avete anche la possibilità di esprimere le vostre proposte per la Pirl Parade della settimana. Andiamo a cominciare con questa prima edizione.

1. Garante della Privacy
Francesco Pizzetti detto Franco è l'attuale tenutario, dell'Ente più inutile partorito dalla nostra ipertrofica burocrazia. E' stato messo lì da Tu-Sai-Chi nell'aprile del 2005. Ed in genere, si limita ad emanare norme burocratiche allucinanti che hanno il solo scopo di infelicitarci l'esistenza, senza garantire alcunchè della nostra privacy. Tant'è che continuiamo ad essere importunati ripetutamente da venditori di tutte le risme a tutte le ore del giorno, ed i nostri dati (e sinanche le nostre immagini) sono continuamente saccheggiate da qualsiasi soggetto abbia voglia di farlo. Ma svolge con zelo il suo ruolo di cane da guardia degli interesse di precise e ricche categorie. In settimana si è distinto nella condanna della pubblicazione online delle dichiarazioni dei redditi con delle tesi deliranti, del tipo: i dati della dichiarazione dei redditi sono sì pubblici, ma la legge del 1973 non autorizza a pubblicarli su internet (già, come noto internet era universalmente utilizzata nel 1973). E che per garantire la data privacy di dati che sono pubblici, chi li vuole conoscere deve essere schedato (sic!). A nostro giudizio merita il prima posto nella Pirl Parade.

2. Elettori di Verona
Come si sa, gli elettori di Verona, così come quelli di quasi tutto il Nord e di buona parte del resto d'Italia, pare abbia votato per invocare misura a garanzia della loro sicurezza. E per ottenere ciò, hanno votato in massa partiti di destra e di estrema destra. Ora è successo che una banda di squadristi di destra abbia massacrato un ragazzo veronese. Questa banda non era costituita nè di extracomunitari e neanche di rom o di zingari, ma di ragazzi più o meno della Verona-bene, immagino provenienti da famiglie che hanno votato a destra per garantirsi la sicurezza. Non oso immaginare che anche la famiglia del povero ragazzo massacrato abbia votato per i partiti che si sono proclamati paladini della sicurezza.

3. Le bandiere di Gianfranco Fini
Il post-fascista Gianfranco Fini, appena eletto Presidente della Camera dei Deputati, ha subito perso una splendida occasione per starsene zitto. Ha infatto affermato con convinzione che, nella sua personale hit parade dei delitti, il bruciare una bandiera è un delitto molto più efferato che massacrare un ragazzo. Ed il peggio è che quasi nessuno gli ha fatto notare che lui è alleato di un partito che va in piazza a bruciare la bandiera italiana. Forse il 3° posto nella Pirl Parade è troppo poco.

4. I max 12 ministri di Berlusconi
“Se il centrodestra dovesse vincere le elezioni, il prossimo governo avrà soltanto 12 ministri. Lo assicura il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi spiegando: “C’è una legge che dice che debbono esserci 12 ministri, noi rispetteremo questa legge”. La squadra di governo sarà composta in tutto, tra ministri, viceministri e sottosegretari, da 60 persone, aggiunge il Cavaliere.” (TGCOM Politica 8/2/2008)

“Sara’ il governo più contenuto della storia repubblicana - ‘Noi avremo 4 donne su un governo di dodici ministri’, ribadisce Berlusconi ospite di ‘Otto e mezzo’ su La7. ‘Il nostro governo - aggiunge - sarà il più contenuto nella storia della Repubblica dando l’esempio per ciò che riguarda il contenimento dei costi della politica’. Non ha voluto rivelare nomi, se non quello di Stefania Prestigiacomo, confermando che diventerà ministro in caso di vittoria del PdL.” (ANSA 10/4/2008)

“Silvio Berlusconi ha accettato l’incarico di formare un nuovo governo conferitogli dal presidente della Repubblica Napolitano. Al Capo dello Stato, Berlusconi ha presentato contestualmente all’accettazione dell’incarico, la lista dei ministri. Il quarto Governo Berlusconi, che giurerà domani pomeriggio intorno alle 17, e’ composto da 21 ministri: 12 con portafoglio e nove senza portafoglio. Gianni Letta sarà il sottosegretario alla presidenza.” (ANSA 7/5/2008)

Occorre notare che l'ipertrofico governo di Prodi appena decaduto era formato da 25 ministri. Inizia con la prima presa per il culo il 4° Governo di Tu-Sai-Chi. Praticamente niente a confronto di quello che ci aspetta in questi 5 anni.

5. Litigare per il Governo Ombra
L'opposizione ha varato il suo governo-ombra, con la sua bella lista di ministri-ombra. Ebbene sì. E' riuscita a litigare anche per la spartizione delle "cariche" inesistenti di un governo inesistente. Con il solito Di Pietro (menzione speciale per il Gold Pirl) a sbraitare di non essere considerato abbastanza.

Ok, queste sono le nostre proposte. Qui sotto puoi esprimere la tua preferenza. E se vuoi segnalare una scelta non prevista, puoi sempre farlo nei commenti.



Alla prossima.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Segnalo dalla Repubblica di oggi, 10 maggio
"Priebke al concorso di bellezza"
invito shock all'ex capitano delle Ss

Esa

Anonimo ha detto...

Caro Chartitalia,

in questi giorni sono stato un po' indaffarato e non ho avuto tempo per commentare le ultime trovate dei nostri amati (se non ci fossero, cosa faremmo noi?) politici.

Approfitto della Pirl Parade per tre notazioni rapide.

1. Su Fini e le bandiere.

Mi pare che il neopresidente della Camera, sul tema della bandiera (tema che io ritengo serissimo) sia sempre un po' fuori sintonia (con se stesso, ancor prima che con la simbologia complessa del Tricolore). Per evitare di dire il già detto rinvio al mio modesto sitarello.
Tanto per chiosare, potremmo dire che i messaggi subliminali di Gianfranco Fini, sul tema della bandiera, hanno un contenuto regressivamente eversivo dell'ordine storico-costituzionale, giacché:
a) identificano il Tricolore con la tradizione culturare del Cristianesimo (fondamentale per l'occidente, ma - occorre dirlo - dalla Controriforma in poi non più identificabile con il Pensiero occidentale);
b) negano il diritto di manifestazione del pensiero in forme simboliche, come quella di dar fuoco ad una bandiera. Se si pensa che anche la parola scritta è una forma simbolica di espressione del pensiero - talvolta non meno violenta di un gesto da piromane - ci vuol poco a passare dalla repressione del gesto, alla repressione (leggasi: censura) degli scritti.

Aspetto, sul punto, qualche commento (meditato e pacato, se possibile) di chi la pensa diversamente.

2. Sui 12 ministri 12.

Ad onor del vero, bisogna dar atto al presidente Berlusconi di essere stato, se non fedelissimo alla parola data, meno bugiardo di Prodi. Giova, infatti, ricordare che i posti di sottogoverno nell'ultima legislatura erano quasi ottanta, di talché la compagine di governo era composta di oltre 100 (leggasi cento) componenti!

Se poi, a quanto sembra, Berlusconi eviterà di distribuire incarichi da vice-ministro (di cui si è fatto largo uso in passato: a partire da Visco, sul quale non condivido il tuo giudizio), il risparmio per le casse dello Stato dovrebbe essere significativo. Da quanto ne so, infatti, i sottosegretari intascano circa 60'000 euro l'anno; i viceministri, circa 25'000 euro al mese!

Possiamo poi convenire sul fatto che per il Paese non muti molto (e, infatti, trovo volgari e prive di reale significato le discussioni su quanto guadagnano i politici... i problemi sono ben altri). Il punto è però il messaggio (demagogico? può darsi) che viene inviato alla popolazione.

Il Governo Prodi non è riuscito a farci comprendere quale fosse la ragione di un esecutivo ipertrofico (anzi: l'abbiamo capito benissimo). Ché non solo comportava una spesa superiore al necessario, ma non riusciva a decidere praticamente su nulla.

3. Sul Governo Ombra.

Mi devo essere distratto. Ma non ho capito che cosa vogliono fare nel PD.

Quando sono stati al Governo (1994-1996, 1996-2001 e 2006-2008) hanno evitato accuratamente di assumersi il compito di introdurre le necessarie riforme (da ultimo, grida vendetta la mancata riforma del porcellum), dilaniati da rivalità di bottega (bottegoni, botteghini e loft a parte). Ora che sono all'opposizione continuano a beccarsi come i capponi di Renzo Tramaglino.

Caro Chart, io (alla Camera ed al Senato) li ho votati... ma - e te lo avevo detto davanti ad un bucatino all'amatriciana, in un momento di grande ispirazione (gastronomica) - non li ritenevo in grado di far nulla di buono (tanto meno, qualcosa di nuovo).

Mi dispiace dover dire che avevo ragione!

Ciò - sia detto per chiarezza - non esclude in alcun modo che io rimanga un elettore liberalsocialista (e dunque, diciamo così, di sinistra).

Oggi, però, mi sento completamente privo di rappresentanza in Parlamento. L'ho già scritto: la semplificazione è solo apparente ed è il preambolo della destrutturazione (in una direzione che a me piace assai poco) del sistema democratico. Non ho bisogno di dire - ancorché sia vero - che anche la Lista Unica Fascista rappresentava una semplificazione.

Mi fermo qui, onde evitare di dilagare.

Un abbraccio a tutti (anche a Marcello, Pasquale ed a tutti gli anonimi che rendono la lettura di questo blog più divertente ed interessante). Un saluto speciale ad Esa.

Anonimo ha detto...

Grazie, ricambio i saluti :-)

chartitalia ha detto...

Uè Gianluca, bentornato.
Non avevo dubbi che fossi sull'incasinato: d'altronde, questa non doveva essere la società del tempo libero?

Per quanto dici, a parte il dissenso sull'operato di Visco (che sì, ha tanti demeriti, ma inferiori rispetto ai meriti), dissento anche sul giudizio sui governi della sinistra (che fosse stata al governo dal 94 al 96 mi giunge nuova): ci vorranno anni prima per fare chiarezza su quali forze hanno continuato a governare nell'ultimo decennio, a prescindere di chi fosse al governo in quel momento...

Per il resto, cosa vogliamo farci: abbiamo trascorso una vita ad essere minoranza, cosa vuoi che sia qualche altro decennio?

Anonimo ha detto...

Hai ragione... non dal 1994, ma dal 1995 al 1996 (il solito governo tecnico con ampia base politica: dalla Lega a Rifondazione).
Il Governo Dini è stato in carica dal gennaio 1995 al maggio 1996.

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