06 settembre 2007

SIAE, diritto d'autore e webradio

Ovvero, come tra un cazzeggio e l'altro, si può tirar fuori un articolo coi fiocchi. E' l'impresa che Gianluca Navarrini, avvocato in quel di Roma, ha portato a termine prendendo spunto da una delle 4 sciocchezzuole che scriviamo da queste parti. L'articolo è stato pubblicato dal più popolare quotidiano tecnologico italiano, Punto Informatico, e potete leggerlo direttamente online.

Ah, un'altra perla contenuta nella straordinaria licenze per le webradio è quella dell'articolo 2.3, che qui riportiamo:
"La presente Autorizzazione è limitata al Sito indicato in premessa e non copre la comunicazione e la messa a disposizione del pubblico delle opere a mezzo di link a tale Sito effettuate da parte di altri siti, i cui titolari dovranno ottenere a tal fine una distinta e specifica autorizzazione della SIAE."

Capito!!!??? In pratica, se mettessi un link ad una webradio, dovrei chiedere autorizzazione alla SIAE, oltre che ovviamente pagare la solita (esosa) licenza per poter mettere un semplice, banale, pidocchioso link!

Gianluca, salvaci tu...

"SIAE, diritto d'autore e webradio" Compilation

PAGHERETE CARO - 99 Posse
TWISTIN' SIAE - Greg and the Blues Willies
LA RADIO - Eugenio Finardi
LICENZA DI UCCIDERE - John Barry
PAGHERAI - Petula Clark
ON THE RADIO - Donna Summer
PER QUAL DIRITTO [da Guerra e pace] - Sergej Prokofiev
CONTRATTO DA FAME - Gianni Drudi
PAGHERO' - I PIPERS
HAPPY RADIO - Edwin Starr
TU PAGHERAI - Lucia Altieri

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Navarrini UbberAlles!!! :)

avrei una domanda per Gianluca, se è possibile:
Una lettura veloce veloce della legge ci dice, se non sbaglio, che l'utilizzo del repertorio è dovuto quando si è concretizza uno scopo di lucro o simile.
Nel caso di una webradio senza scopo di lucro e personale (nella licenza awr è l'ultima della tabella) è legittimo chiedere l'ottenimento della licenza e se si è legittimo che sia onerosa?

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo,

non credo di aver compreso quel che vuoi sapere.

Ti rispondo - per quel che ho capito - con una domanda: se io volessi organizzare un'attività totalmente gratuita utilizzando beni di altre persone, avrei diritto ad ottenere l'uso di questi beni (anche contro la volontà dei titolari legittimi)? ;-)

Anonimo ha detto...

hai ragione Gianluca la mia è una curiosità forse balzana (anzi è sicuro) però credo, vi sia una differenza importante tra fare una cosa gratuita e fare una cosa senza scopo di lucro o simili o comunque farla a titolo "personale".
Provo a girarti ancora la domanda in altro modo facendoti un esempio dal campo dl quale provengo.
Nei locali di spettacolo l'autorizzazione è naturalmente presente, visto anche il carattere imprenditoriale della cosa. Il rapporto tra SIAE e locale lo possimao definire ad abbonamento, cioè il permesso ha validità per un certo periodo, generalmente un mese, e copre un numero dichiarato di serate. Ogni serata "paga" una percentuale di circa il 9% dell'incasso come risultante del borderò .
Se però non incasso nulla, non pago nulla se non una cifra fissa di apertura borderò, se annullo prima con un "chiuso per mancanza di pubblico" non pago.

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