Scontro tra titani nel mondo della musica italiana. La SIAE diffida la FIMI e minaccia di trascinarla in tribunale se continuasse ad asserire che il contrassegno SIAE ostacolo il principio di libera circolazione delle merci in ambito comunitario.
Bella questa cosa che la Società degli editori e degli autori si scagli contro gli editori degli autori. Una volta vigeva il principio del "cane non mangia cane". Ma la notizia pubblicata da Punto Informatico suggerisce che tale detto sia stato sostituito dall'Homo homini lupus...
La cosa effettivamente è clamorosa. Sinora le due associazioni sono sempre state uniti nel vessare ed azzannare lo stesso soggetto: il consumatore. Ora si azzannano tra di loro. Sembra proprio che il sistema attuale sia giunto al capolinea e che qualcosa debba inevitabilmente (e sperabilmente) cambiare.
Da queste parti siamo sempre stati ipercritici sia nei confronti della SIAE che della FIMI. Ed in questo frangente davvero non sappiamo per chi fare il tifo. Certamente l'associazione degli industriali discografici sembra più in difficoltà a causa della crisi in cui versa il mercato discografico (e certamente le loro politiche hanno contribuito non poco a questa crisi). Ma è pur sempre una industria che cerca di lottare con le difficoltà strutturali del mercato in cui opera che sta pagando duramente i propri errori.
La SIAE invece sembra sempre più un carrozzone parassitario arroccato nella sua posizione di monopolio, imponendo a tutti gabelle anacronistiche e vessatorie e che sta pagando solo in parte i profondi cambiamenti introdotti dalle nuove tecnologie digitali, avendo la possibilità di imporre balzelli in qualsiasi ambito, ad esempio sui supporti di memorizzazione quali CD e DVD vuoti e, ultima richiesta, sinanche sulla pura connettività internet, senza concedere alcun diritto al "fair use" a chi è costretto a subire tali prelievi forzati.
E sempre da queste parti, da oltre 4 anni, sosteniamo la necessità di regolare differentemente la questione del diritto d'autore, magari con l'istituzione di una tariffa flat per far sì che i soldi spesi dai consumatori vadano a finire nelle tasche giuste (quelle di autori ed editori) e non in quelle sbagliate (quelle dei fornitori di connettività). A proposte di queso genere la FIMI si è sempre opposta, mentre la SIAE non sembra davvero in grado di assolvere decentemente ad un ruolo di equa ripartizione di una simile tariffa.
Ancora una volta, non sappiamo per chi fare il tifo...
18 novembre 2008
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5 commenti:
si può sempre sperare che si annientino a vicenda :-)
che goduria e ora che fanno, si tirano i capelli e si graffiano?
già, sappiamo bene però che un qualche ente al riguardo è necessario; l'unica speranza è che rinsavissero ma mi pare che non vi siano segnali al riguardo
ah... mi fanno notare che la foto che accompagna l'articolo è troppo forte
onore al merito: è opera del grafico di Punto Informatico, di nome, credo Luca Schiavone, le cui illustrazioni sono delle strepitose chicche quotidiane
@massimo: s'attaccheranno i bollini sulle chiappe a vicenda.
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