Che ci fa l'ex amministratore delegato di una delle maggiori aziende al mondo, la Apple, in questa rubrica dedicata agli artisti che ci lasciano? La risposta più banale è che Steve Jobs artista lo è stato. Ma è una risposta, appunto, banale. Come banale è stata la gran parte delle migliaia di coccodrilli dedicati alla morte di Jobs. Si sono sprecati panegirici a go-go: genio, visionario, accostamenti a Leonardo Da Vinci, epiteti di l'uomo che ha cambiato le nostre vite, ed amenità del genere. Beh, in realtà, Jobs con la musica c'entra, e non poco. Ad iniziare dal nome scelto per l'azienda che aveva fondato e che ha portato ad essere la più grande al mondo per capitalizzazione: la Apple.
Già, una mela ad unire le storie di due icone straordinarie degli ultimi 50 anni: i Beatles e Steve Jobs. Percorsi che sembravano lontanissimi. Tant'è che nel 1981 la Apple Corps, la casa discografica degli ormai disciolti Beatles, consentì a non proseguire la sua causa per infrazione del marchio previo accordo che la società di Jobs (la Apple Computer) non sarebbe mai entrata nel mercato musicale, e viceversa.
Ma nel 1989 la casa dei Beatles denunciò ancora la società di Jobs perchè uno dei suoi prodotti di punta, il computer Apple IIgs aveva inglobato un sintetizzatore che consentiva capacità musicali. La cosa finì con un ulteriore accordo che praticamente sancì la dismissione della linea di computer Apple II ed ogni sviluppo futuro fu concentrato sulla linea McKintosh.
La telenovela continua nel 1991, quando nel sistema operativo di Apple venne aggiunto un suono di sistema intitolato Chimes, cosa che condusse ad un ulteriore causa di Apple Corps verso Apple Computer che fu accusata di aver invaso la sua sfera di competenza. L'accordo che fu trovato questa volta è che la società dei Beatles avrebbe mantenuto i diritti su opere il cui contenuto principale fosse la musica mentre la società di Jobs avrebbe mantenuto il diritto di operare con opere anche musicali purchè non fossero distribuite su supporti fisici.
La cosa durò senza problemi sino al 2003 quando Apple Computer reinventò il mercato discografico facendo sparire... i dischi con la nascita di iTunes Music Store ed il conflitto fu totale. Effettivamente Apple creò un vero e proprio sistema per la distribuzione della totalità della musica da lì in poi prodotta, così come di quella prodotta sino ad allora. Però, paradossalmente, mantenendo fede all'accordo del 1991 in quanto non distribuiva la musica su supporti fisici ma in modo immateriale quale è un file.
Tant'è che il giudice diede ragione ad Apple Computer mentre Apple Corps decise di ricorrere in appello. Sinchè nel 2007 venne raggiunto un nuovo accordo tramite cui la società di Jobs, dietro versamento di 500 milioni di dollari, acquisì definitivamente il diritto di utilizzare il marchio Apple anche per iTunes, dove fu messa in vendita l'intera produzione da solisti dei componenti dei Beatles, mentre continuava a mancare la produzione dei Beatles come gruppo.
Mancanza che venne colmata definitivamente nel novembre del 2010 quando tutti i 17 album ufficiali dei Beatles furono pubblicati in formato digitale e venduti tramite iTunes.
Abbiamo voluto ricordare questa vicenda intrecciata tra le società dei Beatles e di Steve Jobs perchè il ruolo che hanno avuto nella storia della musica e dell'informatica è molto molto simile. Certamente sono state le figure che hanno avuto il successo più clamoroso sino a divenire vere e proprie leggende.
Ciò non vuol dire che sono stati i più grandi, che siano stati baciati dal genio, che abbiano cambiato le nostre vite o idiozie del genere. I Beatles hanno copiato come tutti solo che l'hanno fatto in modo intelligente e personale. Sono stati dei grandi divulgatori della musica nera americana, filtrata attraverso il rock'n'roll dei tardi anni '50, popolarizzando brani di artisti poco noti in Europa quali Isley Brothers o Chuck Berry. La loro grandezza è stata quella di portare alla perfezione il prodotto disco: non erano dei grandi musicisti ma hanno regalato degli album e dei 45 giri praticamente perfetti, portando a livelli estremi tecniche del suono e di registrazione.
Allo stesso modo Steve Jobs ha copiato con intelligenza quanto già esisteva, innovando in realtà ben poco: l'interfaccia grafica, l'introduzione di capacità audio e di networking dei suoi prodotti sono state tutte copiate dai sistemi Xerox sviluppati ai laoratori del Palo Alto Research negli anni '70. Ma è riuscito a fare dei prodotti praticamente perfetti, curandone in modo maniacale l'usabilità e facendone più delle opere di design che tecnologiche.
Personalmente non ho mai subito il fascino magnetico dei prodotti della mela, perchè non li ho mai ritenuti convenienti come rapporto qualità/prezzo. L'unico prodotto che ho posseduto è stato un portatile PowerBook a metà anni '90, utilizzato pochissimo perchè proprio non riuscivo a capire cosa potevo fare con questo prodotto che non avrei potuto fare con altri similari. Ma queste sono fisime personali.
Resta il fatto che Steve Jobs, così come il suo "gemello" Bill Gates, a dispetto di ciò che la stampa mainstream va propagando, sono state tra le persone che maggiormente hanno rallentato l'innovazione tecnologica, causando ritardi di decenni.
Entrambi hanno scelto architetture proprietarie creando monopoli che hanno tenuto alti per decenni il prezzo del software (Gates) e dell'hardware (Jobs). Nessuno dei due ha inventato granchè dal punto di vista tecnologico, ma entrambi hanno eccelso nell'arte del marketing e del "product placement". Sono stati dei grandissimi imbonitori, insomma, più Wanna Marchi che Alan Turing, un altro che con una mela ci ha avuto a che fare...
09 ottobre 2011
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9 commenti:
Mah sarà e rispetto la tua opinione, ma non ti sembra un po' ingiusto?
credi che il design non sia al tempo stesso importante per la tecnologia?
C'e' una mini differenza nel portarsi un' Ipod grande piu' di una tasca da jeans piuttosto che uno cosi' sottile che nemmeno quasi lo vedi?
Credi davvero che abbiano rallentato la tecnologia, visto che Jobs è stato uno dei primi a fare il grande passo sul mercato e a mettere prodotti che ancora a quella generazione potevano essere semplicemente snobbati?
credo che sia un tantino ingiusto, descrivere Jobs solo attraverso i vari conflitti che la sua azienda ha avuto. Se questa deve essere una recensione su Apple ben venga, ma qui non si parla mica di Jobs?!
Ognuno ha i suoi difetti ma ha anche dei pregi :) evidenziamo anche cio' che di buono ha fatto =)
Posso una contraddizione in termini?
Pensate valga la pena commentare uno che paragona Jobs a Wanna Marchi?
Tralasciando il paragone con Wanna Marchi che pare anche a me fuori luogo, la verità è che Steve Jobs ha effettivamente copiato, trasformato e perfezionato cose che già c'erano, come peraltro tutti i grandi artisti! Tuttavia ciò non vuol dire che sia rallentato lo sviluppo tecnologico, basti pensare che le cose che abbiamo oggi mezzo secolo fa erano un sogno! Per me Steve Jobs era un genio perchè ha saputo creare tecnologie indispensabili al giorno d'oggi, che si sia ispirato o no a idee altrui! I prezzi dei suoi prodotti sono ancora elevati per una famiglia che non arriva a fine mese, tuutavia l'alta qualità è riconosciuta da tutti!! Che poi fosse anche un genio del marketing non lo si mette in dubbio.
Io, anche se (forse) più giovane di chi frequenta questo blog, sicuramente più giovane di chi scrive, non possiedo nessuno dei suoi prodotti, solo i-Tunes che però ho utilizzato poco... dovrò rifarmi!
@Anonimo delle 21.17:
Beh, che utilità può avere l'ennesimo post di santificazione del buon Jobs? Con questo post ho voluto evidenziare il ruolo di Jobs nell'industria della musica (vita la mission di questo blog) e non potevo che raccontare la storia dei conflitti avuti con la Apple Corps. E poi, non è che non abbia evidenziato dove, secondo me, Jobs è stato eccelso: solo che non è sul fronte della tecnologia.
Dopodichè mi sembra esagerato dire che ci ha cambiato la vita perchè ci portiamo in tasca qualche grammo in meno o che riusciamo a comandarlo un oggetto piuttosto accessorio come un player o un telefonino mentre, che ne so, non ci curiamo assolutamente di che modello di gomme abbiamo sulla nostra macchina (e dire che ad esse affidiamo la nostra vita, cos+, per dire).
@Ma va, va & Gianpasquale:
Dando per scontato che Jobs è stato un grandissimo, è stato molto più un grandissimo venditore (e da ciò la citazione della Marchi) che un grandissimo innovatore (e da qui la citazione di Turing). Insomma, se dovessi posizionare Jobs tra questi due estremi (venditore vs innovatore) non potrei che posizionarlo sul primo estremo piuttosto che sul secondo.
(ok, ok, utilizzare come emblema del venditore la Wanna Marchi è ovviamente una affermazione paradossale, come esemplificazione di qualcuno che riuscirebbe a vendere di tutto)
sono assolutamente d'accordo con voi: il merito più grande di Jobs è stato "sdoganare" la vendita di musica su internet tramite i-tunes.
Vero anche che il pezzo forte di apple è stato quello di sfondare a suon di monopòli, frenando (se non fagocitando) l'innovazione.
La sintesi è facile: Apple ha saputo identificare un proprio prodotto specifico (Ipod) con un genere di prodotti (lettore mp3), laddove l'ipod non ha niente di piu degli altri in fondo....
steve jobs: marketing e monopòli
Io ritengo invece un grandissimo venditore Bill Gates, che è diventato l'uomo più ricco del mondo rubando idee altrui e creando dei computer che solo chi sta tutto il giorno su facebook può utilizzare. Se invece vado da un tipografo o da chi il computer lo utilizza comunque per professione avrà come sistema operativo macintosh o linux!
C'è da aggiungere inoltre che a differenza di Gates, Jobs non si è mai cullato sugli allori ma appunto si è ispirato ad idee altrui e ha perfezionato i prodotti rendendoli eccezionali! Io che utilizzo Windows, quando vedo un qualsiasi computer Apple mi viene la pelle d'oca. Ma visto che il computer lo utilizzo principalmente per social network, chat e per scaricare musica mi basta un Windows che magari costa di meno.
Sicuramente come imprenditori sono due grandissimi che i loro soldi (almeno credo) li hanno guadagnati sempre onestamente. Di certo non come Berlusconi!
Gianpasquà lascia perde i confronti che è meglio, al confronto Silvio è un agnellino
Non voglio dire se era o no un innovatore o che altro, sicuramente bisognerebbe sapere con certezza se tutti i suoi prodotti sono farina del suo sacco o di qualche suo collaboratore.
Chi ci dice che tutto ciò che ha fatto non fosse frutto della genialità di qualche collaboratore alle sue dipendenze ... logicamente poi il merito va tutto a lui ...
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