La Warner sta pubblicando una serie di doppi cd chiamati TUTTO a cui segue il nome del cantante. TUTTO è un titolo pretenzioso. Ci sono generalmente soltanto 36 canzoni e delle volte scelte più a caso che con cognizione di causa. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per il quale alcuni brani anche famosi di cantanti presenti in questa collana e da anni visitati e rivisitati con monografie varie, non vengano mai ristampati. Ho nelle mani il doppio cd TUTTO BELLA, dedicato a Marcella & Gianni Bella.
Entrambi i fratelli hanno al loro attivo decine di raccolte che bene o male illustrano la loro lunga e gloriosa carriera. Non capisco perché non ne abbiano fatta una per entrambi, visto che già esistono sul mercato. Si poteva fare un bel lavoro: recuperare brani mai editi su cd che si sarebbero aggiunti a quelli già esistenti da anni (e che vengono riproposti fino alla nausea in greatest hits periodici). Forse perché sono andati a Sanremo in coppia e la Warner (che ha accorpato la CGD, la Fonit Cetra e tante altre case discografiche italiane) vorrebbe “reinventarli” come duo? Non regge.
Comunque, un bel passo avanti già è stato fatto. Per la prima volta , dopo circa 18 anni, sono state ristampate delle canzoni che su cd non si trovavano più. Esempio? NEGRO e MI FAI MORIRE CANTANDO. Entrambi di Marcella. Recuperata anche L’ARANCIA NON E’ BLU, lato B di PIU’ CI PENSO. Questa volta stiamo parlando di Gianni. La canzone è stata anche incisa dalla sorella ed inclusa nel bell’album METAMORFOSI. Ecco, sarebbe il caso che la Warner ristampasse la discografia di Marcella in cd. I primi album (almeno i primi sei) sono assolutamente da ripubblicare in cd. Se si pensa che all’estero hanno ripubblicato anche la cacca, non vedo perché noi non potremmo fare la stessa cosa con i nostri artisti. Almeno quelli più importanti. Perché non si vive di solo Mina, Battisti, Baglioni, De Andrè, Vasco Rossi. Gianni Morandi, Celentano.
Ai quali vanno ad aggiungersi altri personaggi solo quando questi ultimi passano a miglior vita. Bisogna aspettare questo? Non mi pare carino.
Ma vi rendete conto che non abbiamo neanche un significativo compendio musicale di Rita Pavone (tanto per fare un nome importante) della quale esistono solo un paio di raccolte e - aggiungo - fatte anche male? Stiamo parlando di Rita Pavone, una che ha venduto milioni di dischi e che è ancora un nome, non di Edda Ollari (con tutto il rispetto per la cantante con le trecce). Ma questo è un discorso vecchio, già fatto ma che ogni tanto ritiro fuori perché mi sembra talmente assurdo che mi stupisce sempre.
Tornando al doppio cd, è impressionante il numero di successi che vi sono racchiusi. Se si pensa che Marcella è stata presa in considerazione dalla critica (se si esclude Sorrisi & Canzoni) solo all’indomani del Sanremo 1986, quando interpretò SENZA UN BRICIOLO DI TESTA, viene davvero da domandarsi come valutavano (e come valutano ancora) i critici musicali prezzolati che ben conosciamo. Si comincia proprio con SENZA UN BRICIOLO DI TESTA, canzone che sarebbe dovuta arrivare al primo posto ma che arrivò terza per gli strani giochi della “Drogheria di Drugolo”.
Poi abbiamo UN SORRISO E POI PERDONAMI (finalista a Canzonissima 1972-73), NESSUNO MAI (Festivalbar 1974), prototipo di disco music all’italiana tanto che i Boney M ne fecero una versione in inglese nel 1976 dal titolo TAKE THE HEAT OFF ME. Ma la versione italiana era molto più bella e ben curata della tedesca. NEGRO, dalla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia 1975, CANTO STRANIERO del 1981, NELL’ARIA (Festivalbar 1983), RESTA CU ‘MME (Festivalbar 1976) e altri successi come ABBRACCIATI (1977), SE TU MI AIUTERAI (di Tozzi), MI VUOI (di Fossati)e FEMMINA, forse la canzone meno interessante del primo cd. C’è uno sbaglio nelle note (e come poteva essere altrimenti?): NELL’ARIA è accreditata come del 1981 e non del 1983.
Di Gianni ci sono NON SI PUO’ MORIRE DENTRO (vincitrice del Festivalbar 1976), DOLCE URAGANO (partecipante sia a Saint Vincent che al Festivalbar 1980), IO CANTO E TU (altro Festivalbar, questa volta del 1977), L’ARANCIA NON E’ BLU e due pezzi minori inseriti nell’album del 1980 e cioè SABATO e CHI DORME PIU’. Entrambi carini.
Passiamo ora al secondo cd che si apre – senza molta fantasia – con il primo successo di Marcella: Sanremo 1972, MONTAGNE VERDI. Commentare è superfluo. L’ULTIMA POESIA, classicissimo dell’estate 1985 e partecipante al Festivalbar di quell’anno. Cantato con Gianni. Uno sbaglio anche qui: la canzone è datata 1986 invece che 1985. Un passo indietro e andiamo al Cantagiro e al Festivalbar 1972 con SOLE CHE NASCE SOLE CHE MUORE, dove c’è un flauto che si scatena sia nell’arrangiamento che nell’introduzione e che ricorda molto i complessi pop dell’epoca come i Delirium e gli Osanna. Ancora una manifestazione, la Mostra di Venezia 1973 e MI… TI… AMO (gioiellino pop melodico semi dimenticato dai più). NON M’IMPORTA PIU’, canzone partecipante al Disco Neve 1977. Eccoci a BACIAMI, erroneamente datata 1987 e che ha partecipato al Festivalbar 1980. L’AVVENIRE, una signora canzone presentata alla Mostra di Venezia del 1974, periodo intensissimo per Marcella Bella che alternava brani squisitamente pop e “disco” con pezzi eleganti e raffinati come questo. MI MANCHERAI, sigla autunnale della Domenica In 1981/82 (versione italiana di DON’T WALK AWAY dei E.L.O) qui segnata come del 1982 e MI FAI MORIRE CANTANDO, versione in lingua di KILLING ME SOFTLY WITH HIS SONG di Roberta Flack. Entrambi i brani sono stati curati – nella versione italiana – da Giorgio Calabrese.
Un Umberto Tozzi per MI MANCA (del 1976), IMPAZZIRE TI FARO’ (retro di RESTA CU ‘MME)) e una delle più belle canzoni degli ultimi 30 (e passa) anni: IO DOMANI, già sigla di GRAN VARIETA’ e vincitrice ex aequo con Mia Martini del Festivalbar 1973. Canzone che ricorda moltissimo - per l’argomento trattato - la canzone di Sandie Shaw DOMANI. Stesse titubanze e situazioni che ritroviamo in DIRTELO NON DIRTELO della Goggi.
Del fratello troviamo PIU’ CI PENSO, “successissimo” dell’estate 1974 e canzone partecipante al Disco Per L’Estate e al Festivalbar dello stesso anno. Ancora un successo: NO, Festivalbar 1978 e TOC TOC (sempre del 1978). Un Sanremo anche per lui, quello del 1981 con QUESTO AMORE NON SI TOCCA. Poi due canzoni tratte da album differenti: VIVRO’ VIVRAI (da SOGNI DI UN ROBOT – 1976) e DOLCE LUNA DORMI (TOC TOC – 1978).
Cosa manca a questa raccolta? Qualche canzone che erroneamente non è stata aggiunta. Per Marcella avrei recuperato SICILIA ANTICA, bell’esempio di come fare del folk contemporaneo dandogli una patina di antico. Perché la canzone, del 1973, non è assolutamente un canto folkoristico siciliano ma un brano scritto appositamente dai fratelli di Marcella in un siciliano comprensibilissimo ad ogni latitudine. Avrei certamente voluto vedere E QUANDO (Festivalbar 1975)e PICCOLI DIAVOLI, il retro. Avrei incluso PERCHE’ DOVREI, da L’ANIMA DEI MATTI, canzone di Lucio Battisti cantata anni prima da Sara ed avrei incluso soprattutto la canzone che dà il secondo titolo a TUTTO BELLA ossia CAMMINANDO E CANTANDO. E’ citata in copertina e non la inseriscono? Che senso ha? Chi non conosce bene la discografia dei due potrebbe pensare si tratti di un titolo dato così, ma in realtà è la title track dell’ellepì del 1979, scritta da Adelmo Cogliati e Amedeo Minghi. Altra canzone che avrebbe dovuto esserci assolutamente è senz’altro LADY ANIMA, cantata insieme al fratello e facente parte del 33 giri di cui sopra.
Di Gianni avrei incluso la canzone dell’estate 1975, ossia OH MAMA e INNAMORARSI, cantata anche da Ornella Vanoni. Poi GUARDA CHE TI AMO e PANE CALDO, che incise anche la sorella nel 1977. Con un po’ più di buona volontà si sarebbe potuto confezionare un doppio cd veramente ben curato. Invece, la cialtroneria imperante della discografia italiana ha immesso nei negozi un disco accettabilissimo ma mancante di alcuni pezzi importanti, utili per completare un quadro essenziale.
Perché comprarlo? Perché ci sono 36 canzoni di cui almeno 26 assolutamente imperdibili che hanno fatto la storia della musica italiana popolare non cantautoriale. Perché quando si parla di musica italiana solitamente si intende quella che fa riferimento ai cantautori e ci si scorda del 90% della restante, quella degli interpreti tout court o di quei cantautori non nelle grazie dei critici perché “troppo disimpegnati”.
Perché Marcella Bella ha un suo stile ben definito che non ha mai tentato di copiare da nessun’altra cantante. Perché le sue canzoni hanno un dono ben preciso: un’orecchiabilità incredibile che mai si associa con la parola “semplicità” intesa nel senso deleterio del termine. Perché è un’interprete sensibilissima e quando il caso lo richiede sa essere raffinata molto più di certe sue sopravvalutate colleghe.
Perché in questo disco ci sono – come già detto – moltissimi brani che hanno partecipato a manifestazioni importanti. E per i collezionisti del genere, è assolutamente imperdibile. Perché – parlando per slogan - se è vero che “Sanremo è Sanremo” e pur vero che “Marcella è Marcella”.
Un altro neo (oltre a quello di aver snobbato canzoni meritevoli) è il prezzo: 19 euro. Almeno dove l’ho comprato io. La BMG un doppio lo prezza 11 euro massimo. Parlo della serie Flashback, naturalmente. Non vedo perché la Warner dovrebbe essere più esosa. Le altre uscite marzoline della serie sono TUTTO DORELLI e TUTTO MILVA. Di cui ci occuperemo in un altro momento.
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36 commenti:
Concordo con Christian nella grandezza e nel fascino di Mi Ti Amo di Marcella... io poi sono affezionato a NO di Gianni Bella (un arrangiamento superbo, ascoltarla al juke-box di quei miei nove anni mi spaccava i timpani)... ma la loro discografia è densa di belle pagine, inutile dire che si sono persi negli ultimi tempi. La mia preferita rimane tuttavia Canto Straniero (per lei) scritta dal mitico Baldan Bembo.
A persto Christian
Mario Bonatti
Ahi ahi ahi Christian, ma come...appena ne hai occasione critichi la Pausini, il suo sito, le sue esibizioni live e poi mi invochi un significativo compendio musicale della Pavone, laddove "Pavone (Rita)" e "significativo" fanno vistosamente a pugni?
I milioni di dischi venduti per una (Pausini) rimangono un mistero inspiegato, mentre per l'altra (Pavone) sono un motivo per definire la sua carriera "importante"?
A questo punto cento, mille volte meglio la Lauretta nazionale che inanella successi da quasi tre lustri rispetto ad una cantante che ha avuto un breve periodo di popolarità (1963/66, massimo fino al 68 a voler essere generosi) la cui massina vetta espressiva è stata "sul cucuzzolo della montagna" o "mio povero cuore", e che appena ha cercato di riciclarsi come raffinata interprete sulla scia di Mina, Vanoni, Pravo & Co. è franata miseramente non avendo assolutamente alcuna statura da interprete "adulta" e potendo limitarsi a cantare canzoncine infantili ("viva la pappa col pomodoro", "il geghegè", "la partita di pallone"). Canzoncine di ottima fattura, sia chiaro, ma pur sempre canzoncine.
Ahi Ahi Andrea.... mi sa che non ci capiamo proprio. Mi fai un discorso sulla Pavone che mi fa comprendere che non conosci affatto il personaggio in questione. Ora non mi va di scrivere la sua biografia musicale qui perchè non avrebbe senso. La Pavone ha venduto in 6 anni un numero di copie in tutto il mondo che la Pausini non raggiungerà mai da adesso a che campasse altri 100 anni. La sua popolarità in Italia e all'estero era così grande che nemmeno te lo sogni. Pensa che l'altro ieri in Germania ho conosciuto una ragazza ed il suo fidanzato (con i quali di solito scambio "innominabili" file musicali su Slsk) che ama molto Rita Pavone e che ha tutti i suoi
cd in lingua tedesca (compreso quello con Paul Anka del 1964) e che - mi dispiace - ma la Pausini neanche la conosce. Di nome , ma non l'ha mai ascoltata. In Brasile, le bambine che nascevano dal 1964 al 1968 si chiamavano Rita. Ancora adesso c'è un fan club. Rita Pavone ha inciso delle canzoni assolutamente fantastiche (dimmene una "fantastica" della Pausini..?). E molto di queste proprio nel periodo di crisi nera (dopo il 1967). Mi nomini SUL CUCUZZOLO e CUORE (che citi anche erroneamente) e non mi nomini, che so, QUESTO NOSTRO AMORE, FORTISSIMO, CHE M'IMPORTA DEL MONDO, LUI, SOLO TU, STASERA CON TE (tanto per citare brani famosissimi) oppure FINALMENTE LIBERA, COME UN TIRANNO, AMICI MAI, LA SUGGESTIONE, LASCIATI ANDARE A SOGNARE (per citarne invece insuccessi o quasi).
Paragonare la Pausini alla Pavone è come paragonare la merda alla cioccolata. Stesso colore, ma c'è qualcosa nel retrogusto, che differisce. Non trovi anche tu?
crhistian è una tesina universitaria?marcella e gianni.
immagino la lunghezza su artisti(milioni)più importanti.cmq apprezzo l'impegno ma la cosa mi preoccupa.
Cmq il festival di Sanremo del 1986 aveva proprio molti pezzi davvero belli, a mio parere !
E il mio preferito è lo sconosciuto "Verso il 2000" di Flavia Fortunato ! :-)
Cmq un'ottima edizione (Via Margutta, Adesso Tu, Lei Verrà, E' tutto un attimo, Rien ne va plus e chissà quante altre ne sto dimenticando !)
Il gotha della musica.mamma mia1
Ciao Christian, cercherò di rispondere punto per punto alle tue affermazioni. Premetto una cosa: non difendo la Pausini in quanto tale, se vai a scovare qualcuno dei post dove parli della Pausini troverai tra i miei commenti i miei dove sono sostanzialmente d'accordo con te (anche se ritengo la Pausini, con tutti i suoi difetti, cmq un'ottima professionista NEL SUO GENERE).
Ho tirato in ballo il suo nome perché mi sembra strano che la stessa persona che attacca così duramente questa cantante poi lascia intuire tra le righe del post dedicato ai fratelli Bella di nutrire rispetto e stima per la Pavone (infatti non mi sbagliavo), una cantante - secondo me - figlia del suo tempo che ha avuto fortuna con qualche canzoncina facile facile e poi è scomparsa dalla scena musicale che conta.
Tu scrivi: "Pavone ha venduto in 6 anni un numero di copie in tutto il mondo che la Pausini non raggiungerà mai da adesso a che campasse altri 100 anni". In un recente numero di Raro! ho letto che nel 1979 circa Rita ricevette uno speciale disco di diamante per aver raggiunto la somma di 20 milioni di copie venduti nel mondo dopo 15 anni di carriera. Sapendo quanto tu pensi della rivista da me citata, innanzitutto confermi questa notizia o la smentisci? Se la smentisci, vorrei sapere quanti dischi ha venduto all'incirca Rita Pavone, dimmelo perché non ne ho proprio idea. Da parte mia, ti posso dire che la Pausini nel 2003 ha ricevuto il disco di diamante per i suoi primi venti milioni di copie, ed ora veleggia verso i trenta. Il risultato è decisamente ottimo se si pensa che anno dopo anno le vendite stanno calando in maniera vertiginosa e che mentre Rita Pavone vendeva in massima parte 45 giri (perché quello era il mercato dell'epoca), Laura vende album.
Capitolo Germania: il mercato tedesco non ha mai accolto bene Laura mentre in passato ha accolto benissimo i idschi di Rita, Mina, Milva, Nannini, questo è vero. Con ciò? Per quanto il mercato tedesco sia un grosso mercato, non mi sembra che sia il sogno proibito dei cantanti di casa nostra al pari di un mercato americano o britannico.
Capitolo Brasile: li Laura è molto famosa. Mi dici di bambine che venivano chiamate Rita, io ti rispondo dicendo di aver visto con i miei occhi ragazze sudamericane che hanno tatuaggi del volto di Laura. La cosa è abbastanza inquietante, ma ad un'argomentazione che va leva sull'anagrafe non posso che rispondere con una simile.
Canzoni fantastiche? Per essere giudicate tali bisogna fare leva su parametri soggettivi, in quanto tali variabili da persona a parsona. Rita ha inciso canzoni belle, ma nel precedente messaggio ti ho detto che si è rivelata assolutamente inadeguata a quel tipo di repertorio, tanto è vero che non ha avuto mercato.
Per me una cantante che non riesce ad adeguarsi ai tempi che cambiano, che non ha una evoluzione musicale si dimostra un'interprete limitata. Secondo te perché un'artista come Ornella Vanoni - tanto per citarne un'altra -, pur avendo avuto negli anni 60 un successo largamente inferiore alle varie Pavone, Caselli, Cinquetti è riuscita a continuare a proporre un proprio discorso musicale senza invecchiarsi e senza finire in qualche evento revival del genere "come erano belli i nostri tempi"?
Giusto per non eludere l'ultima domanda: so che la cosa potrebbe farti venire l'orticaria agli occhi, ma per me "Tra te e il mare" è una delle canzoni d'amore più belle incise gli ultimi anni, al pari di "Vivimi", "Il tuo nome in maiuscolo", "Se ami sai" (con Gilberto Gil), "Surrender", "If that's love", "Every little thing you do (piano reprise)", "On n'oublie jamais rien, on vit avec", "E ritorno da te".
Povero Andrea che sei figlio (mi rincresce dirtelo) di una generazione di ignoranti, che vivendo in uno scenario musicale povero, considerano una canna sguaiata e spampanata come la Pausini una stella di prima grandezza, un personaggio che possa passare alla storia. Prima di parlare della Pavone e fare un excursus da saputello (in realtà ignorante) dovresti utilizzare un ottimo collutorio per togliere gli ancora presenti residui di latte. La Pavone può piacere o non piacere perché è un personaggio particolare, non è bella, ha un carattere distintivo, un physique non du role, un po' presuntuosa, ostentatamente sicura di sé. In realtà parliamo di una grandissima artista, un'artista completa, con una vocalità particolare, che negli anni ha potuto mettere in mostra qualità di grande show-girl, versatilità, eclettismo, un’artista completa un vero animale da palcoscenico. Rita Pavone ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo, ha avuto momenti di popolarità in tutti i più importanti paesi europei, negli Stati Uniti, in Sudamerica, ha tenuto concerti e ricevuto riconoscimenti nei più grandi templi musicali del mondo. Quelli che tu citi (le “canzoncine”) sono solo titoli che hanno avuto un ruolo di rottura nella musica leggera del tempo, e una funzione anche nel cambiamento dei costumi ancora bacchettoni nella musica italiana. Rita Pavone ha pagato personalmente la supidità e moralismo del pubblico italiano perché ha scelto di sposare (lei che era stato un mito asessuato e giovanilistico) un uomo di 20 anni più grande. Nella sua scelta di evolversi artisticamente, e non come tu dici un “riciclarsi come raffinata interprete”, non ebbe certo modelli nelle grandi cantanti italiane, perché purtroppo Rita Pavone non riuscì mai ad imitare (a parte quando faceva imitazioni vere) altre cantanti. Altre imitarono lei. In quel periodo la Pavone interpretò vere perle come “Amici mai”, “Finalmente libera”, “Lasciati andare a sognare”, scelte coraggiose, legate anche al cambiamento dei tempi (altro che riciclarsi), che pagò personalmente. Anche tutti gli inediti RCA che circolano degli anni 70-74 (il team in alcuni casi era lo stesso di Patty Pravo) testimoniano che l’artista era assolutamente all’altezza dei tempi, malgrado nessuno le concesse realmente di emanciparsi dal suo clichè di inizio carriera e probabilmente segata da discografici di larghe vedute come te. In questo periodo buio in Italia, la Pavone era prima in classifica in Francia (concerti all’Olympia, ecc.), in Spagna, Sudamerica, Germania, ecc. Tutti ignoranti e cretini? Inoltre dal 75 in poi la Pavone ritornò alla grande in televisione, con notevole gradimento e nuove produzioni musicali. Quindi, caro Andrea, è molto facile straparlare; ascoltati la Pausini, va bene così.
Marc, ti consiglio di leggere "Elogio dell'imbecille", ti rispecchierai facilmente nella descrizione del tipico imbecille che viene fatta in quel libricino (tranquillo sono poche pagine).
Imbecille è colui cui se dici qualcosa lui ti guarda come un ebete e poi riprende a ripetere la stessa cosa, come se tu non avessi detto niente.
Io ho detto che mi trovo in gran parte d'accordo con quanto scritto da Christian, NON ascolto la Pausini e a determinate argomentazioni vorrei mi si rispondesse in maniera diretta.
Chiarisco meglio quello che voglio dire, e spero sia l'ultima: se vogliamo discutere della caratura di determinati personaggi facciamolo, ma non utilizziamo gli stessi parametri in modo diverso.
Se ti dicessi che Laura Pausini si è esibita nei migliori posti del mondo come "concerti all'Olympia", vende vagonate di dischi "tutti ignoranti e cretini" a te cosa cambia? Credo proprio niente; il fatto è che io utilizzo le tue stesse argomentazioni cui a stretto rigor di logica tu non potresti rispondere perché utilizzate anche da te.
Ripeto: "Elogio dell'imbecille", più tardi ti passo la cas aeditrice.
Marc,
ottime le tue argomentazioni, così come quelle di Andrea. Però, per favore, non condirle con giudizi sugli interlocutori che sono piuttosto arbitrari ed non verificabili: così facendo rischi di far scadere la discussione a livelli infimi mentre, al contrario, mi sembra piuttosto interessante
grazie
Ti ringrazio chartitalia per l'intervento in favore della moderazione a me indirizzato: io ho criticato un certo "modo" che hanno alcune persone di buttare immondizia su argomenti che non conoscono e/o non capiscono; non sopporto la presunzione e l'ignoranza; il che si distingue penso dall'insultare o dare consigli editoriali ironici. Io la Pausini l'ho ascoltata bene, ed ho ascoltato moltissima musica, in molti settori musicali; nondimeno, senz'altro seguirò l'invito alla lettura che mi è stato gentilmente porto, se mi servisse a capire, oltre alla mia imbecillità, quella degli altri.
a me sembra interessantissima.
piena di spunti culturali e semiologici.è la nuova cultura.ciao
Anonimo, non è una tesina universitaria. Chiamasi "recensione". Un'altra cosa. Cmq Marcella Bella la meriterebbe anche, una tesina, se per questo. Ho conosciuto gente che l'ha fatta su Lory Del Santo.
Andrea: di quello che scrive RARO! nun me ne pò fregà de meno. Manco me lo devi nominà. La Pavone ha venduto qualcosa come 35 milioni di copie. Laura Pausini non credo assolutamente abbia venduto più di 7-8 milioni di copie in 14 anni , dati gonfiati dalla sua casa discografica. Rita Pavone i suoi dischi li ha venduti nello spazio di 6 anni. E che fossero 45 giri non importa. Allora il mercato era prevalentemente di singoli. Rita Pavone è entrata due volte nelle classifiche americane e inglesi (1965 e 1966) in anni in cui entrare in classifica in quei paesi per un cantante non di lingua anglofona era roba pressocchè impossibile! Laura pausini non ci è mai entrata. Neanche per fare le pulizie.
In Brasile, quando cantava la Pavone (1964-1968), rispondevano i vari Vinicius, Tom Jobim, Orlandivo, Jorge Ben, Roberto Carlos, ELis Regina. Oggi c'è la crisi nera anche lì. Quindi perfino una come la Pausini può andare bene . E comunque c'è un sito brasiliano della Pavone, fatto dal fan club con moltissimi iscritti dopo 40 anni! Fra quarant'anni, della Pausini non ci saranno neanche le ceneri.
Mi parli di TRA TE E IL MARE? Quella poesia in musica che recita pressappoco così: "io che avrei vissuto da te, nella tua straniera città" . Grande!! Peccato che mi ricordi "troppo" IO RESTO QUI di Petula Clark , anno di grazia 1965.
Cmq ce l'hai fatta a farmi parlare della tua amichetta minorata, eh?
L'articolo era su Marcella Bella, comunque.
Ora parliamo d'altro, altrimenti questo batti e ribatti tra la Pausini e la Pavone (in comune solo la P del cognome) diventa "l'angolo delle checche isteriche" . Con simpatia.
P.S. A proposito, VIVA LA PAPPA COL POMODORO l'ha scritta Nino Rota con la partecipazione della Wertmuller. L'arrangiamento è a dir poco straordinario, in bilico tra ironia e aria di "putza" ungherese (che non è una parolaccia)
Di questi tempi è davvero complicato leggere cose tanto interessanti. Concordo sul fatto che Marcella e Gianni Bella, abbiano dato molto alla musica. Molti dei brani del TUTTOBELLA sono veri e propri evergreen. Ma io non disdegno nemmeno alcune delle ultime loro produzioni. Per Gianni "IL PROFUMO DEL MARE"; un cd davvero bello, all'interno del quale c'è anche un duetto con Celentano dal titolo "AMAMI PRESTO"... per nulla promozionato. Per Marcella il rientro è stato un pò più tormentato, ma era anche comprensibile, lontano dalla musica da molti anni, non è facile "raccapezzarsi"... ed ecco un "PASSATO E PRESENTE" dignitoso ma troppo centellinato, seppure con alcune belle novità, come "LA REGINA DEL SILENZIO"... Con "UOMO BASTARDO" la mitica Marcella ha lesinato meno, grazie a TEMPO MIO, MEDUSA, QUALCOSA DI TE... e alcune cover... Adesso attendiamo il prossimo CD che si preannuncia strepitoso e, finalmente, quasi completamente fatto di inediti... un cd bellissimi degno dei migliori dei BELLA, GIANNI e MARCELLA!
Io di Marcella mi ricordo "DOPO LA TEMPESTA", di un sanremo di tanti anni fa... tu non la citi e nel cd non c'è, quindi mi viene il dubbio che sta canzone forse tanto importante non è stata... Certo io all'epoca ero piccolino e non avevo grandi metri di giudizio, però stranamente quella canzone mi è rimasta in testa per tutti questi anni... non ve la ricordate proprio???
Non capisco come Andrea possa paragonare la pausini a Rita Pavone (oltretutto, Christian ha solamente fatto un riferimento tra Marcella e la Pavone, per quel che riguarda la mancanza di discografia in cd delle due artiste). Paragonare la cantante torinese alla strillona di Solarolo è quantomeno ingeneroso. Rita ha sicuramente vissuto un'epopea musicale di grande valore, sia in Italia (è stata l'unica, vera rivale di Mina, per le vendite e la popolarità) ed all'estero (presente in classifica in Billboard, negli Stati Uniti, non in Honduras, Cile, Argentina, Venezuela, come la romagnola da karaoke). Inoltre, la Pavone ha lavorato con gente come la Wertmuller (regista famosa in tutto il mondo), Bruno Canfora, i premi Oscar Ennio Morricone e Nino Rota, ha condotto spettacoli televisivi di grande levatura (diretti da un certo Antonello Falqui, non il primo che passa) e di notevolissima fortuna. Vogliamo inoltre dire che, nell'epoca della Pavone c'erano artisti italiani ed esteri di una qualità e di un'importanza che quelli di oggi, compresa la cantante di "capolavori" come Baci che si rubano", "Non c'è", "Cani e gatti" eccetera, nemmeno si sogna. Ciao! Filippo.
Da fraz
Per Christian. Hai scritto "paragonare la Pausini alla Pavone è come paragonare la merda alla cioccolata". Mi domando quale bisogno ci sia di esprimersi in questo modo.
Valerio, la canzone che tu citi (DOPO LA TEMPESTA del Sanremo 1988) non può essere presente nel cd perchè edita da altra casa discografica, la Ricordi, ora acquisita dalla BMG.
Il materiale proposto in questo doppio cd è esclusivamente della Warner, cioè del periodo CGD-CBS, come già scritto.
Non ne ha assolutamente bisogno ma mi erigo a difensore di Christian:
1. si può non essere d'accordo, ma il suo punto di vista è sempre chiaro e approfondito: si sa subito di cosa parla.
2. se si vogliono sbrodolamenti incensanti ci si può rivolgere altrove: fanzine et similia che sanno tanto di lobotomia abbondano e allignano in larga schiera;
3. anche sui quotidiani e settimanali maggiori (perlomeno in Italia) non si riesce a capire mai se un disco appena uscito è favoloso o fa schifo, soprattutto se di artisti italiani: sia che si tratti di grandi o pseudo tali, sia che si tratti di nuovi/esordienti, etc.
4. per esempio: se cerco una conferma che Vasco Rossi non ha più scritto una canzone sopportabile dai tempi di Vita spericolata, che nei miliardi di canzoni incise da Mina dal 1978 ad oggi si salvano probabilmente non più di una dozzina di canzoni (la lista potrebbe essere molto lunga ... Ramazzotti, Daniele, etc. etc.) non la trovo da nessuna parte perché nessuno lo scrive.
5. il grado di competenza e di passione di Christian, nonché di conoscenza, anche diretta, di attori e comprimari della scena leggera italia lascia letteralmente sbalorditi.
6. è idiosincratico e dice quello che pensa: benissimo, ci si diverte un sacco! perché dovrei perdere il mio tempo a leggere opinioni annacquate e prive di mordente, convergenti su arie fritte, luoghi comuni, discorsi da autobus?
7. spesso viene bollato con sufficienza e "sprezzatura" perché si occupa di celentano, i bella appunto, personaggi non ritenuti oggetto sufficientemente intelligente di analisi, di critica, etc. mi sembra un approccio non molto furbo. se voglio leggere qualcosa su arthur lee, su alex chilton, scott walker o nick drake, lo cerco dove lo posso trovare. se leggo Christian è per quello che conosce e mi sa dire su Mia Martini, Mina o la Vanoni.
8. non saprei dire se "mi ti amo" o gli zufoli delirium-style e gli archi di "sole che nasce sole che muore" esprimano grandezza o fascino; certo è che sono in grado di procurarmi emozioni estetiche che, nel loro ambito e con tutti i distinguo del caso (non prendetemi per pazzo!) non hanno natura diversa dal piacere provato di fronte alle più splendide esecuzioni di musica classica.
9. ma che c'entrano pausini e pavone? non si parlava dei fratelli bella?
10. ha opinioni politiche un po' faziose e molto molto opinabili, ma, come si disse: nobody's perfect!
Da fan di Marcella Bella ti faccio i complimenti per la recensione.
Veramente, è raro leggere cose così interessanti.
Io aggiungerei solo due righe a sottolineare un brano come IMPAZZIRE TI FARO', canzone magnifica che sta dentro questa raccolta, e che noi fans di Marcella abbiamo piazzato al 7° posto dell'intera produzione marcelliana (195 canzoni) in un concorso durato mesi e mesi sul forum della cantante.
C'è da dire poi che questa raccolta fotografa solo uno dei tanti momenti di Marcella...il lettore che citava DOPO LA TEMPESTA porterebbe a parlare di tutto il periodo seconda metà anni Ottanta e anche alcune cosette dei Novanta, per non parlare del ritorno massiccio degli ultimi cinque anni.
p.s. le dispute Pausini-Pavone, non che sociologicamente non siano interessanti, ma potreste farle altrove...noi fans di Marcella gradiremmo "pulizia" ed "esclusività" dentro questa bella pagina dedicata alla Nostra coppia di fratelli.
Grazie
ciao!
Grazie per rimettere sempre in evidenza quanto il nostro parco musicale sia ricco di un passato intenso ed intelligente; purtroppo è sempre da segnalare quanto queste operazioni siano legate a contingenze squallide (Sanremo), quanto sia sempre manifesta l'eterna superficialità e ignoranza degli addetti musicali italiani, quanto nel presente alcuni di questi artisti (tolta la fortuna che ha avuto recentemente Bella a dare i pezzi a Celentano)siano disconosciuti da una specie di razzismo "intellettuale", per cui questa baronia di "cantautori" sia ritenuta infinitamente più nobile di altri tipi di artisti, più semplici, più legati a un modo meno mentale di fare musica. Marcella è una delle nostre più grandi cantanti, e Gianni Bella uno dei nostri più grandi autori. Mi dispiace molto che a Sanremo siano stati umiliati da quelle squallidissime zecche.
Gloucester, grazie per la "difesa"
Ma... mi devo essere perso qualcosa: il motivo del perchè sono stato attaccato !
Ah, ricordo... improvvisamente un "non fan" di Laura Pausini ha cominciato a difendere a spada tratta la sua assolutamente "non protetta", sebbene non l'avessi neanche nominata sull'articolo !
Prendendosela con la povera Rita di cui sapeva a larghi cenni qualche titolo di canzone (si scherza, Andrea)
Ma come hai detto tu, cosa c'entra tutto questo con Marcella Bella?
P.S. Cmq le mie opinione politiche sono BELLISSIME !! ;-)
Nella raccolta "Tutto Bella" - per essere un po' più completa - dovrebbero far parte anche "Donna più donna" di Marcella (lato B del singolo "Mi macherai" finora mai apparso nè su LP o raccolte nè su cd) oppure anche quella perla di canzone che è "Sei" di Gianni Bella (contenuta nell'album "Io canto e tu" del 1977 e l'anno dopo inserita come retro del singolo "No").
Non capisco perchè la Warner non si decide a ristampare gli album originali di questi o altri artisti italiani in catalogo (magari con l'aggiunta di qualche bonus track).....forse hanno paura che non vendano niente? Secondo me accadrebbe il contrario!
Non vedo il motivo per cui io da collezionista non posso trovare disponibile nei negozi l'intera discografia di un qualsiasi artista.......ma la domanda è "..ma gli stessi artisti si occupano del loro catalogo?" oppure si preoccupano solo dei possibili diritti d'autore?....mah!
Per quanto riguarda il discorso "VERA ARTE MUSICALE" consiglio la splendida collana in cd "Via Asiago 10" contenente materiale proveniente dall'Audioteca Radio della Rai, con artisti nazionali e internazionali........artisti VERI con le palle (scusate il francesismo).
La teoria della "relatività" può essere valida per quanto riguarda i gusti musicali di ognuno di noi.......ma assoluta riconoscenza verso queste figure innanzitutto!......poi ognuno si ascolta ciò che vuole.
la pausini ha venduto quasi 30 milioni di dischi nel mondo...altro che 7 o 8...
Ciao,
sono un fan tedesco di Marcella e vorrei dire solamente grazie per questo discorso e la splendida recensione del "Best of" dei fratelli Bella.
La mia canzone preferita di Marcella è "Canto straniero"!
Alla fine un piccolo fatto: Rita Pavone ha fatto una versione francese di "Montagne verdi". S`intitola "Vertes collines" ed era disponibile su 45 giri.
Saluti a tutti,
Frank
ma basta!
ma chi se ne frega di quanti milioni di dischi ha venduto la Pausini!
da quando si misura la qualità di un artista dalle copie vendute? o solo dalle copie vendute?
Laura Pausini deve essere una bella persona, un'amica straordinaria, un essere umano consapevole delle brutture e degli orrori del mondo - insomma: è simpatica, non ho niente contro di lei, ma perché esprime sé* stessa con le canzoni?
Se si ha qualche dubbio basta soffermarsi sul "pessimo" servizio che rende alla bella canzone di Bersani che si sente e si vede in questo periodo.
Molte canzoni, tra il noto e il celebre nelle versioni cantautorali si rivelano armi a doppio taglio, da maneggiarsi con cura, quando passano nelle mani di interpreti non particolarmente versate nell'arte, appunto, dell'interpretazione. Divagando un po', tanto lo fanno tutti, non trovate generalmente brutte (diciamo tra il brutto e l'inutile) le versioni di Mina le canzoni di Battisti? A parte, naturalmente, Studio 10/1972,e a parte il favoloso poker scritto appositamente per lei INSIEME/IO E TE DA SOLI/AMOR MIO/LA MENTE TORNA.
Ritornando a Laura, ho guardato il video: trovo totalmente sbagliato il registro vocale, che è in realtà quello di sempre, uno strillato continuo malamente confacente al registro medio che richiederebbe il pezzo di Bersani, totalmente privo di sfumature, mezzi toni, pause, insomma privo di tutto il corredo che dovrebbe fare parte del bagaglio di un'interprete. Cosa c'entra poi quello sguardo e quelle pose tra il sensuale e l'infoiato che accompagnano tutto il video: una drammatizzazione per niente utile, anzi stridente con il senso musicale della canzone: ma l'avrà capito il regista che non si spara veramente? che non si tratta di morte vera?
Mi piacciono i dischi di cover, ma per farli bisogna essere degli interpreti e, forse, non necessariamente dei gran cantanti. Sarà per questo forse che qualche cimento delle pur proverbialmente (da qualche lustro, intendo) svociate, talvolta al limite dell'udibilità, Pravo e Berté ci emoziona più di signore e signorine dalle ventimila ottave (Mina, for instance, ma anche le varie Carey, Dion, etc.): ho in mente, per restare a cose quasi recenti, a Sempre e a Il mio canto libero, rese magnificamente da una sapientissima ed emozionante Patty Pravo, che mi hanno sorpeso e scosso.
* segnalo a Gianluca (bravissimo! mi sono molto divertito con il tuo post!), non so se mi leggi anche qui, che ho consapevolmente scritto "se" con l'accento acuto, anche se seguito da "stesso", secondo le indicazioni più recenti dei linguisti, e contrariamente a quanto ci insegnavano alle elementari negli anni settanta.
Ciao da Marcello. Caro Gloucester, prima di tutto, il duetto Mina - Battisti è avvenuto a Teatro 10 e non a Studio 10. Secondo: le interpretazioni della signora Mazzini dei brani di Battisti, a parte i classici che hai citato, non sono affatto inutili, anzi, in alcuni casi migliorano e di molto i motivi battistiani. Terzo: la scusa della capacità emozionale è un pretesto per difendere le cantanti senza voce (in primis, Patty Pravo). Mina è la più grande in assoluto e meriterebbe un rispetto maggiore. Per il resto, d'accordo con te sull'inutile e dannosa Pausini.
ciao,
nessuno sa se gli album camminando e cantando, marcella bella, problemi, nell'aria siano mai stati stampati in CD? non riesco a trovarli.....
fabio
E' divertente questo blog in cui per tre quarti si è parlato di altro e non di Marcella e Gianni Bella: vuol dire che su di loro siamo tutti d'accordo con Christian, senza discussione.
Chiedo scusa per il tragico errore di filologia televisiva "minesca": ho evidentemente fuso Studio 1 con Teatro 10; posso assicurare di avere ben presenti l'uno, nelle sue varie edizioni e l'altro, nell'edizione con Mina e Alberto Lupo (quella del 1972 appunto).
Voglio anche chiarire che il mio citare, talvolta, Mina in negativo non deriva in alcun modo dalla mancanza di rispetto per la sua vertiginosa grandezza e finora ineguagliata bravura. Tutt'altro: proprio perché così tanto adorante, divento altrettanto esigente e nutro aspettative di qualità che, ogni tanto, vengono deluse.
Per quanto riguarda Mina e Battisti, invece, il riferimento era un po' superficiale e tirato via: ho scelto volutamente i nostri due più grandi artisti perché mi servivano per rafforzare la tesi che volevo sostenere. In realtà, mi piace quasi tutto di quello che Mina ha cantato di Battisti, soprattutto dal vivo. Quando ho parlato di riletture inutili e forse brutte (ripeto, sempre secondo il mio gusto) avevo in mente alcune cose di Minacantalucio, a cui mi sembrava nuocesse sia l'orchestrazione enfatica che la vocalità troppo spiegata.
Lungi da me, infine, introdurre rivalità nocive e nefaste con la Nicoletta da Venezia che, visti i precedenti Pavone-Pausini, non vorrei riportasse la discussione, come paventato da Christian, nell'angolo delle "checche isteriche".
Spero, concludendo, di aver chiarito qualche punto, e di aver emendato la supposta lesa maestà del nostro grande grande grande mostro sacro nazionale che è stata, è, e sarà sempre lo STRAMASSIMO (secondo la sua espressione dispiegata a più riprese nella celeberrima e ultima intervista rilasciata a Radio Taranto alla fine di uno dei concerti della Bussola del 1978.)
a proposito di Gianni e Marcella Bella, ecco una stupenda versione del loro classico "Verso l'ignoto" by Elio e le Storie Tese (la cover è molto meglio dell'originale): http://cesareo.altervista.org/marok/arezzo90_track09_ignoto.mp3
Intervengo solo per salutare Gloucester e per ringraziarlo della segnalazione del sé stesso, con accento acuto.
Visto che sono un cartesiano reo confesso (e dubiterei finanche di esistere, se non fosse per il cogito), sono andato ad eseguire un rapido controllo, passando in rassegna un paio di dizionari di italiano (sia quello recentemente pubblicato da Repubblica in collaborazione con UTET e De Agostini, sia il classico Zanichelli) e, poi, un simpatico librettino "millelire" (rectius: 1500 lire) di Paola Sorge, Guida all'italiano corretto, Roma, Newton-Compton, 1996.
Effettivamente, ho constatato che nel caso in cui sé sia seguito da stesso o medesimo "si può omettere l'accento acuto" (così P. Sorge, op. cit., p. 32). In un'altra, recentissima pubblicazione economica - alludo al volumetto di Giorgio De Rienzo, Scioglilingua. Guida alla grammatica italiana, BUR, 2006, p. 128 - nulla si dice sulla possibile omissione dell'accento acuto sul sé seguito da stesso, come a voler sottintendere (ora che Gloucester me lo ha fatto notare) che il pronome sé va scritto invariabilmente con l'accento.
Bene. Anche stasera mi sono arricchito (interiormente, s'intende), alla facciaccia della scuola degli anni settanta (...ma se penso a quella di oggi mi vengono i brividi).
When I think back
On all the crap I learned in high school
It's a wonder
I can think at all
(...vediamo se qualcuno sa chi ha scritto questo spettacolare incipit canzonettaro)
Grazie ancora.
"CRISTIAN HA SCRITTO:A proposito, VIVA LA PAPPA COL POMODORO l'ha scritta Nino Rota con la partecipazione della Wertmuller. "
che senso ha???? non è che se john lennon e mike jagger avrebbero scritto una canzone, vuole dire che essa sia un capolavoro.. se è una canzone è banale , è banale indipendemente da chi la scrive
Ciauuuu
"When I think back
On all the crap I learned in high school
It's a wonder
I can think at all"
KODACHROME. Paul Simon, 1972
Però l'ho letto su Google !
Non conosco il testo.
Anche se - chissà perchè - mi veniva di cantarlo sulle note della canzone dei FOOL'S GARDEN, ossia LEMON TREE.
Forse per quel "wonder".
Per rispondere all'anonimo che dice che VIVA LA PAPPA COL POMODORO non è un capolavoro, dico che anche OBLADI' OBLADA' non lo è ma è comunque una canzone intelligente e musicalmente molto valida sotto tutti i punti di vista.
Se non riesci a capirlo, continuati a sentire Anna Tatangelo e la Pausini
Dalida ha venduto 150 milioni di dischi (1956-1987) più altri 10 da quando è morta
Mina: 70 milioni di dischi
Rita Pavone: 37 milioni
Laura Pausini: 21 milioni
Salve a tutti,
io sarei interessato ai cd albums di marcella periodo CBS.Se qualcuno li ha,ovviamente in ottime condizioni, può contattarmi: pwl_gold@yahoo.it
Mi raccomando ci conto! Spero ne siate tanti!!!
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