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Ancora una sera e diremo ciao anche a questa 57° edizione del Festival. Come ogni anno, d’altronde. Durante la settimana sanremese sembra che tutti gli occhi siano puntati sulla riviera ligure e che non esista nessun’altra cosa, nessun’altra vicenda. Invece, già la domenica successiva alla serata finale, ci si è dimenticato tutto. Magari questo non succedeva fino a qualche anno fa quando gli echi della finale duravano ancora qualche giorno e il lunedì a scuola lo si commentava. Ma bene o male, siamo lì. La caducità delle vicende minime.
Prima di cominciare a commentare la serata posso assicurare che le nostre precedenti due escursioni sulle serate sanremesi, commenti compresi, sono state lette da una buona parte dei cantanti in quel di Sanremo. Alcuni si sono divertiti. Altri meno.
Ma credo che la sincerità sia una delle cose più belle che ci siano. Non siamo critici prezzolati, scriviamo solo quello che crediamo sia giusto scrivere. E lo facciamo a volte con un po’ di ironia (sperando sempre che trapeli) . Ci si può anche sbagliare ma l’importante è farlo sempre in buona fede.
Stasera si sono visti dei mini concerti di Franco Battiato, Gigi D’Alessio, Gianna Nannini, Renato Zero. Del primo posso dire che non mi è assolutamente piaciuta la terza canzone. La presenza di quelle “bambole sataniche” mi ha anche un po’ inquietato. Oltre a fare scena (una sembrava avesse in bocca un intero ferramenta) credo non siano servite e nulla.
Gigi D’Alessio: che dire? Musicalmente vale quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni ma questo già si sapeva. Ma cosa ti fa questa sera?? Canta CON IL NASTRO ROSA di Lucio Battisti. Ma dico, hai davanti a te un’ampia scelta di brani adatti al tuo personaggio e del tuo livello: da Pino Mauro a Carmelo Zappulla giù giù fino ad arrivare ai canti della camorra e ti permetti di cantare Lucio Battisti? Non sconfinare Gigi, non ti conviene. Rimani nel tuo orticello.
Poi arriva Lara Fabian, cantante italo canadese che già conoscevo perché ho un amico a cui piace molto. A me non tanto. Ricorda (ma molto alla lontana) Celine Dion e le somiglia anche vocalmente (sempre alla lontana, s’intende). Fa una trasposizione vocale dell’adagio di Albinoni non disprezzabile. Paragonata a quel capolavoro del kitsch che fece la Caselli a suo tempo, qui è tutto un altro andare. Poi canta una canzone in coppia con Gigi D’Alessio, il quale non manca di aggiungere scritta dal grande Mogol. ‘ Azz... come diceva qualcuno!
Mogol e Gigi D’Alessio. Che accoppiata fenomenale! Mi convinco sempre più che l'incontro con Battisti sia stato un caso fortuito, una di quelle botte di culo che accadono una volta e poi mai più. Ed ora capisco anche perché ha cantato Battisti. La scusa della nipotina appena nata c’entra relativamente. Essendo Mogol una delle persone più ingorde di soldi che la terra abbia mai ospitato sin dall’inizio dei tempi, anche se è una cosa minima, avrà pensato: sono sempre diritti d’autore che incasso. Vorrei dire a D’Alessio (al quale probabilmente cantare una canzone scritta da Mogol può sembrare il massimo traguardo) che il sciur Giulio ha scritto canzoni anche per Mario Berto e Wanna Ibba, con tutto il rispetto per questi due artisti. Quindi, non è poi così un grande traguardo. In più hai dietro le quinte uno degli autori più bravi che l’Italia abbia mai avuto e che scrive (questo non tanto bene) i testi di Sanremo: Sergio Bardotti. Ma probabilmente non sai neanche chi sia.
Tornando alla meravigliosa “UN CUORE MALATO”: a parte l’introduzione finto "latino americana" di maniera che io odio visceralmente, le parole le avete sentite? Un cuore malato fa male perché batte forte soltanto per te e sa che una speranza non c’è. Ma che è? Un testo?
E ci voleva Mogol per scrivere frasi del genere? Vabbè che ha avuto dei ghost writers per una vita, ma qui rischia lo sputtanamento vita natural durante. E poi cos’ha detto di D’Alessio? È un fenomeno quando canta in inglese, tutto il contrario di Battisti. ‘A Mogol, vai a vendere la cicoria al mercato che è meglio. Fai meno danni.
Parole buone invece per Sara Galimberti che canta bene la sua bella ed accorata canzone. A me ricorda un pochino Paola Turci (al femminile, però!) per come usa la voce.
Arriva Penelope Cruz di cui non me ne po’ fregà de meno e la salto alzandomi dalla mia postazione. Poi arriva Chiambretti e “salto” anche quello (tanto è alto 1 metro e 20, si fa veloce).
Ecco Elisa. Canta la canzone che la fece vincere a Sanremo nel 2001. A dire il vero, farla venire come superospite mi pare un po’ un’esagerazione. La sua versione di ALMENO TU NELL’UNIVERSO non mi è mai piaciuta e non mi piace neanche questa sera. Ci sono dei personaggi che sarebbe meglio lasciare dove sono. Meglio non cercare paragoni.
C’è una cosa che non sopporto di Pippo Baudo. E’ il suo tremendo opportunismo. Nel senso che se gli fai comodo (in termini di audience) ti fa delle sviolinate pazzesche. Se invece sei in leggero regresso, puoi anche pregarlo in ginocchio che non c’è niente da fare. Io gli ho visto trattare male Battiato e Renato Zero (tanto per fare due nomi tra quelli presenti stasera). Gli ho visto negare una partecipazione a Bindi quando ne aveva davvero bisogno perché coi debiti fino alla gola ed essere offensivo o quasi (questa volta in televisione) con Giuni Russo durante un Festival di Sanremo, a cui questa sera è stato dedicato un applauso fatto partire dallo stesso Baudo con faccia molto seria e contrita. Poi magari sull’opportunismo di Pippo Baudo ne parleremo in un post a parte.
Neri Marcorè imita Ligabue. Ci assomiglia parecchio. Ma poi mi convinco che assomiglia di più a Drupi.
I P Quadro sono assolutamente antipatici. Per come cantano, per la pronuncia assurda del biondo, per come si presentano, perché puzzano di costruito lontano un miglio, per le ciglia rifatte con la matita del castano, per il taglio di capelli trendy ma finto dello stesso. Vi basta?
Ah, per la canzone paracula e per come guardano fissi dritti nella telecamera. Però la canzone funzionerà.
Scusate la mia ingoranza ma chi sono Surina, Chiatti, Assisi, Crescentini e l’altro nome che non ricordo ? Parlo della giuria di fighetti in sala. La più deficiente in assoluto è la prima a sinistra.
Ecco Tiziano Ferro. Naturalmente non mi piace neanche lui. Però è l’unico che si è saputo vestire per l’occasione. L’abito fa il monaco, o se non lo fa, predispone maggiormente l’occhio di chi ti guarda. Le sue canzoni non mi piacciono affatto per una serie di motivi che non sto qui ad elencare. La sua voce è particolare, non posso negarlo. Ma non mi entusiasma. Certo, se dovessi sentirmi obbligatoriamente un cd tra Tiziano Ferro e gli Zero Assoluto, preferisco senza ombra di dubbio il primo. Ferro si sforza di parlare con accento romano sebbene venga da Latina. Boh.
Poi ecco la Nannini. Canta delle canzoni tratte dall’opera pop ‘Pia De’ Tolomei’ che sta producendo insieme a David Zard. Strana idea questa di musicare la vita della nobildonna moglie di Nello d'Inghiramo dei Pannocchieschi e da lui uccisa. E che Dante colloca nel purgatorio. Probabilmente l’avrà scelta perché senese come lei. Brani non privi di una certa suggestione ma che ascoltati così, avulsi dal loro naturale contesto, sanno di poco (per dirla alla toscana). Bud Spencer è più femminile di lei.
Ecco uno che non sopporto davvero: Fabrizio Moro. Il coatto che con un’accozzaglia di luoghi comuni, di frasi fratte, di concetti venduti un tanto al chilo, vuole "smuovere le coscienze".
Prima di tutto non ha il physique du role per farlo. Secondo poi trasuda ignoranza da tutti i pori e credo fermamente che non capisca davvero un cappero di quello che sta dicendo. Personaggio costruito al quale Baudo ha tirato la volata sin dall’inizio eleggendolo a suo cocco (Baudo è imparziale tanto quanto me quando vedo rosso). Lo si vede anche dalla faccia che fa quando quel poveretto della giuria vuole quasi giustificarsi per avergli dato un sei. Probabilmente vincerà perchè così vuole il grande capo. E anche perché chi gioca al televoto si lascia condizionare dalla cagnara che fanno in sala in suo favore.
Baudo fa un atto di servilismo verso Burlando, presidente della regione Liguria e poi presenta Renato Zero. Che sembra il fratello più grasso di Fabrizio Del Noce. Stesso trucco, stesso chirurgo. E per tenere fede al personaggio patetico interpreta canta CIAO AMORE CIAO. Un medley di alcune sue canzoni, ma non mi sembra in grande spolvero. Renatino è anche il produttore di Jasmine e lo dice anche. Almeno è stato sincero. Chapeau.
Gli ultimi tre giovani e poi il grande Armando Trovajoli. Non so se la gente si sia potuta rendere conto veramente di chi avesse sullo schermo in quel momento. Un pezzo di storia della musica italiana. Musicista che ha lavorato quando lavorare in quell'ambiente in Italia era un piacere, un infinito happening. Quando il livello medio artistico era così alto che mettendo uno sopra l’altro i partecipanti di questa serata non arriverebbero al 10%.
Triste la sequenza di immagini e di nomi che sfilano e con i quali Trovajoli ha lavorato: da Manfredi, a Mastroianni, alla Mangano, a Fabrizi. Gente che ormai non c’è più (ahinoi) e che fa pensare che lui sia uno dei pochi sopravvissuti ad un periodo irripetibile. Perché il mondo dello spettacolo italiano in quell’epoca è paragonabile a ciò che è stato per l’arte il Rinascimento.
Ecco i vincitori: terzi i Pi Quadro, secondo Stefano Centomo, primo – come previsto – Fabrizio Moro. E dopo la rivincita dei coatti, ce ne possiamo anche andare a letto.
03 marzo 2007
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14 commenti:
Bravo Christian...hai commentato molto ironicamente la serata...però se devo dire la verità, quello che mi ha fatto + ridere in eassoluto è stato il commento alla prima...dai, fammi ridere così anche con il commento della serata di sabato...per favore...ne ho bisogno!!!La battuta su Mariangela che ha come punto di riferimento lessicale Flavia Vento sarebbe da scrivere negli annali e tramandare ai posteri...
Non sconfinare Gigi, non ti conviene. Rimani nel tuo orticello.....ma non era D'Alessio l'amico dei camorristi? :))) Se la recensione sfocia nella minaccia, Giggino 'e Napule deve fare davvero schifo (come penso anch'io).
Marcorè a me sembra null'altro che Marcorè.Il suo Ligabue somiglia al suo Gasparri dopo 5 anni vissuti nella giungla laotiana; e Gasparri è tale e quale al suo Papa Luciani, se questi avesse avuto un ostia di traverso in gola. I tempi di Noschese, Tognazzi e compagnia bella sono davvero andati...
Già,caro amico anonimo...ma in tempi come questi in cui i grandi talenti del trasformismo e dell'imitazione latitano terribilmente,sempre meglio Marcorè-Liga (la cui caratterizzazione è stata molto divertente:
significativa la canzone contro la tassa sui dischi) che il noiosissimo Tortora-Califfo...
la vittoria di Fabrizio Moro è vergognosa, doveva vincere Sara Galimberti
Spesso la prima impressione,col tempo,si rivela errata. Onestamente avevo inizialmente mostrato alcune riserve sul pezzo di Fabrizio Moro,condividendo in parte il punto di vista di Christian. Ora,però,non con la disinvoltura del voltagabbana (lungi da me un ruolo del genere),ma con l'attenzione dell'ascoltatore,mi accorgo che questa canzone-rap non ha un neo,bensì un pregio nella semplicità del testo. E' bastato mettere su più e più volte il disco di "Pensa" per cambiare il mio punto di vista e capire che nulla vi è di costruito,ma che la passione sgorga sincera in questo ragazzo (che,sia detto per inciso,non mi ha mai dato l'impressione del coatto,anche quando non ero d'accordo con la forma del testo-non con il contenuto,per carità-del pezzo vittorioso stanotte a Sanremo tra i giovani).
P.S. per Christian:con la stima,il rispetto e l'amicizia che ho per te,anche se le nostre posizioni spesso risultano diametralmente opposte,invito te(ed anche me,perchè spesso capita pure a me d'infervorarmi)ad esporre certi punti di vista con maggiore umiltà. La tua competenza in materia è riconosciuta:basta solo non esagerare nel farla pesare sugli altri.
Caro Cesare, sono d'accordo con quello che dici riguardo all'essere più umili e non esagerare con i commenti pesanti, comunque volevo dire a Christian che è un grande e che condivido quello che ha scritto finora (su tutte le serate del festival) all'80%. Oltre ad avermi fatto riflettere mi hai fatto divertire come non mai. Grazie !!! Non vedo l'ora di leggere la tua recensione sulla finale !
I tuoi articoli sono ottimi, sei uno tra i consulenti musicali più competenti, tra quelli che mi capita di leggere; inoltre sei acuto, ironico, pungente, cogli a volte più facilmente il difetto che il pregio (che a volte comunque c'è!). Probabilmente quando vieni accecato dalla collera ti perdi qualcosa, appunto perché "accecato", anche se la tua intelligenza rimette comunque le cose a posto. Ecco, tra le cose che rimetterei in evidenza, la bellezza del primo pezzo di Battiato (I giorni della monotonia); l'omaggio di Renatozero ai cantautori (Tenco, Lauzi, Endrigo). Condivido assolutamente il giudizio su Elisa, a mio avviso una raccomandata di ferro. Splendida invece Penélope Cruz, che oltre che bella, ha dato ha tutti un esempio di serenità, solidità di valori e di intelligenza, cosa che nell'attuale mondo del cinema non sono affatto cose scontate.
per cesare : non capisco bene il passaggio quando dici "la tua competenza in materia è riconosciuta: basta solo non farla pesare sugli altri".
Non credo mai di aver fatto pesare qualcosa a qualcuno. Se c'è una persona modesta (anche se delle volte può sembrare il contrario) sono proprio io.
Che poi faccia delle critiche severe, oh..quello è il mio modo di vivere/fare/gestire/sentire alcune situazioni.
"Far pesare" è una cosa diversa, significa mettersi in cattedra e dire "ora vi spiego come va il mondo". Non è il mio caso. Se qualche volta sembro un pò troppo sicuro di me, evidentemente è perchè im quel caso specifico conosco bene la situazione.
In fondo è quello che devo fare, credo. Altrimenti chiunque si potrebbe mettere al mio posto e dire "tizio mi piace caio di meno sempronio per niente"
Per quanto riguarda Moro continuo a ripetere che non mi piace. E' falso, costruito ad arte, non sa neanche parlare correttamente, fa fatica e si sforza di sembrare "normale" e non un ragazzotto qualsiasi. Es: anche se non mi piace, Cristicchi è uno che potrebbe cantare quel genere di canzoni. Moro al massimo potrebbe cantare UNA STORIA IMPORTANTE. Capito la differenza?
E poi conosci abbastanza Roma per capire alcune tipologie di persone: forse ti sei perso "quel" tipo di persona. La prox ti invito a fare un pò l'antropologo e studiartele. Casomai ti aiuto io !
x ml: l'omaggio di renato Zero ai cantautori scomparsi era scontato perchè lui è una persona che "rufola" (per dirla alla pistoiese) nel patetico. In ogni sua esternazione. Da una vita. Questo non vuol dire che non mi sia piaciuto ma potevo scommetterci il primo numero di Zora che sarebbe successo.
x anonimo
(ma perchè non vi firmate con un nick qualsiasi?)
mi piacerebbe poterti far ridere anche stasera anche se questa richiesta potrebbe sembrare quasi un offesa ;.) purtroppo questa notte mentre cazzeggiavo col blog una banda di rom è entrata nel garage condominiale ed ha splverato tutto: macchine , motorini e gomme. A me hanno rubato il frontalino e la gomma di scorta. Ho molta poca voglia di ridere....!
Ci tengo a precisare che la mia precedente non era una critica ma solo un appunto, ribadisco invece l'elogio per l'alta qualità dei tuoi articoli; in questa prospettiva non condivido affatto quello che si dice di te, cioè che fai pesare la tua conoscenza. Come si percepisce quello che si legge (non parlo di persone in particolare) è sempre peculiare della persona che legge. I punti di vista sono tanti quante sono le persone. Si può provare ammirazione e si può provare una sorta di invidia per quante cose sai, e come scrivi. Tu sei sicuramente una persona ricca, a volte sembri molto sicuro di te, probabilmente - non so - puoi far parte del mondo dello spettacolo.
Rom che svaligiano garages, slavi che assaltano i treni...Miguel Angel Munoz che balla a Sanremo; ma quant'ebbello stò Festival di Schengen!
Caro Christian, mi spiace per l'incidente dei rom... proprio non ci voleva! In ogni caso ti faccio ancora i complimenti per il fatto di dimostrare sempre sincerità e schiettezza, anche se questo a volte può risultare pungente e fastidioso. Aggiungo ancora una cosa: il piazzamento dei Pquadro è a dir poco scandaloso, avrei visto molto volentieri al terzo posto una tra le ragazze, tutte molto talentuose, sicuramente più di quei ragazzetti "leccati". Ancora complimenti e a presto!
questo commento l'aavrei postato per il presumibile resoconto finale. Però me ne vado a dormire.
SI
Nada è meravigliosa; un altra storia. Sarebbe bello se ogni donna, come lei, custodisse negli occhi una inestinguibile vampa di follia.
Dubito che i soggetti alienati a cui Cristicchi si riferisce, posseggano la lucidità sufficiente per descrivere il proprio stato alla maniera riportata nel testo. Una visione simile, per quanto delicata, strumentalizza più quanto voglia sottolineare. Giudicandola in maniera più spensierata, la trovo davvero una bella canzone e se la critica si spella le mani per questo ragazzo, un motivo ci sarà.
Dorelli è un corallo, che accarezzato da correnti oceaniche di talento, trasuda perle smaltate di bellezza. Ha l'aria stanca Dorelli; come se dopo aver difeso a lungo i bastioni a cintura del rispetto per la musica, avesse realizzato che non c'è più nulla da fare
NI
A me Daniele Silvestri non è mai piaciuto. Sento dire da più parti che questo pezzo è un ulteriore gioiellino di bravura. Procurarsi decine di assonanze e rime per "anza" ed "enza", dotarle di senso compiuto ed infine aggiungere una simpatica musichetta, rappresenta davvero qualcosa di particolarmente ingegnoso? Di Jannacci, Rino Gaetano e Ivan Graziani che si dovrebbe dire allora?
"La Paranza" è un pezzo gradevole e nient'altro.
Permettere a J-Ax e gli Articolo 31 di ditruggere una delle più belle canzoni degli ultimi anni (Un altro grande figlio di puttana - Storie e geografie 2003), è un errore dal quale Curreri e gli Stadio sembrano non riprendersi più. Il pezzo sanremese andrà bene in radio perchè è mooooooooolto ruffiano. Io spero che tornino ad essere gli Stadio di una volta.
Milva ha fin troppo nobilitato un pezzo che le appartiene poco, Tosca e Mazzocchetti hanno proposto atmosfere buone da ascoltare seduti su un dondolo, anche tra dieci anni.
NO
Ignoro chi sia stato lo scenografo dell'annuale edizione, immagino però che abbia raccattato il palco dei passati Europe Music Award. Mancava soltanto la scritta MTV a caratteri cubitali.
Di Amalia Grè che dire. A Sanremo probabilmente non vincerà mai, il suo pezzo è poco adatto alle radio, ma una cosa è certa: se a Sex & the City volessero cambiare la sigla, dovrebbero tenerla assolutamente in debita considerazione.
Era il 1986. Mentre andavo in gita a Castellana Grotte, alla selva di Fasano e poi a visitare i trulli di Alberobello, l'autoradio del bus passava le canzoni di Al Bano (che per inciso resta un grande), di Marcella, di Mango. Questa loro esperienza al Festival mi ha catapultato indietro di venti anni. Dopo due decenni, l'idea di evoluzione e modernità che questi artisti hanno saputo produrre sono i "forever" dei Bella ed i cori gospel di Al Bano. Meno gustosi dei panini all'olio e cellophane che mi portavo allora appresso.
Ciò che si può dire di Joss Stone è che ne rovina più il gin lemon del gas nervino. Se Baudo aveva bisogno di una mignotta sbronza sul palco del Festival, sappia che sui marciapiedi di periferia se ne trovano a decine, oltretutto a prezzi assai più modesti.
Ciò che si può dire di Francesco (che a me piace perchè alla fine della fiera è un personaggio positivo) e Roby Facchinetti sta in tre parole: "why?", "porquè?", perchè?
Ciò che si può dire di Leda Battisti è che costei sta alla musica, come un fido in banca sta ad un disoccupato, ovvero prima lo chiudi meno interessi ci paghi su.
Meneguzzi...MENEGUZZI!! OH MIO DIO ANCORA MENEGUZZI!!!!....vabè il Festival è finito...UH YEAH!!
Fabrizio Moro sei bellissimooooooooooooooo
Chiara
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