La petizione ha delle punte di kitsch sublime, risultando in un mix tragicomico di slogan patetici, urlati con enfasi, falsi e propagandistici. Tradotto in parole povere vuol dire: vogliamo i soldi e vogliamo spennarvi sino all'ultimo centesimo, e lo vogliamo sino a mandarvi in galera. Punto.
14 luglio 2004
Lettera aperta agli "artisti" della petizione anti-P2P
06 luglio 2004
Ma cosa rischiate?
O meglio, sposterei leggermente la questione: il problema non è quello che rischia HitParadeItalia ma ciò che rischia l'intera società italiana. Se la faccenda riguardasse solo il nostro sito sarebbe poca cosa. Non abbiamo mai voluto trasformare HitParadeItalia in attività "professionale" e potremmo chiuderlo in qualsiasi momento: non ci perderemmo granchè mentre a perderci sarebbe un po' il web italiano, sempre più asfittico. E, senza falsa modestia, un po' anche la "cultura" italiana che in tutti questi anni non ha saputo tirar fuori uno straccio di pubblicazione simile a HitParadeItalia, con case editrici che continuano a pubblicare il 53° volume su Frank Zappa o il 1472° sui Beatles, mentre non hanno mai pubblicato neanche un opuscoletto sull'epopea del Festival di Napoli che ha monopolizzato l'attenzione di decine di milioni di persone per oltre un decennio (solo per fare un esempio).