11 febbraio 2008

Classifiche internazionali storiche/ Inverno 1991/92

Michael Jackson - Black or WhiteL'INVERNO 1991/92: Punto di (quasi) non ritorno
“E quell’album, che riesce a sbattere giù dal trono nientemeno che Michael Jackson, permette di individuare lo spartiacque. Il punto di non ritorno. Rappresenta la punta dell’iceberg che è la scena underground musicale americana. Tenuta a ribollire sotto la crosta dell’omologato mainstream di fine anni ’80, da luogo a un’esplosione vulcanica, aprendo un momento d’oro per quella che fino a poco prima era definita “musica alternativa”. Già, perché con quell’album, per la prima volta nella storia della classifica USA (negli anni ’70 l’influenza del punk è stata più indiretta che diretta sulla chart USA), la musica “alternativa” sbanca per davvero le classifiche. Da allora le case discografiche si renderanno conto che tale musica non è poi così alternativa e, di punto in bianco, il nuovo sound, subito etichettato “grunge”, diverrà dominante, sfornando album multimilionari. Questo significherà di fatto la sua morte come fenomeno indipendente e la sua nascita come moda. Ma il suo successo ha preso in contropiede tutti, dai discografici ad MTV, fino ai suoi stessi autori. E questo basta.


Il paragrafo precedente è tratto dalla solita, splendida, puntata di Marco sui successi pop internazionali dedicata questa volta all'inverno di 17 anni fa, dal dicembre 1991 al febbraio 1992, che potete leggere per intero su hitparadeitalia.it.

E come tradizione, la compilation con il fior da fiore della stagione.


LIVING IN THE PAST COMPILATION - INVERNO 1991/92



  1. Smells Like Teen Spirit – Nirvana
  2. Alive – Pearl Jam
  3. The Unforgiven – Metallica
  4. Motorcycle Emptyness – Manic Street Preachers
  5. Crucify – Tori Amos
  6. Rocket Man – Kate Bush
  7. Stars – Simply Red
  8. I Can’t Make You Love Me – Bonnie Raitt
  9. Don’t Let The Sun Go Down On Me – George Michael & Elton John
  10. The Show Must Go On – The Queen
  11. Das Boot – U96
  12. Pulsewidth – Aphex Twin
  13. Everybody’s Free – Rozalla
  14. Mysterious Ways (Solar Plexus Club Mix) – U2
  15. Movin’ On Up – Primal Scream
  16. Justified And Ancient – The KLF feat. Tammy Wynette
  17. Finally – CeCe Peniston
  18. Don’t Talk Just Kiss – Right Said Fred
  19. Crucified – Army Of Lovers

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Per la precisione, I wet wet wet (in odore di nuovo salvataggio col nuovo discreto singolo weightless, ora nella top 10 in uk)sono rimasti al n. con Love is all around per 15 settimane e non per 14.

Anonimo ha detto...

Grazie numeroverde! Inevitabilmente quando vado a memoria e non controllo i sacri testi faccio cilecca...

Anonimo ha detto...

ho visto che non hai parlato ne dei Mr. Big ne dei Ten Sharp, saranno recuperati in una prossima stagione immagino.
Pazzasco che Tori Amos, seppure all'esordio solista, non sia riuscita a rientrare nei primi cento

Anonimo ha detto...

Ciao Liar.
Parlerò di entrambi quando affronterò la primavera 1992, quando entrambi gli hit son diventati grandi successi internazionali.

Tori forse entrerà nei primi 100 in estate, quando "Crucify" è riuscita ad arrivare nella Top 15 UK. Ma lei è più un artista da album che da singoli.

Ciao e grazie!
Marco

Anonimo ha detto...

Eccellente,divertente,esaustivo come al solto...quali sono le tue fonti?

Anonimo ha detto...

Grazie anonimo!
Le fonti son piuttosto disparate e variano da articolo ad articolo.
Diciamo che comprendono un certo numero di siti web (wikipedia - versione inglese e tedesca, songfacts - dedicato alle canzoni, rate your music, siti specifici dedicati a generi e artisti, siti dedicati a recensioni - sia italiani che stranieri, siti sulle vecchie classifiche internazionali, ecc...), alcune riviste dell'epoca che ho conservato (Billboard per esempio) e alcuni libri.
In questo articolo per esempio, tra gli altri, ho pescato informazioni da alcuni volumi di una buona serie dell'Editori Riuniti chiamata Storia del Rock, dai consueti volumoni dedicati alla chart UK, da quelli editi da Billboard, da alcuni volumi con recensioni di dischi (uno che per me è fatto molto bene è quello di Rober Demery "1001 Album da non perdere").
Non amo invece i testi di autori italiani, che spesso trovo poco obiettivi. Un esempio è " A Day In the Life" di Enzo Gentile: comodo per vedere che è successo in certi periodi, ma inevitabilmente pieno di sue osservazioni che non condivido quasi mai (per tacer dell'eccessivo spazio dato alle annate più recenti in conronto alle storiche)

E sommo a tutto i ricordi personali - ovviamente per gli anni post 1978 (anche se come dimostrato da numeroverde, ogni tanto faccio cilecca se non controllo sui testi...).

Comunque se vuoi qualche informazione più precisa son a disposizione!

Ciao!
Marco

Posta un commento

Tu sei libero di dire quello che vuoi. Io sono libero di cancellare quello che voglio. In particolare, i commenti ingiuriosi e/o stupidi si autocancelleranno.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.