02 febbraio 2009

Chi ci lascia/ Mike Francis

In quella primavera del 1984 che vide una vera e propria "British invasion" nelle classifiche italiane, molti pensavano che anche il cantante di "Survivor" -tra i maggiori hit di quella stagione- fosse straniero. Ma il nome all'anagrafe di Mike Francis era Francesco Puccioni, nato il 26 aprile 1961 a Firenze ma romano d'adozione, e nella Capitale ebbe la fortuna di frequentare una scuola superiore americana, approfondendo la conoscenza della lingua inglese.

Chitarrista e pianista, presto affina le qualità di compositore e arrangiatore e, con l'aiuto alla produzione dei fratelli Pietro e Paolo Micioni (già pionieri della cosiddetta "italo-disco" dal '78 con gli Easy Going, quest'ultimo fautore poco dopo anche dei successi di Gazebo e Gary Low), pubblica prima un singolo sotto lo pseudonimo di Metropolis nel 1981 e poi nell'82 per la Best Sound il singolo "Nightime Lady", in cui si nota già una personale vena dance infusa di soul.

Ed è proprio quel suono che viene ulteriormente perfezionato nel singolo successivo, prima pubblicato dall'indipendente Concorde e poi rilevato in distribuzione dalla RCA, quando esplode letteralmente nelle discoteche e nelle radio, raggiungendo i Top 10 nazionali in primavera, proprio in un periodo in cui nessuna canzone nelle posizioni alte "parla italiano".

Con un testo molto suggestivo e un contagioso riff di pianoforte sottolineato dal ritornello vocale "we know you can do it now", "Survivor" è un raffinato ibrido tra disco, jazz-funk e r&b, quasi ad anticipare il successo raggiunto con una formula analoga negli anni successivi da band britanniche come Level 42 e Loose Ends.

Curiosamente, ad affiancare in classifica "Survivor" in quelle settimane è il primo Raf, quello che a sua volta si esprimeva in inglese con "Self Control". E un po' come quest'ultima, anche "Survivor" diverrà un hit internazionale, uscendo in paesi come Germania e Spagna e ponendo le basi per uno sbarco in Gran Bretagna, dove il successo gli arriderà pochi mesi dopo in qualità di autore.

Fu affidata infatti ad Amii Stewart l'interpretazione della sua "Friends", che nella tarda estate dello stesso anno raggiunse il numero 1 nella classifica italiana, rilanciando di fatto anche la carriera internazionale della cantante americana ma italiana d'adozione: nel gennaio '85 il brano raggiunge il n° 12 nella classifica UK.

Intanto Francis, sulla scia del buon riscontro del primo album "Let's Talk About Love", aveva già piazzato un secondo brano tra i top 20 italiani con la dolce "Let Me In", complice il cameo di Rossana Casale nel finale, a cui seguirà "Together", stavolta in duetto con la Stewart. Dopo "Features" (1985) e "Mike Francis" (1986), nel 1987 la sua raccolta -composta però da nuove versioni- "Songs" vende ben 100mila copie nell'87.

A "Flashes Of Life" ('88) e alla riproposizione di "Survivor", stavolta in spagnolo da parte di Belen Thomas (nuovamente nei top 10!) nell'89 segue la parentesi in italiano di Francesco: prima "Mike Francis in italiano", realizzato con discutibili testi di Mogol nel '91 in vista di una partecipazione a Sanremo mai avvenuta, poi "Francesco innammorato", proprio con la collaborazione dell'autore del secondo Battisti, cioè il surreale Pasquale Panella: "Bellissimi occhi chiusi" è un discreto successo, grazie anche alla leggera ironia con cui viene interpretata.

Schivo e refrattario alla facile popolarità, Mike Francis continua a guardarsi in giro e a cercare collaborazioni, guidato da una visione internazionale e trasversale rara nel panorama musicale italiano, e da metà anni '90 in poi tra un tour e l'altro, proprio mentre scompare dall'attenzione dei media italiani (che anche oggi in gran parte sembrano averlo dimenticato o rimosso), lo vediamo a fianco della band inglese Living In A Box, oppure alle prese con il suono chill out della sua nuova band, i Mystic Diversions (con il fratello Mario e il musicista maltese Aidan Zammit), che appariranno anche nella collana di compilation Buddha Bar.

E del 2007 l'uscita di "Inspired", album realizzato con i dj/produttori tedeschi Blank & Jones, che è stato seguito proprio in questi giorni dall'uscita della doppia raccolta con inediti "The Very Best Of Mike Francis".

Un tumore polmonare se l'è portato via, a soli 47 anni, e di lui ci mancheranno anche il garbo e l'understatement con cui ci ha offerto tanta buona musica.

by Pop!

Non possiamo che ricordarlo dedicandogli una playlist con i suoi brani più significativi, ad iniziare, ovviamente da "Survivor".

Mike Francis Compilation


Articolo precedente della serie: Chi ci lascia/ Mino Reitano

3 commenti:

Unknown ha detto...

un omaggio a Mike francis con la sua ultima intervista su miticultnews (http://miticulttrash.blogspot.com)

Anonimo ha detto...

Mi ha rattristato molto questa notizia. Io ero una ragazzina di 16-17 anni quando Mike Francis ci intratteneva con le sue canzoni e ho molti bei ricordi legati a quei motivi.
Un'artista forse non sufficientemente apprezzato.
R.I.P.

Nino Baldan ha detto...

Io sono del 1983, quindi relativamente giovane per aver vissuto in pieno il boom della italo-disco.
La canzone di Mike Francis che più mi è rimasta nella testa non è tanto "Survivor" (che di sicuro avrò sentito, ma che non aveva gli elementi per fossilizzarsi nella mia testa di bambino) quanto "Time's out of time", presente all'interno di "Fantozzi va in pensione" (1988) nel night club Fosforescence.
Nella trama, Ugo era convinto che la moglie lo tradisse in un locale notturno, quando in realtà ci stava semplicemente lavorando (in cucina); al suo ingresso al Fosforescence il ragioniere venne accolto proprio da "Time's out of time", mentre una pioggia di brillantini colorati scendeva sui clienti.

"Fantozzi va in pensione" l'avrò visto e rivisto almeno una decina di volte prima di (ri)sentire "Survivor", nei primi anni 2000, all'interno delle compilation "One Shot 80". E mi colpì pure la sua versione in spagnolo, a cura di Belen Thomas (1988), dove Mike Francis fa pure una capatina sul finale: sonorità latine e molto più "late-eighties" rispetto all'originale.

Per chi fosse interessato a leggere di più su Mike Francis, il cantante più "americano" di tutta la italo-disco, ecco la sua biografia all'interno del mio Blog.
Lì troverete i video di tutti i singoli da lui realizzati, dagli esordi al momento della sua prematura scomparsa.

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