Ebbene sì, pare che abbia personalmente preso un abbaglio: nel post precedente ce la prendevamo con l'edizione italiana di Rolling Stones per aver aderito allo sport nazionale di andare in soccorso del vincitore, eleggendo Berlusconi quale rockstar dell'anno.
Beh, a parte le perplessità del buon .mau., parlando con amici che conoscono direttamente la direzione italiana di RS, sembra di capire che tale designazione sia stata semplicemente una provocazione, di una devastante portata sarcastica e satirica.
Ok, ok, mea culpa per non aver approfondito la questione ed essere partito lancia in resta contro la redazione della rivista musicale. Ciò detto a questo punto si tratterebbe di mettersi d'accordo su cosa è una rockstar, e cos'è una provocazione, senza sottovalutare il fatto che qualsiasi cagata o azione incomprensibile può essere spacciata come provocazione.
Ok, provocazione. Rivolta a chi? In prima battuta, suppongo, ai non-lettori di Rolling Stones perchè questi dubito che siano fan sfegatati del premier. E comunque, sono già edotti delle tendenze politiche della redazione. Ed in questa "provocazione" sembra sia caduta l'intera stampa mainstream che ha presentato la cosa come un vero e proprio trionfo del satrapo brianzolo.
O magari no. Nel senso che i grandi mezzi di informazione non sono caduti nella trappola ma che in ogni caso hanno presentato tale designazione sarcastica come l'ennessimo "successo" del padrone d'Italia, che è esattamente l'impressione che ne avevo riportato non essendo un lettore abituale della rivista.
Morale della favola: grande clamore mediatico alla designazione di Berlusconi come rockstar dell'anno ed alla copertina di RS, e boom di vendita della rivista che ha esaurito le copie in edicole del numero di dicembre prima ancora che dicembre sia iniziato. Grande paraculata, pardon, azione di marketing, non c'è che dire.
Poi, per la serie "cos'è una rockstar", la giustificazione è dovuta al "suo stile di vita inimitabile", ai suoi eccessi, al "sex & drug" che inevitabilmente si porta dietro il "rock & roll". Bah... allora tanto vale dare il premio a Paris Hilton o a Fabrizio Corona.
Il "rock" tipicamente ha sempre avuto una valenza positiva per gli innovatori e maledetta, satanica, per i conservatori, dai tempi di Elvis, dei Rolling Stones (appunto), di Jimi Hendrix, dei Doors, dei Nirvana e via elencando. Ed i suoi protagonisti con i loro eccessi hanno contribuito a spostare più in là la frontiera delle libertà individuali, pagando spesso amaramente con la loro vita tale eccessi.
Niente di tutto questo per il satrapo brianzolo: lui ha solo fruito di tali libertà, è solo l'utilizzatore finale, appunto. Lui ha potuto divorziare, mettere al mondo figli al di fuori del matrimonio, cornificare la moglie, frequentare minorenni ed escort in quantità industriali senza che i suoi sudditi si scandalizzassero più di tanto. Grazie appunto all'evoluzione dei costumi cui le rockstar hanno dato un contributo pagato spesso con la loro breve vita.
E come ciliegina sulla torta, il satrapo brianzolo mantiene per sè tutti i possibili benefici derivanti da queste libertà individuali, imponendo ai propri sudditi un regime conservatore e repressivo, dall'inesprimento delle leggi antidroga, al codice della strada che impedirà anche solo di accendersi una sigaretta nella propria auto, alle multe per chi va a puttane.
Insomma, il vostro presidente del consiglio è la cosa meno rock che si possa trovare in giro. Farla rockstar dell'anno è una enorma cagata. O una provocazione, appunto.
28 novembre 2009
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2 commenti:
ma maremma maiala, dice lo sberla non è rock ma che c'entra sberla col rock? boh il rolling stones l'è cialtrone, ma l'è sicuramente più rock lo sberla di quell'altro bersani che l'è proprio uno zombi.
provocazione un par di ciufoli...
cercati un po' sul blog di Luttazzi perchè ha smesso di collaborare con RS (un'intervista-pompino a Carlo Rossella da fare invidia a Fede), e vedrai che la provocazione è una balla bella e buona
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