Per festeggiare a modo nostro (in musica, naturalmente) vogliamo ricordare un brano che è una vera e propria chicca, regalataci da Bruno Lauzi nel 1965 (anche se la versione più nota è di 3 anni successiva): Garibaldi Blues, un pezzo cabarettistico che sprizza intelligenza ed ironia da ogni singola parola.
In realtà si tratta di una cover di un classico americano che con la politica, e tantomeno con l'eroe dei due mondi, ha poco a che spartire. Il pezzo si intitolava Fever e fu inciso per la prima volta nel 1956 da tale Little Willie John, ed è già una versione notevole.
Ma la versione che fu consegnata alla storia e che fa di "Fever" uno dei pezzi più immortali della musica pop è quella di Peggy Lee del 1958. Un arrangiamento ipnotico impresso da un semplice schiocco di dita, una voce calda e conturbante tuttora modernissima, utilizzato millanta volte per danze audaci o simil striptease.
Insomma, una libidine. Ed il buon Lauzi che ti fa? Prende il tormentone FEVER e lo trasforma nel tormentone VIVA, inneggiando a turno "per Garibaldi VIVA", "per Nino Bixio VIVA", "per la Trinacria VIVA", "per l'Italia unita VIVA" ma per Anita AMEN visto che morì... Come trasformare un pezzo altamente erotico in un pezzo altamente umoristico.
Nel tempo Fever è stata ripresa da un'infinità di interpreti, sempre ammiccando alla sua carica erotica. L'esempio più famoso è forse la cover di Madonna, che ha fatto dell'erotismo la sua cifra caratteristica, inserendola nell'album EROTICA (appunto) ma con risultati piuttosto mediocri mantenendosi distante anni luce dalla sensualità della sola voce di Peggy Lee (anche nella versione pressochè sadomaso offerta in tv a The Girlie Show).
Vi risparmiamo le decine e decine di versioni di questo strepitoso pezzo offerte nel tempo da icone-sexy quali Christina Aguilera, Pussycat Dolls, Ann-Margret, Beyoncè, Nina Hagen, Madleen Kane, Amanda Lear e addirittura Mina, e ci teniamo l'ironica ed intrigante versione del genovese Lauzi.
E per l'Italia unita, VIVA.
1 commento:
Bellissimo, complimenti per la scelta
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