01 luglio 2010

Non sei poi così furbo/ Distorsione di conferma

La Falsa Credenza: Le tue opinioni sono il risultato di anni di analisi razionali e obiettive.

La Verità: Le tue opinioni sono il risultato di anni passati a prestare attenzione alle sole informazioni atte a consolidare ciò in cui già si crede, e ad ignorare le informazioni che mettono in dubbio i propri pregiudizi.

Vi è mai successo di capitare in una conversazione in cui si citava un vecchio film sepolto nella vostra memoria? Che ne so, qualcosa tipo "Non ci resta che piangere" della strepitosa coppia Massimo Troisi e Roberto Benigni.

Vi siete divertiti a citare qualche vecchia battuta, magari rammaricandovi perchè non si fanno più film così, e qualche altra considerazione di circostanza. Dopodichè il film torna nell'oblio in cui era prima di quella conversazione.

Sinchè...

Sinchè una notte, facendo zapping tra i vari canali, stanno trasmettendo giusto "Non ci resta che piangere". Fantastico.

Il giorno dopo vi capita di leggere un articolo su vecchi film degli '80 e, porca puttana, tre paragrafi sono dedicati giusto a "Non ci resta che piangere".

Andate a cinema quella sera, e vi imbattete nel trailer del nuovo film di Benigni. Accendete la televisione e vi imbattete in un programma che commemora Massimo Troisi. Un amico che non vedete da tempo, vi fa la battuta-tormentone del film: "Chi siete, dove andate, un fiorino". Insomma, tutto vi rimanda a "Non ci resta che piangere".

Ma cosa sta succedendo? L'universo sta cercando di dirvi qualcosa?

No. Semplicemente state assistendo a come funziona il meccanismo della "distorsione di conferma" (o Confirmation Bias con terminologia inglese).

Da quando avete sentito quella conversazione in cui è stato dissepolto il ricordo di "Non ci resta che piangere", avete cambiato canale migliaia di volte, avete visto centinaia di trailer, avete letto un numero enorme di articoli, avete sentito centinaia di battute conosciute.

Il fatto è che avete ignorato tutte la altre informazioni, tutti i fatti non collegati a "Non ci resta che piangere". Fuori dal caos di tutti questi pezzetti di informazioni, quelli che sono emersi sono solo i pezzetti di informazioni relative ad un particolare fatto che si ha già in mente.

Se questi pezzetti di informazioni collegate a "Non ci resta che piangere" si fossero presentate prima che quella fatidica conversazione disseppellise dalla vostra memoria il film, molto probabilmente li avreste ignorate così come ignoriamo la gran parte delle micro-informazioni da cui siamo sommersi quotidianamente.

Se si sta pensando di acquistare una nuova macchina, immediatamente vi soffermate ad osservare tutte le persone che ne stanno guidando una. Se avete appena chiuso dolorosamente una storia con una persona, ogni canzone che si sente sembra che sia stata scritta proprio sulla vostra storia. Se si sta per aver un figlio, vi sembra che tutto il mondo sia pieno di bambini.

La distorsione di conferma fa sì che osserviamo il mondo attraverso un filtro, e siamo costretti a pensare selettivamente.

Gli esempi su citati sono solo una specie di versione passiva di questo fenomeno, tutto sommato innocua. I guai veri iniziano quando tale distorsione inizia ad influenzare attivamente la percezione dei fatti.

La fabbrica delle opinioni è una industria interamente basata sulla distorsione di conferma.

I Galli Della Loggia, i Travaglio, i Panebianco, gli Scalfari, i Feltri, i Ferrara, i commentartori politici, gli editorialisti, gli imbonitori basano tutti la loro arte sulla distorsione di conferma: forniscono il combustibile per le opinioni correnti e filtrano il mondo per farlo combaciare con le visioni precotte.

Se il loro filtro coincide con il proprio, li si amerà alla follia. Se non coincide, li si odierà con tutto il cuore.

Se i sedicenti esperti stanno o meno raccontando la verità, o acutamente esprimendo la loro opinione, o conducendo delle argomentazioni molto articolate è solo un dettaglio secondario. Ciò che si cerca in loro non è l'informazione ma la conferma.

"Attenzione. Alle persone piace sentirsi dire ciò che già sanno. Ricordatelo. Non si sentono a loro agio quando sentono cose nuove. Le cose nuove... già, le cose nuove non è ciò che si aspettano. La gente vuole conferme, ad esempio, che un cane morde un uomo. Ciò è quello che i cani fanno. La gente non vuole sentire che un uomo ha morso un cane, perchè il mondo non funziona in questo modo. In breve, ciò che la gente crede di volere sono le novità, mentre ciò che brama sono le "vecchietà"... Non novità ma vecchietà, che dicono alla gente che ciò che si pensa è ciò che già si sa essere vero."

Lord Vetinari, personaggio del romanzo "The Truth" di Terry Pratchett


Provate a controllare una qualsiasi wishlist su amazon.com, e vedrete che raramente la gente cerca libri che sfidano le loro credenze su come va il mondo.

Durante la campagna presidenziale americana del 2008, Valdis Krebs di orgnet.com ha analizzato i trend di acquisto su Amazon.

Le persone che già erano favorevoli ad Obama erano le persone che compravano libri che lo descrivevano positivamente. Le persone che già erano contrari ad Obama erano quelle che compravano libri in cui veniva descritto negativamente.

Come per gli opinionisti, la gente non stava comprando libri per avere nuove informazioni ma libri che fornivano conferme su ciò che già credevano.

Krebs ha investigato per anni le abitudini tendenziali sui social network, scoprendo ciò che la disorsione di conferma prevedeva: si vuole credere che la propria visione del mondo è quella giusta, così si evidenziano le informazioni che confermano le proprie credenze e si trascurano quelle che la mettono in discussione.

Mezzo secolo di ricerche hanno confermato il bias di conferma come il più sicuro tra gli ostacoli mentali.

I giornalisti che tentano di ricostruire un fatto dovrebbero evitare di ignorare le evidenze del contrario. Gli scienziati che tentano di provare una ipotesi dovrebbero evitare di progettare esperimenti che lascino scarso spazio al verificarsi di esiti alternativi.

Senza il bias di conferma, le teorie complottiste cadono miseramente. Veramente siamo andati sulla luna? Se si cercano prove che non ci siamo andati, possiamo trovarle.

"Se vogliamo individuare un singolo, specifico aspetto problematico del ragionamento umano su tutti gli altri, il bias di conferma è quello da prendere in considerazione. Molti hanno scritto a proposito di questa distorsione e sembra essere sufficientemente forte e pervasivo tanto che si è condotti a pensare che la disorsione, da sola, è la causa di una parte significativa delle controversie, delle liti, e dei fraintendimenti che avvengono tra gli individui, i gruppi e le nazioni."

- Raymond S. Nickerson


Nel 1979 in una ricerca di Mark Snyder e Nancy Cantor dell'Università del Minnesota, ad un gruppo di persone fu presentata una settimana nella vita di una persona immaginaria denominata Jane. Durante la settimana Jane fece cose riconducibili ad un atteggiamento introverso in certi casi, ed estroverso in altri.

Dopo qualche giorno le persone furono richiamate.

I ricercatori li divisero in due gruppi e fu chiesto loro di aiutare a decidere se Jane fosse adatta per un certo lavoro. Ad un gruppo fu chiesto se era adatta ad un lavoro di bibliotecario, all'altro fu chiesto se era adatta come agente immobiliare.

Nel gruppo dei bibliotecari, le persone si ricordarono che Jane era una introversa. Nel gruppo degli agenti immobiliari si ricordarono che era una estroversa. Dopodichè, quando fu chiesto loro se Jane era adatta per l'altro lavoro, tutti restarono incollati al loro convincimento e risposero di no.

La ricerca suggerisce che anche la propria memoria è vittima della distorsione di conferma, ricordando solo quelle cose che confermano le proprie credenze, dimenticando quelle cose che le contraddicono.

Una ricerca dello stato dell'Ohio del 2009 mostrò che la gente impiega il 36% di tempo in più a leggere saggi conformi alle proprie opinioni.

"Grazie a Google, possiamo ottenere supporto immediato alle più strampalate idee possibili ed immaginabili. Se la nostra ricerca iniziale non ci fornisce i risultati attesi, basta reimpostare la ricerca sinchè non otteniamo i risultati attesi."

-Justin Owings


Un metodo popolare per illustrare il bias di conferma, usato per la prima volta da P.C. Watson nel 1960, è di mostrare i seguenti numeri in un'aula: 2, 4, 6

L'insegnante poi chiede alla classe di indovinare la regola segreta proponendo tre numeri a propria scelta. L'insegnante dovrà dire "sì" o "no" se i tre numeri proposti rispettano la regola segreta o no. Quando lo studente pensa di aver indovinato la regola, la scrive su un pezzo di carta.

Gli studenti tipicamente propongono gruppi di numeri tipo 10, 12, 14 o 22, 24, 26. Il docente continua a dire "sì" ancora e ancora e ancora, ma quasi nessuno indovina la regola generale.

Per indovinarla, gli studenti dovrebbero proporre gruppi di numeri quali 2, 2, 2 o 9, 8, 7 - così, l'insegnante è costretto a dire che la regola non viene rispettata.
Con un numero sufficiente di tentativi, gli studenti riuscirebbero ad indovinare qual era la regola segreta (tre numeri qualsiasi in ordine ascendente).

L'esercizio vuole mostrare come si tende a formulare un'ipotesi e a provare che sia corretta, mentre in realtà si dovrebbe tendere a provare che sia errata. Invece, una volta provata che è corretta si smette di cercare, mentre occorrerebbe cercare anche delle controprove.

Si cerca dei rifugi sicuri per le proprie ideologie, amici e collaboratori di mentalità ed attitudini simili, giornali fidati.

Quando le proprie opinioni o credenze sono così intrecciate con l'immagine che si ha di sè, non si riesce a discostarsene senza danneggiare la propria autoconsiderazione, allora si evitano situazioni che possono minacciare tali credenze.

L'intelletto umano, una volta adottata una certa opinione (non importa se si tratta di un'opinione ricevuta o elaborata autonomamente) tende a ricondurre tutte le altre cose ad occordarsi con essa.

-Francis Bacon


Nel tempo, senza mai cercare controprove, attraverso l'accumulo di abbonamenti a determinate riviste, pile di libri ed ore di televisione, si diviene così sicuri della propria visione del mondo che nessuno potrà mai dissuaderci del contrario.

Ricordate, c'è sempre qualcuno là fuori disposto a vendere la luna agli inserzionisti, offrendo un pubblico garantito di persone in cerca di convalida. Chiediamoci se siamo in quel pubblico.

Nel mondo scientifico, ci si avvicina invece alla verità cercando la prova del contrario. Forse lo stesso metodo dovrebbe guidare la formazione delle proprie opinioni.

Links:

Confirmation Bias Activity

Confirmation Bias: A Ubiquitous Phenomenon in Many Guises

Research in Amazon Buying Patterns

Research into Book Buying Patterns During an Election

Snyder and Cantor Study

The Complete Text of The Truth: A novel of Discworld

Ohio State Study Showing People Prefer Read Like-Minded Essays

Ohio State Colbert Report Study

Confirmation Bias and Perceived Sexual Double Standards

Justin Owings on Confirmation Bias

Finding Subversives with Amazon Wishlists

(liberamente tradotto da Confirmation Bias di David McRaney - You Are Not So Smart)

1 commento:

MassimoL ha detto...

Bellissimo. Complimenti all'autore e al traduttore.

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