20 dicembre 2007

Quando ero indignato cronico

Quando ero più giovane, e pieno del rigore che accompagna una cultura approssimativa, disprezzavo il compromesso. Per quel bravo ragazzo di 25 anni, la morale era in bianco e nero. Le persone erano buone e oneste o disoneste e vendute. Le idee erano giuste o sporche bugie. Oggi quell’epoca di certezze giovanili mi torna in mente spesso, osservando i mezzi d’informazione statunitense più faziosi.

Non ricordo esattamente quando, ma lungo la strada verso la mezza età, mi è venuto in mente che non era indispensabile essere cronicamente indignato. Ho scoperto che alcune delle persone che disprezzavo stavano solo facendo del loro meglio in una situazione difficile e che la vita era grigia, non bianca o nera. Mi sono anche reso conto con disappunto, che a volte io stesso ero spinto dall’interesse personale e non dagli ideali, che ero capace di tradire, di essere meschino e di commettere errori molto stupidi. Scendere dal piedistallo della purezza è stato umiliante, ma anche molto liberatorio. E’ molto faticoso e infantile pretendere che il mondo sia all’altezza di principi che noi stessi non riusciamo a rispettare.

William Falk, The Week, United States


"Quando ero indignato cronico" Compilation

FURORE - Raffaella Carrà
RABBIA E POESIA - Capsicum Red
FURIA - Mal
QUEL SGUARDO SDEGNOSETTO - Caludio Monteverdi
FUOCO DI PAGLIA - Little Tony
QUI SDEGNO NON S'ACCENDE [da Il flauto magico] - Wolfgang A. Mozart
LA COLLERA DEL VENTO - Augusto Martelli
CANZONE DI SDEGNO - Otello Profazio
TREMIN GL'INSANI DEL MIO FURORE [da Nabucco] - Giuseppe Verdi
RABBIA LIBERTA' FANTASIA - Ornella Vanoni

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