(Ancora un post speciale a "blog unificati" tra i blog di Chartitalia e Verdier il Vampiro, col supporto morale di www.festivaldisanremo.com. Intervento di Pop!)
Visto che parlarne male è un po' come sparare sulla Croce Rossa, per la serata finale di questo Festival di Sanremo 2008 ho deciso di soffermarmi soltanto sulle canzoni che ritengo sopra la sufficienza. Non stupitevi dunque se mi asterrò da ulteriori commenti su Tatangelo, Tiromancino & C. Ne approfitto invece per segnalare quanto sia stato deludente anche quest'anno l'apporto dei brani in gara nella cosiddetta sezione "giovani", incapace di proporre alcunchè di davvero contemporaneo o innovativo, con la sola parziale eccezione di Giua e dei Milagro, sopra la soglia della decenza nei loro brani comunque derivativi.
Curiosamente l'estrazione dell'ordine di apparizione sul palco ha confinato nella seconda parte della serata quasi tutti i brani di maggior qualità (almeno a mio avviso). Il primo dei miei preferiti entra infatti in scena per ottavo sui 19 rimasti in gara, mentre sono già le 22,50.
E' Mario Venuti, la cui A FERRO E FUOCO guadagna punti a successivi ascolti. Azzeccata la scelta di riproporla nella serata dei duetti con i vecchi compagni d'avventura Denovo (tra i gruppi fondamentali del "nuovo rock italiano" degli anni '80, soltanto meno fortunati di band come Litfiba o Avion Travel). Infatti il brano è un perfetto esempio della vena più "beatlesiana" (o alla XTC, se preferite...) di alcune delle sue più riuscite canzoni, con un testo originale nello schema della canzone d'amore. Il mio voto sale a 8. Non a caso viene punito dall'incompetente "giuria di qualità".
Ero indeciso se parlarne o meno, ma L'ULTIMO FILM INSIEME di Michele Zarrillo -pur estraneo al genere di musica che preferisco- ha una costruzione abbastanza moderna da meritare una citazione in positivo. Romantica ed emozionante, lo sviluppo un po' minimale su un ritmo hip hop di questa canzone riesce nell'impresa di farlo percepire come un artista ancora attuale e non incartapecorito. Voto 6.
Non sono un appassionato dello stile "alla Vasco", ma il pathos delicato di EPPURE MI HAI CAMBIATO LA VITA non mi dispiace. Peccato che Fabrizio Moro sia un po' impreciso secondo me nell'esecuzione di questa sera. Il mio voto è 6,5.
Stavolta Frankie Hi-NRG MC arriva direttamente sul palco con la sua copia in vinile di "Storia di un impiegato" di Fabrizio De Andrè, a sottolinearne platealmente il campione nella sua RIVOLUZIONE. Il flow da rapper è sempre veloce e preciso, la canzone, seppur più "sanremese" del suo solito, funziona e probabilmente gli conquisterà un nuovo pubblico. La vibrante polemica con i dieci vip chiamati a votare conferma quanto ci fosse bisogno della sua presenza, e quanto ci sia bisogno di molta altra aria fresca al Festival. Passatemi la battuta, io voto come Emilio Fede: "8 politico".
Come per Zarrillo e Moro, anche Mietta -ahimè, unica presenza femminile- entra inaspettatamente tra i miei preferiti avendo il merito di aver portato al Festival una canzone che mantiene la promessa di melodia all'italiana e orecchiabilità, senza scordare che siamo nel 2008 e non negli anni '70 o '50. Ottima anche la sua interpretazione di BACIAMI ADESSO: confermo il mio 6,5.
Abbondantemente dopo la mezzanotte, arrivano due momenti di poesia: il primo è IL SOLITO SESSO, canzone di Max Gazzè che indirettamente conferma la persistente qualità di quella "scuola romana" emersa negli anni '90. Perlappunto, nella serata dei duetti Gazzè si è presentato accompagnato da Marina Rei e Paola Turci, e dopo le incertezze interpretative della serata iniziale, il brano ne ha guadagnato. E anche stasera la sua delicata canzone rende molto meglio: il mio voto sale a 8,5.
E poi arriva Sergio Cammariere: bravura e classe per me indiscutibili, la sua band, con in primo piano la tromba di Fabrizio Bosso, asseconda alla perfezione l'emozionata esecuzione de L'AMORE NON SI SPIEGA. E io non voglio spendere altre parole per spiegare il mio 9.
Infine Tricarico, il "matto" (ma forse non poi tanto...) che ha giocato la carta impegnativa di una risposta a un classico sanremese "rinnegato" come "Vita spericolata" di Vasco Rossi. VITA TRANQUILLA sa già di classico e lui, dopo esser "sparito" dalle cronache musicali per qualche tempo, ribadisce di essere personaggio fuori dai canoni. Per me è almeno un 7, stonature incluse.
Una citazione d'obbligo per Elio e le Storie Tese: al Dopofestival -che ho seguito con grande divertimento ma non ho avuto modo di commentare finora vista l'ora tardissima di messa in onda- hanno confermato e, se possibile, superato se stessi, offrendo ripetute prove di bravura e pungente ma leggera ironia sui e coi partecipanti alla gara. Con loro, lo stile "mash up" si è arricchito di numerosi nuovi capitoli, dalla versione incredibilmente miscelata con "Tanti auguri" della Carrà del brano di Eugenio Bennato alla parodia del brano di Gazzè con ospite l'interprete stesso.
Sulle altre canzoni in gara, aggiungo in breve di rivedere al ribasso la mia stima iniziale sul brano di Toto Cutugno, che rivela una maggior banalità al riascolto, mentre la canzone di Amedeo Minghi ha un arrangiamento interessante ma non convince appieno. Decente ma poco originale il "BASTA!" firmato da L'Aura, sciapito il rock di Grignani, opportunista la canzone di Di Tonno e la Ponce, sfuocato il brano di Eugenio Bennato.
Per il resto, buio pesto, e come dicevo all'inizio stavolta il mio è un "no comment"...
by Pop!
02 marzo 2008
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2 commenti:
Beh, se la giuria "di qualità" è incompetente quando falcia Mario Venuti, non capisco perchè si dovrebbe ritenerla competente quando sotterra di 10 il buon Cammariere...che alla fine dei conti ha concluso con la posizione che meritava, seppure oltraggiato dal sorpasso di Finley e...MENEGUZZI!!!!!!
A me ha sopreso il fatto che critica e giornalisti abbiano decretato un premio per un pezzo plagiato. Per il resto hai ragione su tutto, (a parte Mietta ma sono gusti). Citerei anche Lucilla Agosti che oltre a sbagliare zero e pure conturbante al punto giusto.
Bravo Pop: concordo su tutto, forse avrei dato un voto piú meritevole a Minghi che quest'anno ha presentato una canzone un po' diversa dalle sue solite.
Anche per quest'anno é andata e giá si comincerá a preparare il baraccone dell'anno venturo.
Chissá... la speranza é l'ultima a morire!
Un saluto
Michela
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