1. Maroni per le impronte ai bambini ROM
Squallido, come la gran parte dei leghisti: dicono di sostenere le ragioni dei cittadini e poi si limitano a fare il lavoro sporco per BelliCapelli. E quando proprio vogliono togliersi una soddisfazione, visto che sono uomini duri, se la prendono coi bambini rom. La chiamano «politica del territorio», forse perché il loro territorio di riferimento è Auschwitz.
2. Berlusconi (mascherato da Alfano) che si autoblocca i processi come PresDelCons
Lo chiamano Lodo Schifani Bis o Lodo Alfano, dal nome dell'attuale ministro della Giustizia: praticamente un prestanome, così come la quasi totalità dell'attuale governo che, infatti, ha votato all'unanimità il proveddimento che blocca i processi per le 4 maggiori cariche dello stato. Ah, BelliCapelli, con il buon gusto che lo contraddistingue, non si è neanche astenuto e neanche si è esibito nella farsa di uscire al momento del voto. Ovviamente, a parte lui, non ci sono altre alte cariche dello stato che sono inquisite. Ah, sì, qualche dubbio c'è su Schifani, che infatti è quello che dà il nome al provvedimento.
3. Berlusconi che piazza le sue concubine in RAI
A conferma del suo proverbiale "buon gusto" (dai tacchi alti alla moquette che si porta in testa), c'è da restare allibiti dagli epiteti con cui apostrafa le attricette che raccomanda a destra e a manca: pazza pericolosa, frustrata, e cosine così. Questo è l'uomo che dovrebbe rifondare l'Italia su criteri meritocratici e di giustizia.
4. Tremonti per la sua Poor Card
E che cazzo, mica siamo ai tempi del fascismo durante la seconda guerra mondiale quando era in vigore la tessera annonaria per ottenere i beni di prima necessità. No, il Mago Giulio è una persona colta che sa l'inglese e, travestito da Robin Hood, ha istituito la Poor Card che elargirà la carità di ben 1 euro al giorno ai poveracci cone le pensioni al minimo. Segno che a Palazzo Chigi c'è mica una banda intenta a salvaguardare i propri interessi, ma una confraternita di benefattori.
5. Il fantasma Veltroni
Con la sua campagna elettorale era riuscito a dare una scossa alla palude stagnante in cui versava la politica italiana ed aveva fatto sperare in profonde innovazioni. Dal giorno in cui ha perso le elezioni si è praticamente atrofizzato, lasciando la quasi totalità dell'opposizione parlamentare ad un opportunista quale Di Pietro. Prima ha tirato fuori quella cosa sfigata del Governo-Ombra, poi si è intestardito con quella cosa patetica del dialogo con BelliCapelli. Che l'ha sbertucciato tirandogli un calcio negli zebedei dandogli del fallito. E lui ha reagito con gagliarda veemenza annunciando una grande manifestazione di massa. A Ottobre.
Ora tocca a voi. Qui sotto potete esprimere il vostro vo(mi)to per il PIRL della settimana.
Alla prossima.
Pirl Parade precedente: Settimana n.24 (dal 14 al 21 giugno)
1 commento:
Beh, la scelta tra le opzioni proposte è sempre difficilissima, ma Veltroni mi sembra questa volta la più appetitosa.
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