Eccoci alla nostra rubrichetta che si prefigge di cazzeggiare su tematiche politiche e sociali alla luce della classifica delle canzonette. Da cui il suo titolo: LaCazzifica. Il buon Pop! mi fa però notare che risulta un po' più volgare di quanto non fosse nelle nostre intenzioni. E credo che abbia ragione. Ok, ok. Invochiamo ufficialmente il vostro aiuto: non è che qualche copywriter o titolista ci dà una mano a trovare un titolo che risulti meno volgaruccio ma che renda l'idea? Ok, nel frattempo andiamo avanti con qualche considerazione sugli spunti che ci offrono le classifiche di questa settimana. Ad esempio, ci indicano chiaramente che in Italia abbiamo un problema.
Qual è il problema che abbiamo in Italia? Che è un paese anchilosato, incartpecorito, refrattario a qualsiasi cambiamento, che va avanti per inerzia, a dispetto di tutto. Un paese dove le rendite di posizione prevalgono su tutto, attaccato alle sue mediocrità. La prova di tutto ciò? Vasco Rossi. La sua ultima boiata, una cover orrenda di un pezzo del 1993, 15 anni fa, dei Radiohead, Creep. Appena uscita, si piazza subito in seconda posizione nella nostra Top 100. E non si capisce per quale cazzo di motivo: il testo è di una banalità assoluta e sembra scritto da un frequentante dell'asilo Mariuccia. In compenso ha un arraggiamento tronfio ed inascoltabile di una piattezza imbarazzante. Anche se è riscattato da una performance vocale che assomiglia più ad un rantolo che ad un canto. Insomma, un disastro. Ma cosa volete che conti per i vascominkia dei suoi fan? Bazzeccole. Qualsiasi suo disco scala le classifiche e si piazza ai vertici.
Certo, i fan del vascone nazionale hanno gioco facile a dire che, viste le alternative che offre il mercato, loro continuano a sostenere il rocker (!) di Zocca. Già. Chi contrapporgli? Il miticoliga, naaah. Il belatore Antonacci, naaah. Il sorcino romano, naaah. E la pochezza degli altri giustifica il sostegno alla pochezza dell'altro. E si va avanti così per decenni. Così da trent'anni ci sorbiamo questo imbolsito rocker che ha smesso di dare un qualche contributo alla musica italiana e pensa solo a curare i suoi floridi affari, seguito da masse osannanti.
Beh, ditemi voi se questo problema non è lo stesso che ci affligge in politica. Abbiamo Silvio che continua a fare puttanate su puttanate, nè più nè meno di quelle che sforna Vasco (ah, anche questa cosa che sono più spesso indicati con il solo nome di battesimo è un parallelo interessante): corruzione di giudici e di testimoni, prende per il culo sopratutto i suoi elettori, sta ammazzando qualsiasi tipo di libertà, tranne le sue, sta conducendo il paese allo sfascio, come dimostrato da qualsiasi indicatore economico. Ma cosa volete che conti per i papiminkia dei suoi fan? Qualsiasi votazione lo vede trionfante.
Certo, gli elettori del Silvio hanno gioco facile a dire che, vista l'alternativa del mercato politico, loro preferiscono sostenere il piduista in odor di mafia. Chi contrapporgli? Il baffetto che tresca per scalare le banche e che controlla il sottobosco politico-affaristico della sanità pugliese, naaah. Il monnezzaro Bassolino, naaah. Il cicorione rutelliano, naaah. E la pochezza degli altri giustifica il sostegno alla pochezza dell'altro. E si va avanti così per decenni. Così dal 1993 (toh, le coincidenze, l'anno di "Creep" dei Radiohead) ci sorbiamo questo incartapecorito premier che ha smesso di dare qualsiasi contributo al paese e pensa solo a curare i suoi floridi affari, seguito da masse osannanti.
Un paese bloccato, dominato ed angariato dai Silvio e dai Vasco, divenuti icone nazionali. Tant'è che i loro metodi sono introiettati e fatti propri da quella che dovrebbe essere la parte avversa, in un minestrone immangiabile. Così mentre il piduista minaccia di scatenare le masse popolari a difesa del risultato delle elezioni, il baffetto malefico minaccia di scatenare gli iscritti se il risultato del voto del congresso che ha consacrato Bersani venisse sovvertito dal risultato delle primarie.
Bersani, che ha smesso da tempo di far parte della soluzione ed è passato a far parte del problema. Un futuro segretario del PD che nasce vecchio prima ancora di essere eletto. Qualcuno lo avvisi che la catena di montaggio è roba del secolo scorso e che si sta apprestando a risolverci un problema che nessuno ha più. Mentre il problema è lui stesso.
E la prova di questo minestrone tra politica e canzonette ce la offre giusto Bersani. Sapete qual è stato lo slogan che ha accompagnato la sua campagna elettorale? Un senso a questa storia, da un immortale verso di uno dei pezzi più orrendi della produzione del Vasco, appunto.
Avremmo invece bisogno di facce nuove, di rinnovamento, dei Marino e non dei Franceschini, e tanto meno dei Bersani. Avremmo bisogno di sorprese: di un periodo pieno di sorprese. E forse l'avremo tra qualche settimana, giusto da Bersani. No, non quello, il Pierluigi, ma Samuele, il cantautore. Ma ne parliamo la prossima settimana.
LaCazzifica 2009/10/03 - Ossimori
13 ottobre 2009
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18 commenti:
Interessante e opinabile l'abbinamento Vasco/Berlusca-miconscenta.
Certo che ci date giù pesante con i cantanti quando volete.
Poverino Vasco...
Comunque sono d'accordo che è sopravalutato.
Hehehe... quando ho letto il titolo "Houston abbiamo un problema" pensavo che avreste infierito contro la povera Whitney :-)
Sul Vasco bisogna ammettere che in effetti va un pò avanti per inerzia: la qualità dei suoi brani non brilla più da tempo.
Nonostante tutto ancora non lo collocherei in quella schiera di "mostri-sacri-intoccabili" che da un bel pò di tempo non hanno più molto da dare alla musica italiana, ma che non vengono mai messi in discussione (vedi Dalla, De Gregori, Venditti, ecc...).
Mi viene in mente la fulminante battuta pubblicata su Spinoza.it il giorno della dipartita del buon Michael... "E' morto Michael Jackson... Ma come? Ancora?!?".
P.S.: per il titolo della rubrica... se continuate a parlare del PresDelCons potrbbe essere adatto SORRISI E MASSONI... :-)
Sayonara!
Ma niente chi ci lascia per Gately?ad essere sinceri i boyzone hanno fatto da colonna sonora radiofonica negli anni 90 e lui aveva azzeccato alcune belle canzoni...
Ma "vascominkia" è un misto tra "bimbominkia" e Vasco Rossi?
Comunque mi trovo d'accordo con te su Vasco:dopo l'album "Gli spari sopra" del 1993 non ha più fatto nulla di interessante.
@Stefano:
pesanti? abbiamo cercato di moderarci...
@ForestOne:
non male la cosina sulla Whitney; non l'abbiamo preso come spunto perchè poco significativa la sua presenza in classifica
non male neanche il calembour su Sorrisi e Massoni, ma non vogliamo dedicare laCazzifica al satropo brinazolo: speriamo che presto si tolga dei coglioni, e noi vogliamo continuare il nostro cazzeggio non avendolo più tra gli zebedei...
comunque mi sembra che tu non sia male come titolista; non è che ti sforzi ancora un po' e tiri fuori un titolo adeguato?
@maestro minghi: mi spiace, ma in questo perido abbiamo pochissimo tempo e non riusciamo a scrivere tutto quello che avremmo in mente
@Miguel:
esatto, così come papiminkia è la fusione tra papi e bimbominkia :-)
@ chartitalia:
sono davvero onorato dei complimenti :-)
In effetti quando si tratta di frescacce vado forte!
Così su due piedi direi... che ne pensi di CHART & CHARTRONI? :-)
A proposito di Vasco e di Creep, vogliamo parlare del testo. E' stato Mimmo Fish, cantante libano-pugliese, a uscire dal silenzio discografico e a sfornare questo capolavoro, traducendo il testo letteralmente, senza perdere la poesia, quella combinazione di senso di inadeguatezza e amore cortese che caratterizza l'originale del 1993.
http://www.youtube.com/watch?v=-GTnUBA5lpE
Diamo un senso a questa storia (anche se questa storia un senso non ce l'ha). Ciao
Max70
Mimmo Fish tutta la vita! :-D
Mi hanno bruciato, Chart! Ti avrei proposto CialtrItalia come titolo della Cazzifica
mautarga
Provo a fare del fine-tuning: che ne dici de "La chart dei chaltroni"?
Cari,
vi ringrazio sentitamente per il concorso di idee. Vedo che il gioco di parole tra chart e chaltroni vi piglia abbastanzae e devo dire che non è male.
Prima di adottarlo, prendiamoci un'altra settimana, magari provando anche con gli altri termini tipici quali classifica o hit parade.
Ciao Chart,
ecco idee sparse per il titolo:
- Hi(dio)t Parade;
- La 'class... ifica' non è acqua;
- hIT [nel senso di Italia] Pride [o "Pochade"];
- Charts amare;
- Chartrash (fusione tra chart e trash).
Per il momento mi sovvengono queste. :-)
... e un banalissimo sHIT PARADE?
...oppure prendendo spunto da Oronzo e citando il Ron di qualche anno fa: "E' l'HITalia che va..."
Mi associo in pieno all'ultima proposta di ForestOne! Mi piace davvero!
Già; o giocando pure sulla polemica dell'inno e le calze, perchè no Fardelli d'Hitalia?
mautarga
@ ForestOne:
naturalmente sHIT PARADE è stata una delle mie prime idee, ma c'è già nel portale una sezione con tale denominazione:
http://www.hitparadeitalia.it/classifiche/shit/index.html
;)
Magari scrivendo "né" con l'accento dal verso giusto guadagnerete più credibilità. Sennò: bravi, continuate così.
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