10 febbraio 2011

Tutta colpa di Moretti

Nanni Moretti, non sempre grande regista ma sempre grande artista, è la persona che maggiormente è riuscita a capire prima degli altri ciò che stava succedendo a questo sciagurato paese. E ci ha lasciato due documenti staordinari di queste sue profetiche intuizioni. Il primo (potete cliccare qui a sinistra) è del 2002 è forse il suo capolavoro ma non è un film: è un breve intervento in un comizio a Piazza Navona. Il secondo (potete cliccare qui a destra) è il finale del suo film del 2006, Il Caimano.

Il suo intervento al comizio di Piazza Navona è un capolavoro di sintesi comunicativa. In poco più di 3 minuti, il tempo medio di una canzonetta, Moretti pronuncia parole definitive sulla classe politica del centro sinistra, sul loro bilancio fallimentare, sulla loro incapacità di rappresentare il proprio elettorato. Classe politica che, ahimè, è la stessa del 2002: i Fassino (prossimo sindaco trombato di Torino), i Rutelli (prossimo trombato a qualsiasi elezione si presenti), i D'Alema ed i Veltroni che vogliono allearsi con l'universo-mondo ma sono vent'anni che non riescono ad allearsi tra di loro. Le parole di fuoco pronunciate da Moretti si sono impresse nell'immaginario collettivo: "con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai", dipingendo una classe politica perdente a vita, come poi tuttte le elezioni politiche successive hanno confermato (incluse quelle del 2006, solo pareggiate).

Con il finale del film "Il Caimano" Moretti scrive un'altra potentissima pagina nell'immaginario dell'elettorato di sinistra e di destra, e sinanche nell'immaginario dello stesso Berl... (scusate ma proprio non riesco a scriverlo questo nome senza vomitare). L'immagine di una figura forte, determinata a trascinare l'intero Paese in una guerra civile distruttrice che avrebbe travolto tutto e tutti. Contribuendo a creare il mito del Cavaliere Invincibile e convincendo i più moderati a tollerare questo criminale per evitare guai peggiori.

In realtà il mito del Caimano è una balla colossale e sarebbe molto più vicino alla realtà il mito del Cainano. Le cronache attuali stanno evidenziando che l'ex tessera P2 n. 1816 non è altro che un vecchio porco dal culo flaccido (copyright Minetti Nicole), il cui unico scopo nella vita era quello di organizzare festini postribolari e di salvarlo dai magistrati quel culo flaccido lì.

Ed in questi giorni il cavaliere flaccido sta provando ad interpretare il personaggio inventato da Moretti nel finale del Caimano, sfidando apertamente le altre istituzioni costituzionali e chiamando il "popolo" alla rivolta. Risultato: quattro sfigati con cartelli sgrammaticati e con pensierini da elementari che si sono radunati davanti alle telecamere.

Davvero, smettiamola di credere ai miti morettiani e svegliamoci da questi incubi assurdi. E' ora di andare a votare e di andare a vedere questo bluff patetico di un vecchio rimbambito che si beve le panzane di una ragazzina raccattata per strada, e che corre in suo soccorso credendo di scongiurare una crisi internazionale.

2 commenti:

Miguel ha detto...

Devo fare una piccola correzione: "Il Caimano" e' del 2006,non del 2008.

chartitalia ha detto...

@Miguel:
l'obiezione è accolta :-)

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