06 settembre 2006

Il giallo del foglietto giallo

Daniele Capezzone è il reggente di quella strana aggregazione politica che si definisce "radicale", che nell'ultimo decennio ha continuato ad oscillare tra sinistra e destra (dando una grossa mano allo sdoganamento del berlusconismo). Quando lo vedo sproloquiare in TV con quella sua aria da consumato istrione da palcoscenico vengo preso da una irrefrenabile pulsione verso il telecomando.

I radicali, si sa, devono sempre cavalcare o inventarsi pretesti per confermare a loro stessi che esistono. L'ultima "trovata" del Capezzone è il "giallo del foglietto" o foglietto giallo che dir si voglia. Il nostro simpaticone asserisce di aver trovato a Montecitorio un foglietto contenente il futuro organigramma della RAI, condendo la dichiarazione con una serie di indicazioni tra lo scandalizzato e l'amletico. Beh, i nomi contenuti sul foglietto sono gli stessi che circolano da un po' di tempo e che sono scritti su tutti i giornali: non si capisce dove sia la novità e cosa si prefigga di denunciare il Capezzone.

O forse lo si capisce. Un gran polverone, una sorta di guerra preventiva contro la indispensabile riorganizzazione della RAI, scesa ad un livello mai così infimo. Naturalmente il foglietto giallo è stato preso a pretesto dai gerarchetti berlusconiani per sbraitare di scandali inauditi, di liste di proscrizione (!), di occupazione della RAI, ed amenità del genere.

La Casa di sua Proprietà ha in mano praticamente tutto il sistema radiotelevisivo italiano, Mediaset per proprietà diretta ed in RAI ha la schiacciante maggioranza del Consiglio di Amministrazione. La sfrontatezza di questa Destra sciamannata ed asservita fa finta di aver dimenticato che negli anni del suo governo ha epurato decine e decine di eccellenti professionisti, relegati in posti con funzioni inesistenti (e non sto parlando dei soliti Biagi-Santoro-Luttazzi, epurati dall'editto bulgaro). I tanti miracolati che hanno occupato la RAI, i vari Pionati, Moncalvo (il prode che passa il tempo a denunciare i blogger che osano sollevare dubbi sulla qualità delle sue trasmissioni), Giorgino, Mimum & Co. dovrebbero saperlo bene.

Ovvio che i furbetti della Destra non vogliono che si cambi niente: nè valorizzazione delle professionalità RAI, nè conflitto d'interessi, nè l'obbrobrio della Gasparri, nè l'attuale monopolio radiotelevisivo: avendo occupato tutto quello che c'è da occupare, qualunque cambiamento non può che andare nella direzione di un riequilibrio del loro potere mediatico.

Per quello che può servire, sarei d'accordo con quella parte della Sinistra che afferma: "Alla luce delle polemiche sul servizio pubblico, sembra chiaro che, fermo restando l'autonomia del Cda, si debbano valorizzare le professionalità interne dell'azienda, che sono numerosissime, e non tirare fuori dal cilindro della convenienza politica nomi esterni".

Ok, purchè liberiate la RAI dai leccapiedi attuali. E che non vengano sostituiti da quelli di segno opposto.

"Foglietto giallo" Compilation

Molella: ORIGINALE RADICALE MUSICALE
Marinella: AUTUNNO, CADONO LE PAGINE GIALLE
Fratelli De Rege: DRAMMA GIALLO
Fabrizio De Andrè: CANTO DEL SERVO PASTORE
Depeche Mode: MASTER AND SERVANT
Elio e Le Storie Tese & Aldo Baglio: SERVI DELLA GLEBA
Bob Dylan: GOTTA SERVE SOMEBODY
Will Hudson: MONOPOLY SWING
Megadeth: TRUST

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve sono jacopo e sono 1 assiduo visitatore del vostro bellissimo sito, complimenti!!! Visto che come dichiarate voi stessi il sito è aperto agli aiuti esterni, volevo fornirvi il mio, per quel che mi è possibile.
Ho visto che cercavate l'anno in cui è uscita "C'est comme ça" dei Rita Mitsouko. Beh, dovrebbe essere il 1986. O meglio, dopo aver controllato anche su Wikipedia per sicurezza, ho visto che quello è l'anno di uscita dell'album "No Comprendo" nel quale si trova la canzone. Purtroppo non conosco l'anno in cui questa è giunta al successo in Italia (visto che per compilare le vostre chart tenete conto anche di quello).
Vi ringrazio per l'attenzione e spero di esservi stato utile.

Anonimo ha detto...

Copio e incollo dal sito del Giornale una risposta a questo post. Una risposta vista dalla parte opposta dello schieramento, perchè, nonostante tutto, ci siamo ancora, non ci avete ancora annientato come vorreste. Ecco il pezzo:

Troppe ore dedicate alla politica internazionale. Troppo tempo perso. Adesso basta. Adesso il vicepremier D'Alema, sgombrato il campo da alcune quisquilie quali Israele, questione palestinese e terrorismo islamico, può occuparsi di quello che la sua carica di ministro degli Esteri istituzionalmente gli richiede: il tiro al bersaglio sui direttori dei Tg Rai. Clic, pum: colpito Mimun (Tg1). Clic, pum, colpito Mazza (Tg2). Che precisione, che mira, che facilità di grilletto: evidentemente gli amici hezbollah gli hanno dato lezioni. Sostiene D'Alema che fin qui il centrosinistra è stato troppo buono. E come dargli torto? A Mimun, colpevole di aver portato il Tg1 ad ottimi ascolti, per esempio non sono stati neppure strappati i peli dei baffi a uno a uno. E incredibilmente non lo hanno preso a frustate sulla zucca semipelata. E a Mazza, professionista serio e corretto, nessuno che abbia infilato una quercia nell'occhio per fargli capire come stanno davvero le cose. Che ingenuità, ci pensate? Troppo buoni. Ma solo perché erano distratti da quelle cosucce del Libano. Altrimenti avreste visto.
E se non ci credete, vedrete ora. Perché la bontà, per D'Alema, è come Ikarus: s'incaglia sempre troppo presto. Si capisce: la soddisfazione di dire «bye bye Condi» al telefonino dura lo spazio di un'intervista con Gianni Riotta sul Corriere. Poi bisogna passare al divertimento vero: piazzare il medesimo Riotta al Tg1, per esempio. Vuoi mettere? Meglio conquistare la Rai che la Rice. Se non altro perché la Rice, anche se la conquisti, è difficile farla diventare tutta rossa.
La Rai, invece, basta poco. Ed è subito rossa. Quindi avanti con liste di proscrizione, epurazioni e spartizioni. Avanti con i fogliettini, come denunciato da Daniele Capezzone, esponente della maggioranza. Avanti con i nuovi organigrammi Rai che circolano sui tavoli di Montecitorio secondo le più antiche regole della lottizzazione. Avanti con spintarelle, raccomandazioni, avanzamenti di uomini con tessera di partito. E avanti con l'eliminazione di chiunque non abbia cantato Bella Ciao al Festival dell'Unità: se poi è bravo, peggio ancora. Trattasi di aggravante.
Finora, del resto, sono stati troppo buoni. Quelli dell'Unione, s'intende: non hanno nemmeno tagliato la gamba destra del cavallo di via Mazzini. E neppure la mano sinistra di Mimun: che volete di più? Se poi qualcuno ricorda gli alti lamenti che si fecero quando dalla Bulgaria Berlusconi osò chiedere rispetto per il presidente del Consiglio e un uso non criminale della Tv, beh se ne faccia una ragione: quello era l'editto di Sofia, un attentato alla libertà di stampa, un duro colpo alla democrazia. Quello di D'Alema, invece, è diverso. Una lista di proscrizione democratica, un'epurazione ai sensi dell'articolo 21, un'occupazione totale ma nel rispetto del pluralismo dell'informazione.
Qualcuno potrebbe dire che Berlusconi parlò dopo essere stato attaccato in modo duro e scorretto da Biagi e da Santoro. Mazza e Mimun, al contrario, sono responsabili solo di aver fatto bene il loro lavoro. Ma anche quest'obiezione è destinata a infrangersi sugli scogli come Ikarus.
Perché è vero che i leader del centrosinistra per anni ci hanno fatto la morale dicendo che i direttori Rai devono essere scelti in base alle capacità professionali e non all'appartenenza di partito. Ma è solo perché erano troppo buoni e distratti dagli hezbollah. Adesso basta, si fa sul serio: lottizzazione continua. Avanti popolo, alla Raiscossa: poltrona rossa la trionferà.

di Mario Giordano

Anonimo ha detto...

Il rivolo di bava che cola dalla bocca è non sarà telegenico però sembra peculiare di tutte le professionalità che non leccano i piedi a questa destra sciamannata, per tua definizione.
Se esiste un editto bulgaro, persiste quella lobby che per anni ha gestito lo showbizness di questo paese e alla quale quelli che si sono sottratti, hanno pagato il prezzo di non veder valorizzate le proprie abilità. Uno degli ultimi casi, come ricordavo qualche tempo fa, lo ha denunciato Lando Buzzanca che nel pieno della bagarre elettorale ha dovuto convertirsi per poter lavorare in qualche maniera. (Non ti sa di terrorismo islamico?)
Inoltre la Gasparri con il digitale terrestre hanno offerto nuove possibilità ai suddetti cialtroni dal pugno sinistro teso.
Per finire, vediamo chi ha davvero in mano l'editoria italiana e riparliamo di questo argomento quando ci saranno le nuove nomine RAI.
Dubito che le tue speranze vengano esaudite perchè tra i due schieramenti cìè poco o nulla.

ichwerdenicht

Anonimo ha detto...

Andassero TUTTI A CAGARE.FANNO SCHIFO!

Anonimo ha detto...

Buongiorno. Secondo me,il fatto che Luttazzi, Biagi, Santoro & Co. non dicano tutti i minuti in tv ciò che pensano, è un gran bene soprattutto per i nostri adolescenti, che, si sa, hanno uno spirito critico ancora in embrione e potrebbero dunque pensare che quelle farneticazioni corrispondano a qualcosa di simile alla verità. E la lingua in bocca pre elettorale Prodi - Bonino dov'è finita? Che la Emma abbia mangiato della bagna cauda?

Anonimo ha detto...

Questo commento è estraneo al post.
Stavo pensando alle tue considerazioni sulla proprietà intellettuale...
Mi chiedevo per quale motivo, coerentemente a quello che scrivi, non ci dividiamo gli introiti che intaschi dalla pubblicità con Google, magari trattenendo una percentuale tot per la gestione sul server...e per quale ragione non dai la possibilità a tutti di postare qualcosa più che un commento, come accade per wikipedia dove tutti possono inserire contenuti, magari riservandoti di appuntare quello che non ti quadra.

Tempo fa ho visitato il sito della Gialappas. A sinistra in bella mostra c'era il logo di emergency...mentre a destra era proposto un giochino in cui bisognava centrare Bin Laden con un missile. Il pupazzo poi espodeva in mille pezzi lasciandosi dietro un lago di sangue. Basterebbe questa fesseria a dimostrare come a volti si predichi bene e razzoli male. Tanto più che nel caso dei supporters di Gino Strada, nessuno sembra dilettarsi a sopravvivere con 800 euro al mese, per destinare il resto a più nobili cause (vedi anche 8 per mille). Che c'entra con te?

Ho la sensazione che a volte il tuo scrivere abbia il solo fine di accaparrarti audience. Magari per un click sui link di google...magari no.

ich

chartitalia ha detto...

caro,
non so se oggi ti sei svegliato o hai digerito male; certo è che metti insieme una accozzaglia di cose che riflettono solo una gran confusione; non ho intenzione di risponderti punto per punto

ne scelgo solo uno, quello sulla proprietà intellettuale, da dove si capisce meglio la bizzarria del tuo messaggio; tutte le forme di licence free sono concesse NON PER USO COMMERCIALE; essere contro QUESTA legislazione sul copyright non equivale ad essere contro QUALSIASI legislazione sul diritto d'autore; la contraddizione che credi di aver scoperto mi sembra piuttosto frutto di infantilismo e di un malinteso senso di buonismo, o comunque di proiezioni (in senso psicanalitoco);
omnia munda mundis

Anonimo ha detto...

beh magari con un alca selzer la digestione mi si raddrizza...per toglierti di dosso la spocchia però...mi sa che ci vuole ben altro...acidello
ich

Posta un commento

Tu sei libero di dire quello che vuoi. Io sono libero di cancellare quello che voglio. In particolare, i commenti ingiuriosi e/o stupidi si autocancelleranno.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.