07 giugno 2004

Pirateria: il punto di vista di Courtney Love

Il cielo è dalla nostra parte, e si è materializzato in Mauro che ci ha inviato una eccellente traduzione in italiano sul punto di vista di Courtney Love sulla pirateria. In ogni caso, ricordiamo che è disponibile online la versione inglese.


Courtney Love si dà alla matematica.
di Courtney Love (discorso pronunciato il 16 maggio 2000 alla conferenza Digital Hollywood online entertainment)


Oggi voglio parlare della pirateria e della musica. Che cos'è la pirateria? La pirateria è l'atto di rubare il lavoro di un artista senza alcuna intenzione di pagarlo. Non sto parlando dei software tipo Napster. Sto parlando dei contratti delle maggiori etichette discografiche.

Voglio iniziare con una storia sulle rock band e le case discografiche, facendo un po' di matematica dei contratti discografici.
Questa storia parla di una band agli esordi che ottiene un gran contratto con royalty del 20 percento e un anticipo da un milione di dollari. (Nessuna band ha mai avuto una royalty del 20%, ma va bene lo stesso.) Questa è la mia matematica "allegra" basata su una qualche realtà e io per completezza dirò che sono sicura che è migliore di quella che Edgar Bronfman Jr. [il presidente e direttore esecutivo di Seagram, che possiede Polygram] potrebbe svolgere.

Cosa succede a quel milione di dollari?
Spendono mezzo milione per registrare il loro album. Ciò lascia alla band 500.000$. Pagano 100.000$ la commissione del 20% al loro manager. Pagano 25.000$ ciascuno al proprio avvocato e al business manager.

Così restano 350.000$ ai quattro membri della band da dividere. Dopo 170.000$ di tasse, restano 180.000$. Che sono 45.000$ a testa.

Sono 45.000$ con cui vivere per un anno fino al lancio del disco. [Attualmente 40.000$ sono considerati la soglia che divide povertà da benessere negli Stati Uniti.]

Il disco è un hit e vende un milione di copie. (Come possa una band agli esordi vendere un milione di copie nel suo disco di debutto, è tutta un'altra storia, ma è basata sulle conoscenze di base di educazione civica che ciascuno di noi ha sui monopoli. In pratica, le leggi antitrust di questa nazione sono una barzelletta, ci proteggono quanto basta per non dover chiamare il nostro servizio dei parchi nazionali il Phillip Morris National Park Service.)

Quindi la band pubblica due singoli e fa due videoclip. I due videoclip costano un milione di dollari e il 50% dei costi di produzione dei video sono decurtati dalle royalty della band.

La band riceve 200.000$ di supporto al tour, che sono decurtati al 100%.

La casa discografica spende 300.000$ in promozione indipendente sulle radio. E' necessario pagare la promozione indipendente perché la canzone sia trasmessa; la promozione indipendente è un sistema dove le case discografiche utilizzano intermediari per fingere di non conoscere che la stazioni radio -- il sistema unificato di trasmissione -- sono pagate per suonare i loro dischi.
Tutti i costi di promozione indipendente sono messi in conto alla band.

Dato che anche il milione di dollari anticipato all'inizio è decurtabile, la band deve 2 milioni alla casa discografica.

Se tutto il milione di dischi è venduto a prezzo pieno senza sconti o club del disco, la band guadagna 2 milioni di royalty, dato che la loro royalty del 20 percento produce 2$ a disco.

Due milioni di dollary di royalty meno due milioni di dollari di spese decurtate fa ... zero!

Quanto guadagna la casa discografica?
Al lordo sono 11 milioni di dollari.

Costa 500.000$ fabbricare i CD e hanno anticipato alla band 1 milione di dollari. In più ci sono stati 1 milione di dollari di costi dei video, 300.000$ di promozione radio e 200.000$ a supporto del tour.
La casa discografica ha anche pagato 750.000$ di royalty di pubblicazione.

Hanno speso 2,2 milioni in marketing. Si tratta per lo più di pubblicità per i negozi, ma include anche quei poster giganteschi di Marylin Manson a Times Square e i personaggi che vanno in giro in furgoni a distribuire le T-shirt nere di Korn e i cappellini da baseball. Senza contare il viaggio a Scores, il contante per le mance per tutti e la lavanderia. Sommato tutto la casa discografica ha speso 4.400.000$.

Così il loro guadagno sono 6.600.000$; la band potrebbe intanto lavorare pure in un motel della Seven Eleven.

Naturalmente, si sono divertiti. Ascoltarsi alla radio, vendere dischi, avere nuovi fan ed essere in TV è grande, ma adesso la band non ha abbastanza soldi per l'affitto e nessuno ha un qualsiasi credito finanziario.

Peggio che mai, dopo tutto questo, la band non possiede nessuno dei suoi lavori... possono pagare il mutuo per sempre ma non possiederanno mai la casa. Come ho già detto: mezzadria. I nostri media dicono, "Buuu, povere pop star, fanno la bella vita. Fanculo i loro lamenti"; ma dico che questo discorso è importante. I cinici uomini dei media, che sono affascinati dalla celebrità più di molte celebrità, dovrebbero rientrare in contatto con il loro sistema di valori.

Quando si guardano le note legali di un CD, si trova copyright 1976 Atlantic Records o copyright 1996 RCA Records. Quando si guarda un libro, invece, ci sarà qualcosa come copyright 1999 Susan Faludi, o David Foster Wallace. Gli autori possiedono i loro libri e li danno in licenza agli editori. Quando il contratto finisce, gli scrittori hanno indietro i loro libri. Ma le case discografiche possiedono i nostri diritti d'autore per sempre.

Il sistema è realizzato in maniera che quasi nessuno viene pagato.


Recording Industry Association of America (RIAA)

Lo scorso novembre, un assistente al Congresso di nome Mitch Glazier, supportato dalla RIAA, ha aggiunto un "emendamento tecnico" ad una legge definendo le registrazioni musicali come "opere a noleggio" secondo la legge sul Coptyright del 1978.
Lo fece dopo che tutte le audizioni sulla legge erano finite. Il momento che gli artisti scoprirono la modifica era troppo tardi. La legge era già avviata alla Casa Bianca per la firma del presidente.
Quella sottile modifica alla legge del copyright aggiungerà miliardi di dollari ai conti bancari delle compagnie discografiche nei prossimi anni -- miliardi che di diritto avrebbero dovuto essere pagati agli artisti. Ora un'"opera a noleggio" è di proprietà perpetua della casa discografica.

In base alla legge sul copyright del 1978, gli artisti potevano ottenere i diritti d'autore sul proprio lavoro dopo 35 anni. Se aveste scritto e inciso "Everybody Hurts", almeno l'avreste riavuto come eredità di famiglia dopo 35 anni. Ma ora, grazie a questo piccolo miserabile corrotto, "Everybody Hurts" non viene più restituita alla tua famiglia, e può essere venduto al miglior offerente.

Nel corso degli anni le case discografiche hanno tentato di introdurre clausole di "opere a noleggio" nei loro contratti e Mr. Glazier sostiene che l'"opera a noleggio" ha solo "codificato" una pratica standare dell'industria. Ma le leggi sul copyright non hanno indicato che le registrazioni sonore fossero candidate alla definizione di "opera a noleggio", per cui quei contratti non significavano nulla. Fino ad ora.

Scrivere e incidere "Hey Jude" è ora lo stesso che scrivere un libro di testo d'Inglese, scrivere testi standard, tradurre un racconto da una lingua a un'altra o fare una mappa. Queste sono le categorie a cui ci si rivolge nelle leggi sulle "opere a noleggio". E scrivere un testo standardizzato è un'opera a noleggio. Non incidere un disco.
In sostanza un assistente ha alterato una legge basilare quando aveva solo l'incarico di correggerne l'ortografia. Questo non è ciò che ho imparato sul funzionamento dei lavori governativi nel mio corso di educazione civica.

Tre mesi dopo, la RIAA ha assunto il Sig. Glazier che è diventato un lobbista di punta con uno stipendio molto maggiore di quello che aveva come correttore ortografico.

La RIAA tenta di sostenere che questo cambiamento era necessario a causa di una disposizione nella legge proposta dai musicisti. Quella disposizione impedisce a chiunque di registrare il nome di un personaggio famoso come indirizzo web senza il suo permesso. E' forte. Io possiedo il mio nome e dovrei essere in grado di farne quel che voglio. Ma la legge ha anche creato un'eccezione che consente a una società di prendere il nome a una persona per usarlo come indirizzo web se viene prodotto un'opera a noleggio. Per cui una casa discografica avrebbe il possesso del tuo sito web mentre tu registri il tuo album di "opera a noleggio". Come ho detto: mezzadria.

Sebbene non abbia mai incontrato nessuno in una casa discografica che "credesse in Internet", stavano tutti cercando di coprire i loro sederi mettendo al sicuro i diritti digitali di tutti. Ora sanno cosa farne. Andate sul sito di una band di proprietà di un'etichetta. Datemi un dollaro per ogni volta che vedete un noioso banner "in costruzione". Ho perseguitato la Geffen (quando era un'etichetta) perché facesse un miglior lavoro. Sono stata ignorata per due anni, fino a quando ho riavuto indietro il nome della mia band. I Goo Goo Dolls stanno lottando per ottenere il proprio nome di dominio dalla Warner Bros... che sostiene di possedere il nome dato che ha realizzato un merdoso sito promozionale per la band.

Orrin Hatch, autore di canzoni e senatore Repubblicano dello Utah sembra essere la sola persona a Washington con una visione progressista della legge sul copyroght. Un lobbista dice che non c'è nessuno nel senato con una visione simile e che "questo non sarebbe successo se Sonny Bono fosse ancora vivo".

Tra l'altro, quale legge pensate che l'industria discografica abbia usato per questo emendamento?
La legge di ridefinizione delle case discografiche? No. La legge del copyright musicale? No. La legge per gli autori di opere a noleggio? No. Che ne dite della legge del 1999 per la visione domestica satellitare?

Rubare la reversibilità dei nostri diritti d'autore a notte fonda mentre nessuno stava guardando e senza nessuna audizione è pirateria.
E' pirateria quando la lobby della RIAA chiede di cambiare la legge sulle bancarotte per rendere più difficile ai musicisti di dichiarare bancarotta. Alcuni musicisti hanno dichiarato bancarotta per liberarsi da contratti realmente cattivi. Le TLC hanno dichiarato bancarotta dopo avere ricevuto meno del 2% dei 175 milioni di dollari ricavati dalle vendite dei loro CD. Questo era circa 40 volte meno del guadafno che hanno spartito i loro manager, produttori e le compagnie discografiche.

Anche Toni Braxton ha dichiarato bancarotta nel 1998. Ha venduto CD per un valore di 188 milioni di dollari, ma è fallita a causa di un terribile contratto che le ha pagato meno di 35 centesimi ad album. La bancarotta può essere l'unica difesa di un'artista contro un orrendo contratto e la RIAA vuole eliminarla.

Gli artisti vogliono credere che possono fare un sacco di soldi se hanno successo. Ma ci sono centinaia di storie di artisti di 60 e 70 anni che sono falliti perché non hanno ricavato un centensimo dalle loro hit.
La RIAA riceve i suoi fondi dalle quattro maggiori corporazioni discografiche. Queste industrie sono ricche e ovviamente ben rappresentate. Gli artisti e i musicisti non hanno i soldi per competere. I 273.000 musicisti che lavorano in America guadagno all'anno circa 30.000$. Solo il 15% dei membri della American Federation of Musicians lavorano costantemente nel campo musicale.

Ma l'industria della musica è un business da 40 miliardi di dollari l'anno. Un terzo dei guadagni viene dagli Stati Uniti. Le vendita annuali di cassette, CD e video sono più grandi del prodotto nazionale lordo di 80 nazioni. Gli americani hanno più lettori di CD, radio e videoregistratori che vasche da bagno.

Sugli artisti si raccontano storie su storie -- alcuni di loro a 60 e 70 anni, alcuni di quegli autori di canzoni di immenso successo che a tutti noi piacciono, le usiamo e le cantiamo -- vivono in completa povertà, senza essere mai stati pagati. Senza nemmeno accesso a un sindacato o a una mutua di base. Artisti che hanno generato miliardi di dollari per un'industria muoiono da falliti e senza cure.

E non sono attori o comparse. Sono i proprietari di diritto, i creatori e gli esecutori di composizioni originali.

Questa è pirateria.


La tecnologia non è pirateria

Su questa opinione non mi sono ancora documentata, per cui mentre parlo di Napster, per favore tenete conto che non sono informata completamente. Sarò la prima a sottoscrivere una causa di gruppo per proteggere i miei diritti d'autore se Napster oppure Gnutella, che è molto più avanzato, non lavoreranno con noi per proteggerci. Sono dalla parte di Lars Ulrich [batterista dei Metallica], e mi sento male perchè lui non sa come riassumere il suo caso in un discorso capace di suonare più ragionevole di quello a cui ho assistito oggi.

Penso anche che si sono date troppe pene ai Metallica. E' contro gli artisti, per dirne una. Un artista parla perché viene sottoposto a pressioni: mezzadria. Non andare oltre le tue posizioni, ragazzo. Non è pirateria quando i ragazzi scambiano musica su internet usando Napster, o Gnutella, o Freenet, o iMesh, o trasferiscono i loro cd in un raccoglitore di musica su My.MP3.com o MyPlay.com. E' pirateria quando quei signori che dirigono quelle compagnie firmano patti con gli avvocati del cartello e i capi delle etichette in maniera da essere "gli amici delle etichette" e non degli artisti.

Gli artisti musicali essenzialmente hanno offerto gratis la loro musica sotto il vecchio sistema, per cui una nuova tecnologia che espone la nostra musica a un pubblico più vasto non può essere che una buona cosa. Perché queste compagnie non stanno lavorando con noi per creare un po' di pace?

C'è stato un miliardo di download musicali lo scorso anno, ma le vendite sono in salita. Dov'è la prova che i download danneggiano il business? I download stanno creando una maggiore domanda.

Perché le compagnie musicali non stanno abbracciando questa grande opportunità? Perché non stanno provando a parlare ai ragazzi che si scambiano compilation per imparare cosa piace a loro? Perché la RIAA fa causa alle compagnie che stanno stimolando questa nuova domanda? Qual è il motivo per perseguitare la gente che scambia MP3 che suonano male? Soldi! Soldi che non hanno intenzione di dare a noi, gli autori dei loro profitti.

In questo momento i geni "collezionisti di dischi" che usano Napster non hanno ancora in mano la selezione più trendy, a meno che non gli piaccia la tecno. Non ci sono praticamente fan dei REM pre-1982, del punk anni 60, persino Alan Parsons Project era sottorapresentato quando ho provato a cercare amici su Napster. Per lo più erano ragazzi del college con poca immaginazione. Forse è la demografia ad essere importante -- e in quel caso, My Bloody Valentine e Bert Jansch per ora non saranno rovinati. C'è ancora tempo per negoziare.


Distruggere l'accesso tradizionale


Da qualche parte lungo il cammino, le etichette pensarono che è molto più profittevole controllare il sistema di distribuzione che curarsi degli artisti. E dal momento che le compagnie non avevano nessuna reale concorrenza, gli artisti non avevano altri posti dove andare. Le compagnie discografiche controllavano promozioni e marketing; solo loro avevano la possibilità di ottenere molti passaggi in radio, e di far arrivare i dischi in tutte le grandi catene di negozi. Quel potere le ha messe sopra agli artisti e al pubblico. Possiedono la piantagione.

Piazzarsi a guardia dell'accesso era la posizione più proficua, ma ora siamo in un mondo per metà senza cancelli. Internet consente agli artisti di comunicare direattamente con il loro pubblico; non dobbiamo più dipendere unicamente su un sistema inefficiente nel quale le etichette promuovono i nostri dischi alla radio, sulla stampa e nei negozi e poi si siedono sperando che i fan trovino la nostra musica.

Le compagnie discografiche non capiscono l'intimità che si crea tra artisti e fan. Loro mettono dischi alla radio, comprano un po' di pubblicità e sperano per il meglio. La distribuzione digitale dà a tutti nel mondo accesso istantaneo alla musica.

Ora i filtri stanno sostituendo le guardie [Courtney si riferisce ai filtri che Napster sotto ingiunzione dovette inserire per impedire lo scambio di musica protetta da copyright. L'esperimento fallì appena i ragazzi capirono che bastava manipolare i nomi dei file. Così "madonna" divenne "madona" e fu scambiata ugualmente. E promosse la creazione di peer2peer senza server centrali]. In un mondo dove possiamo avere qualsiasi cosa desideriamo, ovunque lo vogliamo, come fa una compagnia a creare valore? Filtrando. In un mondo senza frizione, la sola frizione che ha valore per la gente è l'editoria. Un filtro ha valore quando capisce le necessità di artisti e pubblico. Le nuove compagnie dovrebbero essere connessioni tra i musicisti e i loro fan.

Adesso il solo modo per aver musica è tirar fuori 17$. In un mondo dove la musica costa 5 cent, un artista può "vendere" 100 milioni di copie invece di un solo milione.

Il sistema attuale impedisce agli artisti di trovare un pubblico perché ha troppe scarsità artificiali: promozioni radiofoniche limitate, spazio limitato nei negozi e un numero limitato di posti [per gli artisti] nel ruolino nelle compagnie.

Il mondo digitale non ha scarsità. Ci sono infiniti modi di raggiungere un pubblico, La radio non è più il solo posto dove ascoltare una nuova canzone. E i piccoli negozi di musica negli ipermercati non sono il solo posto dove comperare CD.


Me ne vado

Oggi gli artisti hanno opzioni. Non dobbiamo più lavorare con le major, perché l'economia digitale sta creando nuove vie per distribuire e vendere la musica. E quelli che sono liberi tra di noi non lo faranno. Ciò significa che la classe degli schiavi, che io rappresento, deve trovare il modo di rompere i contratti. Questo non aveva alcuna importanza prima, è il motivo per cui siamo rimasti tutti.

Voglio che il caso sindacale del mio contratto da sette anni secondo la legge della California significhi qualcosa per gli altri artisti. Universal Records mi fa causa perché me ne vado, non perché il mio impiego è in corso, ma dicendo che un contratto d'incisione non è un contratto personale; perché le industrie discografiche -- che abbiamo visto sono eccellenti lobbies, prendendo, come hanno fatto, un impiegato per negare a Don Henley o Tom Petty il diritto di dare alle proprie famiglie i loro copyright -- in California, nel 1987, hanno esercitato pressioni per passare un emendamento che negasse che i contratti d'incisione fossero contratti personali, o cose simili. Forse. Un po'. E anche stavolta, a notte fonda, vinsero.

Per questo me ne voglio andare con una spada tra i denti. Mi aspetto di essere ignorata o ostracizzata in seguito a questa causa. Mi aspetto che il trattamento che avete visto fare a Lars Ulrich ora sarà quadruplo per me. Fico. Almeno servirò a uno scopo. Sono un'artista e una buona artista, penso, ma non sono quel tipo di artista che deve cantare tutto il tempo, e quindi deve essere fottuta. Forse la mia pigrizia e la mia onda autodistruttiva si ripagheranno e serviranno a una comunità che ne ha bisogno disperatamente. Non possono torturarmi come fecero a Lucinda Williams.

Voi, ridicoli punto.comunisti. Mettete insieme la vostra merda, voi VC [venture capital - investitori in nuove imprese] fastidiosi e parassiti. Voglio lavorare con gente che crede nella musica, nell'arte e nella passione. E sono sulla punta dell'iceberg. Me ne vado dal sistema delle major e ci sono centinaia di artisti che mi seguiranno. C'è un'opportunità incredibile per le nuove compagnie che osano fare le cose per bene.

Come si può difendere il sistema corrente quando non riesce a fare arrivare la musica a così tanti potenziali fan? Che attende da se stesso solo un "tasso del 5% di successo" all'anno? Lo status quo ci dà una cultura della noia. In una società di più di 300 milioni di persone, solo 30 nuovi artisti all'anno vendono un milione di dischi. Comunque lo si misuri, è un fallimento enorme.

Forse ogni fan spenderà meno soldi, ma forse ogni artista avrà una migliore possibilità di vivere del suo lavoro. Forse la nostra cultura diventerà più interessante di quella correntemente posseduta dalla Time Warner. Non sono pazza. Chiedetevelo, c'è qualcuno tra voi connesso a Time Warner media? Io penso che ci siano un sacco di sì e devo dire che in questo caso il presidente McKinley ha realmente fallito a suddividere i monopolisti. Forse possiamo rimediare a questo adesso.

Gli artisti faranno quel compromesso se significa che potremo connetterci a centinaia di milioni di fan invece che alle centinaia di migliaia che abbiamo adesso. Specialmente se abbandoniamo tutto lo schifo che sotto il sistema corrente accompagna il successo. Io voglio, proprio ora, lasciare metà di questi ornamenti -- fanculo, tutti questi ornamenti -- alla porta e avere un'esperienza da artista pura. Ci riempiono di ornamenti per farci tacere. In questo modo quando diremo "mezzadro!" potrete indicare il mio vestito vuoto e dire "Zitta pop star".

Ecco, prendetevi i miei pantaloni di Prada. Al diavolo. Facciamo il nostro vero lavoro. E quelli di noi dipendenti dalla celebrità perché non hanno nient'altro da dare spariranno. E tutti quelli di noi dipendenti dalla celebrità perché c'era, troveranno un modo migliore, più puro di vivere.

Dato che in pratica io ho dato via gratis la mia musica sotto il vecchio sistema, non ho paura del wireless, dei file MP3 o di nessun'altra minaccia ai miei copyright. Tutto ciò che rende la mia musica disponibile a più gente è grande. I file MP3 suonano male, ma un album fatto bene suona meglio. E non mi importa di quello che tutti dicono delle registrazioni digitali. A questo punto sono buone per la dance music, ma provate ad ascoltare una nota calda di chitarra su uno di quelli. Fanno schifo in confronto a quello che faccio io.

Le compagnie discografiche sono terrorizzate da tutto ciò che sfida il loro controllo della distribuzione. Questò è il business che insisteva che i CD devono essere venduti in scatole da 6x12 pollici incredibilmente ingombranti perché nessuno poteva cambiare gli espositori di un negozio di musica.

Non chiamiamo le etichette delle major "etichette". Chiamiamole col loro vero nome: sono dei distributori. Sono i soli distributori ed esistono perché c'è penuria. Noi artisti paghiamo il 95% di tutto ciò che produciamo ai guardiani delle barriere perché avevamo bisogno di guardiani perché la nostra musica fosse ascoltata. Dato che hanno un sistema e quando decidono di spendere abbastanza soldi -- tutti deducibili, tutti prestati a me -- posso ogni tanto far passare le cose attraverso il sistema, in dipendenza da un sacco di fattori arbitrari.

Il sistema di filtri delle corporazioni, che è il sistema che vi ha dato (a mio modesto parere) un pezzo di spazzatura come "Mambo N. 5" e non vi ha lasciato ascoltare il brillante disco di Cat Power o il fantastico disco di Sleater Kinney, ovviamente non ha buon gusto. Ma non abbiamo mai pagato i distributori/etichette per il loro buon gusto. Non sono mai stati come Yahoo e hanno fornito un servizio di filtri.

Ci sono un sacco di fattori che hanno fatto decidere a un distributore se spingere un disco attraverso il sistema:
Quanto potente è il management?
Chi deve un favore a chi?
Di quale promoter indipendente è cugino il batterista?
In quale parte dell'anno fiscale la compagnia farà uscire il disco?
Il tasso di royalty dell'artistà è così oscenamente sfavorevole da essere praticamente 100% profitto invece che solo 95% in maniera che se il disco vende, è letteralmente un furto?
Quanto spazio c'è negli espositori quest'anno?
Il disco è stato quasi una hit in Europa di modo che c'è pressione della corporation per farlo funzionare?
La band manderà a farsi fottere la sua carriera live per suonare show gratuiti per le stazioni radio?
La canzone dell'artista suona simile a quella di qualcun'altro che le stazioni radio suoneranno perché si adatta al sound del mese?
L'artista ha messo la canzone nella colonna sonora di un film in modo che lo studio cinematografico paghi per il video?

Questi fattori influenzano le decisioni che avvengono nel sistema. Non il gusto del pubblico. Tutte queste cose stanno per essere sradicate adesso. Sono arrivate al capolinea. Non abbiamo più bisogno dei guardiani. Non ci servono più.

E se loro non faranno per me quello che io posso fare per me con la mia webmistress di 19 anni nel mio sito web, allora hanno bisogno di levarsi per sempre via dalla mia strada. Io permetterò a milioni di persone di prendersi la mia musica in cambio di nulla se vogliono e probabilmente loro saranno abbastanza cortesi da lasciare una mancia se gli piace.

Ho ancora bisogno delle vecchie cose. Io ho ancora bisogno di un produttore per creare un disco, ho ancora bisogno di passare sulle radio (cosa che mi costa un sacco di soldi), ho ancora bisogno di spazio nei raccoglitori per i CD hardware, devo dare ancora l'opportunità alla gente senza computer di comprare l'hardware che faccio. Ho ancora bisogno di un sacco di queste cose, ma posso averle dalla joint venture con una compagnia che mi faccia da connessione e conosca il suo posto. Servire l'artista e servire il pubblico: quello è il suo posto.


Equità per gli artisti

Una nuova compagnia che dà agli artisti un compenso equo per il loro lavoro può conquistare il mondo, dare calci a tutti e fare un sacco di soldi. Siamo ispirati da come la gente viene pagata nella new economy. Molti artisti grafici e designer hardware hanno la vera proprietà del loro lavoro.

Ho una nipote di 14 anni. Voleva diventare una rock star. Prima di questo voleva essere un'attrice. Da sei mesi a questa parte, cosa pensate che lei vorrà essere quando crescerà? Qual è la carriera glamour, emancipata da scegliere? Naturalmente lei vuole essere una web designer. E' un business così glamour!

Quando voi gente fate affari con gli artisti, dovete avere un punto di vista diverso sulle cose. Noi vogliamo essere trattati con il rispetto che ora viene dato ai designer del web. Non siamo lavoratori della Intel di Portland con i loro Dockers che sanno come "gestire il proprio stress". Non capiamo o non vogliamo capire la cultura delle corporazioni.

Sento questa vibrazione oscena da caccia all'oro e di avidità-avidità-avidità che mi preoccupa molto quando parlo di tutto questo alla gente delle dot-com. Ragazzi non potete mettere fretta a quel modo agli artisti. Almeno la gente della A&E è sveglia e conosce le parole d'ordine, non provate a competere con loro. Vi rido in faccia quando lo fate! Forse un anno fa avreste potuto, quando qualsiasi cosa dot-com appariva più sveglia di tutti noi; ma la truffa è stata scoperta.

Il business delle celebrità-in-vendita sta per schiantarsi, spero, e l'idea di un venture capitalist parassita che fa regali a qualche compagnia di quattro piani solo perché loro "fanno chat" con "Christina" una o due volte è ridicola. Ho chattato oggi, due volte. Gran bell'affare. 200 testoni per il software, un po' d'olio di gomito e un bravo coder per l'interfaccia. Wow. Non vale 150 milioni di dollari.

...Voglio dire, sì, di sicuro se volete darli a me.


Mance (musica come servizio)


So qual è il mio posto. Sono una cameriera. Sono nell'industria dei servizi.

Vivo di mance. Ogni tanto, sarò trattara con durezza, ma va bene. Se lavoro duro e faccio un buon lavoro, credo che la gente che lo apprezza vorrà venire direttamente da me e prendere la mia musica perché suona meglio, visto che è masterizzata e impacchettata da me in persona. Io fornisco un'esperienza onesta e reale. Punto.

Quando la gente compra le T-shirt contraffatte nel parcheggio e non le T-shirt più costose dentro alla sede del concerto, non è per risparmiare soldi. La T-shirt nel parcheggio costa poco ed è fatta male, ma è più facile da comprare. I contraffattori hanno un miglior sistema di distribuzione. Non c'è coda e ci vogliono due minuti per comprarne una.

So che se posso fornire la mia T-Shirt, che io ho disegnato, che io ho creato, velocemente quanto o più dei contraffattori, la gente che ha apprezzato l'esperienza che io le ho dato sarà felice di tirar fuori un pò di soldi in più per coprire i miei costi. Specialmente se capiscono questo contesto, e non sono sepolti dalle stronzate sugli artisti "in egotrip".

E' esattamente lo stesso con la musica incisa. La vera cosa di cui temere da Napster è il suo semplice ed eccellente sistema di distribuzione. Nessuno in realtà preferisce un file MP3 di Napster dal suono sporco al brano vero. Ma è veramente facile avere un file MP3; e nel mezzo del Kansas potreste non vedere mai il mio disco perché la distribuzione delle major è veramente fatta male se il tuo disco non è in classifica questa settimana, e anche in quel caso ci vogliono due settimane per ri-ordinare la solo copia che di solito hanno a disposizione.

Anche io so quante volte ho sentito una canzone che mi piaceva alla radio solo per comprare il disco e scoprire che l'album era una stronzata. Se avete paura dei riempitivi allora scommetto che avete paura di Napster. Io temo Napster perché penso che il cartello delle etichette se lo prenderà prima di me.

Ho fatto tre dischi. Mi piacciono tutti. Non ho scritto riempitivi e sono tutti pezzi a cui mi sono dedicata. Non ho paura che voi abbiate un'anteprima del mio disco. Se vi piace abbastanza perché diventi parte della vostra vita, scommetto che verrete a prenderlo da me, a condizione che io vi faccia vedere come arrivare a me, e purché voi sappiate che è uscito.

Molta gente non va ai ristoranti e tratta male i camerieri, ma le etichette discografiche rappresentano quel ristorante che costringe i camerieri ad andare avanti a mance, e a volte a metterle pure in comune. E litigano pure per avere un pò delle loro mance.

La musica è un servizio per i suoi consumatori, non un prodotto. Io vivo di mance. Regalare la musica è quello che gli artisti hanno fatto per tutta la vita, naturalmente.


Nuovi modelli


Le compagnie discografiche si piazzano tra gli artisti e i loro fan. Abbiamo firmato contratti terribili con loro perché loro controllavano il nostro accesso al pubblico.

Ma in un mondo di connettività totale, le case discografiche perdono il loro controllo. Con espositori dallo spazio illimitato e motori di ricerca intelligenti, i fan non hanno problemi a trovare la musica che vogliono. Devono sapere che la vogliono, e ciò richiede un business di marketing che si prende una tassa.

Se una casa discografica ha una ragione di esistere, è per portare la musica di un'artista a più fan: deve portare più musica, musica migliore al pubblico. Portatemi un pubblico più vasto o una relazione migliore con il mio pubblico, oppure state alla larga da me. La prossima volta che io farò un disco, sarò in grado di andare direttamente dai miei fan e farglielo sentire prima che a chiunque altro.

Dovremo sempre servirci della radio e della distribuzione tradizionale dei CD. I negozi di dischi non se ne andranno nel breve periodo e la radio è sempre la parte più importante della promozione musicale.

Le major stanno dando in escandescenze perché non hanno il controllo di questo nuovo mondo. Gli artisti possono vendere i CD direttamente ai fan. Possiamo fare contratti direttamente con migliaia di altri siti web e promuovere la nostra musica a milioni di persone che le vecchie case discografiche non raggiungono mai.

Stiamo per avere un sacco di nuovi modi per vendere la nostra musica: download, bundle, memory stick, webcast dal vivo, e un sacco di altre cose che non sono state ancora inventate.


Fornitori di contenuti


Ma c'è qualcosa che voi ragazzi dovete capire.
Ecco la mia lettera aperta a Steve Case [CEO di America Online e Time Warner]:

Gli avatar [incarnazione di una divinità] non ti danno contro!!! Ma cosa farai con gli artisti del mondo reale?
Gli artisti non sono come voi. Noi usiamo un processo creativo che è opprimente e pazzesco. C'è molta introspezione e rivelazione di come noi stessi siamo interiormente, e tutti i tipi di volgarità che finiscono per essere "Oltre la Musica".

Molta gente che non è stata spesso accanto agli artisti diventa veramente strana quando si siede per cenare con noi. Per cui vi voglio dare un consiglio: imparate a parlare la nostra lingua. Parlate di canzoni, melodia e accennate all'arte, alla bellezza e all'anima. Non quelle stronzate da due soldi da discografico, dove indossando una maglia di cachemire si mormora che il contratto perfetto è veramente perfetto. Bleah. Assumete onestamente della gente che lavori con dedizione e onestà. Siamo nella "new economy", vero? Potete permettervelo.

Ma non parlatemi dei "contenuti".

Dò veramente fuori quando incontro qualcuno e questo inizia a dirmi che dovrei incidere 34 canzoni nei prossimi sei mesi in modo che ci saranno abbastanza contenuti per il mio sito. Definire l'espressione artistica come contenuto è un'anatema per me.

Cosa diavolo sono i contenuti? Nessuno compra contenuti. La vera gente paga soldi per la musica perché significa qualcosa per loro. Una grande canzone non è solo qualcosa che prende spazio su un sito web a fianco delle quotazioni di borsa e dei risultati del baseball.

DEN ha cercato di costruire un sito con contenuti liberi da artisti e non sono dispiaciuta a vederlo fallire. Gli spettacoli di DEN sembrano arte se non si presta attenzione, ma dimenticano di assumere qualcuno che sia creativo. Così si ritrovano con un sacco di contenuti che nessuno vuol vedere perché hanno pensato di star lontani da personalità con sbalzi di umore e atteggiamenti di sfida. E perché sono dei conformisti. Gli artisti devono scendere a patti con la gente del business e questi devono scendere a patti con gli artisti. Ci odiamo. Creiamo delle compagnie di mediatori.

Ciascun artista che incide dischi crede e spera di darvi qualcosa che trasfomerà la vostra vita. Se siete veramente solo interessati al data mining o a vendere banner pubblicitari, restate con quegli "artisti" che si definisco fornitori di contenuti.

Non so se un artista può durare venendo incontro al gusto del pubblico, il gusto dell'ultimo rapporto trimestrale. Non penso che possiate durare seguendo le statistiche e venendo incontro con cura alle attese. Non conosco molte opere d'arte durature che siano accondiscendenti o deliberatamente stupide o siano state create come contenuti.

Non ditemi che sono un marchio. Io sono famosa e la gente mi riconosce, ma non posso guardare nello specchio e vedere la mia identità di marchio.

Continuate a parlare di marchi e sapete cosa avrete? Brutti vestiti. Brutti capelli. Brutti look. Brutti film. E brutti dischi. E business in bancarotta. Le scorribande allegre di un anno senza alcuna lealtà verso gli impiegati, ma in cui tutti diventano ricchi fottendoti. Chi vuole questo? La risposta è la purezza. Ce la possiamo permettere. Andiamo a cercarla finché possiamo.

Posso anche sentirmi sporca cercando di chiamare prodotto la mia musica. Non è una cosa che posso testare sul mercato come un dentifricio o un'auto nuova. La musica è personale e misteriosa.

Essere un "fornitore di contenuti" è una prostituzione che svaluta la nostra arte e non soddisfa i nostri spiriti. L'espressione artistica deve essere provocatoria. Il problema degli artisti e di Internet: una volta che la loro arte è ridotta a contenuti, non avranno mai l'opportunità di riprendersi le loro anime.

Quando costruite i vostri business per la gente creativa, con gente creativa, venite da noi con qualche idea. I processi degli altri sono differenti. E ricordate che è arte. Non siamo costruttori.


Sponsorizzazioni

Non so quanto le sponsorizzazioni possano essere utili a me o ad altri artisti che io rispetto. La gente tira fuori spesso le sponsorizzazioni come metodo per far pagare in anticipo la musica degli artisti e farci guadagnare una ricompesa. Ho trattato con grandi corporazioni abbastanza da sapere che qualsiasi alleanza in cui io sia un servizio in proprietà finirà male.

Quando ho accettato di consentire a una grande compagnia della cola di promuovere un mio spettacolo dal vivo, non avrei potuto essere più miserabile. Hanno rovinato qualsiasi cosa si possa immaginare. La sede del concerto era vuota ma esaurita. C'erano migliaia di persone fuori che volevano esserci e cercavano di avere i biglietti. E c'erano i posti vuoti che la compagnia aveva acquistato per una cifra assurda e non era riuscita a vendere perché non aveva idea di cosa fosse la musica.

E' stato veramente idiota. Dovevi comprare la cola. Dovevi comporre un numero. Dovevi premere un mucchio di pulsanti. Dovevi fare tutta questa stronzata che nessuno voleva fare. Perché non bastava portare una lattina all'ingresso?

Oltre a tutto questo, mi sono sentita imbarazzata di essere la testimonial di un prodotto che non avrei mai lasciato prendere a mia figlia. In più c'erano un mucchio di ragazzini accondiscendenti. Mi hanno trattato come una piccola puttana ingrata che avrebbe dovuto implorare per la possibilità di suonare per la loro dannata cola.

Ho finito per suonare senza la mia maglietta e ordinare una confezione da sei della cola della concorrenza dal palco. Ci sono state anche molti episodi di nudità e di bestemmie imbarazzanti. In questo modo ho imparato che per quanto il contante potesse risultare tentatore, non avrebbero mai più fatto affari con me.

Se volete una piccola schiava obbediente fornitrice di contenuti, bene. Ma io penso che la maggior parte dei musicisti non voglia essere responsabile delle vostre immagini sodapop dal taglio perfetto, che vi migliorano la vita, di gente tutta bianca, tutta americana, nessuna donna ammessa, zuccherata, corrosiva e che causa il cancro.

Nemmeno, all'opposto, vogliamo essere responsabili di immagini per gli alcolici, che inducono al vizio, alla putrefazione del fegato, alla violazione della legge sul lavoro minorile, e non ammettono donne.

Così in quanto artista che rifiuta di obbedire, lunatica e brava nel mio lavoro, dovo pensare a qualcos'altro. Tampax, forse.


Denaro


Come utente, io amo Napster. C'è qualche rischio. Sento gente idealista del bussines che parla di come i musicisti resteranno musicisti nonostante questo e che stiamo già facendolo gratis, per cui a chi importa del diritto d'autore?

Per favore. E' incredibilmente facile non essere un musicista. E' sempre una lotta e una scelta di carriera pericolosa. Noi siamo motivati da passione e denaro.

Non è un piccolo sporco segreto. E' un fatto. Portate via l'incentivo per le ricompense finanziarie piccole e grandi e diluirete la provvigione dei musicisti. Non dico che solo gli artisti puri sopravviveranno. Come alcune delle persone più utopiste che discutono di questo, non voglio che siano solo gli artisti puri a sopravvivere.

Dove saremmo tutti senza la spazzatura? Ci serve la spazzatura per coprire la nostra depressione nazionale. Gli utopisti dicono anche che: visto che nelle loro menti gli artisti "puri" sono tutti Ani DiFranco, allora non chiedono molti soldi. Perché comunque gli utopisti sono tutti avvocati dello spettacolo e impiegati delle major? Io voglio un sacco di soldi se faccio un gran bel lavoro di valore e piace a milioni di persone, non scherzate con voi stessi. In termini economici, abbiamo un'industria disgustosa e fuori moda, ma quando funziona crea alcuni incentivi e qualche efficienza, anche se assolutamente nessuno viene pagato.

Noi soffriamo come società e cultura quando non paghiamo il vero valore della merci e dei servizi forniti. Noi creiamo un vuoto di produzione. Meno buona musica viene incisa se noi rimuoviamo l'incentivo a crearla.

La musica è proprietà intellettuale che richiede grandi costi e investimenti per creare, qualificare e registrare un prodotto finito. Se io investo tempo e denaro nel mio business, devo essere protetta ragionevolmente dal furto dei miei beni e servizi. Quando è iniziato il processo contro MP3.com, la RIAA ha preteso danni da 150.000$ per ciascun brano musicale "posseduto" da una major presente nel database degli MP3. Moltiplicato per 80.000 CD, MP3.com potrebbe dovere ai guardiani dei cancelli 120 miliardi di dollari.

Ma che ne è stato dei Plimsouls? Perché MP3.com non può pagare a ciascun artista una somma fissa basata sul numero dei loro download? Perché mai MP3.com dovrebbe pagare 120 miliardi di dollari a quattro compagnie di distribuzione, che nella maggior parte dei casi non avrebbere pagato un centesimo agli artisti a cui hanno rubato i diritti d'autore grazie al loro sistema di furto organizzato?

E' un processo ridicolo. Se solo fossero state fornite le prove che alla fine si è solo fatta girare una gran quantità di soldi tra due o tre corporazioni; io posso solo pregare che il giudice del caso MP3.com abbia visto le argomentazioni della RIAA come le barzellette che erano.

Preferirei scendere a patti con MP3.com da sola, costringerli ad essere amichevoli con gli artisti, piuttosto che essere schernita ed avere i miei soldi tenuti nascosti da una major che vende i miei dischi dalla porta di servizio, dietro le spalle di tutti.

Come osano comportarsi in maniera così orripilante nei confronti della legge sul diritto d'autore quando la loro intera industria si basa sulla pirateria? Quando invece Mister Uomo Capo Etichetta, del quale il mio avvocato mi ha gridato di non fare il nome, è stato pescato l'anno scorso a vendere dalla porta di sevizio milioni di "puliti". I "puliti" sono quei dischi che non sono per il marketing, ma devono essere venduti. Chi cazzo è quest'uomo? Vuole risparmiare un po' di soldini e allora si fotte gli artisti e se ne va a casa? Lo licenziano? Chuck Phillips del Los Angeles Times dice niente? Ma no! Quest'uomo è una fonte! Fa dei party incredibili! Perché andare a rovinarsi con lo status quo? Prendiamocela invece con Lars Ulrich perché ha tirato fuori un argomento interessante!


Conclusione


Sto cercando gente che mi aiuti a connettermi a più fan, perché io credo che i fan mi lasceranno una mancia in base al piacere ed al servizio che io dò. Non ho paura che loro si prendano un'anteprima. Questo diventerà davvero un villaggio globale dove un miliardo di persone hanno accesso a un artista, e un miliardo di persone potranno lasciargli una mancia se vorranno.

E' una democratizzazione radicale. Ogni artista ha accesso ad ogni fan, ed ogni fan ha accesso ad ogni artista, e alla gente che dirige i fan a quegli artisti. La gente che da' consigli e valore tecnico sono la gente che ci serve. La gente che affolla il canale di distribuzione e cerca di ignorare fan e artisti non ha nessun valore. Questo è il sistema perfetto.

Se state per iniziare un'attività che ha a che fare con i musicisti, per favore fatelo perché vi piace la musica. Offrite qualche controllo ed equità agli artisti e provate a darci qualche guida creativa. Se la musica, l'arte e la passione vi importano, ci sono centinaia di artisti che sono pronti a riscrivere le regole.

Negli ultimi anni, il business ha allontanato la nostra cultura dall'idea che la musica è importante, emotiva e sacra. Ma la nuova tecnologia ci ha dato una vera possibilità di cambiamento; possiamo distruggere il vecchio sistema e dare ai musicisti la vera libertà e la scelta.

Un grande scrittore di nome Neal Stephenson ha detto che l'America fa quattro cose meglio di ogni altra nazione del mondo: la musica rock, i film, il software e la consegna espresso della pizza. Tutte queste sono forme sacre dell'arte Americana. Ritorniamo alla nostra purezza e al nostro idealismo finche abbiamo questa chance.

Warren Beatty ha detto una volta: "Il più grande regalo che Dio ci dà è il piacere di ascoltare il suono della nostra voce. E il secondo regalo più grande è avere qualcuno che la ascolti."

E per questo, vi ringrazio umilmente.

Courtney Love

1 commento:

Anonimo ha detto...

Capisco i ragazzini che scaricano la hit del momento.

Ma i cultori, quelli per cui un cd del loro artista preferito, che amano la confezione, il profumo del cofanetto e il gusto di avere un cd orginale... ecco loro non scaricano.

E poi smettiamola di dire che i prezzi sono tutti alti: se pensiamo a rivenditori che hanno fatto la loro fortuna puntando sul mercato della ricerca musicale, e che offrono i prezzi più competitivi, tipo il caso più celebre italiano: www.sweetmusic.biz

Loro puntano proprio su quel mercato di culturo, riuscendo a permettersi prezzi quasi sottocosto per vere e proprie opere d'arte.

Io ci credo nella musica come oggetto di culto.
Sono una che crede nel prfumo del bookelt, nell'adesivo della confezione, nella traccia a qualità perfetta...

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