Ho letto l'intervista di Rosy Bindi su Repubblica di ieri. Dice: "Abbiamo scritto una legge giusta che tutela i più deboli, riconosce diritti alle persone discriminate, non crea nessuna figura giuridica che possa attentare alla famiglia. L'insegnamento cattolico parla di valore della giustizia, di pace, di libertà personale, di accoglienza perfino dell'errore. Di carità e di misericordia... Un politico non deve sentirsi referente di nessuno. Il mio referente è il Paese e la mia coscienza cattolica".
Ebbene, questo è il punto che per i vescovi italiani ha l'effetto d'un panno rosso davanti a un toro infuriato: il fatto che il laicato cattolico democratico abbia come riferimento la Costituzione e la propria coscienza cattolica e sulla base di questi due riferimenti fondamentali arrivi a conclusioni difformi da quelle della gerarchia ecclesiastica. La considera una ribellione perché ha perso la nozione esatta della parola Ecclesia. Che non distingue tra presbiteri e fedeli. Ecclesia è la comunità cristiana, è comunione partecipata perché tutti prendono il corpo eucaristico del Cristo, tutti nello stesso momento e alla stessa mensa. La grazia non passa attraverso l'intermediazione dei presbiteri, ma il Signore la dispensa direttamente ai fedeli che credono in lui e da lui prescelti.
Già, con estrema lucidità il grande vecchio ha messo il dito nella piaga attuale della Chiesa: che viene abbandonata dai Franceschini, dai Letta, dalle Bindi e persino da un baciapile come Prodi (per non parlare di un bacchettone come Baudo) per ritrovarsi in compagnia del paganesimo berlusconiano che non mette piede in chiesa da chissà quanto tempo, bigamo indefesso prima e divorziato dopo, che ha procreato fuori dal matrimonio e che, con la sua esistenza stessa, è la negazione di tutti i valori della dottrina cristiana.
Buon viaggio, Sua Santità.
"Un Grande Vecchio" Compilation
Zucchero: SOLO UNA SANA E CONSAPEVOLE LIBIDINE SALVA IL GIOVANE DALLO STRESS E DALL'AZIONE CATTOLICA
Gigliola Cinquetti: GIOVANE VECCHIO CUORE
Alan Sorrenti: COME UN VECCHIO INCENSIERE ALL'ALBA DI UN VILLAGGIO DESERTO
Lucio Dalla: LA BORSA DEI VALORI
Wess: PECCATO
Claudio Baglioni: I VECCHI
Angela Luce: 'O DIVORZIO
Domenico Modugno: VECCHIO FRACK
Franco Trincale: MARIO IL CATTOLICO
Gino Latilla: VECCHIO SCARPONE
Peppino Di Capri: NUN E' PECCATO
Francesco Guccini: IL VECCHIO E IL BAMBINO
Zucchero: SOLO UNA SANA E CONSAPEVOLE LIBIDINE SALVA IL GIOVANE DALLO STRESS E DALL'AZIONE CATTOLICA
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4 commenti:
Beh, mica c'era bisogno di mettere in mezzo Berlusca.
Basterebbe che Zua Zantità Jozef si guardasse attorno e tra stucchi, marmi pregiati e brillocchi da baciare, troverebbe la negazione dei numerosi e nobili principi, paravento per gli sporchi affari condotti dall'associazione che presiede.
Ma anche in Vaticano almeno una coppia di fatto c'è: Ratzinger e padre Georg..
condivido il giudizio positivo su scalfari.. a 83 anni una lucidità impressionante.. dei "grandi vecchi" del giornalismo italiano (biagi, bocca, pansa) è l'unico ahimè a non essere ancora rimbambito
Io sono cattolica praticante e concordo in pieno con quello che dice la Bindi.
Una cosa é la fede personale, un'altra il paese. Ben venga la legge, dunque.
Cmq a darmi parecchio fastidio non sono tanto i vescovi, dai quali in fondo non ci si aspetta nulla di diverso,, ma le numerose, ipocritissime voci che si alzano da destra.
Parlare di opportunismo politico é dire poco...
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