08 marzo 2008

Ci piacerebbe/ La Hit Parade che non c'è: Febbraio 2008

Considerando il sorprendente successo in termini di accessi avuto dalla nostra nuova classifica dedicata ai brani che ci piacerebbe vedere in classifica (anche se non ci entreranno mai), eccovi la seconda puntata di una classifica particolare: una Hit Parade che non c'è, relativa al mese di Febbraio. Ah, ovviamente, ci fa molto piacere che due dei brani presenti in questa classifica lo scorso mese (Jigsaw Falling Into Place dei Radiohead e Charlie fa surf dei Baustelle) siano poi entrati nelle classifiche italiane.


1. MERCY - Duffy
Inevitabile l'ascesa al vertice dei nostri preferiti per "Mercy", brano dagli echi anni '60 tra soul e beat, che sta rivelando anche al pubblico italiano la voce della giovane cantante gallese, già candidata dai media a prossimo fenomeno "alla Winehouse" dell'attualmente vivace scena britannica. E, visto il successo che già sta riscuotendo sulle emittenti radio e tv, è decisamente probabile anche il suo imminente nuovo ingresso nella nostra Hit Parade Brani prima ancora dell'uscita in Italia dell'album "ROCKFERRY", realizzato con la collaborazione e produzione di Bernard Butler, ex-chitarrista dei Suede.

Hercules and Love Affair - Blind2. BLIND - Hercules & Love Affair
Tra le rivelazioni degli ultimi mesi c'è il progetto guidato dal dj newyorkese Andy Butler. Ospite in questo e quattro altri brani dell'album di debutto "HERCULES AND LOVE AFFAIR", che esce in Italia il 14 marzo, è Antony Hegarty, che forse sarà già noto ad alcuni di voi per essere il cantante e leader di Antony & The Johnsons. Ma qui le atmosfere sono meno malinconiche e delicate e in "Blind" il linguaggio musicale si rifà direttamente alla disco anni '70, con un tocco "camp" regalato dalla voce di Antony stesso. Un po' come riascoltare Boy George alle prese con ritmi da discoteca.

3. LA DISTANZA - Paolo Benvegnù
Ex-cantante e frontman degli Scisma (band poco fortunata nel nostro panorama degli anni '90), Paolo Benvegnù è uno dei più meritevoli talenti sotterranei di quello che si potrebbe dire "rock d'autore". 43enne e considerato eterno "emergente", Benvegnù e il suo talento sono una denuncia vivente di ciò che oggi non va nel sistema musicale italiano, arrugginito e refrattario al
rinnovamento. Dopo l'ottimo "PICCOLI FRAGILISSIMI FILM" del 2003, ha pubblicato da poco il suo secondo album, intitolato "LE LABBRA" per la piccola etichetta indipendente La Pioggia. E' interessante ascolatre questa sorta di anteprima di brani tratti dall'album. "La distanza" è esemplare del sapore amaro ma melodico delle sue canzoni.

Cat Power - Jukebox4. SONG TO BOBBY - Cat Power
Personaggio assolutamente atipico, la cantautrice americana il cui nome all'anagrafe è Chan Marshall è arrivata da poco all'ottavo capitolo della sua discografia con "JUKEBOX", un album di cover (il secondo dopo "THE COVERS RECORD" del 2000), che spazia da interpretazioni di brani di Hank Williams a Joni Mitchell, dalla "New York New York" della Minnelli a Bob Dylan. Ed è proprio a quest'ultimo che è dedicata la riflessiva "Song To Bobby", unico brano originale e scritto da Chan stessa in questo album.

Chiara Civello - The Space Between5. IF YOU EVER THINK OF ME - Chiara Civello
A proposito di "talenti oscurati", la bravura della 32enne autrice e cantante jazz romana è ormai riconosciuta dalla critica internazionale, ma curiosamente fatica a ritagliarsi uno spazio di visibilità nel panorama italiano. Chissà che le cose non cambino grazie a questa dolce canzone tinta di bossa nova tratta dal suo secondo album "THE SPACE BETWEEN". O la scopriranno prima gli americani?

Subsonica - L'eclissi6. L'ULTIMA RISPOSTA - Subsonica
Il secondo estratto dal recente album "L'ECLISSI" è una canzone vibrante, universale e appassionata come nei migliori momenti del quintetto torinese, che continua a raccogliere folle ai propri concerti sebbene relativamente snobbato dai grandi media. "L'ultima risposta" ha inoltre il merito -ormai raro alle nostre latitudini- di abbracciare suoni attuali e innovativi in una canzone pop.

Gabriella Cilmi - Sweet About Me7. SWEET ABOUT ME - Gabriella Cilmi
Nata in Australia, a Melbourne, ma inglese d'adozione, Gabriella Cilmi è appena 16enne ma il suo futuro appare roseo nell'attuale "moda" che, sulla scia del boom di Amy Winehouse, ha riportato in primo piano le voci femminili capaci di interpretare il soul e un certo jazz di "facile ascolto". "Sweet About Me" è un convincente biglietto da visita per l'album "LESSONS TO BE LEARNED", che esce in Gran Bretagna il 10 marzo 2008.

David Jordan - Sun Goes Down8. SUN GOES DOWN - David Jordan
Chissà se David Jordan sarà la popstar-rivelazione del 2008: "Sun Goes Down" sta imponendo nelle classifiche internazionali il 22enne performer londinese di origine caraibico-indiana quasi quale un possibile futuro Michael Jackson. Dietro a questa canzone un po' da musical, immediata e stilisticamente trasversale, c'è un vecchio volpone del pop degli ultimi decenni, ovvero Trevor Horn, che è produttore esecutivo dell'album che la contiene, "SET THE MOOD", oltre ad averci "messo le mani" insieme al fido Steve Lipson.

Goldfrapp - A&E9. A&E - Goldfrapp
Seconda presenza nel riepilogo mensile per i Goldfrapp e la loro "A&E", brano che ha spiazzato gli estimatori dell'identità più elettronica del duo guidato dalla voce di Alison Goldfrapp. Come buona parte del nuovo album "SEVENTH TREE", "A&E" è una canzone di ispirazione folk dall'atmosfera lieve e che evidenzia l'originalità del loro suono.

Hot Chip - Ready for the Floor10. READY FOR THE FLOOR - Hot Chip
Dopo aver trionfato nella chart di gennaio, gli Hot Chip figurano per un pelo anche nei nostri dieci preferiti di febbraio con la frizzante "Ready For The Floor", mentre l'album "MADE IN THE DARK" -uscito anche in Italia- ha guadagnato nel frattempo una meritata posizione nei 10 più venduti in Gran Bretagna, la prima volta che ciò accade nella carriera del quintetto inglese. Ne sentiremo parlare di nuovo.


GLI ALBUM

Ed ecco anche stavolta una sintetica panoramica su alcuni degli album a mio avviso più interessanti tra quelli usciti nel febbraio 2008. Al fine di non essere verboso, mi sono riproposto uno schema fisso per ogni album: tre parole (o giù di lì.) per descriverlo, due artisti o gruppi a cui
accostarlo, un link a un brano contenuto nel disco. La sigla RSVP sta per "Raccomandato se vi piace..."

Adele - 19
La giovane Inghilterra più emotiva
RSVP: Dido, Amy Winehouse
Cold Shoulder

Erykah Badu - New Amerykah Part One (4th World War)
Neo-soul avvolgente e visionario
RSVP: Billie Holiday, Lauryn Hill
Honey

Jack Johnson - Sleep Through The Static
Soft-rock, piacevole ed estivo
RSVP: Red Hot Chili Peppers, Ben Harper
If I Had Eyes

La Crus - Io non credevo che questa sera
Cantautorali: l'ultimo capitolo
RSVP: Luigi Tenco, Nick Cave
Mentimi

Sergio Mendes - Encanto
Seduzione e classe brasiliana
RSVP: Jobim, Joao Gilberto
The Look Of Love (featuring Fergie)

Linea 77 - Horror Vacui
Hardcore-metal ma consapevole
RSVP: Rage Against The Machine, Verdena
Il mostro

Sebastien Tellier - Sexuality
(in francese): chansons electroniques
RSVP: Air, Serge Gainsbourg
Sexual Sportswear

24 Grana - Ghostwriters
Napoli rock e malinconica
RSVP: Almamegretta, Daniele Silvestri
Avere una vita davanti

By Pop

Classifica precedente: Gennaio 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma scusa non vedi che mercy è ancora rehab un po modificata?è una tristezza poi tra l'altro questa winehouse che sfonda in america ai grammy e che propone musica nera stile motown che rimanda assai al periodo d'oro della rivincita dei neri,della contestazione,del mondo che cambia,dopo il megamessaggio di hairspray,mi puzza un po di manovrona commerciale democratica pro obama,un modo come un altro di investire i soldi dellla campagna elettorale indirettamente modificando senza dare occhio il pensiero della gente,si compra spazio in radio,si danno premi autoreferenziali,si lancia il personaggio ed il gioco è fatto,CHE NE PENSATE?

ricordiamoci che il governo negli anni 80 supportava film e musicista in grado di esportare il sogno americano con tanto di danaroni

Anonimo ha detto...

Ciao Pensierino!
Certo che “Mercy” ricorda “Rehab”. E come quella, ricorda almeno un’altra ventina di pezzi. Ma piace anche per quello. Il suono “Northern Soul” è profondamente radicato nel DNA britannico, per cui ogni tot anni si assiste a una invasione di artisti che pescano a piene mani in quella tradizione. L'importante è che lo facciano bene. Duffy arriva buona ultima. D’altra parte l’industria (specie quella britannica, sempre alla ricerca di “novità” rispetto alla più conservatrice industria USA) tende a sfruttare sempre la scia di proposte vincenti: i Coldplay vendono? Ecco almeno 10 band che ne seguono il suono. Gli Strokes fanno tendenza? E allora ecco il revival new wave. Gli Scissor Sisters fanno il botto? Vai col pop anni ’70. Funziona James Blunt? L’anno dopo pioggia di cantautori romantici. E ora visto che la Winehouse è quella che ha venduto più album nel 2007 (prima dei Grammy perciò), ecco una bella pattuglia di “Amy” (e ti assicuro che non è ancora finita, specie vedendo le vendite in UK).
Parlando per me, molti di questi “seguaci” a me piacciono. Forse perché alla soglia dei 40 son rincoglionito e mi piace tuffarmi nel passato, se sti tuffi son divertenti.

Riguardo alla tua teoria “politica” invece la trovo un po’ improbabile per una serie di motivi:
1) la musica black sta dominando le classifiche americane da buoni 15 anni (hip hop, neo soul, ecc…). Il fatto che ci siano molti film di matrice “black”, anche musicalmente parlando, è perché a Hollywood hanno scoperto che c’è un mercato enorme a cui attingere;
2) Amy (e Duffy) son britanniche, pertanto non vedo come un artista “estero” possa essere impiegato in giochi politici prettamente americani. Oltretutto la Winehouse è quanto di più lontano dalla politica. Semmai se io fossi Obama punterei a quegli artisti (neri) che veramente fanno tendenza negli USA, come Kanye West e Alicia Keys, che più di qualche volta se ne son usciti con commenti politici;
3) La Winehouse funziona negli USA (musicalmente) perché fa una musica compatibile con i principali standard radiofonici USA; ha beccato i Grammy perché fa una musica non rivoluzionaria che onora il passato, è una valida interprete e ha venduto. Come praticamente il 99% dei vincitori dei suddetti premi;
4) Usare la Winehouse come potenziale “testimonial” mi sembra una specie di mossa suicida: da quando in qua una drogata strafatta porta voti? Specie nei puritani USA.
5) Hairspray è un musical nato anni fa e basato su un film di John Waters del 1988. Se si ritiene il semplice messaggio antirazzista del musical come un messaggio “ad uso politico contingente” direi che allora son stati straordinariamente abili. Trovare affinità tra “Hairspray” e l’attuale scena politica è ridicolo a mio parere come recensire “Il Signore Degli Anelli” come un’opera a favore della politica di Bush. Ah, non scordarti nel complotto anche “Dreamgirls” a sto punto.

Non capisco poi cosa si intende per “modificare senza dare occhio il pensiero della gente”. Che si intende fare un lavaggio del cervello a suon di “Rehab” dicendo “anche un nero può andar bene per la Casa Bianca”? Su questo non ti ho proprio capito. Tieni comunque conto che la questione razziale negli USA è tema molto delicato da sempre e che il tema dell’uguaglianza tra le razze è argomento di centinaia di film da anni e anni. Per tacer dei film dedicati ai decenni precedenti: i "favolosi anni '60" son un altro soggetto molto usato, ma qui si va più sull'aspetto "nostalgia" che sulla politica.

Certo che il Governo USA ha influito sulla produzione musicale e cinematografica. Basti pensare all’epoca del Reaganismo rampante. E ci son tuttora censure non da poco. Per esempio basti pensare alla sorte dell’ultimo film di De Palma. Ma la cosa ha sempre riguardato prodotti prettamente americani.

Se poi la Winehouse e Duffy non ti piacciono, beh, i gusti son personali. A me non piace tanta di quella roba…

Ciao!

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