E poi, ditemi voi, come si fa a non parlar male della SIAE? E, sopratutto, come si fa a non parlar male di questi cialtroni che ci governano? Mentre noi eravamo in vacanza, il 30 dicembre il purtroppo-ministro Bondi ha concepito l’ennesima mostruosità di questo governo in termini di innovazione e tecnologia: una rapina di oltre 300 milioni di euro dalle tasche degli italiani a quelli della SIAE.
Voi tutti (forse) sapete cos'è l'equo compenso (e se non lo sapete, fate parte del problema): è quella tassa, aumentata consistentemente da Urbani nel 2003, giustificata dal fatto che vi fate una copia privata di un'opera protetta da diritto d'autore e che grava su ogni supporto di registrazione: dalle vecchie audio- e video-cassette, passando dai CD e DVD vuoti sino ai dispositivi di masterizzatori.
Beh, non so se vi rendete conto della bestialità: se sui vostri CD mettete i vostri documenti o le foto dei vostri parenti, voi pagate la SIAE. Ora, il governo che vi prende per il culo blaterando di abbassare le tasse, ha aumentanto in modo spropositato questa tassa sull'equo compenso (equo, capite? sì, siamo sempre dalle parti di Orwell) estendondala a telefonini, hard-disk, flash memory e qualsiasi dispostivo di memorizzazione.
Per effetto di questa rapina, la SIAE si troverà ad incassare nel 2010 un importo superiore ai 300 milioni di euro, contro i circa 70 ncassati nell'ultimo anno: un aumento di oltre il 400%.
E solo per fornire un'altra indicazione "quantitativa" utile alla comprensione della rilevanza della vicenda, basta ricordare che nel 2008 la SIAE ha complessivamente incassato compensi per 671 milioni di euro. In un sol colpo, il de-cretino del Bondi fa aumentare gli incassi della SIAE del 50%.
L'effetto sarà che i dispositivi elettronici verranno comprati al di fuori dell'Italia (mai sentito parlare di Nierle?) dove non esistono prelievi di questa portata, con l'effetto di far perdere posti di lavoro (più di 2000 ha calcolato Stefano per la sola tassa che verrà a gravare sugli hard disk). Occorrerebbe ricordarsene quando qualche trombone parla di posti di lavoro che si perdono.
Per chi volesse conoscere i dettagli della cosa, consiglio l'imperdibile articolo di Guido Scorza.
23 gennaio 2010
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1 commento:
Spero che qualcuno faccia qualcosa, o che almeno si faccia sentire. Che boiate.
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