Quello che è bizzarro è che mentre l'immaginario collettivo continua a ritenere che i CD siano abnormemente cari, si accetti il fatto che la musica acquistata on-line è molto più economica, tant'è che Apple si è praticamente salvata dalla bancarotta grazie allo strepitoso successo del suo lettore MP3 (iPod) e del suo negozio musicale on-line (iTunes). La guida della EFF dimostra che ci stanno prendendo per i fondelli, decifrando gli ingannevoli messaggi di marketing di quattro aziende: Apple, Microsoft, RealNetworks e Napster, sì, quello con cui (quasi) tutta la rivoluzione MP3 era nata.
Questi sono i fatti, se li si depura dai messaggi di marketing, grazie alle "meraviglie" dei DRM (Digital Rights Management, che altri invece traducono come Democracy Restrictions Management).
- Apple (formato AAC) - ciò che si compra non è di proprietà dell'acquirente ma continua ad essere di proprietà del venditore che può, in qualsiasi momento, cambiare le condizioni di utilizzo dei brani, a suo insidacabile giudizio.
- Microsoft (formato WMA) - con i DRM di Microsoft le incompatibilità tra lettori differenti sono certe; è come se i vostri dischi divenissero inservibili appena cambiate l'impianto stereo.
- Napster 2.0 - Sottoscrivendo il loro abbonamento potete scaricare ed ascoltare da un ricchissimo catalogo. Appena non pagate per 1 solo mese, tutto quello che avete scaricato diventa inascoltabile.
- RealNetworks (formato RA) - per darvi un'idea delle forche caudine in cui ci si ritrova, solo un estratto della loro d'uso: "RealNetworks può modificare questo Accordo in qualsiasi momento a sua sola discrezione".
1 commento:
Sono Roberto di cinemavistodame, sono disposto a fare recensioni d'annata dimmi come posso collaborare.
http://cinemavistodame.splinder.com
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