17 aprile 2007

Gli stramaledetti lucchetti dell'amore

Non vorrei sembrare il dissacratore ufficiale di tutte le idiozie che vengono su come funghi dopo una giornata di pioggia torrenziale ma credo fermamente che essendo ormai morto ogni tipo di ideale o di interesse per cose che non facciano di te uno stupido automa replicante nelle mani del primo fesso, ma credo che questa oscena mania deturpatrice dei lucchetti dell’amore a Ponte Milvio rasenti la demenza assoluta.

Capisco anche che a Roma ci siano problemi molto più seri che non si sa come affrontare, ma gettare ad hoc questo occhio di bue, questo faro sempre acceso su un argomento imbecille come questo, sia davvero un’operazione tristissima e la dimostrazione lampante di come si cerchi di manovrare la gente su argomenti futili per non farli ragionare troppo su altri.
Credo che tutti voi, purtroppo, siate a conoscenza della “simpatica” inziativa di gruppetti di innamorati di tutte le età che vengono a Roma per promettersi amore eterno con un lucchetto ad un lampione e di gettarne le chiavi nel Tevere (già di per se una fogna a cielo aperto) perché sia così indissolubile. Che carino! Sembra una canzoncina di Laura Pausini! Ah, no..quella era INCANCELLABILE.
Ma fa lo stesso.
Perfino Wikipedia ne parla: "Da diverso tempo è consuetudine dei giovani innamorati mettere un lucchetto sul lampione centrale del ponte e gettare le chiavi nel Tevere, così da rendere infrangibile il loro sogno d'amore. Questa tradizione è passata in seguito agli innamorati, ed è stata traslata a Roma e resa molto popolare a seguito del libro HO VOGLIA DI TE di Federico Moccia in cui, appunto, i due protagonisti si giurano amore eterno agganciando un lucchetto nel palo centrale del ponte dopo averlo serrato, buttandone poi via la chiave"
Ora, per fortuna, questo lampione, dopo essere stato protagonista il 7 marzo scorso, del furto di lucchetti ad opera di 'cacciatori di ferro’ rumeni è in parte crollato sotto il peso dei lucchetti. Ed è stato transennato perché pericolante mentre tutte le catene sono state rimosse e portate in Campidoglio per essere custodite, come ha deciso il sindaco Veltroni.
Sì, “custodite”. Avete letto bene. Neanche fossero opere d’arte
E pensare che c’è stato anche un dibattito al Comune di Roma, un paio di mesi fa (alquanto squallido), dove la sinistra voleva togliere i lucchetti e la destra - tanto per darle contro – voleva tenerli.
Da La Repubblica online: "L'Ulivo, gruppo di minoranza nel XX municipio - governato dal centrodestra a Roma, propone di ripulire i lampioni. La Casa delle Libertà dell'ex circoscrizione insorge, e alla fine, dal Campidoglio, il sindaco Walter Veltroni dice: "Se non ci sono problemi per la stabilità dei lampioni e del ponte, non vedo nulla di male a che i lucchetti restino. Mi sembra una manifestazione spontanea e bella"

Veltroni come Ponzio Pilato: accontenta tutti. Perché lui, si sa, è tanto buono.

Io conosco personalmente Federico Moccia. Una persona gradevolissima e di grande delicatezza. Alla fine del 1992 mi regalò il suo primo libro, fresco di stampa: 3 METRI SOPRA IL CIELO. Che all’epoca non si filò nessuno. Sinceramente non lo lessi, perché non m’interessava l’argomento ma lo tenni: primo, perché un regalo non si butta mai via, secondo perché mi era stato dato dall’autore, con su una dedica.
Un paio di anni fa il libro viene ristampato ed ottiene un successo pazzesco. Tanto che Federico ne scrive un secondo, che diventa inesorabilmente un altro successo ed un film. Lancia anche quell’attorucolo di Scamarcio (già mi immagino qualche rispostaccia a questa mia definizione!)che a sentire Yahoo (uno dei suoi maggiori sponsor) pare non se ne possa fare a meno.
Come vivere senza Scamarcio e le sue borse sotto gli occhi? Io non potrei mai. Tanto che vorrei fosse qui, vicino a me, ad allietare i miei momenti di buio completo. Quando, cioè, per qualche ora non vedo la sua immagine campeggiare su qualche portale o giornale.
Moccia ha fatto benissimo a scrivere il secondo libro. Brutto o bello che sia, ditemi voi chi rifiuterebbe di scrivere un sequel, di cui è dato per scontato il successo ed incassare una montagna di soldi ? Credo nessuno.
Finchè in giro ci sono degli idioti che prendono per oro colato un libro d’amore e di fantasia, è giusto che vengano puniti in qualche modo e che sborsino soldi per ciò che desiderano.
Però poi scrive sul suo blog: "Per te che sogni, per te allora esiste la catena degli innamorati. Magari un giorno andrai lì a Roma su quel ponte, a Ponte Milvio, al terzo lampione, quello che si affaccia sul Tevere e che guarda il ponte di Corso Francia... E tu, quella catena, la troverai." Non so quanto sia sincero ma mi fa un pò ridere.
Non sto criticando Federico – sia chiaro!- Lui fa solo il suo lavoro. Non è colpa sua se è diventato il maitre-a-penser di una generazione!
Sto criticando quella valanga di semianalfabeti e replicanti che perdono tempo ad arrivare a Ponte Milvio, magari da Catania o Bolzano ed appendere un lucchetto ad un incolpevole lampione per suggellare l’amore eterno !
C’è anche un sito al proposito che è pieno di interventi come questi:

"E' una bellissima trovata, soprattutto la trovo romanticissima. sono sposata da 16 anni, superinnamorata e non vedo l'ora di appendere il nostro lucchetto".

"ho messo anche io il mio lucchetto, assieme a mio marito, pur non avendo più 20! :P"

"Il XX Municipio ha promosso un concorso a premi per il SMS o MAIL d'amore più bello……
per San Valentino 2007.
Regolamento sul sito del XX Municipio di Roma
(testimonial Tiziano Ferro)…..!!!!"

Non ci posso credere !

Sindaco e Municipio a parte, se i problemi che nascono nelle teste di questa gente e delle nuove generazioni sono questi, godiamoci questi tempi perché quelli che verranno li vedo molto neri!
I "gggiovani" e Scamarcio, i "gggiovani" e la mania di scrivere IO E TE 3 METRI SOPRA IL CIELO sopra ogni spazio di muro o di ponte disponibile (pochissimo, quindi) , i "gggiovani" che si "messaggiano" con tutte quelle “k”, “x”, “6 1 Mito”.
I "gggiovani" ma anche i meno giovani, che credono di sentirsi straordinariamente "gggiovani" e romantici solo perché mettono un lucchetto ad un lampione e buttano la chiave in un fiume. Povera gente che a casa ha ottocentomila problemi e che crede di alleviarli facendo così. I "gggiovani" e il non sapere fare niente che non nasca direttamente da loro, dal loro poco sfruttato cervello. Giovani che danno finte prove di romanticismo come fossero in un reality, romanticisomo d'accatto ripreso da un gregge informe di persone fomentate dpo aver visto il film, incapaci di avere una solo idea che sia una, originale. Giovani cyborg che ripetono la scena vista al cinema o in tv perché è fico e molto trendy (da pronunciarsi con la E che diventa quasi A, tipo Barbara Palombelli che dice FRANCIASCO invece che Francesco).
Probabilmente i giovani saranno sempre stati così (io non lo so perché anche a 15 anni ero un bastian contrario e rompicoglioni), ma mi sembra che si stia esagerando. Che gusto c’è a scrivere una frase che hanno gia scritto in dodici milioni? Qual’è la spontaneità?
Viviamo in un mondo di tormentoni “voluti dall’alto”, che spesso non hanno nulla di schietto e di sincero, ma che essendo tormentoni fanno notizia, tanto da richiamare l'interesse delle maggiori testate giornalistiche. Che in questa mondezza ci sguazzano come porci nel letame.
Un'idea ce l'avrei: ma perchè tutti quei lucchetti con relative catene, sindaco, municipi vari ed “innamoratissimi ad oltranza” non se li mettono al collo per buttarsi poi tutti mano per mano (perché è più romantico!) nel Tevere?

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto tutto, ma non sono riuscito a capire cosa ti dia fastidio. Certo, è una manifestazione ingenua, da adolescenti, ed è solo una moda nata in seguito al libro. Però non mi sembra che crei grossi problemi, salvo al lampione stesso. Fossero quelli i problemi di Roma...

E mi sembra ovvio che vengano custoditi, per quanto insulsa sia la manifestazione. Non sarebbe uno spregio dire: "beh, facciamo pulizia, buttiamo via tutti i lucchetti che siete venuti ad appendere"?

Mi sembra ben diverso dal discorso della scritta "Io e te 3 metri sopra il cielo". Innanzitutto perché la scritta la puoi fare ovunque, e finisce che imbratti tutta Roma e oltre, mentre coi lucchetti non puoi dare fastidio più che a un lampione. E poi perché un conto è copiare una dichiarazione d'amore e un conto è seguire una cosa che si sa che è una tradizione (per quanto recente).

Cosa dire allora di chi getta una monetina nella fontana di Trevi per tornare a Roma? Non mi sembra un gesto molto più sensato, ma è nata una tradizione e alla fine può essere anche una cosa carina.

Ciao
Andrea

Anonimo ha detto...

Ci rimane l'irresistibile,divertente parodia radiofonica di Fiorello (che,per quei pochi che non lo sapessero,si cimenta in una brillante imitazione del figlio del compianto Pipolo),sintomo di quanto sia giusto ridimensionare certe mode al cui confronto "La boum" (alias "Il tempo delle mele") sembra "La Divina Commedia".

Anonimo ha detto...

A margine di questa faccenda, diversamente da quel che accade in Germania per l'orsetto Knut, mi auguro che gli innamorati italiani non abbiano la folle idea di affibbiare alle future progenie nomignoli tipo "Milvio", "Luc(c)hetto" o addirittura "Pontino".
Non sono andato al cinema per vedere "Titanic" o "Il ciclone", quando in Italia sembrava obbligatorio doverlo fare, quindi non contribuirò nemmeno al crollo dei lampioni romani.
Tra tante romantiche iniziative, questa raggiunte le vette fissate dalla muraglia di cicche sotto il balcone di Giulietta e Romeo (che mi pare abbiano rimosso ma quando l'ho visitato io era ancora lercio).
Tuttavia, non c'è alcun romanticismo in un rumeno che va a rubare ferro o in un cinese curvo sedici ore su una taglia e cuci. Credo che per quanto discutibili, i lucchetti a ponte Milvio rappresentino la speranza di restare legati a sentimenti, che nel caos della contaminazione tendono pian piano a fuggire.

abbastanza becero?

gloucester ha detto...

Christian,
ti adoro! Sottoscrivo la tua disamina parola per parola.

Anonimo ha detto...

Ciao,

ma mica hai SCRITTO TU (in un'altra vita) "IL GIOVANE HOLDEN"?
Ovvero in questo post lo hai adattato ai tempi ed al caso, naturalmente scopiazzando a piene mani.
Alla faccia delle idee ORIGINALI.
Non male però... la prosa.

Anonimo ha detto...

Per Andrea: no, i problemi di Roma non sono certo questi. All'argomento ho dedicato un post molto lungo a parte (che puoi trovare nell'archivio)

All'anonimo del "giovane Holden", devo dire che non l'ho mai letto e che neanche me ne frega poi tanto (di leggerlo). Ai classici preferisco i libri di storia o romanzi che tendono al soprannaturale. Se ci sono delle idee similari al libro Di Jerome David Salinger (il nome dell'autore l'ho letto su Google, tanto per essere sinceri!) me ne compiaccio perchè vuol dire che non ho scritto un troiaio (come dicono a Firenze) e lo stile - che ti ricorda un autore famoso - non è proprio da buttar via.
Con l'intenzione di accusarmi di "plagio" mi hai fatto in realtà un bel complimento. Grazie !

Anonimo ha detto...

io abito a napoli.ti dico solo che qui sulla via che costeggia il mare(via caracciolo)hanno(uso il plurale perchè credo sia opera di quella banda di dementi anche chiamata "consilgio di quartiere")issato un palo di metallo scarno e lungo per fare apporre ai teens napoletani i dannatissimi lucchetti.io avrei un consiglio per tutti gli estimatori del lucchetto:mettetevi una catena al collo,stringete in maniera da non slegarvi più e poi chiudete il tutto col vostro beneamato lucchettino.dopodichè la chiave la conservate e voi vi buttate.cosi il vostro amore sarà sicuramente eterno.
distinti saluti ecomplimenti per il sito

Anonimo ha detto...

Christian, benchè tu abbia ragione su alcuni punti, i tuoi discorsi sanno tanto di "Si stava meglio quando si stava peggio... Dove andremo a finire di questo passo... I giovani d'oggi non hanno più rispetto di nulla... ecc.".

Come ha già detto Andrea, la moda dei lucchetti non è diversa da quella delle monetine nella Fontana di Trevi.
E, se vengono adolescenti da tutta Italia per appenderli, fa bene il sindaco ad incoraggiare questa moda, perchè è a tutto vantaggio del turismo. Anzi, al posto del sindaco mi darei da fare per favorire la diffusione del film anche all'estero.

Anonimo ha detto...

Di opinioni opinabili se ne sentono e leggono assai; non si tratta di essere rimpiantosi e pensare che "si stava meglio quando si stava peggio"... attaccare un lucchetto non è come buttare la moneta nella Fontana di Trevi, lì mi auguro di riuscire a "rivedere" Roma; se attacco un lucchetto a molti altri lucchetti, è perché mi sento insicura, e ho bisogno di attaccarmi e fare una cordata con gli altri perché io non ho la convinzione che l'amore che sto vivendo potrò difenderlo io stessa in tutti i modi, e se andrà bene o andrà male dipenderà da me. Ho bisogno di fare un gesto che sia un po' scaramentico, e un po' superstizioso. Io so per esperienza personale che più si è superstiziosi e più si crede che esiste un mondo aleatorio al di fuori di noi, dal quale potremmo non saperci difendere. Il ferro inoltre come si sa si tocca per scaricare la jella.... La gente è molto più insicura in questo periodo, o meglio deve cercare in gesti sostanzialmente insignificanti una sicurezza in se stessa che non ha.... In questo metterei anche che non si crede più praticamente in nulla, e a questo contrappongo il potere di una religione, che infonde forza e fiducia nella vita.

Anonimo ha detto...

Ripropongo quì il commento che ho lasciato sul blog all'articolo http://degradodiroma.wordpress.com/2007/04/17/ponte-milvio/
e quindi :
Forse un’altro autore o lo stesso Moccia, bizzarramente potrebbe proporre la zampa del cavallo della Statua di Marco Aurelio al Campidoglio, come punto di raccolta dei lucchetti, un’amore che resiste e sopravvive anche alle avversità della vita e che quindi neppure gli zoccoli di un cavallo potrebbero rompere .. poi se il cavallo dovesse venire giù dal basamento Michelangiolesco, e magari cadere in testa al tollerante Veltroni … chissà se allora finirebbe per ripugnare l’iniziativa !!
e per un pò di notizie sulla statua …
http://www.archeoroma.com/Campidoglio/statua_di_marco_aurelio.htm

Laura

Anonimo ha detto...

io proporrei di spostare i lucchetti su quella schifezza in ottone che sta davanti il palazzo dello sport(dico "schifezza" perchè definirla "scultura" o "opera d'arte" è come dire che gli elefanti volano,e in più ha rovinato una delle più belle entrate di Roma),così se sono tantissimi crolla pure quella(anche se non va a finire nel tevere,ma per strada e potrebbe schiacciare macchine e persone).

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente con Michele C. su quella specie di mostruoso cono gelato di bronzo, un vero crimine, una di quelle cose che mi rimane più difficile da mandare giù (è piuttosto grande...), o meglio, non risco nemmeno a pensare che esistano degli individui nelle istituzioni che abbiano potuto avere la faccia non dico tosta ma di una specifica materia organica (...)di promuovere un tale crimine estetico spendendo (immagino) soldi pubblici; forse che volevano sfregiare l'Eur come simbolo dell'epoca fascista... non vedo altra ragione....

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

oh ma voi che problemi vi fate??
ma avete avuto tutti un'infanzia difficile?? (parlo di coloro che sono bastian contrari come l'autore di quest'insolenza)..

se i problemi di Roma sono altri allora pensa a quelli e lascia perdere quest'usanza..che te ne frega?? il lucchetto è un simbolo se ancora non l'hai capito..è una moda che forse passerà che tu puoi seguire o meno..smettila di criticare..pensa ai TUOI PROBLEMI..non andar contro a questa tradizione (recente)..

poi spiegami qual'è la differenza tra attaccare lucchetti ad un lampione su ponte Milvio e gettare una monetina nella fontana di Trevi? non sono tutte e due usanze?
non rovinano tutte e due "un'opera d'arte"?

per cortesia fammi il favore di fare interventi e commenti più intelligenti la prossima volta!

Anonimo ha detto...

Christian, un favore, ho uno stramaledettissimo lucchetto (parente stretto della "palla al piede") che volontariamente mi sono legato al collo, che mi pesa da morire (in realtà mi spacca i maroni dalla mattina alla sera), rompe in continuazione, ti riprende perchè apparentemente non fai abbastanza, ti fa notare che tu "non ci arrivi a certe cose, non le vedi" e quant'altro.

Se te lo mando via treno per cortesia, me lo butti nel Tevere?

Grazie del favore :)

Anonimo ha detto...

..ma beccatevi il sito www.lucchettipontemilvio.com.. ma per piacere.. CHE MALE SIAMO PRESI!!

Anonimo ha detto...

solo 4 parole:

VIVI E LASCIA VIVERE

spero capiate a pieno il senso...

ciaoo

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

ragazzi, 'sto sito è da paura http://www.unlucchettoxsempre.it o http://www.unlucchettoxsempre.com

Anonimo ha detto...

Ciao! Abbiamo letto molti articoli del tuo blog e pensavamo potesse interessarti questo nuovo pezzo ke abbiamo pubblicato sul nostro sito su un nuovo modo di celebrare il matrimonio

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