08 maggio 2007

Family Day

Ho sempre dubitato dei difensori dell'ovvio: quelli che sono contro la fame nel mondo o quelli che difendono i bambini o quelli che sbandierano di essere a favore della libertà. O peggio ancora, quelli che si dichiarano a favore della vita. La prima cosa che mi chiedo è: dov'è la fregatura. Eh già, perchè tanto più ovvio è il principio che si sbandiera tanto più grande è la "sola" che c'è da aspettarsi. E la tanto strombazzata "giornata a favore della famiglia" organizzata dai preti per il prossimo 12 maggio non fa eccezione. Chi infatti oserebbe opporsi schierandosi "contro" la famiglia?

La disonestà dei promotori della manifestazione sta giusto in questo: ciò di cui si discute non è se si è pro o contro la famiglia. Se mai, quale idea di famiglia e, sopratutto, come favorire la famiglia.

Sulla prima questione (quale idea di famiglia) sappiamo tutti qual è l'unico modello che le gerarchie ecclesiastiche vogliono imporre: babbuth, mammuth e filiuth. Ad immagine della più pura e tradizionale Sacra Famiglia. Beh, ma adesso che ci penso, non è che nella Sacra Famiglia le cose erano così lineari come le si vuole far credere. Intanto c'è quella storia del doppio padre: quello "naturale" e quello putativo (e lasciamo stare se si tratta di una fecondazione eterologa o cosa). Insomma, una sorta di famiglia estesa in cui il padre "legale" non coincide con quello "naturale". Nè più nè meno di quello che si sta discutendo intorno ai DICO.

Ma la cosa più stupefacente è che gli strenui difensori di questo modello sono per la gran parte o bigami e divorziati e con figli e nipoti nati al di fuori del matrimonio (vedi alla voce Famiglia Berlusconi) o per la totalità single incalliti con tendenze piuttosto "non convenzionali" in fatto di gusti sessuali (vedi alla voce Preti ed alla sottovoce Pedofilia).

Per la seconda questione (come difendere e promuovere la famiglia) c'è da chiedersi come mai nel nostro paese, così strenuamente presidiato dai valori della chiesa cattolica, non si fanno più figli e ci si sposa sempre meno e sempre più tardi. Mentre in paesi praticamente "atei" o comunque fortemente laici quali quelli scandinavi la prolificità è nettamente superiore e si mette su famiglia molto ma molto prima, nonostante da quelle parti le unioni civili siano legali ormai da tempo.

Se le parole avessero un senso, sostenere la famiglia significherebbe, ad esempio, adottare delle politiche che consentano ai giovani di uscire dalla famiglia di origine per provare a farsene una propria. Ad esempio, evitando la precarizzazione dei posti di lavoro. Ad esempio attivando dei meccanismi che consentano alle giovani coppie di trovare casa. Ad esempio aumentando gli asili-nido, e cose così.

E la mistificazione dei preti e della destra più bieca glissa su tali responsabilità politiche addossando le cause di una bassa natalità alla diffusione di omosessuali e transessuali, che vengano additati come i colpevoli del disfacimento della famiglia tradizionale, ed ai quali, conseguentemente, occorre negare qualsiasi forma di diritto elementare.

Ma l'pocrisia della Chiesa non si ferma qui. In realtà alle gerarchie ecclesiastiche non interessa granchè sostenere politiche a sostegno della famiglia (tra l'altro, considerando lo straripante potere politico avuto in mano in questi decenni, l'avrebbero potuto fare da tempo), ma solo arrogarsi il potere di definire quali sono i modelli sociali da imporre, quali sono i comportamenti leciti e quali no.

Così come hanno fatto con i figli naturali e quelli legali (eh già, perchè nessuno sa che solo in questi giorni si sta discutendo di una legge bipartisan che elimina le disparità tuttora esistenti). Così come hanno fatto con il divorzio, pur arrogandosi il diritto di annullare qualunque matrimonio attraverso la Sacra Rota e pur tollerando qualunque tipo di "famiglia di fatto" purchè clandestina e non alla luce del sole.

D'altronde, basta rendersi conto della statura dei personaggi che sfileranno al Family Day (ci occupiamo solo di quelli del centro-sinistra perchè quelli del centro-destra sono senza speranza): Lucia Annunziata, che si ricorda come ex giornalista del Manifesto e come foglia di fico della Rai di Berlusconi; il ministro Fioroni, rappresentante tipico di quelli cogli oni; uno statista del calibro di Mastella (lo Stato è quello di Ceppaloni); quella del cilicio facile, l'on. Binetti, ed altri giganti del genere.

Ah, c'è anche Anna Serafini, eletta al Senato in quota DS in quanto moglie di Fassino (eh sì, lei sì che ha ragioni per dichiararsi a favore della famiglia...).

Family Day Compilation

LA SACRA FAMIGLIA - Nicola Arigliano
FAMILY AFFAIR - Sly and the Family Stone
UNA FAMIGLIA - Memo Remigi
LA FAMIGLIA ADDAMS - Vic Mizzy
HAPPY FAMILY - Biagio Antonacci
SENZA FAMIGLIA - Massimo Bubola
LA STRANA FAMIGLIA - Enzo Jannacci & Giorgio Gaber
FATHER AND SON - Cat Stevens
LA BELLA FAMIGLIA - Luis Enriquez Bacalov

18 commenti:

Anonimo ha detto...

A me il nodo della famiglia non sembra un punto focale per quanto concerne i rapporti tra Vaticano e Stato Italiano. Ciò che le coppie di fatto legittimamente reclamano, può essere supplito da scritture private, testamenti olografi e qualsivoglia forma di tutela nei confronti del proprio convivente. Almeno credo.
Prima di questi aspetti più che altro folkloristici, o per lo meno di costume; andrebbero rivisti i Patti Lateranensi, il Concordato; che ormai si avvia ai cent'anni di età.
Il mondo è cambiato, l'Italia è cambiata, la gente è cambiata e pure il Vaticano; che gode di troppe licenze e pochi obblighi, se non quello di propagandare sentimenti di fratellanza, compassione, comprensione e misericordia. Laddove questo non accade, vuol dire che i preti non assolvono compiutamente la loro missione, ovvero c'è insolvenza, ovvero decadono tutti i contratti.
Perciò, penso che prima di tutto andrebbe modificata la norma della costituzione che vieta ai cittadini ogni dorma di controllo sui trattati internazionali.

Anonimo ha detto...

a me sembra che dici le stesse cose in ogni tuo intervento.A queato punto potresti fare direttamente un copia incolla . All'inizio eri interessante, parlo circa di un anno fa. Sono vicino alla sinistra però non mi piacciono quelli che come te che non fanno un minimo di autocritica e che guardano solo il bruscolo nell'occhio dell'altro. Poi sei troppo ossessivo con la chiesa. Neanche fossi islamico o buddista o quello che vuoi tu

chartitalia ha detto...

mangiapreti, caro, il termine tenico è mangiapreti

Anonimo ha detto...

Caspita Chartitalia,
ora ti contesta pure la sinistra, sei messo male !!!! :-P

chartitalia ha detto...

Uè Marcello, mai stato meglio (toccando tutto quello che c'è da toccare).
Ma non lo sai che a sinistra, a differenza che a destra dove c'è il gerarchetto di turno, ci sono tante sinistre, tante quante sono gli elettori, e forse qualcuna di più?

Anonimo ha detto...

Sono contenta che anche chi la potrebbe pensare come te ti fa notare quanto sia povero e ripetitivo il tuo
tam tam contro la Chiesa, Berlusconi ecc. Senza parlare di quanto sia indecente la tua equazione preti=pedofilia. Una specie di disco rotto (visto che questo blog è parcheggiato su un sito musicale....) . Il problema è proprio quello che dici tu ("ci sono tante sinistre quanti sono gli elettori"), infatti si è lasciato a una cattolica di elaborare una proposta, per far diventare i pacs dei "dico"... a questo punto è giustissimo che i cattolici e la Chiesa più rigida dicano la loro... se la sinistra non è capace di far emergere una proposta forte su quest'argomento, non c'è da lamentarsi se chi è contro alza le penne... è sempre una propria debolezza se l'antagonista
alza la testa e vince, è sempre chi perde a dover capire perché ha perso... in tutto ciò dov'è finita la signora Luxuria? Non è che abbia fatto molto sull'argomento, che gliene frega, basta che fa parlare di sé, delle sue tette, e in quale toilette entri per fare i suoi bisognetti....

gloucester ha detto...

Tra i difensori dell'ovvio mi piace aggiungere anche quelli che sono contro le ideologie e contro i partiti o ancora meglio contro la politica: ogni commento è superfluo.
Devo essere un po' tardo oppure ragiono attraverso categorie logiche ormai obsolete, ma a tutt'oggi non mi è ancora stato dato modo di comprendere da chi vada difesa la famiglia, e intendo quella vera, quella tradizionale! Mi resta altrettanto oscuro il percorso logico in base al quale il conferimento di tutela e il riconoscimento di diritti a determinate fattispecie (coppie di fatto) determini automaticamente l'affievolirsi di diritti e tutela a fattispecie e situazioni che ne ricevono (giustamente!) già. Da nessuno si è sentito dire: diminuiamo la tutela alla famiglia! Anzi, tutti, mi pare, si auspicano, che vengano accresciute le forme e i modi di tutela della famiglia, come previsto da Costituzione, etc.
Quindi: non capisco il senso del Family Day, non capisco perché si chiami Family Day (che c'entra l'inglese?) e non Giornata della Famiglia, o qualcosa del genere, non capisco perché vi debbano partecipare rappresentanti del Governo e questo vale per tutte le manifestazioni, cortei, etc. da una parte e dall'altra. Anche in questo ambito, tra l'altro, i ministri del governo Prodi stanno dando la miglior prova di sé non solo nel rendersi ridicolo ma nel fornire inesauribili pretesti di critica e di chiacchiera all'opposizione e al mondo intero.
La Chiesa.
Mi chiedo veramente come si faccia non solo a parlarne bene, ma come si possa non parlarne ancora peggio.
Non mi è chiaro perché appena qualcuno esprima qualche giudizio vagamente critico nei confronti dei tam tam medievali e oscurantisti che provengano dalla Santa Sede, qualcun'altro agiti lo spettro dei Paesi islamici, dei paesi comunisti , ex post, etc. Ma cosa c'entra? Mi risulta che in Italia nessun Italiano debba seguire la legge coranica, se non per sua scelta.
Le coppie di fatto godono di riconoscimento giuridico in tutti i Paesi Europei, ai quali l'Italia dovrebbe guardare come esempio, in Canada; non sono riconosciute, vado a memoria, in Grecia, in Polonia e in Irlanda.
Non mi risulta di aver mai sentito di crolli di matrimoni, cali delle nascite, di aumento degli omosessuali causati dal riconoscimento delle coppie di fatto. Sarà mica sempre colpa della stampa internazionale che, notoriamente, controllata dai comunisti, anche nei paesi dove non esistono, ha imbavagliato la verità?
Risulta l'esatto contrario, direi.
Che dire poi dell'ossessione delle gerarchie vaticane per le pratiche sessuali, con particolare preferenza per quelle omo? Ritengo che offra abbondante materia di analisi per psicologi e roba del genere.
Nessuno si aspetta che vescovi e cardinali sfilino con le drag queen al gay pride, ma è così difficile aspettarsi un sentimento, una compassione che sia diretta espressione di quanto promana dal Nuovo Testamento, e non da oscure norme di carattere regolamentare, facilmente emendabili e revocabili come tante altre, di cui non si capisce più il senso.
C'è ancora qualcuno che crede veramente che si diventi gay per emulazione? Che un ragazzo di 14/15 anni "scelga" di diventare omosessuale, oppure, che attratto dalle favolose condizioni che tutelano le coppie di fatto, si dica: mmh, quasi quasi divento gay, tanto ci sono i DICO...wow!
Eppure qualcosa del genere è capitato di sentirlo a chiunque si sia imbattuto nei deliziosi duetti di qualche tempo fa tra Cecchi Paone e Sgarbi: Sgarbi, uomo di grande cultura, ha sostenuto, - e riportava un'esperienza di cui era stato testimone, che alcune ragazze si fossero abbandonate a rapporti lesbici, così, tanto per provare.
Nonostante tutto, il nuovo Papa è molto amato tra i gay: servizi giornalistici e televisivi ci hanno informato che Ratzinger ha ripristinato tutta una serie di paramenti (scialli, tiare, corpetti, tonache)di cui in Vaticano si era quasi persa memoria; attenzione particolare, così avrebbero dichiarato i resposabili delle aziende di abbigliamento a cui sono stati rivolti gli ordini, viene prestata alla qualità dei tessuti, filati pregiatissimi, e ai colori. Sembra, quindi, che questo new deal del papa abbia funzionato come un vero e proprio rappel à l'ordre: anche nelle parrocchie più periferiche parroci e prelati stiano tempestando i negozi specializzati, con richieste di tagli di abito più in linea con un'idea non dozzinale di eleganza.
Non solo i travestiti e i trans, ma anche i gay che pur non travestendosi, adorano tutto ciò che ha che fare con sete, damaschi, etc., muoiono d'invidia!

Alex_Vr ha detto...

hai perfettamente ragione... e quand'anche (e ripeto "quand'anche") tu fossi ripetitivo lo sei senz'altro meno delle gerarchie ecclesiastiche e del Papa il quale, pur ripetendo sempre le solite tiritere, trova sempre spazio nei nostri telegiornali (né più né meno di Paris Hilton o Ilary Blasi... le quali peraltro hanno ben altre grazie)
;-)

gloucester ha detto...

Sì sì, invidia vera e propria, ed ammirazione financo! Del resto, per un gay, non c'è idea contraria che possa resistere ad una gonna ( o tonaca, non cambia niente: quanti gay si sono fatti preti per portare una gonna lunga e non essere scambiati per travestiti!) che cade bene, a un make up inappuntabile e così via!
Non proprio per tutti i gay, in verità! bisogna fare un'eccezione per una categoria, quelle dei militanti, detti anche le "militonte": sono la versione contemporanea di quelli che nelle assemblee di istituto, a long long time ago, ci ammorbavano con discorsi in cui ogni frase cominciava con "cioè", che riuscivano a ricondurre praticamente qualunque fenomeno, per esempio: i caloriferi che non funzionavano, all'imperialismo americano, e così via. Era letteralmente impossibile fargli capire che l'unica ragione che giustificava cotali assemblamenti stesse nel saltare 4 ore di noiosissime lezioni scolastiche! Le militonte del duemila, soffrono analogamente di totale mancanza di humour e sono in larga schiera verbosissime e noiosissime; ma non essendo quasi mai molto astute, è sufficiente, per distoglierle dalle lore accorate tematiche, portare la conversazione su Sylvie Vartan, Judy Garland, Bette Davis, se sono del genere sofisticato e un po' agées; se invece si trattasse di una genia un po' più cheap, si dovrà ridursi a discettare di oscuri protagonisti di Grandi Fratelli, Fattorie, Isole dei Famosi, o al massimo di Raffaella Carrà e di Ambra Angiolini!

Anonimo ha detto...

molto carini i tuoi interventi gloucester, evidentemente comunque la Chiesa, è vero, è attraversata da una forma di censura per tutto quello che è senso del peccato, e gli alti prelati emanano spesso un portamento che non sembra così virile, anzi... inoltre ho avuto modo di conoscere gay che a un certo punto, dopo essersi sbattuti tutta la vita, si sono fatti frati... Ma questo con la difesa dei valori della famiglia non c'entra più di tanto; penso che per sfatare questa cappa di colpevolizzazione si debbano proporre dei valori nuovi basati sul rispetto delle persone, rispetto che dovrebbe andare anche ai preti stessi... solo così a mio avviso si può rompere questo creare per forza due fronti contrapposti, cosa che torna a tutto svantaggio dei diritti da creare e tutelare per persone che hanno scelto di non creare una famiglia...

Anonimo ha detto...

Gloucester più è più volte ho provato a leggere il tuo commento ma oltre la metà non reggo.
Continui a proclamarti cantore del "non ovvio", salvo poi produrre argomentazioni che ricalcano esattamente quelle di mètre à penser (come si chiamano da queste parti (ma che c'entra il francese?) quali Sandro Ruotolo, Gabriele Polo o simili a caso.
Mi sono sempre chiesto, nickname a parte, quale fosse la tua peculiarità. Oggi, la tua notevole sapienza in fatto di costumi omosessuali mi chiarisce qualche dubbio.
Ah....Family Day sta a giornata della famiglia, come Gay Pride sta a orgoglio omosessuale e come long time ago sta a tanto tempo fa.

Detto questo, un referendum che lasci decidere l'esito della contesa agli italiani, piuttosto che a Mastella o al pretozzo mascherato di turno è improponibile?

Anonimo ha detto...

Certo che non avete proprio un c...o da fare..ho letto solo le prime righe perchè non ho tempo da perdere con queste cretinate, ma almeno farvi capire una delle stronzate colossali che avete scritto..nelle prime righe parlate di padre naturale e non riferiti alla Sacra Famiglia, ma sopratutto della contrarietà della Chiesa verso il ruolo dei genitori adottivi o acquisiti..mai sentita una cosa del genere..quindi fate il piacere di informarvi prima di scrivere puttanate che la gente poi si ritrova anche a leggere.

Anonimo ha detto...

D'accordissimo con Anonimo. Livello bassissimo. Perché solo polemico. ciao.

chartitalia ha detto...

@anonimo delle 9.27:
evidentemente devi essere un fenomeno paranormale; vorresti spiegarci come hai fatto, leggendo solo le prime righe del post, a leggere le nostre "stronzate colossali" sulla "contrarietà della Chiesa verso il ruolo dei genitori adottivi o acquisiti" (?) di cui si parla invece nelle ultime righe del post? beh, per la verità il tuo intervento fa intravedere una palese incompatibilità tra te e la lingua italiana, anche se sospetto una decisa incompatibilità tra te e la logica;

ad es., il fatto che tu non abbia mai sentito parlare delle disparità normative (tuttora) esistenti dimostra solo la tua ignoranza (di cui sembra che tu vada fiero); ed è per questo che ne parliamo: perchè non se ne parla sui mezzi di comunicazione cui tu hai accesso; oggi mi sento buono e ti evito la fatica di andare a documentarti: fai clic qui (fare clic qui vuol dire premere il tasto sinistro del mouse dopo averlo spostato sopra le parole sottolineate in blu; beh, visto il livello dell'interlocuzione abbiamo ritenuto doverlo specificare)

gloucester ha detto...

@anonimo delle 23.45 del 9/5/07
Hai ragione, l'arte dell'originalità non è da tutti. Hai ragione anche sulla noiosità: mi annoio già io a parlare di queste cose, figurati chi deve leggere.
Mi permetto di chiarire qualche aspetto, procedendo per punti, così si potranno saltare a pié pari quelli che non interessano.
1. Mi piacerebbe che mi si dimostrasse dove sta l'originalità dei pensieri della controparte. Ti stupirò o annnoierò ancora una volta ma chissà perché il pensiero di chartitalia mi sembra meglio argomentato e strutturato di quello espresso da quelli che lo contestano su qualunque argomento si esponga. Tra l'altro mi sono autocensurato diverse volte quando sono stati trattati argomenti affini per non fare quello che gli dà sempre ragione;
2. Non sapevo letteralmente chi fossero i due signori da te citati: l'ho scoperto oggi su google. E' verosimile che a parità di condizioni
e dati determinati problemi persone diverse si trovino a giungere alle stesse conclusioni;
3. Gay Pride è una manifestazione nata al di fuori dell'Italia ed è stata importata in molti Paesi del mondo con la stessa denominazione, proprio per stabilire una continuità con quella originaria; non mi risulta che negli Stati Uniti o nel Regno Unito si tenga un Family Day.
Mi sembra che siano due cose diverse, no?
4. "A long long time ago" è il primo verso di American Pie di Don McLean. Si possono citare le canzoni?
5. Proprio per limitare la noia e la prevedibilità del mio post precedente avevo volutamente virato verso un tono più leggero e frivolo attraverso un procedimento retorico (tieniti forte: molto noioso!) chiamato mimesi (definizione Battaglia (fondato da), Grande Dizionario della Lingua Italiana, UTET: riproduzione letteraria di un deteminato ambiente o società o cultura per mezzo dei suoi modi linguistici ed espressivi assunti in falsetto, ironicamente.). E' più chiaro?
5. Vorrei parlare ora di registri linguistici (molta noia anche qui!). Gli esseri umani comunicano soprattutto attraverso la lingua. Il nostro modo di parlare e di scrivere cambia in ragione del contenuto del messaggio e del destinatario. Lo facciamo tutti, spesso inconsapevolmente. In famiglia parliamo in un modo, in ufficio in un altro, dal medico e dall'avvocato cerchiamo di adottare un linguaggio più tecnico o ricercato di quando andiamo dal panettiere o dal meccanico. Così nella scrittura: una mail scritta a un amico avrà un tono (registro) ben diverso dal formalismo richiesto da un documento ufficiale o una lettera commerciale, etc.
6. Concludo: converrai che una manifestazione nazionale, di cui si parla da mesi, che ha tra i suoi promotori le più alte cariche istituzionali,
sia operazione leggermente diversa dallo scrivere un post su un blog piuttosto specialistico? converrai che un post (il suo stile, intendo) possa avere regole diverse (più libere?) rispetto a quelle che presiedono la decisione di come chiamare una manifestazione nazionale? Insomma, se sto creando un siparietto ironico su un certo gruppo ben definito e che usa un certo linguaggio, potrò fargli usare parole inglesi e francesi? Ti vorrei rassicurare, non è che ce l'abbia con Family Day e basta: mi stanno sulle palle tutte le parole straniere, principalmente inglesi, di cui si usa e abusa in televisione e sui giornali, da bipartisan a restyling, etc.

Anonimo ha detto...

Gloucester ti rispondo con piacere, punto per punto:

1. La controparte non ha mai rivendicato la proprietà esclusiva dell'originalità o del fine pensiero e giammai si è mai espressa nei termini da te più volte usati, quali "difensore dell'ovvio", "mente ottenebrata" , "troll" e via dicendo. Inoltre, personalmente sono più interessato ai concetti che allo stile. A differenza di quel che ho letto da queste parti, per me un sentimento nobile supera l'incapacità di saperlo esprimere compiutamente. Anche dove questo limite assume le sembianze di toni accesi e gratuite offese, mi sforzo di cogliere il senso del messaggio; piuttosto che limitarmi alla calunnia; in quanto ciò che tu chiami contestazione, io lo definisco dibattito. Onestamente ammetto di aver imparato molto frequentando questo posto; dubito che la controparte abbia in se tanta umiltà.

2. Se è verosimile che a parità di condizioni e dati determinati problemi, persone diverse si trovano a giungere alle stesse conclusioni, allora non esistono mètre à penser di sinistra e non esistono mètre à penser di destra. Si tratta di capacità cognitive, di ricezione, di interpretazioni; che a volte concidono, altre no. Questo è "trollismo"?

3, Nemmeno quando è nato il Gay Pride, altrove avevano luogo altri Gay Pride. Vuol dire che questo sarà il primo Family Day, di tanti Family Day che dall'Italia all'Alaska di chiameranno tutti Family Day, perchè agli eschimesi di parlare l'italiano non gliene può fregare di meno. Che siano nominati Giuseppe o Sempronio cambia poco. A mio modesto avviso, il fatto bizzarro, inquietante e avvilente è che ci sia bisogno di un Gay Pride, di un Family Day, di una Giornata della memoria o quello che ti pare. Altrettanto mortificante è che le nostre abitudini debbano essere decise da un uomo come Mastella, che si definisce cattolico ma non abbastanza da dimettersi, considerato quel che la sua opera pia (l'indulto) ha prodotto (vedi tra le varie voci tragedia di ieri a Enna); piuttosto che da panzoni bavosi e mascherati (cardinali e compagnia andante).

4. No comment.
5. No comment bis.
6. No comment tris. (come da risposta numero uno, contenuto a dispetto della forma)

gloucester ha detto...

@anonimo:
a questo punto ho la netta impressione che tu mi confonda con qualcun'altro: non ho mai usato le espressioni che tu mi attribuisci (la parola trollismo la sento adesso per la prima e non ho la più pallida idea di cosa significhi). non intervengo spesso nei post extra musicali e non mi sembra di offendere gli altri blogger, anche se sostengono idee diverse dalle mie.
per quanto riguarda il punto 3, forse non sono stato chiaro, mi riferivo non alle manifestazioni in sé, ma al nome scelto per definirli. Contestavo cioè l'utilizzo dell'inglese per Giorno della Famiglia o Giornata della Famiglia, che essendo fatto in Italia per la prima volta, mi sembrava più sensato lasciare in italiano, senza scomodare l'inglese. Viceversa Gay Pride, giusto o sbagliato che sia farlo o non farlo, è una manifestazione fatta per la prima volta negli Stati Uniti e poi importata in molti altri Paesi.

Anonimo ha detto...

hanno fatto bene questi qua che si sono divertiti a clonare e impastrocchiare il sito ufficiale del family day:

http://www.familydayitalia.com

spassoso...

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