Comunque, ieri mi è capitato di ascoltare pressochè per intero il mitico discorso del Montezemolo su Radio24 mentre ero in macchina. Devo dire un capolavoro. Di retorica, di demagogia, di propaganda (molto raffinata e non sguaiata come l'attuale opposizione), di lavaggio del cervello e ricerca del facile consenso. Davvero un discorso coi controfiocchi. Di stampo papale, ecumenico, con frasi brevi con le giuste pause per tirare l'applauso della claque. Insomma, complimenti al ghost-writer...
E mentre l'ascoltavo tutto mi appariva più chiaro. La campagna di stampa di quest'ultimo anno da parte della stampa nazionale tesa a tenere sotto pressione il governo appena formatosi. L'uscita del libro "La casta" del pur bravo Gian Antonio Stella a denunciare i privilegi ed i costi della politica. Il far apparire la sinistra radicale come il vero freno all'azione governativa. La denuncia dell'invadenza della politica. Le continue richieste di ulteriore stretta sulle pensioni. Il discredito sulla pubblica amministrazione. Lo sminuire la ripresa economica in atto. La richiesta di ulteriore flessibilità (leggasi precarietà) sul lavoro. Sinanche il problema dei rifiuti nel napoletano. Per carità, tutte cose sacrosante, ma vecchie di decenni. Insomma, la netta impressione recevuta è che il suo discorso non costituiva una efficace sintesi delle problematiche di cui si discute di questi tempi, ma che i temi in discussione di questi tempi siano stati prefabbricati in vista del discorso di Montezemolo all'assemblea di Confindustria. Una eccellente dimostrazione pratica di cos'è l'agenda setting.
Il discorso del divino Luca presentava ovviamente falsità e faziosità a piene mani, ma erano presentate in modo così efficace che ero incantato e divertito piuttosto che seccato per l'evidente presa per il culo. Cito alla rinfusa. La drammatizzazione dei mali attuali (praticamente gli stessi da decine e decine di anni). Lo sminuire la ripresa economica in atto giudicata insufficiente. E comunque di ricondurre i meriti esclusivamente alla classe industriale. Il vergognoso peana ai paesi che inducono a lavorare sino a 60 ore settimanali, oltre che l'ammirazione per i paesi che stanno portando l'andare in pensione a 70 anni. Nessun cenno alle ormai miserabili condizioni dei lavoratori il cui potere di acquisto si è praticamente dimezzato in questi anni di canea berlusconiana. Solo una acritica esaltazione dei meriti delle imprese, con il paradigma subdolo in quanto implicito che ciò che è bene per l'Impresa è bene per il Paese. Tra l'altro clamorosamente smentito dai fatti: negli ultimi anni le imprese hanno conseguito utili record mentre il paese si è andato impoverendo.
E con la faccia tosta di elevare peana alla meravigliosa classe imprenditoriale, alla competitività ed al libero mercato, mentre al suo fianco era seduto un monopolista di nome Tronchetti Provera, invischiato in trame oscure di tutte le specie, intercettazioni incluse. E nessuna parola per benefattori quali Callisto Tanzi, specchiato manager della Parmalat o per il Cragnotti, altro specchiato manager della Cirio. Silenzio ovviamente sulle malefatte degli industriali del settore energico, dei costi gonfiati di banche e assicurazioni, dei disastri ambientali imputabili ad aziende senza scrupoli.
Ah, non potevano mancare le tasse. Un capolavoro l'affermazione: le imprese non sono disposte a pagare un solo euro in più di tasse (già, perchè i cittadini invece sì, vero?). Ma di quali imprese sta parlando, di quelle che le tasse le pagano tutte per intero o di quelle che evadono alla grande? Eh già, perchè spero che il Cordero non voglia asserire che i miliardi di evasione fiscale siano tutti dovuti all'idraulico che non rilascia la fattura. Eh già, perchè quando si parla di lavoro nero di cosa parliamo, del lavoro di persone di colore?
Comunque una faccia tosta celestiale. Cordero di Montezemolo, rampollo della Fiat, quella che è stata per decenni finanziata, sostenuta, se non creata dalla politica, che si lamenta della ingerenza della politica. Quella che ha sempre privatizzato gli utili e statalizzato le perdite. Questo esponente della famiglia industriale che ha imposto ai politici il modello di sviluppo del Paese, ora si lamenta che la politica vuole mettere il naso negli affari delle imprese. Mentre lui, dal palco dell'assemblea della associazione degli industriali detta l'agenda politica al paese.
Certo, il potere politico in questo momento è debole come forse mai, grazie anche a dirigenti piccini piccini come non mai, a prescindere dal colore politico. Ma c'è da chiedersi se sia meglio che questo vuoto venga occupato in prima persona da poteri che prima si accontentavano di essere mediati dalla politica. Nelle scorse settimane abbiamo assistito allo strapotere della Chiesa. Ora stiamo assistendo allo strapotere dell'industria. Avanti il prossimo.
"L'ascesa in campo" Compilation
LA GRANDE CITTA' INDUSTRIALE - Rosalino Cellamare
CI VUOL POLITICA [da La Semiramide in Villa Aria] - Giovanni Paisiello
INDUSTRIA DELL'OBBLIGO - Enzo Maolucci
PIATTAFORMA POLITICA - Piero Umiliani
INDUSTRIAL DISEASE - Dire Straits
POLITICAL SCIENCE - Randy Newman
ABC AUTO INDUSTRY - Orchestral Manoeuvres in the Dark
POLITICIAN - Pete Townshend
INDUSTRIAL REVOLUTION - Jean Michael Jarre
THE POLITICS OF DANCING - Re-flex
INDUSTRY - Wycleaf Jean
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7 commenti:
Quindi, ricapitolando, Luca Cordero ecc.ecc. avrebbe dovuto dire quello che pensavi/volevi tu, per renderti lieto e sereno ?
Anche con lui lo fai, non solo con noi nel blog ? Guarda che ognuno ha delle idee proprie, fortunatamente spesso in disaccordo con le tue. La democrazia è anche il poterle esprimere.
Certo, ovviamente anche tu hai il diritto di criticarle (cosa che fai sempre), ma almeno permetti alla gente di esprimere il proprio pensiero, anche se so che questa è una tesi difficile per la tua ideologia. Ma con un po' di impegno ce la puoi fare !
Ciao
Vabbè, ma era un congresso della Confindustria. Ovvio che dicesse quelle cose.
Che ti aspettavi, che salito sul palco facesse un comunicato tipo quelli che danno alla metropolitana, "Si invitano i presenti a prestare attenzione al proprio portafogli a causa della presenza di borseggiatori in sala"?
Piuttosto, l'unico risvolto divertente è stato Berlusconi che si è affrettato a dichiarare che è lui (Berlusconi medesimo) l'uomo NUOVO della politica.
Tra l'uno e l'altro non si sa chi ha più faccia tosta. :D
Come dissi qualche giorno fa, se Chart vi sta tanto antipatico, che commentate a fare. Almeno entrate nel merito del tema esposto : argomentate, confutate, puntualizzate.Che vi travestiate con nomi esotici o da donna e' puerile, si riconosce il livore lo stile e anche la sintassi ... Per quanto mi riguarda concordo con tutto anche oggi. Senza rancore.
Estiquaatsi !! Pensa questo.
Caro Marcello,
stai diventando un caso umano (scherzo naturalmente).
Insomma, quello che hai capito dell'articolo è che io voglia (o possa) ridurre al silenzio Montezemolo? Che dici, scendiamo in piazza per difendere il diritto di espressione del presidente di Confundustria, nonchè della Fiat nonchè della Ferrari, contro lo strapotere di Chartitalia? Ti rendi conto del ridicolo, nevvero?
Certo che lui può dire quello che ha detto, ripreso, amplificato, strombazzato da tutti i media, più o meno acriticamente.
Io mi sono limitato a cercare di evidenziare la faziosità, partigianeria ed ambiguità delle sue argomentazioni. Qualcuno deve pur farlo il lavoro sporco.
1 saluto
Daccordo su tutto, però adesso non puoi più nasconderti: so chi si cela dietro lo pseudonimo chartitalia.
Scanalando la tv qualche minuto fa mi sono imbattuto nel TG del giullare di Arcore (Emilio Fede), proprio durante un intervento del dipendente Marco Rizzo (comunisti italiani): stesse identiche parole..."dov'era Montezemolo quando i profitti venivano privatizzati mentre i debiti statalizzati" etc etc...
Se non è il suo autore, Marco Rizzo è chartitalia.
@anonimo delle 19.18
complimenti per la tua scoperta, purtroppo però tale frase è stata deta negli ultimi decenni da qualche centinaio di persone, tra cui poco fa anche Calderoli (se dici che sono lui ti denuncio, sappilo)
NAAAA....non lo dirò mai...basta e avanza Rizzo :) cmq non era la frase in se, ma la tempistica ad avermi fatto sorridere. Per il resto ripeto che si tratta di considerazioni condivisibili
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