"Today we begin in earnest the work of making sure that the world we leave our children is just a little bit better than the one we inhabit today". E' uno dei tanti slogan con cui Barack Obama si è presentato sulla scena mondiale, scatenando entusiasmi e speranze di cambiamento che vedremo quanto giustificate. Ed è con i fatti che ci piacerebbe giudicarlo, tralasciando le parole con cui, indubbiamente, ci sa fare. E neanche con le persone di cui si circonda, ma solo e semplicemente i fatti. Ed uno dei primi fatti da cui possiamo giudicarlo è come sta trattando la questione del copyright sul suo sito.
Già, perchè da pochi giorni, i contenuti del suo sito istituzionale change.gov sono rilasciati sotto licenza Creative Commons 3.0. Cosa vuol dire tutto ciò? Che tutti i cittadini della rete, di qualsiasi paese del mondo, possono liberamente ripubblicare i contenuti che affollano il sito, posso elaborarli e integrarli in altre opere senza dover contattare gli autori, e sinanche farci soldi (se ci riescono): basta citare la fonte.
Da queste parti siamo sempre stati sensibili a tali tematiche e crediamo che qualsiasi micro-tematica sia un po' un microcosmo che rifletta l'intero universo. E riteniamo che questo primo piccolo fatto sia del tutto coerente con quanto ha dichiarato sinora: inziare a cambiare il mondo per lasciarne uno migliore ain nostri figli. E perchè non iniziare giusto dalle vetuste, orrende norme che regolano il copyright?
Un fatto simbolico, ovviamente, ma comunque un fatto: attribuire ai contenuti una licenza libera è un incoraggiamento a diffondere i materiali, a usarli come punti di dibattito, il chè fa trasparire una critica nei confronti di un regime del copyright ancora troppo rigido.
Aspettiamo le prossime.
04 dicembre 2008
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4 commenti:
timeo danaos et dona ferentis .... ;-)
Gli USA sono la nazione più impegnata sul "fronte" dell'accumulo dell'intellectual capital
comunque stiamo a vede :-)
ciao
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h.d.
bellissimo post chartitalia, bellissimo e che ci riempe di speranza dopo il salvablog del PD, quello del Pdl ed ora con l'ultimo delirio su come controllare internet
tieni conto che negli US quel che viene realizzato con finanziamenti pubblici è di pubblico dominio (vedi voce apposita su wikipedia); pertanto il vero valore aggiunto dell'apposizione del CC è che 1) si formalizza la cosa 2) si riconosce validità alle licenze CC (che decisamente non è poco!).
@herr doktor:
certamente, ed è esattamente sapendo questo che il gesto di Obama assume un sapore di particolare novità;
e poi vedo che l'open source inizia a prendere piede anche negli States, ad es. la suite Lotus Symphony :-)
@massimo: dei mentecatti che vogliono regolamentare internet senza sapere neanche di cosa parlano non vogliamo occuparci
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