1. Leonardo Domenici
Questo curioso personaggio (Sindaco di Firenze, che in passato si era distinto per aver denunciato Wikipedia) si è incatenato ai cancelli della sede romana di Repubblica in quanto si ritiene vittima della informazione giornalistica. Come sono cambiati i tempi per la sinistra italiana: una volta ci si incatenava ai cancelli di una fabbrica, ora a quelli di un quotidiano.
2. Gli iPodmaniaci
Il mondo ha sventato un'altra terribile minaccia nei giorni scorsi: per qualche ora è sembrato che il neo-presidente americano Barack Obama usasse il player Zune anzichè l'iPod per ascoltare musica. Subito il popolo degli iPod, e dei Mac maniaci in genere, è insorto ed ha costretto ad una smentita lo staffa del presidente: no, non è vero, lo Zune forse era solo stato prestato.
3. Michele Serra
Il benemerito corsivista di Repubblica, indimenticato direttore dell'inserto satirici Cuore, è tra i più vivaci animatori di una campagna denigratoria nei confronti di internet e della rete in genere. Citiamo da un suo scritto: "Fa davvero pensare la velocità e la totale mancanza di controllo (e di autocontrollo) con la quale le bufale galoppano in Rete. Una goccia di veleno su un foglio di carta diventa in poche ore un torrente in piena. Quanto alla verità non fa più parte del dibattito, né su carta né su video". Beh, è successo che IlGiornale (cartaceo) avesse pubblicato una bufala (more solito), il Serra l'avesse presa per buona e diffusa sul suo giornale, e nessuno dei due direttori si è premurato di controllare la veridicità della notizia. E che fa il Serra? Se la prende con il pubblico dei lettori che in rete discutono la notizia su blog e social network e che non controllano la notizia.
4. Roberto Maroni
Questo ministro onomatopeico ne ha tirato fuori un'altra: vuole associare ad ogni cittadino italiano un indirizzo IP in modo che qualsiasi operazione effettuata su internet possa essere fatta risalire al suo autore. No, non siamo nei dintorni del Grande Fratello orwelliano ma del Grande Fardello di avere simili menti a governare il Paese.
5. Le Grandi dell'industria automobilistica americana
Chrysler, GM e Ford stanno chiedendo 35 miliardi di prestito alle casse dei contribuenti americani. Quando basterebbero 3 miliardi a comprarsele tutte e tre. Sono quelle che, insieme ai petolieri, hanno ridotto il mondo nello stato in cui è attraverso la coppia Bush-Cheney e che, con il petrolio che è ormai agli sgoccioli, hanno invaso il mercato con assurdità tecnologica quali i SUV ed altri carrarmati travestiti da auto. E dopo non aver fatto altro che licenziare il licenziabile (ed anche il non), scoprono che non si hanno più soldi per comprare le loro auto.
Ok, a voi la scelta.
Alla prossima.
Pirl Parade precedente: Settimana n.48 (da 29 Novembre a 5 Dicembre 2008)
2 commenti:
Per una buona volta Chartitalia non mi trovo assolutissimamente d'accordo con te(per quello che hai scritto su Michele Serra,che sotto sotto non ha tutti i torti).
Ciao.
Michele.
dopo l'impunità del lodo alfano, la lotta contro le intercettazioni telefoniche, mettere le mani anche su internet sarebbe la degna chiusura di un progetto politico.poi ci sara`anche una commissione di vigilanza, che funziona bene come quella della RAI? Spero proprio di no!Dobbiamo stare molto attenti, perche' Internet e` uno dei pochi spiragli di liberta` di informazione che abbiamo in Italia.
maverlik
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