Una notizia di qualche giorno fa mi ha particolarmente incuriosito: in Giappone pare esista un serial killer con l'hobby di uccidere politici giapponesi. Sinora ha fatto fuori un ex vice-ministro della Sanità, sua moglie e ferito gravemente la moglie di un altro ex viceministro. Insomma, tutte vittime collegate in qualche modo al Ministero della Sanità, che in Giappone si occupa anche di Welfare e che viene accusato di essere responsabile del dissesto del sistema pensionistico.
Certo che è un genere di serial killer poco poco frequentato dalla iconografia cinematografica dove, di solito, il serial killer è una sorta di psicopatico che ce l'ha con le donne, con i bambini o con i gay. Non mancano ovviamente esempi di serial killer rancorosi per torti subiti, ma sempre riconducibili a motivazioni personali e privati.
Si sprecano anche i serial killer travestiti da giustizieri della notte che se ne vanno in giro a sgominare criminali comuni e malviventi, con molta soddisfazione del pubblico che in qualche maniera si sente appagato per la punizione inflitta a cattivi manifesti.
Ci manca invece l'iconografia del vendicatore delle malefatte dei "poteri forti": politici, finanzieri, industriali, grandi evasori. E quando ci sono, vengono ricondotti solitamente alla categoria dei terroristi tout-court, cioè, alla fin fine, politici mancati che ricorrono a mezzi un tantino meno educati.
Ecco, la tipologia proposta dal serial killer di politici giapponesi è una icona del tutto nuova: il serial killer che non uccide per qualche turba psichica nè per liberare l'umanità dai politici corrotti. Ma agisce per vendicarsi di qualche torto subito ed individua i colpevoli non nel vicino cortile ma nei responsabili dei centri decisionali: chi ha causato il dissesto della sua pensione, chi ha causato la perdita del lavoro, chi è responsabile di un sistema sanitario fatiscente, chi è responsabile della strage quotidiana sulle strade, chi è responsabile dell'inquinamento che causa migliaia di vittima ogni anno. E via elencando.
Potrebbe essere un genere cinematografico interessante. Con numerose varianti di sottogeneri: il serial killer degli assicuratori, il serial killer dei promotori finanziari, il serial killer dei funzionari dell'Istat, il serial killer dei corruttori di giudici, il serial killer dei conduttori televisivi, il serial killer dei bancarottieri, eccetera eccetera.
Ok, ok, si capisce che stiamo celiando?
11 dicembre 2008
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3 commenti:
Domanda: perché non un post sullo "sciopero generale contro la crisi" indetto dai sindacati?
Un po' come astenersi dai rapporti sessuali contro il decremento demografico...
E guarda caso viene indetto di venerdì.
K.
A proposito di venerdì scioperati:
sarà noto a tutti il curioso principio in base al quale l'adesione ad uno sciopero comporta la detrazione nella sua interezza dell'importo di stipendio corrispondente alla giornata lavorativa?
E proprio per questa ragione (che lo sciopero sia di venerdì o in qualunque altro giorno della settimana) la quasi totalità del personale non sciopera, almeno nel comparto amministrativo delle Università (situazione che conosco personalmente)?
E anche, o soprattutto: ma non è il gestore di un blog a decidere di cosa parlare?
Relativamente alla tua prima richiesta (se sia noto a tutti il principio in base al quale l'adesione ad uno sciopero comporta la detrazione nella sua interezza dell'importo di stipendio corrispondente alla giornata lavorativa) ti dico che credo sia abbastanza noto, o almeno io lo so e così pure le persone con cui mi capita di avere a che fare. Peraltro il principio non mi pare affatto "curioso". Ti preciso che la detrazione dell'importo retributivo non attiene necessariamente l'intera giornata lavorativa, bensì le ore di lavoro non svolte (ed in tale senso si inserisce la strategia di protesta nota come "sciopero a scacchiera").
E anche, o soprattutto: ma gli utenti/lettori di un blog non possono suggerire al gestore argomenti di cui parlare?
K.
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