Chi andava per strada nei secoli scorsi, non di rado era soggetto a rapine da parte di briganti e lestofanti. Sono passati secoli e chi va per strada oggigiorno corre più o meno gli stessi rischi. Solo che le rapine non sono più effettuate da persone che, magari, rischiavano eventuali reazioni violente da parte dei rapinati ma sono "coraggiosi" amministratori e funzionari locali dietro una scrivania. E le armi utilizzate non sono archibugi o fucili a canne mozze ma apparecchiature tecnologiche progettate con un unico scopo: fottere gli automobilisti e rimpinguare le casse del comune o dell'ammnistrazione locale. Ed il nome dell'apparecchiatura qui riprodotta è tutto un programma: Traffiphot III-SR.
Bene. Qualche giorno fa mi è stata recapitata una contravvenzione che avrei commesso quasi un anno fa, in un posto che è divenuto una icona delle vessazioni inflitte agli automobilisti milanesi: il semaforo all'angolo tra via Mac Mahon e viale Monte Veneri. A dire del verbale che mi è pervenuto via posta, sarei passato col rosso, anzi avrei "attraversato l'incrocio con il semaforo che emetteva luce rossa".
Orbene, il mitico Traffiphot di via Mac Mahon sembra che in soli 9 mesi abbia elevato 6836 contravvenzioni per lo stesso motivo. Che, a colpi di 153 euro a botta, hanno portato nelle casse del Comune di Milano, 1 milione e 25mila euro. Sì, in soli 9 mesi ed una sola macchinetta.
Il giochino, è semplice e risaputo: quello di ridurre a valori minimi (pochissimi secondi) il tempo di esposizione del giallo in modo da cogliere in mezzo all'incrocio il malcapitato automobilista.
Ora escludendo che io possa esser passato con il rosso e non sapendo neanche chi potesse essere alla guida dell'auto all'epoca, sono andato a controllare le foto del fattaccio che l'efficientissimo Comune di Milano mette a disposizione sull'apposito sito denominato, giusto per prendere per il culo, Multa Semplice. Beh, dopo decine di tentativi da parte di tutti i membri della famiglia, non è stato possibile visualizzare alcunchè, con l'ineffabile "servizio" che continuava petulante ad intimare "Controlla di aver inserito correttamente i dati".
Il che mi costringerà a perdere almeno una mezza giornata lavorativa solo per poter ritirare la documentazione che attesterebbe la mia violazione. E così per altre decine di migliaia di malcapitati. Con danni enormi per l'intera comunità in termine di ore lavorative sperperate. Il tutto perchè una amministrazione inetta non riesce a mettere in linea un programmetto che riesca a portare a termine una banalissima ricerca in un database.
Già, Milano.
16 dicembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Raramente mi sono trovato così d'accordo con te per il contenuto di un post.
Sappi tuttavia che non avviene solo a Milano, anzi.
K.
Quoto totalmente la risposta di K.
Purtroppo l'italia è il paese dei furbi e dei potenti, quelli normali la pigliano sempre in quel posto.
mi trovo d'accordo con quello che hai scritto.
Purtroppo che ci puoi fare, siamo il paese del gatto e la volpe e di don rodrigo.
Ciao
Michele
Posta un commento
Tu sei libero di dire quello che vuoi. Io sono libero di cancellare quello che voglio. In particolare, i commenti ingiuriosi e/o stupidi si autocancelleranno.
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.