Ah, se qualcuno di voi segue regolarmente le nuove uscite discografiche e volesse partecipare a stilare regolarmente questa Hit Parade Che Non C'è, ci contatti al nostro indirizzo email. Ok, intanto, questa è la classifica di questa settimana i cui brani, come usuale, potete anche ascoltare singolarmente cliccando sui relativi link o tutt'insieme grazie all'apposito player.
Hit Parade che non c'è - 19 aprile 2009
1 | The Girl & The Robot Röyksopp feat Robyn | |
2 | Talk To Me Peaches | |
3 | Vlad The Impaler Kasabian | |
4 | Who Will Comfort Me Melody Gardot | |
5 | Kingdom Of Rust Doves | |
6 | I'm Not Alone Calvin Harris | |
8 | Dream Big Jazmine Sullivan | |
7 | Black Hearted Love P.J. Harvey & John Parish | |
9 | Musa Marina Rei | |
10 | Piangi Roma Baustelle feat. Valeria Golino | |
11 | Not Fair Lily Allen | |
12 | London Girl The Invisible | |
13 | Zero Yeah Yeah Yeahs | |
14 | In For The Kill (Skream's Let's Get Ravey Mix) La Roux | |
15 | Epilepsy Is Dancing Antony And The Johnsons | |
16 | Shoes Tiga | |
17 | Jackie Collins Existential Question Time Manic Street Preachers | |
18 | Take Back The Instant General Elektriks | |
19 | Arts & Crafts Red Light Company | |
20 | Bullets Archive | |
Al vertice del nostro gradimento questa settimana si trova un pezzo che unisce la nuova aristocrazia pop dance scandinava: i Royksopp e Robyn con The Girl & The Robot. I due genietti elettronici norvegesi e la sirenetta alternativa di Stoccolma hanno unito le forze per il secondo estratto dal nuovo album dei Röyksopp, “Junior”. E ne è venuto fuori un superbo electro-dance robotico (a partire dal titolo) che ricorda la miglior produzione Moroder: una ritmica galoppante Eurodisco unita a orchestrazioni sinfoniche. Un altro esempio di elettronica che viene dal freddo per riscaldare. Perché se oggi il mondo del pop è abitato da automi, non c’è nulla di meglio di una ragazza innamorata di un robot per ricordarci che il pop può avere un’anima.
Al secondo posto un brano di una tizia che ha il nome di un gruppo, è nata a Toronto in Canada ma vive a Berlino in Germania. Lei si chiamerebbe Merrill Beth Nisker ma ha preso il nome d'arte di Peaches e sarebbe abbastanza fuori di testa a giudicarla dai suoi live show dove eccede con le tematiche sessuali (qualche titolo: Fuck or Kill, Slippery Dick o il meraviglioso titolo del suo penultimo album: Impeach My Bush). L'ottimo pezzo che segnaliamo, Talk To Me, risulta più abbordabile rispetto al suo standard, forse perchè prodotto dai Soulwax, e costituisce il singolo che anticipo il suo prossimo album: I FEEL CREAM.
Ottimo anche Vlad The Impaler, brano dei Kasabian, rock band britannica che prende il nome da una "simpaticona" come Linda Kasabian (un membro della setta di Charles Manson, per la cronaca) e che in armeno vuol dire "macellaio". E piuttosto splatter è anche il video che accompagna il brano, giusto per far onore al titolo.
Tutt'altro genere per la quarta proposta: Who Will Comfort Me, uno splendido blues nella migliore tradizione delle grandi jazz vocalist americane, quale Melody Gardot è. Ma vi consigliamo l'intero suo ultimo album MY ONE AND ONLY THRILL che contiene 11 perle di sua composizione (tranne una straordinaria cover di Someone Over The Rainbow).
I Doves sono un trio di Manchester formato dai fratelli Williams e da Jimi Goodwin che sono tornati il 6 aprile dopo 4 anni di assenza con l’album Kingdom Of Rust, il loro quarto. Anticipato dal pezzo omonimo, che potrebbe essere usato come colonna sonora di un western metropolitano ambientato nell’Inghilterra del Nord contemporanea, il plumbeo Impero della Ruggine, in un paesaggio evocato di torri di centrali nucleari e brughiere. Un altro mattoncino del paesaggio britannico contemporaneo disegnato in note nel corso della sua carriera. Con i fantasmi di molti illustri mancuniani a far capolino.
Le altre proposte riguardano I'm Not Alone di Calvin Harris, un personaggio che sta dimostrando come anche il genere dance possa essere interpretato con originalità e ispirazione; Jazmine Sullivan, che in Dream Big, quarto estratto da FEARLESS (5 nomination ai recenti Grammys, completamente ignorata in Italia) campiona addirittura i Daft Punk di "Veridis Quo", ottenendo un'atmosfera davvero insolita rispetto alle solite traiettorie stilistiche dell'r&b; ed un buon pezzo di PJ Harvey, Black Hearted Love, accompagnata dal produttore/collaboratore John Parish.
Già, come vedete tutti pezzi stranieri, a sottolineare la pochezza (anche e soprattutto in termini quantitativi) della produzione italiana. Di cui comunque ci piace segnalare due ottimi brani: Musa di una ritrovata (in splendida forma) Marina Rei e l'ultimo singolo dei Baustelle dalla colonna sonora del film "Giulia non esce la sera", accompagnati dalla (esilissima) voce di Valeria Golino in Piangi Roma. Ogni riferimento all'attuale amministrazione capitolina suppongo sia del tutto casuale.
Ok, se il player non ci tradisce, qui sotto potete ascoltare tutte i 20 brani della classifica che non c'è (però la musica c'è: oltre 1 ora di ottimi pezzi).
Alla prossima.
11 commenti:
Questa classifica è sempre meglio di quella reale, molto più vicina ai miei gusti.
Aggiungerei
Dizzee Rascal/Armanand van Helden - Bonkers
Axwell/Ingrosso/Angello/Laidback Luke - Leave The World Behind
Little Boots - New In Town
A proposito di come internet regali ogni tanto qualcosa di divertente nel panorama musicale: volevo segnalarti questo video.
"We didn't start the flamewar"
http://www.youtube.com/watch?v=_QyYaPWasos
Scusate ma sti pezzi fanno proprio schifo,ancora più di quelli che stanno nella classifica reale!e non è affatto una cosa facile fare più schifo delle classifiche settimanali-nazionali delle immondizie musicali di questi stupidi ed insulsi anni 2000!
anonimo delle 22,01: ne deduciamo che sei un fan di Marco Carta e Povia...beato te! :-)
@pop!:
non credo Pop!, probabilmente è uno di quelli che è rimasto fermo ai decenni scorsie e che la vera unica musica è solo quella di quando lui era adolescente in preda alle prime tempeste ormonali; queste ultime sono passate ma lui è rimasto ancorato alle canoni dell'epoca
Lodioso
Secondo me è pure una questione di abitudine, a cosa è abituato a sentire il proprio orecchio. Mi spiego: agli inizi neanch'io ne volevo sapere di indie rock, synthpop o musica elettronica in genere.. ascoltavo quello che passava per la maggiore in radio e nulla più. Poi, ascoltando con più calma e più volte questi altri generi a me sconosciuti, hanno iniziato a piacermi. Probabilmente tendiamo a ritenere "strano" melodie che non conosciamo e perciò ci sembrano "brutte". Ciò non toglie che comunque ognuno può avere gusti personali, che come tali, non sono condonnabili.
Salve ho già scritto un paio di settimane fa un commento in una classifica riguardo una canzone di un gruppo che ho ascoltato ad un recente concerto che Mango ha fatto a Napoli, loro hanno aperto il concerto. Il gruppo si chiama Rei Momo e ho trovato stamattina che hanno uno space www.myspace.com/reimomo dove è possibile ascoltare alcuni pezzi molto interessanti
Vorrei segnalare una Artista australiana ma con sede a Londra: si chiama ANTIGONE ed ha appena pubblicato un album per la Yoctopus intitolato ANTIGONELAND. E' tutto bello e il singolo si chiama PROMISCUITY. Ascoltatelo e promozionatelo.
Lo spirito di DJ Paul, Franco2, Stefano e Giuseppe Cresci è esattamente ciò che ci piacerebbe stimolare ulteriormente negli utenti di questo sito. Oltre alle nostre segnalazioni, è giusto e importante che qui appaiano anche le vostre, che ci stanno facendo conoscere altri brani e artisti destinati ad essere accolti, almeno in parte, nella nostra chart personale.
Grazie a tutti!
domanda:per caso qualcuno sa che fine ha fatto la canzone o il progetto bertè spagna?
@Alessandro:
Parole sagge. Il gusto è una questione di "educazione" dell'orecchio. Quando apparì Johnny B. Goode sembrava rumore puro per l'epoca, ora è uno dei classici della musica del 900. La storia della musica è piena di esempi illustri: uno per tutti, l'accoglienza de La sagra della Primavera di Stravinski, opera attualmente godibilissima ma che all'epoca disturbò l'orecchio anche di ascoltatori sofisticati.
Noi ci limitiamo a proporre cose che, secondo il nostro gusto, riteniamo di segnalare: a volte coincidono con quello corrente, a volte meno. Tutto qui.
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