Queste sono invece le nomination per questa settimana.
1. Pink Floyd
Tra di loro litigano alla grande. Ma se si tratta di combattere contro i loro fan allora si riuniscono e marciano uniti come un sol uomo. Hanno infatto causa alla loro casa discografica, la EMI, che si era azzardata a vendere i loro brani in download. Cosa c'è di male, direte voi? Che veniva permesso di acquistarli brano per brano, mentre loro vogliono che si acquisti l'intera opera. Così, ad esempio, se volete acquistare la loro Another Brick in the Wall non potete, dovete sorbirvi l'intero album THE WALL. Poco importa che, all'epoca, hanno fatto milionate vendendo su singolo non solo il suddetto brano, ma addirittura una sua parte. E se un brano non si può acquistare legalmente cosa credete che succederà?
2. Lapo Elkann
Non riesce proprio a comportarsi da persona normale. Assistendo ad un incontro di basket a Los Angeles, è intervenuto nel gioco impedendo ad un giocatore dei Toronto Raptors di tenere in gioco la palla. Si è giustificato dicendo che non conosce bene le regole del gioco...
3. Pierluigi Bersani
Il segretario per caso del PD si è deciso a fare la voce grossa contro il governatore della Lombardia, Firmigoni, ricordandogli che lui non è eleggibile in quanto esiste una legge che impedisce la rielezione dopo due mandati (Frimigoni sarebbe al quarto). Che qualcuno faccia sapere al Bersy che nella sua regione, l'Emilia-Romagna, si ripresenta Errani che ha già governato per due mandati.
4. Augusto Scodinzolini
Non avevamo dubbi a dare uno sguardo al suo immondo TG1. Ora viene fuori, ma no, che prendeva ordini dalla tessera P2 n. 1816.
5. Giancarlo Innocenzi
Poi c'è questa farsa dell'AGCom che sarebbe l'arbitro che dovrebbe controllare la correttezza e l'imparzialità dell'informazione. E chi ne fa parte? Questo Innocenzi, che proviene direttamente dalla Fininvest e che fa da intermediario tra la tessera P2 n. 1816 ed altri suoi sottoposti: il direttore generale della RAI Mauro Masi ed il direttore del TG1 Augusto Scodinzolini, entrambi piazzati lì a difendere gli interessi della suddetta tessera P2.
Ecco, scegliete pure, se ne avete lo stomaco...
Alla prossima.
Pirl Parade precedente: Settimana del 6 Marzo 2010
4 commenti:
Beh, messa così la nomination per i Pink Floyd ci starebbe tutta, ma ti (vi) invito a leggere proprio i commenti al post del blog del «Corriere» di cui hai messo il link; io mi limito a citarne un esempio che riassume magistralmente tutta la querelle: sarebbe come vendere la Divina Commedia canto per canto. ;)
votato come al solito tutti meno i pink floid perché, pur aborrendoli, chiunque faccia causa contro una major merita un applauso (piccolo che non esageriamo) anche se la causa ha ragioni per nulla condivisibili. Certo, non sono i tempi della mega in.... dei Sex Pistol ma da certe cariatidi non ci si può aspettare altro.
@Oronzo & Massimo:
sì, lo so, della cinquina, i Pink Floyd sono i meno antipatci
però il danno che stanno procurando con le loro pretese è piuttosto serio per l'industria musicale; perchè se la musica vuole essere popolare ha bisogno di un'industria, cetto non così becera come quella attuale, ma di un'industria
l'accordo cui si appellano era stato sottoscritto all'epoca del vinile, invocarlo ora nell'era del download non ha alcun senso anzi, è deleterio
tutta l'industria musicale così come la conosciamo è intrinsecamente legata all'evoluzione della tecnologia, dall'invenzione del grammofono, alla radio, al microsolco, alla televisione, ai cd e ad internet
il problema attuale con cui deve fornteggiarsi l'industria musicale è che le nuove generazioni non sono più abituati ad acquistarla la musica; atteggiamenti quali quelli dei Pink Floyd che mettono ostacoli alla vendita non fanno altro che incentivare la disabitudine ad acquistare musica
chiaro perchè li ho inseriti nelle nomination?
Non conosco i termini della vicenda Pink Floyd così nel dettaglio, però faccio questo ragionamento:
Il principio, secondo me non insensato, è che i Pink Floyd non vogliono che vengano estrapolate dal loro contesto tracce come “On the run", “Bring the boys back home", “Stop" e simili: brani quasi di raccordo, che non hanno molto senso se tolti dal “continuum" del concept album di cui fanno parte. E fin qui tutto ok.
Chartitalia dice, altrettanto giustamente, che un povero diavolo di utente non può scaricare “another brick", che ha fatto fortuna come singolo, più che come parte di album.
Ebbene, “another brick" come altri brani di successo (“money", “astronomy domine"...) fa parte di raccolte come “Echoes", che non essendo album ma antologie, secondo il principio sotenuto dalla band dovrebbero essere scaricabili brano per brano. Ecco, mi chiedo: è così? Se così non fosse, allora sì che i Pink Floyd si meriterebbero il mio voto in Pirl Parade.
Ciao
Paolo
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