21 gennaio 2012

Chi ci lascia/ Giancarlo Bigazzi & Etta James

Negli ultimi due giorni sono scomparsi altri due grandi protagonisti della cultura pop(olare) del '900: il fiorentino Giancarlo Bigazzi e la losangelina Etta James. Ovviamente non c'era niente che li accomunasse se non la classe d'età (72 anni lui e 74 lei). Per il resto, il primo era essenzialmente un paroliere di canzonette da hit parade italiana, lei una strepitosa interprete di rhythm 'n' blues che non ha mai messo piede in Italia. Entrambi continueranno a "vivere" nel mondo virtuale mediatico in cui siamo immersi. Queste poche righe ci sembrano comunque doverose per ricordare il loro ruolo e la loro statura per la cultura pop che tanto ci intriga.


Giancarlo Bigazzi è stato uno dei più bistrattati e sottovalutati protagonisti della canzonetta italiana (insieme a Mario Panzeri e allo stesso Daniele Pace con cui, tra l'altro, ha condiviso l'epopea degli Squallor). Certo, i testi che confenzionava a getto continuo non brillavano per raffinatezza ed erano tesi quasi esclusivamente alla facilità di presa che la canzone doveva raggiungere. Ed al riguardo è stato uno dei più grandi. Non c'è pressochè alcun italiano maggiorenne che non conosca qualcuno dei suoi classici, anche se difficilmente ricorda che le parole di quel brano così familiare sono dovute alla penna di Bigazzi. A scorrerne l'elenco c'è da restare impressionati, state a vedere.

Nel 1968 fa il suo esordio col botto: scrive il testo di Luglio con cui Riccardo Del Turco esplose definitivamente, con annesso trionfo al Disco per l'Estate. Trionfo che Bigazzi bissò (e trissò) nei due anni successivi lamciando Mario Tessuto nel 1969 con Lisa dagli occhi blu e Renato dei Profeti nel 1970 con Lady Barbara.

Ancora nel 1968 Bigazzi aveva scritto per un ancora poco noto Massimo Ranieri un pezzo che l'avrebbe fatto affermare definitivamente l'anno successivo: Rose rosse. La carriera del primo Ranieri coincide praticamente con i pezzi di Bigazzi, avendo targato pressochè tutti i suoi più grandi successi, da Vent'anni a Se bruciasse la città a Erba di casa mia, ed anche buona parte dei minori (Sogno d'amore, Via del Conservatorio, Le braccia dell'amore, L'amore è un attimo, Che cosa pazza è l'amore).

E sempre al 1968 risale uno dei suoi pezzi più raffinati, raramente associato a Bigazzi, Un colpo al cuore, che nell'interpretazione di Mario Zelinotti passa del tutto inosservata, tranne divenire un classico allorchè Mina decise di reinterpretarla.

Il 1969 non era comunque stato solo l'anno di "Lisa dagli occhi blu" ma anche quello di ottimi successi quali Cosa hai messo nel caffè presentato a Sanremo dalla coppia Riccardo del Turco ed Antoine, ed Il carnevale con cui avviò la collaborazione con Caterina Caselli, proseguita negli successivi con svariati pezzi quali Tutto da rifare, Re di cuori e Viale Kennedy.

Oltre alla "Lady Barbara", il brano di spicco del 1970 è Eternità, presentata a Sanremo dall'improbabile accoppiata Ornella Vanoni e Camaleonti (cui arrise la fetta maggiore di successo). Completano l'annata numerosi brani di minor successo ma che testimoniano la prolificità del paroliere toscano, ormai iper-richiesto da editori ed interpreti.

Nel 1971 Bigazzi dà vita, insieme al collega paroliere Daniele Pace, al suo compositore abituale Totò Savio e al produttore discografico Alfredo Cerruti ad un gruppo mitico dello spettacolo italiano, gli indimentabili Squallor che praticamente inventano il genere demenziale italiano. Nato all'insegna del cazzeggio per dar vita al brano 38 Luglio destinato a furoreggiare in trasmissioni quali Alto gradimento di Arbore-Boncompagni e Schif Parade di Luciano Salce, consentì al gruppo estemporaneo di stabilizzarsi in una vera e propria istituzione che produsse nei due decenni successivi 14 album venerati da una schiera di estimatori.

Il 1972 è caratterizzato da un altro brano icona della storia della musica leggera italiana: Montagne verdi che lanciò una giovanissima e sconosciuta Marcella Bella, insieme al fratello Gianni. Il trio avrebbe firmato innumervoli successi negli anni successivi: da Sole che nasce, sole che muore a Io domani, da Mi... ti... amo a Un sorriso e poi perdonami, da Nessuno mai a L'avvenire, ecc. ecc.

Nel 1973 ancora un trionfo al Disco per l'Estate, questa volta coi Camaleonti ed un loro grande successo: Perchè ti amo. La collaborazione con lo storico gruppo proseguì nello stesso anno con Come sei bella e negli anni successivi con Amicizia e amore, Il campo delle fragole, Piccola venere e Cuore di vetro.

Nel 1974 ai successi scritti con Gianni Bella per Marcella, iniziarono ad affiancarsi quelli interpretati dallo stessso Gianni, di cui Più ci penso costituisce il prototipo più cristallino.

Nel 1975 si aggiunsero le collaborazioni con Loretta Goggi (Dirtelo non dirtelo) e con Il Giardino dei Semplici (M'innamorai).

Nel 1976 firma uno dei tormentoni dell'anno contribuendo all'affermazione definitiva di Gianni Bella con Non si può morire dentro, divenuto l'inno di carcerati e di militari in servizio di leva...

Altro tormentone universale nel 1977 con uno dei classici della musica pop italiana: Ti amo, con cui inaugura la collaborazione con Umberto Tozzi, collaborazione che produrrà brani epici quali Tu (1978), Gloria (1979) e Stella stai (1980).

Nella prima metà degli anni '80 Bigazzi rallenta la produzione, riuscendo comunque a portare ad un grossissimo successo di pubblico Claudia Mori, coautrice di Non succederà più (1982), mentre nel 1983 avvia la collaborazione con uno sconosiuto cantautore pugliese che si rivelerà la più importante per il resto del decennio: lui si chiama Raffaele Riefoli, in arte Raf, e ci scrive Self Control in puro stile italo-disco.

Il potenziale della collaborazione con Raf si dispiegherà in pieno nel 1987 quando scrivono, insieme al solito Tozzi, quella che è la risposta italiana al successo cosmico della charity-song alla "We are the world": Si può dare di più viene presentata a Sanremo nell'interpretazione del trio Tozzi-Morandi-Ruggeri e sbaraglia facilmente il campo sia vincendo la manifestazione che dominando la hit parade. E qualche mese dopo tentano il bis con Gente di mare, questa volta affidata direttamente a Raf, insieme all'immancabile Tozzi, brano con cui il duo rappresentò i colori italiani all'Eurofestival del 1987.

Il sodalizio con Raf si consolidò nel biennio 1988-89 quando il cantautore pugliese si impose definitivamente in proprio con un trittico di pezzi di vasto successo quali Inevitabile follia, Cosa resterà degli anni '80 e Ti pretendo.

A partire dal 1990 il buon Bigazzi sembra voler rinnovare le sue collaborazioni: interrompe quasi del tutto il sodalizio storico con Tozzi e ne avvia uno con Marco Masini. Immancabile affermazione l'anno stesso a Sanremo con Disperato, e bis l'anno successivo con il successo di Perchè lo fai. Tutti i principali successi del cantautore toscano sono firmati insieme a Bigazzi: da Caro babbo a Malinconoia, da T'innamorerai a Cenerentola innamorata sino all'ultima collobarazione del 1998 di Fino a tutta la vita che c'è, ed anche due pezzi oltraggiosi che caratterizzarono lo stile di Masini: Vaffanculo e Bella stronza., gettonatissime nelle dediche...

A cavallo tra gli '80 ed i '90 Bigazzi sorprendentemente volle cimentarsi come musicista "puro" scrivendo addirittura l'intera partitura di pellicole quali Mediterraneo di Salvatores e Mery per sempre e Ragazzi fuori di Marco Risi, quasi a voler smentire la precedente fama di autore di facili canzonette o di spensierato leader dei goliardici Squallor.

Ed a proposito di sorprese, non so a quanti risulti ovvio e naturale associare una delle più tipiche canzoni-icone di Mia Martini a Giancarlo Bigazzi. Eppure è sua quella Gli uomini non cambiano con cui Mia sfiorò la vittoria al festival di Sanremo del 1992, vanificata solo per la coglionaggine di un conduttore televisivo alla ricerca di facile notorietà. E la cosa non finì lì perchè scrisse anche Rapsodia, brano con cui Mia partecipò all'edizione dello stesso anno all'Eurofestival, ed ancora un altro pezzo sconosciuto ai più quale Lacrime.

Comunque quell'anno Bigazzi si rifece della mancata vittoria nella categoria Big, ottenendola in quella delle nuove proposte dove trionfò con Non amarmi del duo Aleandro Baldi & Francesca Alotta per i quali negli anni successivi avrebbe scritto separatamente Un anno di noi (Alotta) e Passerà (Baldi).

Così come aveva iniziato, la carriera di paroliere di Bigazzi si concluse all'insegna della partecipazione a gare musicali, e per la precisione all'unica che era sopravvisuta, quella di Sanremo. E lo fece all'insegna della nostaglia/rimpianto dei tempi andati, da Come passa il tempo del 1993 interpretata da monumenti quali Maurizio Vandelli, Dik Dik e Camaleonti sino a quella cosa un po' patetica di Non si cresce mai interpretata da reduci quali Bobby Solo e Little Tony nel 2003. Già, è vero che non si cresce mai ma a volte capita di morire...


Tutt'altra storia quella di Jamesetta Hawkins, in arte Etta James. Intanto perchè ha scarsamente a che fare con la canzonetta italiana non avendovi mai messo piede, poi perchè era una (strepitosa) interprete e non un autrice, e poi perchè il suo campo d'azione era il rhytm 'n' blues e la musica soul in genere. E per la verità, a differenza del paroliere toscano che era un vero e proprio mattatore delle classifiche di vendita, nessuno dei più noti pezzi della James è mai entrato in una classifica italiana.

Sinanche il suo brano-icona, At last risalente al 1960, in realtà non è mai stato un hit da noi, anche se l'abbiamo sentito in innumerevoli occasioni nei decenni successivi, inserito in decine di film (Pleasantville, American Pie, (500) Days of Summer e Wall-E, solo per citarne alcuni), serie televisive, spot pubblicitari e reality contest mentre in America è stato praticamente una sorta di marcia nuziale considerando la frequenza con cui viene utilizzata negli sposalizi. E recentemente ha fatto da colonna sonora alle esibizioni danzerine fatte dalla coppia Barack & Michelle Obama in occasione dell'inaugurazione della presidenza nel 2009, eseguita dal vivo da Beyoncè.

Etta era essenzialmente una interprete, e quasi tutta la sua carriera fu all'insegna di strepitose reinterpretazioni di brani altrui e di standard, per cui parlare di semplici cover è un po' riduttivo. Esattamente come nel caso del suo brano simbolo, che era stato  eseguito per la prima volta da Glenn Miller per un film del 1941 ma che nell'interpretazione di Etta James resuscitò a nuova vita, tanto da farlo divenire la sua firma.

Curiosamente al suo primo brano assoluto, The Wallflower del 1955, accadde esattamente il contrario: fu da lei lanciato (e sinanche scritto insieme a giganti del blues quali Johnny Otis e Hank Ballard) ma popolarizzato da cover di interpreti pop quali Georgia Gibbs (con il titolo Dance with me Henry) perchè all'epoca i cantanti di pelle nera avevano successo esclusivamente nei circuiti loro dedicati e per arrivare al grande pubblico dovevano essere ripresi da cantanti di pelle bianca (Elvis Presley o Jerry Lee Lewis docet).

In Italia una certa popolarità Etta la ebbe verso la fine degli anni '60, fatta conoscere quasi esclusivamente dalla mitica trasmissione radiofonica Per voi giovani di Renzo Arbore (a rieccolo), sopratutto con le eccezionali Tell mama e Security, due standard R'n'B.

In realtà il repertorio di Etta James è disseminato di perle che ripetutamente continuano ad essere disseppellite, come successo recentemente ad un brano del 1962 del tutto sconosciuto: Something's got a hold on me che è entrato nella nostra Top 100 nel corso del 2011 in ben due differenti riprese di tutto rispetto: artistico da parte del DJ svedese Avicii che ne ha inserito un sample nella sua ottima Levels, e commerciale con Flo Rida che ha fatto la stessa cosa con la più banale Good Feeling.

Vabbe', magari nei prossimi lustri assisteremo ai revival di pezzi altrettanto ignoti della portentosa interprete losangelina, e qui ci limitiamo ad elencarne alcuni, così non dite che non ve l'avevamo detto: All I could do was cry  e My dearest darling del 1960, Stop the wedding del 1962, Pushover del 1963, Baby, what you want me to do del 1964 e Do I make myself clear del 1965, autentiche delizie per i britannici fan del Northern Soul.

Etta James è stata essenzialmente una maratoneta piuttosto che una centometrista, tant'è che anche i riconoscimenti ufficiali sono giunti a distanza di svariato tempo: il Grammy Hall of Fame Award per "At last" le fu assegnato nel 1999 a distanza di 39 anni dall'uscita e quello per "The Wallflower (Dance with Me, Henry)" nel 2008 addirittura a 53 dalla prima uscita. Mentre il suo primo award "contemporaneo" le fu assegnato nel 1994 per l'album MYSTERY LADY, album-omaggio con cover interamente di Billie Holiday, premio bissato nel 2003 e 2004 con altri due album: LET'S ROLL e BLUES TO THE BONE.

Già, perchè come dicevamo, Etta è stata sopratutto una eccezionale interprete, e la sua specialità era reinventare a nuova vita gli standard della tradizione americana. Tra questi vogliamo ricordarne solo alcuni: Bye bye blackbird, Trust in me, Don't cry baby, It's too soon to know, Dream, e la strepitosa I just want to make love to you. Nella sua carriera ha rilasciato qualcosa come 28 album in studio, 3 live e 58 singoli.

Ok, non possiamo che concludere questa lunga carrellata dedicando a questi due protagonisti della cultura pop, italiana ed americana, una doverosa compilation.

Giancarlo Bigazzi Compilation
1968: Luglio - Riccardo Del Turco
1968: Un Colpo al cuore - Mina / Mario Zelinotti
1968: Rose rosse - Massimo Ranieri
1968: Il Carnevale - Caterina Caselli
1969: Lisa dagli occhi blu - Mario Tessuto
1969: Nasino in su - Mario Tessuto
1969: Pulcinella - Sergio Leonardi
1969: Cosa hai messo nel caffè - Antoine / Riccardo Del Turco
1969: Tutto da rifare - Caterina Caselli
1969: Arrivederci a forse mai - Sergio Leonardi
1969: Se bruciasse la città - Massimo Ranieri
1970: Sogno d'amore - Massimo Ranieri
1970: Eternità - I Camaleonti / Ornella Vanoni
1970: Lady Barbara - Renato dei Profeti
1970: Le Braccia dell'amore - Massimo Ranieri
1970: Re di cuori - Caterina Caselli / Nino Ferrer
1970: L'Amore è una colomba - Marisa Sannia / Gianni Nazzaro
1970: Folle femmina - Sergio Leonardi
1970: Serenata - Tony Del Monaco / Claudio Villa
1970: Messaggio da Woodstock - I Ragazzi della Via Gluck
1970: Vent'anni - Massimo Ranieri
1971: L'Amore è un attimo - Massimo Ranieri
1971: Far l'amore con te - Gianni Nazzaro
1971: America - Fausto Leali
1971: Viale Kennedy - Caterina Caselli
1971: Lola bella mia - I Califfi
1971: Amarti e poi morire (Mourir de plaisir) - Gigliola Cinquetti
1971: 38 luglio - Gli Squallor
1971: Che cosa pazza è l'amore - Massimo Ranieri
1972: Montagne verdi - Marcella
1972: Via del Conservatorio - Massimo Ranieri
1972: Ti ruberei - Massimo Ranieri
1972: Non voglio innamorarmi mai - Gianni Nazzaro
1972: Sole che nasce, sole che muore - Marcella
1972: La Nostra canzone - Gianni Nazzaro
1972: Io - Patty Pravo
1972: Uno nessuno - Riccardo Del Turco
1972: Tu insieme a lei - Marcella
1972: Erba di casa mia - Massimo Ranieri
1972: Mani mani - Loretta Goggi
1973: Perchè ti amo - I Camaleonti
1973: Io domani - Marcella
1973: Mi... ti... amo - Marcella
1973: Un Sorriso e poi perdonami - Marcella
1973: Come sei bella - I Camaleonti
1973: Chi sarà con te - Massimo Ranieri
1973: Amo ancora lei (Let me try again) - Massimo Ranieri
1974: Nessuno mai - Marcella
1974: Amicizia e amore - I Camaleonti
1974: L'Avvenire - Marcella
1974: Il Campo delle fragole - I Camaleonti
1974: Più ci penso - Gianni Bella
1975: M'innamorai - Il Giardino dei Semplici
1975: Piccola Venere - I Camaleonti
1975: Negro - Marcella
1975: Per una donna - Massimo Ranieri
1975: E quando - Marcella
1975: E tu chi sei - Marcella
1975: Dirtelo non dirtelo - Loretta Goggi
1976: Io camminerò - Fausto Leali
1976: Vai - Il Giardino dei Semplici
1976: Donna amante mia - Umberto Tozzi
1976: Cuore di vetro - I Camaleonti
1976: Io camminerò - Umberto Tozzi
1976: Ancora innamorati - Loretta Goggi
1976: Impazzire ti farò - Marcella
1976: Mi manca - Umberto Tozzi
1976: Non si può morire dentro - Gianni Bella
1976: Mi manca - Marcella
1977: Ti amo - Umberto Tozzi
1977: Miele - Il Giardino dei Semplici
1977: Non m'importa più - Marcella
1977: Dimentica dimentica - Umberto Tozzi
1977: Femmina - Marcella
1977: Domani - Daniela e Loretta Goggi
1977: Se tu mi aiuterai - Umberto Tozzi / Marcella
1977: Io canto e tu - Gianni Bella
1977: Abbracciati - Marcella
1977: Perdendo Anna - Umberto Tozzi
1978: Tu - Umberto Tozzi
1978: Zingaro - Umberto Tozzi
1978: No - Gianni Bella
1979: Gloria - Umberto Tozzi / Laura Branigan
1979: Mamma Maremma - Umberto Tozzi
1979: Qualcosa qualcuno - Umberto Tozzi
1979: Toc toc - Gianni Bella
1979: Lady Anima - Marcella
1980: Stella stai - Umberto Tozzi
1980: Innamorarsi - Ornella Vanoni
1981: Notte rosa - Umberto Tozzi
1981: Questo amore non si tocca - Gianni Bella
1981: Pensa per te - Marcella
1982: Non succederà più - Claudia Mori
1983: Nell'aria c'è - Umberto Tozzi
1983: Arrapaho - Gli Squallor
1983: Self control - Raf
1984: Hurrah - Umberto Tozzi
1984: Nel silenzio splende - Gianni Morandi
1984: Self control - Laura Branigan
1984: Un amore grande - Loretta Goggi
1984: Un Amore grande - Pupo
1986: Manzo - Gli Squallor
1986: Veronica verrai (Veronica you'll come) - Adriano Celentano
1987: Gente di mare - Umberto Tozzi & Raf
1987: Si può dare di più - Umberto Tozzi & Gianni Morandi & Enrico Ruggeri
1987: Gente di mare - Umberto Tozzi & Raf
1987: London Town - Raf
1987: Dolce rompi - Adriano Celentano
1987: Immensamente - Umberto Tozzi
1988: Inevitabile follia - Raf
1989: Cosa resterà degli anni '80 - Raf
1989: Ti pretendo - Raf
1990: Disperato - Marco Masini
1990: Caro babbo - Marco Masini
1990: Ci vorrebbe il mare - Marco Masini
1990: Le Ragazze serie - Marco Masini
1990: Vai con lui - Marco Masini
1991: Perchè lo fai - Marco Masini / Dee Dee Bridgewater
1991: Gli Altri siamo noi - Umberto Tozzi / Howard Jones
1991: Gli Innamorati - Umberto Tozzi
1991: Cenerentola innamorata - Marco Masini
1991: Malinconoia - Marco Masini
1991: Ti vorrei - Marco Masini
1992: Gli Uomini non cambiano - Mia Martini
1992: Perchè - Fausto Leali
1992: Perchè - Aleandro Baldi
1992: Rapsodia - Mia Martini
1992: Non amarmi - Francesca Alotta & Aleandro Baldi
1992: Lacrime - Mia Martini
1993: Come passa il tempo - Maurizio Vandelli & Dik Dik & Camaleonti
1993: Un Anno di noi - Francesca Alotta
1993: Vaffanculo - Marco Masini
1993: T'innamorerai - Marco Masini
1993: La Libertà - Marco Masini
1993: Tu tu tu tu - Alessandro Canino
1994: Passerà - Aleandro Baldi
1994: Ti chiedo onestà - Aleandro Baldi
1995: Bella stronza - Marco Masini
1995: Il Cielo della vergine - Marco Masini
1995: Principessa - Marco Masini
1996: L'Amore sia con te - Marco Masini
1996: Sulla porta - Federico Salvatore
1996: Soli al bar - Aleandro Baldi & Marco Guerzoni
1998: Profondo porpora - Marco Masini
1998: Scimmie - Marco Masini
1998: Un Graffio in più - Liliana Tamberi
1998: Fino a tutta la vita che c'è - Marco Masini
2000: Tu - Mr. Ricky and Danieli
2000: Fai la tua vita - Claudio Fiori
2002: Accidenti a te - Fiordaliso
2003: Non si cresce mai - Bobby Solo & Little Tony

Etta James Compilation
1955 - The wallflower (Dance with me, Henry)
1960 - At last1960 - All I could do was cry
1961 - My dearest darling
1961 - Bye bye blackbird
1961 - Trust in me
1961 - Don't cry, baby
1961 - It's too soon to know
1961 - Dream
1962 - Something's got a hold on me
1962 - Stop the wedding
1963 - Pushover
1964 - Baby, what you want me to do
1965 - Do I make myself clear
1967 - Tell mama1968 - Security
1969 - Almost persuaded
1970 - Losers, Weepers
1971 - Take Out Some Insurance
1972 - I Found a Love
1973 - All the Way Down
1974 - You Can Leave Your Hat On
1976 - Jump Into Love
1978 - Piece of My Heart
1980 - Mean Mother
1996 - I just want to make love to you

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusa, ma Funkytown è stata scritta dal solo Steven Greenberg a Minneapolis, Bigazzi non c'entra nulla.

Francesco

chartitalia ha detto...

@Francesco:
Funkytown? oops... non so come sia finita in quell'elenco, se non per qualche strana manovra da copincolla
ok, rimossa, grazie per la segnalazione

Le note di Euterpe ha detto...

All'elenco manca "Cirano", scritta per Francesco Guccini. Comunque la frase "i testi che confenzionava a getto continuo non brillavano per raffinatezza" non è del tutto condivisibile: già "Luglio" non è così banale, "Luglio si veste di novembre" oppure parole come "abbaglio", non così diffuse in musica. Ma anche molti testi per Ranieri (ad esempio "Vent'anni", "Via del Conservatorio" o "Erba di casa mia") non sono certo banali...ed anche per Tozzi, negli album ci sono gemme nascoste come "Gesù che prendi il tram", "Se tu mi aiuterai", "Dimentica dimentica"....

diego ha detto...

"Era il 38 luglio e faceva molto caldo, ed era scoppiata l'afa..."

Posta un commento

Tu sei libero di dire quello che vuoi. Io sono libero di cancellare quello che voglio. In particolare, i commenti ingiuriosi e/o stupidi si autocancelleranno.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.