25 aprile 2009

Pirl Parade 2009/ Settimana n.16 (dal 18 al 24 Aprile)

Ancora una volta la Tessera P2 nr. 1816 sbaraglia la concorrenza e conquista il Pirl della settimana scorsa per aver fatto campagna elettorale sulle disgrazie dei terremotati. Stomachevole.
Ed eccovi le nomination per questa settimana che hanno un insolito respiro internazionale...

1. Tomas Norstrom
Chi è costui? E' il giudice svedese che ha comminato una storica sentenza contro The Pirate Bay, il motore di ricerca per file torrent, utilizzatissimo nei circuiti di file sharing, condannadone i gestori ad 1 anno di carcere e ad un risarcimento epocale per le major, nonostante le accuse fossero piuttosto opinabili: il sito non condivide alcun contenuto ma, come tutti i motori di ricerca, consente di trovare quello che si sta cercando. Orbene sembra che l'integerrimo giudice sia al centro di un enorme conflitto di interessi in quanto facente parte di organizzazione per la tutela del diritto d'autore. Cioè la lobby del copyright accusa The Pirate Bay ed un esponente di tale lobby li condanna. Fantastico: neanche fossimo in Italia...

2. Scotland Yard
A proposito di Italia, notiamo che continua a fare scuola. Per non essere da meno degli aguzzini del G8 di Genova, la polizia londinese ha malmenato un dimostrante sino a provocarne la morte. Che non è avvenuta per infarto, come miserevolmente aveva sostenuto in un primo momento, ma per una emorragia addominale causata da percosse.

3. Paul McCartney
Commettando la sentenza svedese che ha mandato in carcere i gestore di The Pirate Bay, ha detto: "Se prendi l'autobus devi pagare. Credo che sia equo, devi pagare il tuo biglietto. Sono stano molto fortunato perché l'era dei Beatles era un'epoca in cui ciascuno veniva pagato per il lavoro che faceva. Già è stato molto fortunato. Intanto perchè ha avuto la buonasorte di imbattersi nel genio di John Lennon (da quando si sono separati ha prodotto solo muzak). E poi perchè ha vissuto in un'epoca in cui la fortuna economica di una canzone era puro frutto del mercato che era disposto a concentrare ingenti somme su pochi prodotti selezionati dal marketing. Mentre ora il baronetto viene pagato per il lavoro che non fa: è titolare di una compagnia (MPL Communications) che detiene i diritti d'autore di musical quali Grease e A Chorus Line o di autori quali Harold Arlen, e continua a percepire soldi per un lavoro che non fa.

4. Pierfrancesco De Angelis
La Procura di Roma si conferma fantastico porto delle nebbie, ideale per insabbiare qualunque processo. Il tizio in questione è il GIP che ha archiviato il caso Berlusconi-Saccà, quello delle intercettazioni che beccavano Tu-Sai-Chi a piazzare in RAI una cinquina di smandrappate. In una intercettazione telefonica del luglio del 2007, tra le prove acquisite dal pm di Napoli, Berlusconi parlando con Saccà diceva: "Sai che poi ti ricambierò quando sarai dall'altra parte, quando tu sarai un libero imprenditore...". Saccà rideva e la Tessera P2 nr. 1816 replicava: "Mi impegno a darti un grande sostegno". Ma per la procura "non si può non rilevare la estrema genericità della asserita promessa corruttiva che emerge da questa telefonata".

5. Il Parlamento Europeo
Con 377 voti a favore e 178 contrari il Parlamento Europeo ha approvato una norma che estende da 50 a 70 anni il copyright degli interpreti musicali. Cioè, un qualsiasi batterista può continuare a ricevere compensi per una performance eseguita 70 anni fa, mentre uno scienziato viene pagato solo per la sua performance eseguita quel giorno. E basta. Già, l'Europa...

Ok, qui sotto potete esprimere i vostri disgusti (ricordo che si possono barrare più voci).


Alla prossima.

Pirl Parade precedente: Settimana del 17 aprile 2009

9 commenti:

herr doktor ha detto...

primum vivere, deinde philosophari

nonostante l'impegno degli altri finalisti vince scotland yard

buon 24 aprile (anno II E.B)

herr doktor ha detto...

oopps 25 aprile ... lapsus freudiano? :-/

Anonimo ha detto...

Però se tutti scaricassero e nessuno comprasse i dischi... che ci guadagnerebbero gli artisti? "Se prendi l'autobus devi pagare il biglietto"... adesso al di là del caso specifico di McCartney, però...
Se poi mi date altre ragioni ben venga! ;)

by AB

chartitalia ha detto...

@herr doktor:
beh, credo che sia un tentativo di riomozione da quando il 25 aprile viene infestato da certa gente...

chartitalia ha detto...

@AB:
beh, il sillogismo del baronetto è una miserevole mistificazione; è ovvio che il lavoro vada pagato, il problema è quanto e come. Giusto per capirci, estremizzo ed esagero: se il biglietto costasse metà del tuo stipendio, lo riterresti utile pagarlo?

Il lavoro va pagato. Certo. Se io oggi lavoro, oggi mi pagano. Ma le norme sul copyright obbligano a dover pagare ancora per un lavoro fatto, ad es., nel 1925 in quanto il copyright lo si paga sino a 70 anni dopo la morte dell'ultimo degli autori ed in realtà questo limite viene continuamente spostato in avanti (come ha fatto ieri l'altro il Parlamento Europeo per le incisioni), tant'è che negli States è già a 95 anni e tutte le lobby dello spettacolo stanno cercando di allungarlo ancora tant'è che verosimilmente sarà eterno.

Inoltre, i modi per remunerare un autori sono quasi come le vie del signore: infinite. Se può essere utile, prova a leggerti questo pezzuolo che avevo scritto un lustro fa sulla SIAE che è diventato un piccolo classico.

djpaulfromlondon ha detto...

Ma una bella nomination alla Carlucci ?

chartitalia ha detto...

@DJ Paul:
già fatta, e più di una, tra l'altro sempre con ottimi piazzamenti (credo che abbia anche vinto anche qualche Pirl settimanale)

Anonimo ha detto...

Credo che il Giudice De Angelis abbia solo applicato la legge.
Legge derivante dalle norme, che a differenza di quella morale segue altre regole.
E nel caso specifico, pur di fronte a parole e frasi altamente discutibili dal punto di vista morale, è stato correttamente riconosciuto che non vi fosse ipotesi di reato riconducibile a quelle previste dal codice penale.
Che piaccia o no, la legge è e deve essere uguale per tutti.

K.

Oronzo ha detto...

Voto per il Parlamento Europeo, ma ci tenevo a fare una precisazione.

Il fatto è gravissimo di per sé, ma la vittima del G20 non era un dimostrante, ma un povero e ignaro edicolante che stava rincasando. Vergogna su vergogna.

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