Dunque. Qualcuno mette delle bombe nella metropolitana di Londra. L'Europa decide di prendere dei provvedimenti seri per prevenire tali atti terroristici. Risultato? Leggi più severe contro chi scarica le canzonette di Gigi D'Alessio! No. Non è una barzelletta, ma è esattamente quanto sta succedendo, grazie al "combinato" disposto di due direttive CEE che stanno per essere approvate dall'Unione Europea.
Questi sono i fatti. Come sappiamo, all'indomani dell'attentato di Londra alla metropolitana, c'è stata la solita cagnara l'intervento maggiormente liberticida: chi chiudeva le frontiere, chi voleva la cacciata di tutti gli infedeli, e cose così. Alla fine, tutti sono stati d'accordo che il provvedimento più efficace era quello della "data retention", cioè quello di obbligare i fornitori di accesso ad internet a conservare i dati di utilizzo della rete dei propri clienti, al fine di consentire indagini sui comportamenti in rete da parte delle forze di polizia.
A questo punto interviene la solita associazione (leggasi lobby) di cinematografari e discografari, questa volta nelle vesti della CMBA (Creative and Media Business Alliance) che vede nelle sue file campioni di progresso quali Sony BMG (sì, quella che sta infestando il mondo di virus informatici per impedire la copia, legittima, dei cd acquistati), oltre a Disney, Time Warner ed EMI. Cosa si inventono i nostri buontemponi? Che i dati di navigazione in rete non possono essere usati solo per combattere atti di terrorismo ma anche altri reati "seri" quali, sì avete indovinato, le violazioni sul diritto d'autore.
Ed è così che scaricando l'ultima idiozia di DJ Francesco o di Gigi D'Alessio potreste trovarvi indagati esattamente come se aveste messo una bomba in una metropolitana. Infatti, mentre la proposta originaria prevedeva che la privacy dei cittadini poteva essere violata esclusivamente per esigenze di sicurezza nazionale, la proposta di questi vergognose industrie dell'intrattenimento, propone che la privacy venga violata per qualsiasi infrazione, magari anche solo mettersi le dita nel naso, ma sopratutto per combattere la pirateria. Quale, quella che ti smercia i CD taroccati all'angolo delle strade? No! Quella che i ragazzini praticano scambiandosi le canzonette su internet. Beh, se non ci credete questo è il link allo loro lettera con cui chiedono questo alla Commisione Europea.
Morale della favola: con il pretesto della lotta al terrorismo, una associazione molto di parte come quella dell'industria dello spettacolo, chiede di poter mettere le mani sui dati raccolti dai provider, facendo pagare il costo delle indagini all'intera comunità.
Ma questo sarebbe il meno. La cosa triste è che la Commissione Europea, anzichè chiedere l'intervento di uno psichiatra per i membri dell'associazione delle major dello spettacolo, sta per accogliere le loro richieste.
29 novembre 2005
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3 commenti:
questo è il prezzo che dobbiamo pagare al capitalismo!!!!!!!!!
libertè
Ma non c'è nessun parlamentare che possa fare suo "il disagio" di noi utenti di internet?
mastino
Per gli amministratori del sito..
ho provato a registrarmi, ma il "Registrati quì" non funziona..
potete controllare ? Grazie
mastino_napoletano@hotmail.com
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