Che libidine Agosto. Ritmi rallentati. Rumori ovattati. Strade semivuote. Un caldo da sfinire. E tanto tempo a disposizione. Con tanti film da vedere. Eccone un altro blocco.
A casa nostra di Francesca Comencini (2006)
Sapessi com'è strano non sentir parlare romanesco in un film italiano... Anzi, si sente parlare addirittura un milanese da macchietta, sopratutto durante riunioni di banchieri, finanzieri e faccendieri vari. E nonostante le cronache ci hanno edotto che l'espressione "furbetti del quartierino" è stata coniata da un romano doc, qui la vediamo applicata in un contesto sopratutto milanese. Già, la cronaca. Per chi la segue, il film sa tanto di deja vu, anche perchè ci ha abituati a ben altro che alle vicende che qualsiasi sceneggiatore possa inventarsi. La Milano contemporanea fa schifo. E questo film cerca di illustrarci perchè. VOTO: 6
Operazione Valchiria di Bryan Singer (2008)
Il regista avrebbe anche delle qualità d'autore ed il film aveva a diposizione tutti i mezzi per risultare un buon film. Perchè non funziona? Intanto perchè Tom Cruise non riesce neanche per un istante a far dimenticare che lui è Cruise e non il personaggio storico che dovrebbe interpretare. E poi perchè "si sa come va a finire" in quanto il film racconta di un attentato (vero) ad Hitler. Gli attentatori fanno la figura di quasi perfetti incapaci. Si arriva alla fine con molta fatica. VOTO: 5
Cars - Motori ruggenti di John Lasseter (2006)
Era più di un decennio che non vedevo un cartone animato, da quando li avevo banditi per un personale sciopero contro la Disney causa una infelicissima esperienza alla disneyland parigina. E dopo la scorpacciata effettuata per doveri familiari... Mi sono deciso a togliere l'ostracismo ai cartoni viste le meraviglie che se ne scrivono da tutte le parti. Ma forse era meglio continuare a mantenerlo. "Cars" è il solito film moralista e propagandista disneyano, appena appena ricoperto di "prodigi" tecnologici della (troppo) osannata Pixar. E dire che mi piacciono le corse automobilistiche... VOTO: 5
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo di Steven Spielberg (2008)
Che dire di questa quarta puntata dell'archeologo più famoso del mondo? Che neanche Spielberg può permettersi di fare film nuovi e deve rifugiarsi nella serialità più trita. Per carità, i 19 anni che passano dalla puntata precedente sembrano non essere passati, per il baldo Indiana Jones. Però sono passati per gli spettatori e quello che era divertente 20 e passa anni fa ora non è altro che routine. Ed il film, più che ai nuovi spettatori sembra rivolto ai vecchi fan di Indy, invecchiati insieme a lui (al riguardo, significativa è la citazione della motocicletta di Marlon Brando in "Il selvaggio"). VOTO: 6
Frost/Nixon Il duello di Ron Howard (2008)
Quando ci si mettono gli americani sono bravi a raccontare, ad affabulare anche qualsiasi episodio di cronaca. E quello al centro del film non è un "qualsiasi" episodio di cronaca ma uno abbastanza particolare, collegato ad uno dei più grandi traumi della politica americana: lo scandalo Watergate. In realtà si narra della intervista che un presentatore di talk show inglese ottenne da Nixon nel 1977, tre anni dopo le sue dimissioni, quindi. Intervista che si trasforma in un duello con, alla fine, un vinto ed un vincitore. Non male riuscire a tenere inchiodati per 2 ore con dei fatti che, più o meno, tutti conosciamo. VOTO: 8
L'uomo che ama di Maria Sole Tognazzi (2008)
C'è una leggenda metropolitana che vuole i film di produzione italiana pallosi, pretenziosi, fatti (e visti) più per gli addetti ai lavori (critici ed altri operatori del settore) che per il pubblico, che si limita a finanziarli tramite sovvenzioni pubbliche. Beh, spiace dirlo, ma questo film dell'ultimagenita di Ugo Tognazzi sembra confermare precisamente la suddetta leggenda. Possiamo consolarci con una certezza: la Bellucci continua a non azzeccare un film... VOTO: 4
4-4-2 Il gioco più bello del mondo di Roan Johnson, Michele Carrillo, Francesco Lagi, Claudio Cupellini (2006)
C'era una volta il film ad episodi, sopratutto negli anni '60, all'epoca d'oro della commedia all'italiana. Questo curioso film cerca di rinverdirne i fasti ma con esiti alquanto tiepidi. E' comunque un modo alternativo al cortometraggio di consentire a registi esordienti di cimentarsi con la fiction di un certo livello: 4 episodi per 4 diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia. Motore di tutta l'operazione, il regista Paolo Virzì che l'ha prodotto. VOTO: 6
.45 di Gary Lennon (2006)
Il film si apre con un primo piano di Milla Jovovich che guarda in macchina e magnifica le dimensioni del sesso del suo partner, chissà perchè chiamato Big Al. E tra un turpiloquio ed un pestaggio, tra un amplesso e il successivo, il film si fa sempre più truculento ed inverosimile (non ci vienere risparmiata neanche l'assistente sociale lesbica). VOTO: 5
L'onda di Dennis Gansel (2008)
La più bella sorpresa di questo lotto. Un insegnante di liceo, per far comprendere i meccanismi che si celano dietro l'instaurarsi di una dittatura, effettua un esperimento che dopo un po' si rivela un po' di più di un esperimento, e la dittatura si instaura realmente. Vengono esposte una ad una le cause che possono portare al totalitarismo: crisi economica, disoccupazione, globalizzazione, iniquità sociale, razzismo. Ma fortunatmente attualmente non corriamo nessuno di questi rischi, nevvero? VOTO: 8
La strada di Federico Fellini (1954)
E tra tanti film relativamente recenti, ci siamo concessi un classico: il film che lanciò nel panorama internazionale un giovane regista di Rimini, contribuendo a farlo diventare uno dei registi più acclamati ed influenti della storia del cinema, Fellini, appunto. La storia è tra le più difficili, i personaggi tra i più derelitti, il paesaggio è quello desolato dell'Appenino centrale. Ovvio che avesse accumulato rifiuti su rifiuti da vari produttori. Sinchè la premiata ditta Ponti-De Laurentiis si decise a produrlo. E fu un tronfio: oscar per il miglior film straniero (istituito proprio quell'anno) e successo internazionale che dura tuttora. VOTO: 8
Alla prossima.
Post precedente della serie: Seconda Visione/ # 2
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7 commenti:
Ciao Chart,
pure ad agosto rompo.
Ma ho una curiosità, potresti citare l'emittente, supporto, ecc. che ti hanno deliziato con i 35 film elencati?
Non avendo a disposizioni dvd, vhs, abbonamenti tv vari (non è che sei un abbonato MP) e avendone trovati con lo zapping solo 4 sono proprio curioso di sapere se oltre alle +o- opinabili recensioni sei in possesso dei supporti (originali naturalmente).
Mentre nella mia zona mi sono deliziato sulle tv locali esclusivamente con le filmografie -o+ complete di, Manfredi, De Sica, De Filippo e bianco/nero vari.
Buona visione e buona estate.
Chart, concordo in pieno con buona parte delle tue valutazioni, sopratutto per Frost/Nixon e Operazione Valchiria. Cars invece non mi è dispiaciuto. No comment per La strda, gli altri invece non li ho visti, ma mi ha incuriosito L'onda.
Tra quelli visti ultimamente ti consiglio Il Divo e Un matrimonio all'inglese.
@ cortomaltese:
Il Divo? Mi sono sempre chiesto cos'abbia mai questa pellicola, per essere tanto incensata dal pubblico e sopratutto dalla critica. Non è un documentario...il pupazzo incarnato da Toni Servillo, in aggiunta al fatto che la realtà è ben più tragica di quella esposta, lo rendono un film pocamente drammatico; non fa ridere, perciò non è nemmeno un film comico, non è un musical, non è nulla. Si tratta solo di una accozzaglia di fatti messi insieme secondo ordine cronologico, che non aggiunge niente a quanto si sapesse già, non denuncia, non mortifica e nemmeno esalta (ci mancherebbe altro) il personaggio su cui la storia è imperniata.L'unico merito che ha è quello di sottolineare per l'ennesima volta la penuria di buoni sceneggiatori nel panorama cinematografico italiano.
Luca
Oggi ho visto "L'onda" per la prima volta. Non l'ho fatto prima perchè il cinema teutonico con la sola di "Le vite degli altri" m'aveva mezzo tramortito. Questo invece è un filmone; uno dei più belli degli ultimi dieci anni. A livello psicologico è come se avessero compresso la prima serie di Prison Break in un unica puntata. Dovrebbero farlo vedere nelle scuole.
Luca
Mi fa piacere avere gusti esattamente opposti a quelli di Luca...:)
Considero Le vite degli altri uno dei migliori film degli ultimi anni e il Divo uno dei pochi film italiani recenti degni di una visione.
De gustibus..:)
Come avrai notato, chartitalia, son riuscito a trovare un pc pure dove sto ora...:)
Ciao!
Marco
@ Marco:
se scrivi de gustibus, non capisco quale sia il PIACERE nell'avere gusti diversi, ma tant'è.
A me de "Le vite degli altri" è bastato arrivare al punto in cui il funzionario della Stasi incrocia lo sguardo della bella signora, per capire come sarebbe andata a finire. Per fare un parallelo, se guardi !Sunshine" di Danny Boyle, nell'attimo in cui (all'inizio) ti spiegano per quale motivo la missione deve partire, sai già che quella bomba arriverà a destinazione, crollasse il mondo. Ed è una cosa che nei film mi smonta troppo. Se a te è piaciuto, de gustibus...e basta.
Luca
Era una frase ironica, nel senso che trovo sempre divertente vedere che molte persone hanno gusti diametralmente opposti ai miei, tutto qua.
Saluti
Marco
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